Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Crystal Wright    03/06/2015    1 recensioni
"Dopo la battaglia di Hogwarts, Draco Malfoy andò da Harry Potter e, con le lacrime agli occhi, disse: “Mi dispiace, voglio ricominciare tutto da capo. Io sono Draco, Draco Malfoy.” E gli porse la mano. Harry, sul punto di piangere, gliela strinse."
17 maggio: giornata mondiale contro l'omofobia. JK Rowling ci ha insegnato a non discriminare persone di nessun genere, ad amare qualsiasi persona senza pregiudizi. Oggi il mondo intero ringrazia persona come lei che lottano affinché tutti abbiano gli stessi diritti e pari opportunità. Mi appello a tutti coloro che, nel 2015, continuano a volere una comunità tutta uguale, basata sugli stessi principi e lo stesso modo di vivere. Ma noi abbiamo imparato a lottare contro gli stereotipi. Viva la diversità! Viva coloro che hanno tanto coraggio da vivere come vogliono! Viva la Drarry!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Love is never wrong.
Capitolo 7: could we ever become friends?
 
Quando Harry tolse le mani dalla faccia di Draco, il biondo evitò per un pelo un colpo al cuore.
Draco si guardò intorno: le pareti della sua biblioteca non erano più bianche, ma erano ricoperte di mattoni grigi; le vetrine e le librerie rotte erano state riparate; c’erano nuovi tavoli e sedie d’ebano finemente intagliato con lo stemma della famiglia Malfoy; al posto della grande porta-finestra che prima riempiva un’intera parete, c’era ora un bellissimo camino di pietra e marmo, ai cui due lati c’erano due porta-finestre più piccole, ma ugualmente belle.
-Ma cosa…?- iniziò Draco, guardandosi spaesato intorno.
Il sorriso di Harry morì all’istante. –Non ti piace? Io credevo che ti sarebbe piaciuto di più… Mi sembrava più il tuo stile, questo… Volevo rimediare ai danni di stamattina e credevo che…-
-È bellissimo.- disse Draco a bassa voce. Non credeva che Harry fosse capace di costruire una stanza così bene. Era semplicemente perfetta.
Harry tornò a sorridere come suo solito. –Lo pensi davvero?-
Il biondo annuì e si andò a sedere su una delle comodissime poltrone davanti al camino. Si godette il caldo tepore del fuoco, finché non gli venne un dubbio esistenziale. –Come hai pagato tutto questo? E come hai fatto a fare i lavori in così poco tempo e in modo così silenzioso? -
-Ho pagato tutto con i miei soldi.- rispose Harry. –Volevo farti un pensiero per la tua gentilezza, ma a Diagon Alley non ho trovato nulla di bello. Così ho chiesto a un mio amico carpentiere di darmi una mano. Mi ha fatto un buon prezzo e poco fa mi ha fatto arrivare tramite smaterializzazione tutto ciò che mi serviva. Ho impiegato meno di un’ora a montare tutto, visto che ho avuto la fortuna di nascere con dei poteri magici.-
-Quanto hai pagato?-
-Non è un tuo problema.-
-Harry…-
-Non cominciare!- urlò il moro, ferito nell’orgoglio Grifondoro. –Mi fai stare qui per un’intera settimana e in mezza giornata sono riuscito a distruggerti una stanza. Il minimo che potessi fare è ripararla. E poi mi faceva piacere farti un bel regalo.-
Draco sorrise mestamente. –Non lo fare mai più.-
-Cosa?- chiese Harry con la smorfia più innocente del suo repertorio. –Distruggere casa o rinnovare una stanza?-
-Entrambe le cose.- rispose Draco. –Forza, vieniti a sedere anche tu. Non sai quanto sono comode queste poltrone.-
 
Pranzarono insieme e poi trascorsero il pomeriggio nella nuova biblioteca. Draco la adorava. Il biondo era seduto intorno a uno dei tavoli d’ebano, intento a leggere la Gazzetta del Profeta del giorno, mentre Harry se ne stava seduto su una poltrona accanto al fuoco a leggere “Il Quidditch attraverso i secoli”.
-Perché in questa villa non c’è neanche una foto?- chiese Harry tutto a un tratto.
Draco venne colto impreparato e posò il giornale, girandosi su un fianco per vedere Harry negli occhi.
-Non mi piacciono le fotografie.- spiegò il biondo. –Sono solo ricordi, molto spesso legati a qualcosa che si vuole dimenticare o che è troppo dolorosa da ricordare.-
Harry pensò alle parole di Draco. –Sul camino starebbe bene una foto della tua famiglia. Insomma… Tu, tua madre, tuo…-
-No.-
Il tono di quella negazione fu così intenso che Harry decise di far cadere il discorso. Evidentemente, dopo tutto questo tempo, Draco non aveva ancora perdonato la sua famiglia.
Harry si alzò e si andò a sedere davanti a Draco. Gli sfilò il giornale dalle mani e lo posò sul tavolo.
Draco era visibilmente infuriato, ma Harry smorzò sul nascere le sue polemiche. –Andiamo a fare una passeggiata a Diagon Alley.- propose il moro.
Draco scosse la testa. –Non ne ho voglia. E poi sono già le cinque…-
-Allora passeggiamo nel prato.-
-Harry…-
-No.- stavolta fu Draco a sentirsi dalla parte del torto. –Alza il sedere e andiamo a passeggiare. Non mi interessa del tuo lavoro, dell’ora o della tua voglia. Devi uscire, per Merlino! Non puoi startene segregato in casa tutto il giorno!-
Draco rimase colpito dalle parole del mago. Non per il loro significato, ma per la foga che aveva messo in quelle frasi così concise.
Si alzò sbuffando. –Come ti pare. Basta che smetti di girarmi attorno come un gatto.-
-Come uno Kneazle.- lo prese in giro Harry.
 
Stavano passeggiando nel giardino da un’oretta circa e Draco si sentiva insolitamente felice e leggero. Passeggiava tra piante che non sapeva neanche di avere, annusando qua e là fiori diversi dai colori più disparati.
-Devo dare un aumento al mio giardiniere.- disse a un certo punto Draco. –Non trovi?-
Si girò verso Harry per avere una risposta, ma trovò il moro seduto sul bordo della fontana a guardarsi le mani. Draco lo trovò bellissimo: era seduto sul margine del bordo, aveva la schiena leggermente in avanti, i gomiti poggiati sulle ginocchia e la testa abbassata.
Gli si avvicinò lentamente. –Tutto a posto?- chiese Draco a mezza voce.
Harry continuò a non guardarlo.
Draco allora gli si sedette accanto, facendo una smorfia quando toccò con il fianco il moro, proprio dove aveva il livido.
Solo allora Harry lo guardò. –Ti fa ancora male?-
Draco alzò le spalle. Harry allora tornò a guardare a terra, blaterando qualcosa tra i denti.
-Ehi.- disse Draco poggiando una mano sulla coscia di Harry, che lo guardò con occhi umidi. –Non devi sentirti in colpa. Sono cose che capitano.-
-Esatto!- rispose Harry con voce strozzata. –Dovrebbero capitare una volta ogni tanto. Io, invece, riesco puntualmente a fare del male alle persone che mi circondano o a combinare guai: tu, la tua biblioteca, mia moglie…-
-Non devi neanche pensare una cosa del genere.- lo interruppe il biondo con voce dolce. –Non è colpa tua. O almeno non sempre. Insomma… può capitare di sbagliare, soprattutto a degli emotivi coraggiosi come voi Grifondoro. Hai raso al suolo la mia biblioteca per salvare i tuoi genitori, anche se indirettamente, e poi me l’hai ricostruita venti volte più bella.-
Harry lo guardò colpito. –Lo pensi davvero?-
Draco annuì convinto. –Hai moltissime qualità, oltre a quella di attirare come una calamita tutti i guai di questo mondo.-
Il moro ridacchiò e il viso di Draco si imporporò: era riuscito a farlo sorridere.
Poi si alzò e si posizionò proprio davanti a Harry con sguardo divertito. –Ora tocca a me mostrarti qualcosa che ti piacerà sicuramente.-
-Evita di tirare fuori bestie aggressive ed enormi come il tuo gattaccio. O come serpenti di dimensioni spropositate.- Harry ebbe un brivido al ricordo del Basilisco che aveva incontrato durante il secondo anno a Hogwarts.
-Uhm…- Draco fece finta di pensarci, imponendo al suo cervello di non alludere a qualcosa di poco carino. –Vedrò che posso fare.-
Prese Harry per mano, cercando di non dare importanza al brivido che gli aveva percorso tutta la schiena. Lo condusse verso il suo “piccolo” museo privato, dove teneva la sua collezione di scope da Quidditch: erano di tutte le taglie e dimensioni, da una fedele riproduzione del primo prototipo di scopa da corsa, la Oakshaft 79, fino alla nuovissima Nimbus 2020 + 1. Sapeva che Harry ne sarebbe rimasto estasiato, quindi aprì lentamente la porta e si impresse a fuoco nella mente lo sguardo incantato di Harry: semplicemente favoloso.
 
-Sono bellissime!- urlò Harry, di colpo contentissimo. Entrò come un fulmine nel museo, poi si bloccò di colpo e si girò verso Draco, chiedendo con gli occhi il permesso di avvicinarsi a quelle meravigliose scope.
Draco sorrise e annuì. Il moro, contentissimo, si fiondò tra gli scaffali, fissando con occhi adoranti ogni scopa presente. Ogni volta che cambiava soggetto da ammirare, Harry si esibiva in un gridolino eccitato e metteva una mano sulla bocca per cercare di contenersi, spesso senza successo.
Quando poi notava alcune scope autografate, si girava verso Draco con sguardo adorante e gli chiedeva: -Davvero te l’hanno firmata loro?-
Draco annuiva sornione, non perché aveva almeno una cinquantina di manici firmati, ma perché era riuscito a fare colpo su Harry.
Dopo un paio d’ore e centinaia di squittii, Harry terminò il suo giro turistico e si avvicinò a Draco. Gli brillavano gli occhi per la felicità. –Questo museo privato è la cosa più bella che abbia mai visto. Come fai ad avere manici di scopa autografati da giocatori che hanno smesso di competere quando sei nato?!-
Draco sorrise mestamente. –Una parte di quelle scope erano di mio nonno. Anche lui, come me, durante la sua permanenza a Hogwarts trascorreva il tempo libero giocando a Quidditch. Dopo il diploma, per qualche anno è entrato a far parte della squadra di Ballycastle Bats. Era un ottimo cercatore e grazie a lui i Bats hanno vinto cinque Coppe di campionato di seguito.-
-Tuo nonno faceva parte dei Ballycastle Bats?!- chiese Harry profondamente stupito. I Bats erano una delle squadre di Quidditch più osannate dell’Irlanda del Nord, nonché una delle più forti al mondo, avendo vinto in totale ventisette Coppe di campionato.
Draco annuì mestamente e Harry non riuscì a sopprimere un enorme squittio di sorpresa e ammirazione.

-----------------------------------------------------------------------------------

Ciao a tutti! Mi inginocchio sui carboni ardenti per non aver pubblicato questo capitolo lunedì, ma il mio Internet ha deciso di scioperare per diversi giorni e neanche la mia discutibile danza del Wi-Fi è riuscita a persuaderlo. Comunque... ora finalmente Internet funziona, grazie a Merlino, e per farmi perdonare pubblicherò due capitoli in contemporanea. La storia si sta evolvendo e ora siamo passati dal "distruggo tutto" al "guarda che manici di scopa!". Beh, non ho molto altro da dire. Buona lettura e a presto,
Crystal :)

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Crystal Wright