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Autore: LuceSinistra    06/06/2015    2 recensioni
I Martell sono i signori di Dorne. Diversi da ogni altro casato di Westeros, hanno usanze, cibi e comportamenti che molti definiscono inusuali. Combattono, amano, e vivono ogni cosa con un'eccessiva passione.
Una serie di one-shots che raccontano episodi e momenti di vita dei vari componenti della famiglia.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arianne, Martell, Elia, Martell, Ellaria, Sand, Oberyn, Martell, Rhaegar, Targaryen
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Elia se ne stava seduta ad intrecciare gli steli di alcuni fiori colorati, mentre Oberyn, a poca distanza, faceva roteare una lunga asta sopra la testa. Questa, di tanto in tanto, sfiorava il capo della giovane dorniana che, anziché esserne spaventata, pareva divertirsi.
Seppur lontano, Doran poteva sentire la sua risata cristallina.
- Sai a cosa pensavo? – domandò Oberyn alla sorella. Elia alzò appena il volto, spingendo il busto all’indietro.
- Non so mai cosa ti passa per la testa. – rispose.
Oberyn sembrò soddisfatto.
- Potrei avvelenare la punta della mia lancia, - disse. – così i nostri nemici non avranno scampo.
L’asta volteggiò un paio di volte prima di conficcarsi nel terreno duro e secco di Dorne.
Elia si alzò, ripulendosi il vestito azzuro. Fissò il fratello negli occhi.
- Nostri? Io non ho nemici. – replicò con un sorriso.
Il principe agitò la mano destra, quella che fino a poco prima teneva la lancia in pugno.
- Tutti hanno dei nemici.
Elia, al suo fianco, sospirò. Il suo sguardo s’era posato altrove: alle loro spalle, ancora in disparte, stava Doran.
- Non è vero, fratello? – continuò Oberyn, notandolo. – Non è vero che tutti hanno dei nemici? E noi, forse, più di altri?
Doran non rispose. La sua espressione era serena ed assorta come al solito. Elia gli si avvicinò, posandogli tra le mani larghe e forti la corona di fiori colorati che aveva intrecciato poco prima.
- È per Mellario. – bisigliò.
Doran la ringraziò con un cenno del capo.
- Le piacerà, ne sono sicuro.
Oberyn, credendo di non essere osservato, fece una smorfia. Si era allontanato di qualche passo per raccogliere la lancia e continuare ad allenarsi. L’idea di usare il veleno lo eccitava terribilmente.
- Sono contenta che sia qui, - continuò Elia con un tono squillante. L’arrivo della giovane lady di Norvos aveva risvegliato nella principessa dorniana una vivida curiosità. – e che sia ormai parte della famiglia. Abbiamo chiacchierato l’altro giorno, sai? Mi ha parlato della sua terra, di quanto sia bella e diversa dalla nostra, ma credo mi piaccia e vorrei visitarla. Pensi che nostra madre mi darà il permesso?
Gli occhi di Elia, così vividi e scuri, avevano imprigionato Doran. E lui sapeva che quella domanda non era solo una domanda, quanto un supplica. Convinci nostra madre a lasciarmi andare, gli dicevano quegli occhi sinceri.
Doran mosse appena il capo. Elia era troppo fragile, troppo debole per viaggiare. Andava preservata come un fiore prezioso, come una rosa appena sbocciata.
La risata forte di Oberyn risuonò nelle loro orecchie.
- Nostra madre ha piani diversi per noi, - insinuò. Elia si voltò per ascoltarlo. – non un viaggio a Norvos, ma uno per Castel Granito.
- Castel Granito? – ripeté la sorella, alquanto stranita. – Perché dovremmo andare dai Lannister?
Oberyn non diede alcuna risposta. Il suo braccio era teso all’indietro, i tendini ben visibili sotto la pelle per lo sforzo a cui erano sottoposti. Attese qualche secondo, poi lanciò l’asta il più lontano possibile.
- Un matrimonio, o forse anche due. – fu Doran a parlare. Oberyn gli lanciò un’occhiata di sbieco.
- Non sposerò Cersei Lannister. – biascicò. – Non sposerò nessuno che non voglia.
- Ma dicono che sia bella, - s’intromise Elia. L’idea di viaggiare, incontrare nuove persone o un possibile amore l’avevano resa ancora più entusiasta. – non vorresti sposare una ragazza bella e ricca come Cersei Lannister?
Oberyn si passò una mano trai capelli corvini e sorrise sprezzante. S’era avvicinato di nuovo ai fratelli.
- No, sposare no… ma potrei portarmela a letto.
Elia gli diede una spinta leggera, fintamente offesa per le sue parole. Oberyn per ripicca le aveva tirato una ciocca di capelli.
- È ancora una bambina. – chiarì Doran. Gli piaceva guardare i suoi fratelli stuzzicarsi a vicenda. I loro giochi, le loro risate gli riempivano l’animo, ma non avrebbe osato prendervi parte.
Oberyn alzò le spalle.
- Prima o poi crescerà. E a quel punto…
Il giovane principe non terminò la frase, ma ciò che intedesse dire era ben chiaro a tutti. Elia soffocò una risata con le mani.
- Sei così rude, Oberyn. Non troverai mai una sposa se continui a comportarti in questo modo.
Il ragazzo non parve molto colpito dalle parole della sorella.
Intanto, su Lancia del Sole, il tramonto aveva reso di un dolce colore rosso i tetti delle case. Doran offrì ad Elia il braccio per aiutarla a rientrare. Avrebbero riposato un po’ prima di prendere parte al banchetto della sera.
- Dicono che anche Jamie Lannister sia bello, - gli sussurrò lei all’orecchio. Elia aveva un buon profumo e un tocco delicato che poco si addiceva alle donne forti di casa Martell.
Oberyn li sorpassò, correndo verso la parte posteriore del castello. Una servetta, nel vederlo, arrossì con violenza.
- Eppure… a me non importa, - continuò la giovane principessa. – non m’importa del suo aspetto, se sia bello o brutto, alto o dalla pancia grossa. Voglio che sia buono, cosicchè possa amarlo liberamente.
Doran abbassò lo sguardo sulla pietra dura. Elia, così giovane e piena di sogni.
- Lo sarà. – rispose senza troppa convinzione.
- E se io non dovessi piacergli? E se… dovesse odiarmi?
Doran sorrise appena.
- Nessuno potrebbe odiarti o farti del male, Elia. – replicò. Ma lo sguardo di sua sorella pareva essersi perso in qualche cattivo pensiero. Una ruga le si era formata in mezzo alla fronte e l’espressione di gioia e la vivacità degli occhi avevano lasciato spazio ad una strana inquietudine.
- Anche io un giorno avrò dei nemici, - mormorò. – dopotutto Oberyn non ha torto.
Doran le prese la mano e, portandosela all’altezza della labbra, vi posò delicatamente un bacio.
- Allora, - disse. – io ti proteggerò da chiunque tenterà di farti del male. E, se non dovessi riuscirci, ti prometto, cara sorella, che vendicherò il tuo nome. Dorne schiaccerà i suoi nemici nel momento in cui meno se l’aspettano.
Elia gli strinse forte il braccio e tornò a sorridere di un sorriso accecante, come il sole sotto cui i Martell erano nati.
- È una promessa? – domandò.
- È una promessa.









Note:
Oh cielo, non so proprio come ringraziare Farkas e cassidy99 per le bellissime recensioni! Anche se spero possano perdonarmi per l'enorme ritardo con cui pubblico questa seconda shot >.< Davvero, non me l'aspettavo... grazie!
Bene, bene... allora. Io devo dirlo: AMO Doran! E spero che nella serie tv in queste ultime puntate lo facciano vedere un po' più spesso. E, soprattutto, comincino a mostrarlo per il personaggio superfigo che è (almeno per me u.u). All'inizio la shot doveva essere incentrata solo su di lui, ma poi ho voluto inserire anche il buon Oberyn (pace all'anima sua) e Elia, che trovo davvero sottovalutata anche nel fandom. 
Ammetto che non è un granché, ma spero vi piaccia ugualmente! ^^'
Ahhh dimenticavo che devo anche ringraziare tutti coloro che hanno messo la fic tra le seguite e le preferite... grazie di cuore!! Un bacio e alla prossima :D 



 
  
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