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Autore: _IcePotter    02/06/2015    8 recensioni
Kendall Schmidt e Logan Henderson si detestano praticamente da sempre. Il migliore amico di Kendall, ovvero James e il migliore amico di Logan, Carlos, sono invece follemente innamorati l'uno dell'altro. Cosa succede se ti allei con il tuo peggior nemico per far mettere insieme una coppia che scoppia?
***
E, alla veneranda età di diciassette anni le sue certezze si contavano sulle dita di una mano. [...] La seconda certezza era che le ragazze fossero un universo oscuro e misterioso dalla quale era meglio tenersi a distanza il più possibile, non importava quanto potessero apparire appetibili. La terza, si era detto mentre imboccavano un corridoio lungo e stretto e il suo migliore amico andava a sbattere contro una figura alta e slanciata arrossendo all’inverosimile, era che Carlos Pena era ridicolmente e follemente innamorato di James Maslow, che altrettanto ridicolmente e follemente ricambiava i suoi sentimenti. E l’ultima, ma non meno importante aveva riflettuto infine mentre dava una mano a Carlos per rialzarsi mentre una familiare figura bionda faceva lo stesso con James, era che odiava Kendall Schmidt con ogni fibra del suo essere.
***
[Kogan, Slash][Accenni Jarlos][Long-fic a capitoli][Fluff a mai finire]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Carlos, James, Kendall, Logan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dire che le cose non potevano andare peggio, secondo Logan era qualcosa di molto riduttivo. Ogni giorno che passava sentiva di essere sempre più distante da Kendall e sinceramente non riusciva a comprenderne il motivo. Da quando aveva realizzato quali erano i suoi reali sentimenti verso il biondo soffriva molto più la loro improvvisa lontananza di quanto non gli era mai successo. Inoltre quella era la sera della festa e lui aveva sempre meno voglia di andarci. Normalmente si sarebbe inventato una cavolata e sarebbe rimasto a casa con Carlos a giocare ai videogiochi ma, dato che le circostanze ultimamente erano un po’ cambiate e che il suo concetto di normalità aveva subito un drastico cambiamento, era praticamente costretto ad andare. Senza contare che aveva promesso a James di aiutarlo a sistemare le cose con il latino e, se lui fosse rimasto davvero a casa, tutti i sacrifici del suo amico sarebbero stati vani. Quindi, dopo aver trascorso tutta la giornata ad oziare sul letto, dilettandosi in un’amichevole partita di scacchi contro il computer e cercando di completare la ricerca di biologia che avrebbe dovuto consegnare al ritorno dalle vacanze. Poi, quando si era accorto che l’ora della festa si andava avvicinando progressivamente, si era deciso a chiamare James.
-Nano!- aveva risposto dopo qualche squillo. L’altro gli aveva affibbiato quel soprannome pochi giorni dopo averlo conosciuto, per via della differenza dall’altezza che c’era tra loro due.
-Gigante!- aveva esclamato il moro a quelle parole.
-Ciao Logie, ti serve qualcosa?- gli aveva chiesto James con tono gentile e molto cortese.
-Uhm, mi chiedevo se tu non ti fossi già suicidato a causa dell’ansia. Ma, dato che mi hai risposto al cellulare devo dedurre di no.- aveva ridacchiato, mentre dall’altro della cornetta si sentiva chiaramente l’ “Idiota” borbottato da James –Beh, come ti senti? Agitato per quello che stai per fare?
-Nel caso tu abbia problemi di memoria ti ricordo che sto per esibirmi nella dichiarazione d’amore più melensa e romantica che si sia mai sentita sulla faccia della terra e che se mai qualcosa dovesse andare storto mi chiuderò nella mia stanza e non uscirò da lì fino a quando non vi sarete scordati tutti di quanto io stia stupido.
-Non credi di esagerare?- gli aveva chiesto Logan, mentre apriva l’armadio e gettava un’occhiata di disapprovazione all’ammasso di felpe che aveva abbandonato sul fondo dell’armadio. Forse sua madre aveva ragione quando gli diceva che avrebbe dovuto essere più ordinato.
-Pronto, pianeta Terra chiama Logan! Dei miei, hai una vaga idea di quello che sto per fare? Hai idea del fatto che se Carlos mi rifiuta dovrò cambiare Stato? Non lo so amico, sono confuso. Dici che dovrei non provare affatto o rischiare la pubblica umiliazione soltanto per riprendermelo? Cioè, io lo amo, ma non riesco a fare a meno di chiedermi se non uscirò da questa serata con il cuore infranto. So che ti sembrerò un po’ troppo melodrammatico, ma ho una paura di quello che potrebbe succedere tale da farmi tremare le gambe. Da un lato ho paura che lui mi rifiuti, ma dall’altro ho praticamente il terrore di non provarci e poi di scoprire che invece l’ho perso soltanto perché sono rimasto fermo ad aspettare che un qualche miracolo lo riportasse da me. Insomma, non posso pretendere che sia lui a chiedermi scusa, sono io ad essermi comportato da perfetto imbecille, ma ho paura che anche se io gli chiedessi scusa in ginocchio non mi perdonerebbe. Ho reso l’idea?
-James, tu vuoi riprendertelo, giusto?- aveva chiesto con tono sicuro il moro, mentre spostava il cellulare tra l’orecchio e la spalla per prendere dall’armadio una felpa blu dei blink-182- E allora devi andare da lui senza esitazioni e fargli capire che ti sei davvero pentito di ciò che hai fatto e che vuoi tornare con lui perché lo ami! Dei immortali J, tu sei cotto perso di lui in una maniera che fa quasi paura. Conosci dei dettagli ai quali neppure io che lo conosco da sempre avevo mai fatto caso, e ami ogni suo singolo difetto, senza eccezione alcuna. E inoltre sei disposto a metterti in imbarazzo e a fare una figuraccia colossale davanti a tutti solo per dimostragli quanto tu sia dispiaciuto. E sai cosa, James? Anche lui ti ama, ne sono certo. Vedo ancora come ti guarda ogni volta che passiamo per il corridoio e vedo come diventa bordeaux ogni volta che vi guardate negli occhi. Lo ami? Ti ama? Sì, per l’amor del cielo! E allora perché una lite stupida e anche priva di fondamenti dovrebbe riuscire a separarvi?
-Sai cosa?- aveva risposto James alla fine di quel lunghissimo monologo sull’amore, che Logan era piuttosto poco incline a credere di aver fatto- Hai ragione! Hai ragione!- dall’altra parte, qualcosa in camera del più alto doveva essere caduto a terra, perché il ragazzo aveva coperto lo schermo con la mano e l’unica cosa che il moro riusciva a sentire erano frusci e le imprecazioni tra i denti dell’altro- Logan, dannazione!, devo andare via subito. Purtroppo ho avuto un imprevisto. Ti aspetto alla festa, non azzardarti neppure a cercare di non venire! A dopo!- gli aveva detto, chiudendogli poi il telefono in faccia prima che avesse il tempo di rispondere.
Scuotendo la testa, Logan aveva cercato un altro po’ all’interno dell’armadio. La festa non sarebbe iniziata prima delle dieci e Sebastian Smythe, il ragazzo che la organizzava, aveva fatto accordi con i vicini perché non chiamassero la polizia nonostante i loro schiamazzi. Sebastian, che frequentava arte insieme a lui e a James, era un ragazzo ricco amante del lusso e della bella vita, che aveva già avvisato tutti i partecipanti che quella sarebbe stata una festa “da sballo!” In gergo, sarebbe stata piena di gente che vomitava dopo aver bevuto litri di alcolici e di coppiette che si strusciavano nei modi più osceni. Logan era sicuro che il compagno di classe avesse anche chiamato un deejay e che ci sarebbe stata una pista da ballo.
Quando erano ormai le nove e mezza passate, aveva deciso di mettere un paio di pantaloni blu elettrico che neppure ricordava più di avere e la felpa blu che aveva pescato dall’armadio mentre parlava al telefono con James. Si era messo le sue adorate Converse blu e, afferrando al volo il giubbotto, era sceso in sala per salutare i suoi parenti che si erano riuniti a casa Henderson per festeggiare. Una volta fuori dal vialetto e a bordo della sua auto, Logan aveva provato l’irrazionale voglia di scoppiare a ridere, così, senza un apparente motivo.
Operazione Jarlos II, sto arrivando!
***
Come aveva immaginato, la festa era un insieme confusionario di persone che ridevano e bevevano, ma contrariamente alle sue previsioni le persone non erano poi così tante. Probabilmente dipendeva dal fatto che era ancora presto e che tanta gente doveva ancora arrivare, ma Logan avrebbe preferito che ci fosse stata un po’ più di confusione, che certamente gli avrebbe reso le cose più facili. A lui e anche all’altro idiota dai capelli impomatati che ancora non si vedeva da nessuna parte. Nemmeno fosse riuscito a captare i suoi pensieri, dopo appena qualche secondo James si era materializzato di fianco a lui, sorridendo largamente.
-Sei pronto?- gli aveva chiesto l’amico, stranamente euforico. Non era lui quello che fino a mezz’ora prima si disperava?
-No.
-Ottimo, andiamo!- aveva esclamato James, prendendolo per un gomito e trascinandolo lungo il corridoio che si trovava alla loro destra e portandolo in una stanza dalle pareti tinteggiate interamente di bianco. Logan si chiedeva se l’altro fosse già stato in quella casa, visto il modo in cui sembrava conoscerla quasi a menadito. Aveva appena fatto in tempo a registrare l’arredamento –un divano e un tavolinetto basso con una moltitudine di cuscini sparsi sul pavimento- quando si era accorto della presenza di Kendall e Carlos dall’altro lato della stanza. Il suo stomaco si era contratto in maniera strana, mentre gli occhi del biondo si sgranavano appena alla sua vista. Sentiva lo strano bisogno di correre da lui e di baciarlo fino a fargli mancare il fiato, ma dubitava che fosse un’idea poi così geniale. Una gomitata da parte di James lo aveva riscosso. Dopo aver esalato un piccolo “Oh!” di sorpresa si era ricordato del piano e si era sbrigato a chiudere la porta. James aveva tirato fuori da dietro la schiena una rosa blu –l’aveva sempre avuta e lui non l’aveva ancora notato?- e si era inginocchiato davanti a Carlos, che nel frattempo si era avvicinato a lui con gli occhi sgranati e leggermente lucidi. Kendall e Logan si erano guardati per un lungo istante, che era bastato a far venire i brividi lungo la colonna vertebrale del moro. Il biondo aveva fatto quello che sembrava l’accenno di un sorriso – e che era bastato a far contrarre in maniera violenta il suo stomaco e a far fermare il suo cuore per un lungo, lunghissimo istante, prima che questo riprendesse a pompare molto più velocemente del normale- e si era avvicinato a lui, capendo che probabilmente era il caso di lasciare i due piccioncini da soli. Entrambi si erano avviati verso la porta, imbarazzati e ben attenti a non sfiorarsi, mentre alle loro spalle avveniva un piccolo miracolo.
***
James Maslow era una persona che poche volte nella vita poteva affermare di aver avuto paura. In quel momento invece, era letteralmente terrorizzato. Sentiva le mani che sudavano e non era sicuro che sarebbe riuscito a reggersi in piedi ancora per molto. Carlos era vicino a lui che lo guardava ed era bellissimo, così bello che lui si sentiva mancare il respiro. Era come una droga, quel ragazzo. Più stavi insieme a lui e più ti sembrava di stare in maniera meravigliosa e non appena ti allontanavi sentivi un vero e proprio dolore fisico. James non aveva mai negato di essere un romanticone. Era un ragazzo strano sotto multi punti di vista. Intanto, nonostante fosse ossessionato dai prodotti per capelli e dai vestiti in generale, amava anche la lettura e lo studio. Adorava tutti i film romantici, ma anche quelli d’azione e la sua vita in generale era un controsenso. Non aveva mai negato di essere innamorato di Carlos, sapeva che non avrebbe avuto senso. Si limitava ad accettare la sua cotta e a cercare di farsi notare in ogni modo, sperando che l’altro un giorno potesse ricambiarlo. A quanto pare aveva avuto fortuna, perché almeno fino a qualche settimana prima era così che stavano le cose. E, anche se non si era mai reputato una persona particolarmente coraggiosa, era il momento di mettersi in gioco per davvero e di rischiare il tutto per tutto.
-Los, io non so bene come iniziare… sai meglio di me che non sono bravo a fare discorsi seri o che comunque non riesco ad esprimere bene i miei sentimenti. Riesco a combinare qualcosa di decente soltanto quando sono su un palco e canto. Quando lo spettacolo finisce io ritorno solo… James. Lo stesso James che per uno stupido capriccio ah rischiato di rovinare la cosa più bella che ha, ovvero noi due. Non riesco ad andare avanti con la consapevolezza di aver buttato tutto alle ortiche, capisci? Queste settimane sono state orribili, non riuscivo a fare a meno di immaginare cosa stavi facendo o come stavi, se anche tu stavi male per quello che era successo… beh, sono state le uniche cosa a cui ho pensato e neppure l’avere Logan al mio fianco è riuscito a confortarmi. Quello di cui mi rendevo conto era che avevi bisogno soltanto di te e che se tu non ci sei la mia vita non ha senso. So che sembra tanto una frase fatta da film, ma credimi è la verità. In questi mesi che abbiamo passato insieme, tutta la mia vita ha iniziato a ruotare intorno a te. Se non ci sei, io sto male. E ti capisco se adesso non vuoi più parlarmi oppure pensi che io sia un idiota, ma voglio che prima di smettere di parlarmi tu mi faccia finire il discorso. Ti amo, non vedo il senso di negare questa cosa. Ti amo in una maniera assurda, amo te e tutti i tuoi pregi, ma anche tutti i tuoi difetti, perché sono ciò che ti rendono la persona meravigliosa che sei. Ecco, ora ho finito. Se-se ora vuoi andartene oppure vuoi dirmi quanto io sia un idiota e quanto abbia sbagliato a dirti una cosa del genere, beh fallo.- James aveva chinato la testa, improvvisamente con le lacrime agli occhi e il cuore che iniziava a fargli male. Sentiva l’imbarazzo pervaderlo da capo a piedi e il terrore di un rifiuto lo stava divorando.
Improvvisamente una mano gentile e conosciuta gli aveva sollevato il mento e, prima ancora di riuscire a rendersene conto, il volto gentile di Carlos lo osservava con dolcezza. Anche lui aveva gli occhi lucidi e probabilmente fuori da li la festa continuava e tutti si divertivano, ma quello era un universo a parte.
-J, tu non hai idea di quanto io sia stato male in questi giorni. Mi mancavi, mi manchi. Non riesco a stare senza di te, capisci? Ed è una cosa che mi fa quasi paura, perché mi sembra di dipendere da te e non so neppure se questa sia una bella cosa. Sei davvero convinto che io possa lasciarti o prenderti in giro? Per Merlino, Jay, anche io ti amo!- e poi Carlos si era sollevato sulle punte e l’aveva baciato con una dolcezza tale che James era convinto di potersi sciogliere. Era un bacio a stampo, semplice eppure ricco di emozioni. Il loro amore ritrovato sembrava uscire da i loro corpi ed espandersi in tutta la stanza, riempendoli e facendoli sentire vivi e felici. Non erano sensazioni che potevano essere spiegate a parole, ma erano diverse da tutte quelle che avevano provato prima di quel momento. Era diverso dal sorridersi o dal prendersi la mano, condividere un bacio li faceva sentire uniti, come se facessero parte di una cosa sola. Era possibile che fossero riusciti a fare a meno di tutto quello fino a quel momento?
 Si amavano, non importava altro. E al diavolo tutto, il futuro e il passato, le cose buone e quelle brutte! Si amavano e tanto bastava ad entrambi. Si erano staccati dopo appena pochi istanti, sorridendosi. James aveva iniziato ad accarezzare gentilmente il viso di Carlos, guardandolo con tutto l’amore possibile. Poi si era chinato verso il suo orecchio, sussurrando:
-Scusami, sono un idiota. Un grandissimo idiota.- il latino aveva iniziando a ridacchiare annuendo.
-Sei decisamente un idiota, credimi. Ma sei l’idiota che amo, e non vorrei mai stare con alcun idiota all’infuori di te.- si erano sorrisi ancora, ancora e ancora, baciandosi continuamente e continuando  a restare nella loro piccola bolla, ignorando che il mondo fuori da li esistesse. Beh, se l’amore andava a gonfie vele per loro, lo stesso non si poteva dire di Kendall e Logan che in quel momento però erano l’ultimo dei loro pensieri.
***
Come ci fosse finito a bere vodka come se non ci fosse un domani insieme a Kendall, Logan doveva ancora spiegarselo. L’unica cosa che ricordava era che dopo essere usciti dalla stanza si erano guardati per un mucchio di tempo senza avere la più pallida idea di cosa fare, prima che qualcuno di non proprio sobrio gli piazzasse in mano dei drink e che iniziassero a bere. In quel momento si trovavano su un divano accanto a una coppietta impegnata a mangiarsi la faccia e a un ragazzo che si stava scolando tutto d’un fiato una bottiglia di qualche sostanza non meglio specificata. Lui e Kendall stavano ridacchiando come dei pazzi e non riuscivano a smettere di colpirsi a vicenda con le mani, in colpi scherzosi che sembravano non essere destinati ad avere fine. Senza quasi rendersene conto si erano ritrovati sempre più vicini, mentre l’eco delle loro risate ancora riecheggiava nella loro mente.
-Dai, pensaci!- aveva esclamato Logan- Sarei un ottimo cuscino e non è affatto divertente che Carlos ti abbia raccontato di quanto ero, uhm, poco appetibile da piccolo!
-D’accordo, proviamo!- il biondo si era seduto sulle sue gambe, ridendogli apertamente in faccia. –E comunque aveva ragione, a dodici anni tu non eri mica questa gran bellezza!
-Guarda che mi sto offendendo!- aveva detto il moro sollevando un dito con un tono che doveva apparire adirato, ma che invece lo faceva solo sembrare un bambino.
-Tu a dodici anni sembravi un piccolo opossum!
Kendall aveva ridacchiato, ancora posizionato sulle sue gambe. Logan sentiva le gambe tremare un po’ a causa dell’alcol e un po’ a causa della vicinanza dell’altro e ringraziava di essere seduto, perché non sapeva se sarebbe riuscito a stare in piedi. Le mani calde del biondo erano poggiate sulla sua schiena e tra i loro corpi c’era sempre meno distanza.
-Okay, ora sono offeso!- aveva esclamato il moro, incrociando le braccia e voltando il capo dall’altro lato con espressione fintamente adirata. Il minore aveva riso ancora di più a quel punto e, complice l’alcol, si era avvicinato ancora di più al suo orecchio.
-Tranquillo Logie, ora sei scopabile!- gli aveva detto, annuendo vigorosamente. Aveva poggiato la fronte contro quella dell’altro, che nel frattempo era nuovamente tornato a rivolgergli tutta la sua attenzione.
-Ti stai indirettamente complimentando per il mio aspetto affascinante?- gli aveva chiesto, con una nota di malcelata ironia e anche di divertimento nella voce.
-Dato che hai appena usato la parola affascinante per descriverti direi che, no, non lo sto più facendo.- gli aveva detto, questa volta sussurrando. Ormai erano vicinissimi e Logan vedeva alla perfezione le pagliuzze dorate negli occhi dell’altro. Automaticamente, le mani del moro erano andate a stringergli i fianchi, mentre sentiva la consapevolezza delle proprie azioni scivolare lentamente via.
-Mah non so- aveva ribattuto con tono fintamente insicuro- ti ho già sorpreso più di una volta a fissare il mio splendido sedere- aveva concluso con aria saccente e un piccolo sorrisetto di scherno sulle labbra. Kendall aveva ridacchiato per una manciata consistente di secondi, prima di riuscire a formulare nuovamente una frase di senso compiuto.
-Beh, è impossibile non farlo- aveva ghignato, ammiccando nella sua direzione. A quelle parole Logan era scoppiato a ridere, seguito subito dall’altro, mentre la distanza tra loro non faceva che diminuire. Di nuovo il moro poteva osservare i bellissimi occhi del biondo ed era come stare in un sogno ad occhi ad aperti. I suoi sensi erano allerta e la sua mente stava stranamente registrando ogni singolo istante. Aveva l’irrazionale eppure fondata paura che l’indomani avrebbe dimenticato tutto e che tutto quello che gli sarebbe rimasto di quella serata sarebbe stato un ammasso informe di immagine non collegate l’una all’altra.
Intorno a loro l’atmosfera si era fatta stranamente prega di attesa. La musica era stata spenta e il deejay aveva iniziato a fare il conto alla rovescia. Le coppiette impiegate in piacevoli attività si erano staccate e in quel momento l’attenzione generale era rivolta verso un grande schermo –era stato lì per tutta la sera?- dove i numeri procedevano speditamente verso lo zero. Loro due erano ancora confinati in uno strano universo parallelo e registravano a malapena quello che succedeva fuori. Le loro fronti erano ancora unite e i loro sguardi sembravano magneticamente attratti verso le reciproche labbra. Logan aveva spostato le mani sul viso del biondo, che gli aveva stretto i fianchi in maniera quasi inconsapevole. Le loro azioni sembravano guidate da qualcun altro, non riuscivano ad averne il controllo. Intanto continuava il conto alla rovescia. Le voci delle persone, dalle più alle meno sobrie, erano piene di eccitazione e parlavano all’unisono.
-Cinque!- i loro volti si avvicinavano sempre più e i loro nasi si stavano praticamente sfiorando. Ormai si ritrovavano a dividere la stessa aria e il respiro di uno s’infrangeva sulle labbra dell’altro. Il maggiore si chiedeva se, in preda ai fiumi dell’alcol l’altro si sarebbe finalmente deciso a baciarlo e si chiedeva anche se fosse giusto strappare il primo bacio di qualcuno in quel modo. Avrebbe dovuto sentirsi in colpa?
-Quattro!- ormai non erano più consapevoli delle loro azioni e tutto stava pian paino sfumando.
-Tre!- Kendall aveva portato le mani sul viso di Logan, che sentiva di star scivolando nell’oblio più totale.
-Due!- le voci erano sempre più esultanti e aumentavano ritmicamente d’intensità.
-Uno!- adesso la distanza tra di loro era ridotta al minimo e il moro era praticamente certo di quello che stava per succedere. Era ancora in piena fase di negazione, ma sapeva che stava per accadere.
-AUGURI!- si sentono boati, fischi, i rumori dei fuochi d’artificio attraverso la finestra, le bottiglie di champagne vengono aperte e la festa ricomincia. A lui però non importava, perché, improvvisamente e quasi senza rendersene conto, stava baciando Kendall.
E baciare Kendall era qualcosa di così meraviglioso che Logan aveva iniziato a chiedersi come avesse fatto a sopravvivere senza fino a quel momento. Per essere uno che non ha mai baciato, la piattola baciava dannatamente bene. Dopo qualche istante il minore aveva premuto la lingua sulle labbra del moro, che poco dopo si erano schiuse per consentirgli l’accesso. Le loro lingue avevano cominciato ad intrecciarsi, come se non avessero fatto altro per tutta la vita. La gente aveva iniziato a scambiarsi gli auguri e ad esultare, ma loro erano troppo impegnati per accorgersene. Il maggiore si sentiva nella pace dei sensi, come se magicamente tutti i tasselli del puzzle fossero finiti al loro posto con l’aggiunta di Kendall, un pezzo nuovo che cambiava un po’ la disposizione finale e si incastrava senza far male. E Logan era felice che l’altro avesse cambiato quella disposizione, perché all’improvviso il suo puzzle sembrava avere un tocco di colore in più che lo rendeva qualcosa di meraviglioso. In quel momento non gli importava del fatto che quei gesti erano dettati dall’alcol, che probabilmente il biondo lo odiava e che forse il giorno dopo non avrebbero ricordato nulla di tutto ciò che era successo. Non in quel momento, non quando il ragazzo che si era accorto di amare era aggrappato alle sue spalle e lo stava baciando spingendosi ed inarcandosi contro il suo corpo. Si erano staccati dopo diversi minuti, ansanti. Si erano guardati negli occhi lucidi con le labbra gonfie e l’espressione incredula. Poi si erano rivolti solo un piccolo sorriso, che era bastato a rischiarare i loro universi. In pace, a casa…
-Buon anno, Kindle.
-Buon anno, Logie.- e se quello non è il paradiso, Logan è convinto che ci sia davvero molto vicino.
 
N.d.A. (Non datele ascolto!)
Hi babies! :D
How are U? Chiedo scusa per non aver pubblicato ieri come promesso, ma davvero non ho avuto un attimo di respiro e sono riuscita ad aggiornare solo oggi. Maaa, mi sono fatta due conti e questa settimana avrete ben altri due aggiornamenti! Venerdì e anche domenica, sperando che non vi vengano gli incubi e che non mandiate le Furie a perseguitarmi. Che ne pensate del capitolo? No, Kendall non è un ragazzino viziato che cambia idea ogni due per tre, semplicemente è sotto l'effetto dell'alcool. Logan invece per certi versi sembra quasi sobrio xD E finalmente ecco che abbiamo la riappacificazione dei nostri Jarlos preferiti -e anche gli unici che abbiamo- i Kogan nel prossimo capitolo dovranno fare nuovamente da Cupido perché... ecco, stavo per rivelarvi troppo come al solito! Adesso scappo, perché corro a rispondere alle vostre meravigliose recensioni e poi dovrei anche studiare. Uh, vedo che un sacco di gente legge la storia e che sempre più persone commentano o mi mandano un messaggio per darmi il loro parere. Grazie mille, mi rendete felice!
Un bacio,
-Ice (:


   
 
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