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Autore: Silver Stardust    05/06/2015    3 recensioni
Questa è la storia di Fred ed Hermione. Tratta della loro vita a partire dall'estate precedente al V°anno di Hermione ad Howarts in poi. Pertanto questa storia ripercorre gli anni scolastici,le relazioni sentimentali pregresse dei due protagonisti come quella tra Hermione e Viktor Krum, le scelte di vita e di orientamento formativo,il periodo della guerra. Non mancheranno riflessioni, pensieri, momenti di raccoglimento dei vari personaggi. Inoltre cercherò di dare spazio ad aspetti secondari che, a mio avviso, per altre priorità narrative la Rowling non ha avuto modo di approfondire.
Buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, Blaise Zabini, Fred Weasley, Ginny Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Da Epilogo alternativo
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Capitolo 18.        LA VERITA’ VIENE SEMPRE A GALLA
 
 
 

 
Harry e Ginny si incontrarono per caso in biblioteca e decisero di sedersi l’uno di fronte all’altra per studiare. Tuttavia Harry ebbe molta difficoltà a concentrarsi e cadde in fissa sulla ragazza assorta nelle sue letture e ancor di più sulla bella chioma ramata raccolta dal fermaglio con le tre foglie, che le incorniciava il viso.
Era… incantevole…
ammise a se stesso, bella come le norne silvestri, raffigurate nei quadri del castello.
Il pensiero lo colse alla sprovvista. Se Ron avesse mai avuto una qualche abilità di legilimens lo avrebbe avadakedavrizzato, precedendo Voldemort stesso. Eppure, la sua grazia e la sua bellezza pura e semplice lo colpirono dritto al cuore, come un dardo di Cupido. Quelle labbra, assolutamente perfette, quel collo così candido e inerme… Avrebbe voluto assaporarla e inebriarsi del profumo della sua chioma, se solo anche lei lo avesse voluto, ma sapeva che ormai era legata a qualcun altro contro il quale era a dir poco impensabile poter competere. Constatato ciò, Harry distolse lo sguardo e cerco di concentrarsi sul compito di trasfigurazione, seppur invano: a dire il vero aveva ben altro cui pensare, cose ben più serie e impellenti, cose di cui avrebbe preferito obliviarsene per sempre.Il suo sguardo si perse al di là della finestra.
 
“Sei troppo stressato Harry. Perché non vai a fare due passi con Cho? Sono sicura che ti aiuterebbe a distrarti un po’” disse Ginny alzando gli occhi dalla pergamena.
Le parole di Ginny lo colsero come un fulmine a ciel sereno. Sapeva che aveva sempre avuto una cotta per lui sin da bambina e ora riusciva a trattare l’argomento con tanta limpidezza? Possibile che fosse andata avanti, mentre lui stesse ritornando sui suoi passi?
-Io e Cho non ci parliamo più da un pezzo- disse Harry pacato.
Ginny per un momento si bloccò.
-Scusa Harry, non intendevo farmi gli affari tuoi. È che ti vedo teso e preoccupato- replicò Ginny con una delicatezza disarmante, che ad Harry non sfuggì affatto.
-Se c’è qualcosa che io possa fare per aiutarti…- continuò la rossa.
- L’altra sera, durante l’addestramento con Piton di chiudere la mente ai legilimens, sono riuscito ad entrare nella sua di mente e lui si è infuriato da cani, perché ho assistito a una scena orribile del suo passato in cui mio padre lo umiliò pesantemente. Ovviamente Piton si è infuriato come una bestia e non vuole più saperne di addestrarmi- spiegò Harry.
-Ci dev’essere una spiegazione, se tuo padre ha fatto qualcosa che non ti sia sembrato bello-.
-Questa volta ho come il sospetto che sia stato un dispetto del tutto gratuito e guidato da una forma di gelosia nei confronti di mia madre-
-Sul serio?- esclamò Ginny  -dici che Piton avesse una cotta per tua madre?-
-sai, ho come il sospetto che l’abbia amata profondamente, ma ciò non giustifica quel che ha commesso mio padre- disse Harry pensieroso, sorprendendosi di come gli riuscisse facile aprirsi con la ragazza.
 
 “Vuoi chiedere delucidazioni a Sirius?” chiese Ginny sorprendendolo.
Harry annuì “Non ho più avuto modo di parlargli e sotto il regime della vecchiaccia in rosa, sembra impossibile poterlo rintracciare. Purtroppo non si può fare nulla. Sono passati mesi da quando Silente è dovuto fuggire e tutta la scuola è stata messa sotto stretta sorveglianza dalla Umbridge” accennò Harry;
Ginny richiuse la penna col tappo e disse con un sorriso compiaciuto: “niente è impossibile per un Weasley”.
Detto ciò, si congedò e si allontanò.
 
 
 
 
 
Il giorno successivo, dopo cena, Fred si avvicinò ad Harry e gli sussurrò: “non sappiamo cosa tu stia tramando, ma pur di farla a quella vecchia megera, faremmo qualsiasi cosa”
Hermione, seduta vicino ai due soliti compagni di avventure, non esitò a domandare: “di cosa state parlando?”
“Non sono convinto, rischiamo tutti, compreso Tartufo stesso, se ci beccano” replicò timoroso Harry.
“è vero che tutti i camini sono controllati, ma ce n’è uno soltanto che non lo è” replicò George sbucando all’improvviso sorprendendoli.
“Come pensate si riuscire ad entrare nello studio della Umbridge?” chiese Hermione allarmata, intuendo subito il loro piano, anticipando i gemelli.
“ Che domande! Distraendo tutta la scuola!” replicò George.
“e noi siamo molto bravi nell’arte dell’intrattenimento” disse Fred con una punta di malizia.
Hermione protestò, ma nonostante le innumerevoli obiezioni, fallì dal dissuaderli.
 
 
Ginny bussò alla porta del dormitorio di Hermione e non udendo risposta, si decise ad aprirla, trovando la ragazza totalmente indaffarata nell’accatastare manuali e oggettistica varia in una scatola.
-Ciao Herm- accennò Ginny
-Ciao Gin, non ti ho sentita- disse Hermione continuando a riporre altri oggetti nella scatola.
-Sei in partenza?- chiese Ginny preoccupata.
-Naaaa, preparo la lezione dell’ES che si terrà sta sera nella nostra Sala Comune- replicò ancora intenta nel guardarsi attorno.
-Harry ti cercava. Perché non sei scesa per cena?- indagò Ginny.
-Ah sì, lo so. Ci siamo visti prima-
-Ma hai mangiato qualcosa?- Chiese Ginny apprensiva.
Hermione alzò lo sguardo verso un piatto poggiato sullo scrittoio e poi riprese intenta a sfogliare le pagine di un libro in cerca di qualcosa che soltanto lei sapesse.
 
 
 
Frances Fivsound, Luna Lovegood e Duncan Inglebee fecero il proprio ingresso nella torre di Grifondoro, scortati da Harry e dal suo mantello dell’invisibilità.
Hermione andò incontro ai tre Corvonero e salutò in particolar modo l’amica, sua compagna di studi.
-Lascia che ti presenti Duncan- disse Frances.
-Piacere, Hermione-
-Piacere mio- disse il ragazzo, che da vero gentiluomo sfiorò la sua mano, eseguendo un perfetto baciamano, senza staccare i suoi occhi grigiastri da lei.
Hermione sorrise piacevolmente colpita e li fece accomodare, celando un sorriso compiaciuto che tuttavia non sfuggi all’occhio geloso di Fred poco più in là.
 
 
 
 
Come di consueto, finita la riunione, tutti ebbero modo di scambiare quattro chiacchiere in maniera disordinata e di sgranocchiare qualcosa.
Lo sguardo di Harry si posò su Ginny, mentre quest’ultima era intenta a conversare con Dean Thomas.
“Da quando era diventata così carina?” si domandò Harry, notando le sue forme per la prima volta.
Ginny incrociò per un momento il suo sguardo, accorgendosi di lui, ma subito si voltò per continuare il discorso intrapreso con l’amico.
Anche Hermione si ritrovò a conversare con interesse con i Corvonero, specialmente con Duncan, accorgendosi di come li stesse osservando innervosito Fred, mentre Ron distratto si era lanciato sull’esiguo buffet. George si avvicinò al gemello e gli sussurrò malevolo: -Qualcosa non va, fratellino?-
Fred lo scansò e raggiunse Ron per servirsi del punch e guardare la sua ex di sottecchi.
Hermione continuò imperterrita a conversare con i presenti, anche se sentì  lo sguardo dei tre Weasley fisso su di lei, quasi fino a farle scottare la guancia e per questo decise di dimostrarsi ancora più interessata a ciò che il ragazzo Corvonero le stesse dicendo, di quanto non lo fosse davvero. Era giusto così.
-Sembra che nulla possa attrarre di più l’interesse di Hermione al di fuori di quel corvaccio spennacchiato- disse all’improvviso Ron.
 -Scommetto a questo punto che sia lui la persona con cui diceva di frequentarsi. Che sciocco. E dire che per un periodo avevo sospettato persino di te- continuò Ron
 Fred sussultò per un momento e sbiancò sorpreso, ma fece finta di nulla per non destare sospetti oramai inutili. Perciò continuò:
-Dici che sia lui? Non ti sembra che sia un po’ troppo per arrivare ad una simile conclusione? Stanno soltanto chiacchierando-
-Lo dico bene! Non ti sembra inequivocabile il modo in cui si guardano? Sono certo che non possa essere nessun altro che lui!- ribadì perentorio il fratello minore.
-O forse si è già stufata di quello là per rimpiazzarlo con un altro- mugugnò amaramente Fred, senza farsi sentire da Ron.
-Naaa, semplicemente hanno deciso di venire allo scoperto adesso- sentenziò Ron senza nemmeno ascoltarlo.
-Guarda piuttosto chi c’è lì in fondo, appoggiata alla colonna a fissarti…- continuò a stuzzicarlo Fred indicandogli Lavanda.
-Non mi interessa Lavanda- disse serio Ron.
-Allora dovresti cominciare a fare qualcosa per attirare l’interesse di colei che ti piace davvero- dichiarò Fred sospirando.
-Non c’è nessuna che mi interessi- esclamò Ron con orgoglio
-Sì e io sono la fatona zannuta- replicò Fred con sarcasmo.
Ron chinò il capo imbarazzato, tradito dal rossore delle orecchie.
-E’ Hermione Granger, la studentessa più brava e carismatica di Hogwarts, la migliore amica di Harry Potter, il salvatore del mondo magico è ovvio che avrà sempre ammiratori attorno. Se non cogli l’occasione, non ne caverai mai un ragno dal buco-
Ron non rispose, sentendosi scoperto per una tale affermazione improvvisa da parte del fratello, ma restò a guardarlo.
-Devi fare in modo di riportare la sua attenzione su di te- dichiarò Fred con determinazione, ma Ron rimase a fissarlo come uno stoccafisso.
All’improvviso Fred porse due bicchieri di punch al fratello e in uno vi sciolse una pasticca vomitosa.
-Vai!- esclamò Fred spingendolo verso di loro, perché li interrompesse e porgesse i bicchieri ai due offrendo da bere.
Fred rimase appoggiato al bordo del tavolo, osservando il fratello che impacciato interruppe i due interlocutori, per arrossire subito dopo. Ma subito dopo il corvaccio cambiò di colorito e si congedò quanto prima per raggiungere il primo bagno reperibile.
Fred rise di gusto, vuotò il suo drink e si avvicinò al suo gemello.
-Sei pronto?- chiese.
George annuì e si congedò dagli altri per uscire dal dormitorio assieme a lui
-abbiamo una lunga nottata di preparativi che ci aspetta-.
 
 
 
 
 
“Che succede?”
“Non lo so, ma senti che puzza!”
“Oddio! Guarda là, è uno stagno quello?”
“Sembrerebbe”
“Qui in un luogo chiuso?!”
“No, non è possibile”
“E’ possibile eccome”
 
 
 
Dopo innumerevoli tentativi di dissuadere Harry dall’attuare il piano dei gemelli Weasley di incontrare Sirius dal camino della Umbridge, Hermione si rassegnò impotente e decise di rimanere vigile a tenere d’occhio la situazione, pronta ad intervenire qualora i piani fossero andati storti.
Fred e George ricrearono una palude perfetta e inaccessibile per attraversarla, piena di pesci elettrificanti, dotati di aculei e insetti particolarmente molesti.  Quando la Umbridge giunse sul luogo del misfatto, li colse in flagrante a lanciare petardi magici, spruzzando di puzzolinfa tutti i passanti compresa lei e l’ordine inquisitorio di Serpeverde.
Pix ancora più esaltato, si mise ad urlare e a lanciare Billiwig impazziti contro la folla, fino  a svitare il lampadario di cristallo della sala, facendolo precipitare nel bel mezzo della pozzanghera infangando sia la Umbridge che Gazza dalla testa ai piedi, scivolando a terra per l’impatto. Tutt’intorno si levarono gli applausi di tutti i presenti, che assistettero alla scena con soddisfazione.
Tuttavia la Umbridge si risollevò ben presto e con un colpo di bacchetta si ripulì subito e ordinò a Gazza di procedere con la punizione corporale di frustare i due ragazzi.
-Ma sentitela! Sto tremando di paura! Prima deve ballare un po’ di Pizzica e di Tarantella!- la schernì Fred con una risata sguaiata e lanciandole un incantesimo che la fece ballare muovendosi a suon di musica popolare, in compagnia di un Pix ancora più invasato che si mise a canticchiare in dialetto napoletano lievitando un girotondo attorno a lei, battendo le mani a suon di musica.
 
Ripreso cognizione di sé, dopo poco, la Umbridge si liberò dell’incantesimo e puntò la bacchetta contro Fred,con sguardo omicida:
-Fred Weasley, davvero divertente, visto che oggi vogliamo giocare a fare burloni, direi che le frustate non bastino. Ma non temere, so io cosa ci vuole ai ragazzi indisciplinati che oltraggiano la Somma Autorità Ministeriale… Cruc…!-
Sul volto di Hermione si dipinse subito l’orrore.
-Nooo!- urlò Hermione frapponendosi fra loro di fronte a Fred, proteggendolo dietro di sé e puntando la bacchetta contro l’ignobile professoressa.
-Oh, davvero commovente Signorina Granger. E’ inutile che cerchi di difendere il suo fidanzatino, si scosti subito o anche lei saggerà l’efficacia delle mie punizioni- esclamò indispettita la Umbridge.
Hermione rimase ferma dov’era e non si spostò di un millimetro.
La vecchiaccia sospirò come se fosse costretta a fare ciò di cui aveva intenzione:
-Lo ha voluto lei Signorina Granger. Cruc…-
-Expelliarmus!- gridò subito Fred, facendo volare la bacchetta della Umbridge tre piani più in alto.
La Umbridge, si avventò contro il ragazzo con tutta la forza bruta che possedesse in corpo, ma Fred ancora una volta ebbe la meglio e la schiantò contrò una parete.
Nel frattempo Pix esaltato, si aggirava tra i presenti, urlando come un invasato e facendo cadere una serie di quadri, colpendo proprio la Umbridge, facendone cadere uno con dei barboncini abbaianti,sulla testa della professoressa, forando il centro della tela. Tutti risero di gusto, tranne i suoi scagnozzi serpeverde che assistettero a tutta la scena impallidendo.
 
-Prendetelo!- intimò la Umbridge, ma Fred dopo un’altra risata lunga e di gusto proclamò la fine dei suoi studi.
- E’ giunta l’ora di mettere in pratica tutto quello che abbiamo appreso in questi anni. Non abbiamo più bisogno di andare a scuola.
-Vi aspettiamo numerosi al nostro negozio di scherzi. Venite a trovarci ai Tiri Vispi di Diagon Alley! Sconti speciali per tutti gli studenti di Hogwarts che vogliano sottoporre i nostri scherzi a quella vecchia megera in rosa! Accio scopa!- esclamò Fred
Fred inforcò la Firebolt che Hermione gli aveva regalato a Natale e dopo averle lanciato uno sguardo eloquente, fece partire una serie di petardi e caccabombe che illuminarono la sala a giorno e spiccò il volo assieme al fratello, imbrattando di nuovo la vecchia megera di fango.
 
 
 
 
Hermione gli corse dietro, uscendo fino al giardino del castello per vederlo allontanarsi :
sparendo all’orizzonte.
Fred se n’era andato. L’aveva lasciata lì. Forse per sempre?
-Fred- sussurrò quasi afona, piegandosi sulle ginocchia  e affondando le mani nell’erba umida - Non mi lasciare- sussurrò sommessamente singhiozzando.
 
Harry, Ron e Ginny la seguirono prontamente e la osservarono da pochi metri di distanza accasciarsi sul prato sconvolta.
Ron rimase sorpreso e guardò l’amico disorientato, mentre Ginny a sua volta si distaccò dai due,  avvicinandosi  alla ragazza per accompagnarla dentro.
 
 
-Che significa?!- chiese Ron scosso, ancora incredulo di quanto appena assistito: la fuga dei fratelli e quel pianto tanto dolce e silente allo stesso tempo “da parte della sua Mione, mormorando il nome di suo fratello”?
-Che significa?!?!- chiese con più irruenza a Harry, ma Harry tacque e rientrò da solo nel castello, precedendolo.
Ron, si mise una mano tra i capelli. No, non aveva senso. Probabilmente era solo scossa per il rischio che avevano corso di essere cruciati dalla Umbridge.
 
-Hermione, per favore- disse Ginny, osservando la ragazza piegata a pancia in giù sul suo letto in silenzio con gli occhi aperti, intenta a fissare il nulla – parla, dì qualcosa-
Hermione si voltò e le lanciò una veloce occhiata.
-ha fatto bene – disse lei,
-non avrei mai permesso che facesse loro del male. Ma adesso cosa ne sarà del loro futuro? Che cosa ne sarà del nostro futuro? Forse faceva sul serio quando mi ha lasciata! Mi ha lasciata sul serio…- disse Hermione battendo un pugno contro il materasso.
-Non è così- proruppe Ginny.
-invece sì, se ne è andato. Mi ha lasciata in tutti i sensi. Conoscendolo, l’avrà premeditato da tempo. Faceva veramente sul serio quando mi ha lasciata!- disse Hermione rabbuiata.
-Non è così. Fred ti ama ancora- sibilò Ginny.
Hermione sollevò lo sguardo dal cuscino con uno scatto –E tu cosa puoi saperne? Forse non sai il modo in cui mi ha lasciata! Io… Io lo…-
-Lo ha fatto per Ron- rivelò Ginny, violando la promessa di non dire nulla.
-Vuoi scherzare?- chiese Hermione con irruenza.
 
 
 
Gli ultimi giorni ad Hogwarts si rivelarono ancora più duri per Hermione, non solo per gli imminenti GUFO, ma soprattutto perché la Umbridge, dopo quanto accaduto, trovò ogni pretesto per metterla in punizione.
L’irascibilità di Ron si manifestò più e più volte, fino ad arrivare a provocare pesantemente Hermione.
Era la vigilia dei Gufo ed Hermione rincasò nella Torre di Grifondoro molto tardi, per una punizione con la quale la Umbridge l’aveva quasi dissanguata del tutto. Ciononostante Ron, non si rispiarmò di lanciarle una frecciatina delle sue, rimarcando la tarda ora in cui rientrava.
Questa volta Hermione non ci vide più dall’ira:
 
-Tu, sei solo un bambino capriccioso e nient’altro. Puntiglioso, egocentrico, come se tutto il mondo ruotasse solo intorno a te stesso! Io mi sono stufata di queste tue assurde rivendicazioni, come se fossi incapace di intendere e volere.
Pensi che tutto ti sia dovuto, ma sai una cosa? Ron Weasley, non è così. Il mondo non ruota attorno a te. No, non è affatto così! Non fai che autocommiserarti, che piagnucolare senza tenere minimamente conto di quelli accanto a te. Esattamente come sono venuta a sapere che Fred,  hai sentito bene: FRED WEASLEY, mi abbia lasciata, solo per non fare un torto a te. E per chi poi? Una persona  egocentrica, eternamente insoddisfatta che non fa altro che piagnucolare come se tutto ti fosse dovuto. ...-
Ron, boccheggiò impallidendo, senza riuscire a dire nulla.
“Che cosa? Fred ed Hermione insieme? Fred suo fratello era la persona con cui la sua Mione provava qualcosa?”
 
-E la cosa peggiore è che chi sta pagando lo scotto più pesante sono io. Che scopro tutto quando è troppo tardi per poter fare qualsiasi cosa. Se solo lo avessi saputo… Io non lo avrei mai permesso- disse furente quasi senza fiato.
-Sono stufa dei tuoi capricci. Cresci Ron! Cresci!-
Detto ciò Hermione impallidì e svenne.
 
Ginny ed Harry, che assistettero ammutoliti all’intera scena, si precipitarono a raccogliere Hermione in tempo.
-Oh, santo cielo, ha le braccia squarciate- urlò Ginny.
-Dobbiamo portarla subito da Madama Chips- disse Harry.
Harry cercò subito di rianimarla ma invano. Così lanciò un’occhiata oltremodo allarmata a Ginny:
-Chiama subito la Mc Granitt. Io la porto di corsa in infermeria-
 
Ron si riscosse dalla sua catarsi e sebbene un po’ impacciato, si offrì subito di aiutare l’amico .
 
 
 
-Ha perso molto sangue. L’avrà torturata per ore. Ci vuole una trasfusione- disse Madama Chips a tutti i presenti in infermeria.
La Mc Granitt, impallidì sorreggendosi a Piton.
-Sono uno zero negativo. Posso donare a tutti- disse l’anziana professoressa.
-Perfetto- disse Madama Chips – Vieni Minerva, stenditi pure nel letto accanto alla ragazza-
La professoressa si avvicinò e vedendola così pallida con quelle occhiaie marcate, le carezzò una gota.
-Severus, sarà il caso di scortare i ragazzi nel dormitorio- propose la professoressa –non voglio che nessun altro si faccia male, quindi cercate di stare alla larga da quella mangia morte infame- disse ad Harry e ai due Weasley.
Harry proruppe dicendo: -Come farà con i Gufo domani? Lei la conosce Hermione, non potrebbe mai sopportare di…-
-Oh, non si preoccupi Potter. La Signorina Granger grazie alle mie cure, domani si sveglierà fresca come una rosa e potrà fare l’esame con tutte le energie necessarie-
Rispose fiduciosa l’infermiera.
-Andate- disse la Mc Granitt –resterò io accanto a lei- disse la professoressa con fare materno.
 
 
Harry e Ron seguirono il professor Piton a testa china, senza proferire parola.
 
-lo ha fatto apposta per penalizzarla domani- constatò Harry
-Starà bene?- chiese Ron con l’ingenuità di un cucciolo spaventato.
-Spero tanto di sì- disse Harry.
-Mi dispiace- disse Ron.
-Lo so- sussurrò Harry.
 
 
 
 
Nell’espresso per il binario 9 ¾ Hermione e Ginny decisero di sedersi in un comparto del treno tutto per loro. Questa volta non si prospettava un’estate felice, Sirius era morto e nulla avrebbe potete risollevare l’umore dell’Ordine, tanto meno quello di Harry.
-Sai che non sono d’accordo con la tua scelta di trascorrere le vacanze lontano da noi. Lo sai, vero?- disse Ginny.
-Lo so, ma potrebbe essere l’ultima estate che trascorro con i miei genitori- replicò retorica Hermione.
Ginny annuì silenziosa.
-Stai vicino a Harry- disse Hermione prima di congedarsi.
  
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