Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: Mira_Litkin    02/06/2015    1 recensioni
Angela è la sorella di Romano e Feliciano, centro italia. La Fanfiction è -se si può dire- un re-make di Hetalia dal punto di vista di un nuovo personaggio, sarà un filo più fedele alla storia -mantenendo la chiave comica dell'anime, ma avendo anche scene tristi, fluff e pucciose-.
Oltre ad Angela ci saranno 3-4 personaggi nuovi.
Spero vi abbia incuriosito, ci vediamo dentro!
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Pirate!Hetalia, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E te pareva...
 
Nel frattempo Romano stava cercando della stoffa per coprire la ferita di Angela.
«Viena qua, prima di morire dissanguata» Romano si avvicinò per bendarla, ma lei si spostò con un espressione calma... La calma prima della tempesta.
«Tsk, non ti sopporto quando fai così...» Romano guardò il muro fingendo di essere distratto, poi lanciò uno sguardo di sfuggita ad Angela e gli saltò letteralmente addosso.
«Romano che cazzo fai!?» L'urlo della sorella fu così forte da scostare i capelli di Romano.
“Brutto segno” Pensò il bimbo.
«Eccomi!» Feliciano appoggiò la scatola richiesta da Angela ai suoi piedi, lei si chinò con gli occhi spalancati ed un ghigno sul volto.
 
“Ora sono cazzi loro”
 
Romano prese la sua arma preferita: la fionda. Non fece a tempo a cercare un sasso che Angela aveva afferrato e messo un pugno di polvere da sparo in una pistola, ora era pronta a sparare.
Il maggiore cambiò subito arma e prese un coltello: voleva fare far agonizzare l'uomo che aveva ferito sua sorella, lentamente.
«AAAAAAAAH» Un'urlo femminile incuriosì i due fratelli. Romano e Angela si sporsero dal buco nel muro che loro osavano chiamare “finestra” e videro un bambino dai capelli castani ed un ciuffo all'ingiù camminare a passo lento e visibilmente inquietante verso una donna con un uomo dal mantello blu in braccio ed uno con una pistola in mano un po' più in là.
«Aspetta...» Angela scrutò meglio il bambino.
«Ma quello è...» Romano strabuzzò gli occhi ed incrociò lo sguardo con la sorella.
«FELY!» I due si misero a strillare per chiamare il fratello, tenuto sotto tiro da due uomini, uno vestito come un pirata ed uno con un mantello blu... Non si vedeva molto dalla loro postazione.
Il fratello minore non rispondeva, continuava la sua traiettoria senza fermarsi e con lo sguardo fisso verso il pirata.
 
Era un uomo alto, dai capelli castano scuro e la pelle dorata. Ma ciò che incantava di quell'uomo erano senza ombra di dubbio gli occhi. Quei grandi e profondi occhi verde smeraldo... Ma per Feliciano in quel momento erano di un comune verde erba.
 
“la stessa che viene miseramente calpestata dai miei piedi” 
 
«Che te possino... ! FELICIA' VIE' QUA, ORA!» La bambina strillò a pieni polmoni, tanto che le venne un leggero fastidio alla gola.
Fely arrivò ad un passo dal pirata e si fermò, tenendo fisso lo sguardo a terra.
«Chi sei tu» Non era una domanda, ma esigeva una risposta.
«Antonio Fernàndez Carriedo, ma puoi chiamarmi Spain» Rispose l'uomo inginocchiandosi per scrutare il viso di Feliciano.
 
Nel frattempo Angela stava inginocchio a pregare in Aramaico, mentre Romano prendeva la mira.
«Smettila di pregare, mi distrai» Sbottò Romano.
«Tsk, come se tu potessi fare granché con una fionda...»
«Cosa vorresti dire?» Romano era visibilmente infastidito.
«Solo che dare una fionda a te dicendoti di prendere un bersaglio è come dare del mangime ai piccioni e dirgli di non mangiarlo» La bambina sorrise: aveva vinto.
«Zitta, femmina» Angela portò le braccia al petto e mise il muso, quando la sua attenzione venne attratta dall'uomo in giacca blu e i capelli castani: inclinava ognitanto la testa prima da un lato, poi dall'altro...
 
«Antonio...- L'interpellato si voltò verso Nord Italia -prima hai sparato un proiettile, colpendo 'nee-chan sul collo» Sul viso di Antonio comparve un ghigno.
«Lo dicevo che ne prendevo uno» Disse voltandosi verso le altre due nazioni, Austria e Hungary.
Austria era assorto nei suoi pensieri, mentre Hungary era incazzata con Spain.
«Va bene gli adulti Spain, ma i bambini non si uccidono!» Lo ammonì.
«Tsk, sai che cambia...»
«Hai fatto male a 'nee-chan- Ripeté Feliciano scuro in volto, finalmente alzò lo sguardo -E ora ne pagherai le conseguenze» Un ghigno inquietante increspò le labbra di Feliciano. Spain sorrise.
La pistola che prima puntava solo la testa di Feliciano ora premeva contro le tempie del bambino «Sono curioso di vedere come farai da morto» Il sorriso di  Italia si spense e gli occhi si fecero più grandi, solo in quel momento Spain fece caso ad uno schizzo di sangue sulla guancia sinistra del bambino.
Alle sue spalle Spagna udì dei passi silenziosi, veloci e sempre più vicini. Fece in tempo a voltarsi per vedere Romano che impugnava un coltello spiccare un salto, con una mossa rapida lo afferrò, lo bloccò faccia a terra e gli sfilò il coltello dalle mani.
«Hey ma chi abbiamo qui?»
«Lasciami andare!» Romano provò a ficcargli un calcio in faccia, fallendo però visto che il pirata gli bloccò anche quelle.
Feliciano stava lentamente tornando il solito cagasotto, l'espressione sul viso da incazzato diventava via via terrorizzato, finché non corse a razzo nella casetta sull'albero.
«Hey ma la smetti di muoverti?» Spain sente un colpo di pistola che lo colpisce alla spalla destra, costringendolo a mollare la presa e lasciar andare Romano che prese anche lui a correre verso la casetta, ma venne bloccato da Hungary, in mano aveva una padella.
Angela continuava a sparar colpi ad Elizabeta, ma questa dopo essere stata colpita alla spalla sinistra prese Romano di peso e lo portò dietro ad una roccia poco più in là, al riparo dai proiettili, e gli legò polsi e caviglie.
«Ma vaffanculo, brutta stronza figlia dAAAAAAAAH» Una padellata in piena faccia fece urlare dal dolore il povero Romano, ma proprio quando la battaglia sembrava non finire mai più...
«Si sono arresi» Disse Austria guardando verso la casetta.
«COSA!?» Romano non ci credeva.
“Angela che si arrende? Mi stanno prendendo per il culo”
«Avete fatto bene ad arrendervi! -Spain si stava incamminando verso la casetta, da cui avevano cessato di sparare i colpi -potevate farvi male...»
 
Nel frattempo, nell'allegra casetta sull'albero...
 
“‘Si sono arresi?’ Che significa ‘Si sono arresi’!? Io non mi sono arresa, non lo farei mai!” Angela fissava con astio l'uomo che si avvicinava alla sua casetta, finché non realizzò una cosa: Feliciano non era lì con lei.
Si accorse di udire un flebile “patta” ripetuto più volte provenire dal tetto. Quella parola la diceva Fely quando sventolava la bandiera bianca.
“O no -Angela si sporse dalla finestra e guardò verso l'alto- Ti prego, fa che Fely non sia andato sul tetto a sventolare una bandiera bianca...” Vide Feliciano sventolare la bandiera bianca.
 
 
«LI MORTACCI TUA FELICIANOOOO» L'urlo giunse a Romano che sospirò esasperato.
 
“E te pareva”
 
 
Qualche minuto dopo...
 
«Vattene Austria, sono sbarcato prima io» Il pirata brandiva la spada sguainata a pochi centimetri dal naso di Friedric, un leggero ghigno sul volto, di chi sa di essere forte e di non aver bisogno di nessuno.
«Ad essere precisi... Siamo arrivati prima noi dalle alpi» Precisò l'uomo col capo leggermente chino e gli occhi quasi chiusi mentre sistemava gli occhiali sul naso.
«Sono sicura ci possa essere un'accordo pacifico tra le nostre due nazioni...» Hungary era una donna ragionevole, e non aveva alcuna intenzione di farsi nemica una nazione.
«Tsk -sbeffeggiò il pirata- se siete deboli e non siete in grado di lottare contro di me ditemelo tranquillamente» Hungary si voltò lentamente verso di lui... Solo la testa.
«AAAH! HA GIRATO LA TESTA A 180º GRADI!» Antonio Fernàndez Carriedo fece un balzo di un paio di metri indietro lanciando un'urlo da checca -senza offesa per le checche- mentre Austria e la sua espressione calma gli lanciarono uno sguardo interrogativo.
«ripeti» Era stato poco più di un sussurro quello di Elizabeta, tanto che Spain afferrò solo per grazia divina le parole da lei dette.
«Cosa?» Antonio aveva recuperato il suo orgoglio.
«Sappi che i bambini sono tre, e noi siamo in tre-» Spain interuppe Austria.
«Ma gli imperi sono due, quindi due a testa...» I tre bambini assistevano alla scena con polsi e piedi legati.
«Chi vi sta più simpatico?» Chiese Feliciano sottovoce.
«L'austriaco» Rispose Angela.
«E perché?» Fely non si aspettava una simile risposta.
«Spain mi ha ferito, ti ha quasi ucciso e ha schiacciato la testa di Romano a terra -rispose- Hungary mi sembrava a posto, ma ha ficcato una padellata in faccia a Romano e ci ha legati... Austria invece mi sta simpatico» Fely annuì convinto.
«A me invece sta simpatica Hungary» Fu un attimo, Romano si voltò verso Feliciano e gli ficcò una testata da guinnes.
«Bwaaaaa mi hai fatto maleeee» Feliciano si mise a piagnucolare.
«Bel lavoro Roma, davvero ottimo» Si complimentò sarcasticamente Angela.
«Ora abbiamo quei tre che litigano come bambini e Fely che piange...- Angela non sopportava quando gli altri soffrivano non per mano sua, così si voltò verso Fely ed incrociò gli occhi facendo un sorriso da ebete -Tesese~»  Feliciano scoppiò a ridere, mentre Romano si chiedeva come fosse possibile che quei due fossero suoi fratelli.
«Comunque era “settete”, non “tesese”» Specificò Romano.
 
«Guarda che l'ho capito che a te piace Spain...» 
 
Romano fece per alzare la braccia per strangolarlo, ma venne bloccato dalle funi, così prese a strillargli in faccia.
«COME CAZZ'OSI ANCHE SOLO PENSARE COSE SIMILI!» Cominciò una zoffa che consisteva nel rotolare e stare sopra schiacciando l'altro fratello, peccato che erano tutti legati tra loro, quindi anche Angela fu coinvolta.
 
«Allora è deciso» Nel frattempo le altre tre nazioni avevano stipulato un patto.
Separarono i tre fratelli e si accorsero che i loro ciuffi all'insù si erano annodati.
 
«È successo anche l'altra volta...» disse Romano imbronciato mentre Hungary scioglieva pazientemente il nodo.
«Propongo di non litigare più» Disse Angela ancora più imbronciata di Romano.
«Vee~»
«Fatto!» Hungary si alzò soddisfatta e li guardò.
«Ok, ora ci spiegate che cazzo volete fare?» Hungary lanciò uno sguardo di rimproveroa Romano.
«Non si dicono le parolacce» Lo ammonì.
«Tsk»
 
Angela continuava a fissare Austria incuriosita, aveva le braccia incrociate e muoveva le dita, ogni 4 secondi inclinava la testa da un lato...
«Come vi chiamate?» Domandò Spain.
«Io sono Romano -Si presentò Il maggiore- lui è Feliciano e lei è Angela» Romano aveva fissato Antonio con astio per tutto il tempo.
 
“Che strani gli italiani -Pensò Spain guardando Feliciano-, danno i nomi maschili alle bambine... E i nomi femminili ai bambini!» Terminò con un sorriso guardando Angela.
 
«Voi due -Austria indicò Angela e Romano- Verrete con me, mentre lei andrà con Spain» Angela e Romano si lanciarono uno sguardo.
«No» Dissero insieme prendendo del la maglia Feliciano che si stava già allegramente avviando verso le braccia di Spain.
«È un ordine» Disse Spain sogghignando.
«Io e Angela andiamo con Spain e Feliciano con Austria e Hungary...» Cominciò Romano.
«Sennò?» Antonio cominciava a stare davvero sulle scatole a ai fratelli, ma Angela e Romano non avrebbero mai lasciato che Fely andasse con lui.
«Massì, cosa cambia... Sei d'accordo Spain?» Domandò Austria.
«Va bene, avrò due servi invece che uno... Va più che bene» Spain sorrise “calorosamente” ai due bambini, ma nessuno dei fratelli aveva intenzione di mandare Feliciano nelle grinfie di quell'essere, perciò avevano proposto quello scambio.
«Ora dobbiamo andare, saluta i tuoi fratelli!» Hungary aveva preso in braccio Feliciano e lo coccolava come se fosse suo figlio.
«Ve~ Ciaoo~» Angela si avvicinò a Fely con fare tranquillo, Hungary lo posò a terra, I due fratelli si abbracciarono improvvisamente, stringendosi con tutte le loro forze, arrivò dopo qualche secondo anche Romano.
«Pensano che tu sia una femmina» Disse sottovoce Angela a Feliciano.
«E che tu sia un maschio» Precisò Romano, Feliciano piagnucolava.
«Devi continuare a farglelo credere, ti daranno meno lavori e meno pesanti così... Ok?» Angela sciolse un poco l'abbraccio per vedere il viso del fratello maggiore, Feliciano era più grande di Angela, ma non lo si sarebbe mai detto.
«Promettilo» Gli occhi comincia
«Fely... Non dimenticare chi sei» Mormorò Angela chiudendo gli occhi per evitare di piangere.
«Ci rivedremo... Vero?» La voce di Feliciano era leggermente incrinata dal pianto.
«Certo» Rispose Romano.
«Presto?»
«Di sicuro...» Romano sorrise malinconico.
 
«Un giorno... Tutti saranno sotto il nostro potere, e nessuno ci calpesterà... Nessuno» Angela mormorò queste parole, i fratelli annuirono convinti.
«Bene, ora “Ciao ciao” a tutti che dobbiamo andare!» Spain afferrò Angela e Romano per i polsi e li trascinò via.
«Angela! Roma!» Fely li chiamò, ma loro non si voltarono neanche.
 
“Fa troppo male, per tutti noi” Pensò Angela.
 
«Su, vieni qui» Hungary prese in braccio Feliciano in lacrime e lo strinse a sè, dopo di che si incamminò insieme ad Austria per tornare a casa.
 
«Vedrete, la spagna vi piacerà- disse Spain quando arrivarono davanti alla nave -A due ragazzotti come voi poi!» Spain era fermamente convinto che Angela fosse un ragazzo.
 
“Meglio- pensò la bambina -almeno non mi faranno niente di brutto...”
 
 
*angolo autrice*
 
Hi guys... Come va?
Vi è piaciuto il capitolo? Scusato, l'ho fatto troppo lungo, e ho aggiornato dopo un fracco di tempo... E perciò non ho scuse u.u
 
Ma voi siete gentili con me, vero? Vero?
 
Ma certo che sì ^J^
 
No dai vabbeh -viva le frasi con un senso logico- Se il capitolo vi è piaciuto fatemelo sapere in un commento, se vi ha fatto schifo a maggior ragione, così vedo di migliorare!
 
Vabbeh, ora vado che devo finire la tesina... Ciao!
 
 
Baci, Mira.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Mira_Litkin