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Autore: LeiLaDa    08/01/2009    4 recensioni
Una fan fiction su Draco Malfoy, fanciullo molto acuto vincolato dall'etichetta. Passerà periodi in famiglia,
ma anche sotto la rigidissima tutela di zio Rodolphus e zia Bellatrix. Farà importanti scoperte sul "lato buono"
della sua famiglia e avrà singolari incontri.
Lucius tirò un profondo respiro di sollievo e prese il bambino in braccio; non se lo adagiò amorevolmente al petto, ma lo tenne in alto dinanzi a sé, reggendolo da sotto le ascelle. -Draco- sussurrò orgoglioso. Era un bambino splendido: biondo come il grano, gli occhi grigi di suo padre e l’espressione di sua madre; i lineamenti regali li aveva ereditati da entrambi i genitori. Attenzione: Devo avvisare che questa storia è sospesa, e potrebbe rimanerlo per molto. Mi trovo veramente senza vena artistica e non riesco a continuare. Scusate per chi leggeva, ma se siete degli scrittori potete capirmi.
Genere: Triste, Mistero, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Rodolphus Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi con la mia nuova long-fic, concentrata su Draco Malfoy, per la gioia di molti XD
La ff non è scritta con alcun scopo di lucro.
Accetto volentieri pareri e critiche costruttive, grazie a chi leggerà e soprattutto commenterà.. enjoy!



Who protects you
Capitolo I - It started like that



Salvare un matrimonio. E’ quello che in genere si fa dopo anni, o almeno si spera; ci si augura che vada tutto bene, perché si è sposati con chi si ama. Purtroppo, c’è gente che subisce adulterio già ad un mese dal matrimonio, gente che è affranta perché proprio marito è sempre fuori casa, e anche nelle rare occasioni in cui è presente, sembra faccia l’impossibile per non parlare con propria moglie e per evitare ogni genere di contatto intimo. “Certa gente”, come la chiamo io, si chiama Narcissa Malfoy.
La più piccola delle Black, Narcissa, era una donna alquanto affascinante; ritratto della purezza e della castità prematrimoniale, appariva una fragile bambola di porcellana che, stretta nella mano con troppa pressione, pareva rompersi da un momento all’altro. I capelli biondi lisci, spesso semilegati, risaltavano la sua pelle forse troppo diafana; aveva gli occhi dell’azzurro più chiaro che ci fosse e i lineamenti graziosi. Nel complesso era una bella donna, anche se non accattivante come sua sorella Bellatrix.
Narcissa aveva sposato solo da qualche mese Lucius Malfoy, giovane rampollo di una nobile casata, anche più ricca di quella dei Black. Lucius era un uomo freddo e distaccato, che aveva appreso un’etichetta durissima dai suoi genitori; proprio per questo, era diventato così educato e abile nel nascondere ogni sorta di emozioni.
Bisogna dire, che il matrimonio di Lucius e Narcissa non era di certo dei migliori. Lui era sempre troppo occupato dalla sua carriera al Ministero da non badare a sua moglie, che era costretta a vivere rinchiusa a Malfoy manor; anche se lui avesse trovato il tempo per stare con Cissy, non l’avrebbe fatto ugualmente. La donna non suscitava il suo interesse, sebbene fosse di notevole bellezza e grazia; e questo la turbava e avviliva terribilmente. Malfoy d’altro canto, non sembrava tanto dispiaciuto; sfogava le sue voglie fra lusso e amanti, apparentemente incurante dei dispiaceri della consorte.
Ma, per fortuna della Black, le cose sembravano cambiare gradualmente da mesi or sono: Narcissa era finalmente rimasta incinta, dopo anni di tentativi falliti da parte del marito, che sembrava ormai rassegnato a non avere eredi. Appresa la felice notizia, non solo Lucius aveva dato uno sfarzosissimo ricevimento in onore della dolce attesa di sua moglie, ma era più presente al maniero, più gentile e premuroso con la consorte; probabilmente perché, pensava Narcissa, non voleva che il bambino subisse danni durante la gravidanza. Ma poco importava ormai, perché le attenzioni del marito era quanto la giovane Black aveva di più caro. E i mesi passavano rapidamente, per fortuna di lucius, che sembrava desiderare un moccioso nella culla di casa Malfoy; sicuramente non per riempirlo di amore paterno, ma per avere la sicurezza di una discendenza, cosa fondamentale per un uomo di alto rango come lui. Inoltre, era sicuro che sarebbe stato un maschio, e questo un po’ spaventava Cissy, lietissima di dare un erede maschio a suo marito ma intimorita di non riuscirci, dando alla luce una femmina. Malfoy non l’avrebbe accettata e avrebbe rincominciato a trattare Narcissa come prima della gravidanza. E queste paure si facevano sempre più strada nella donna mentre, al nono mese, trascorreva uno di quei rari momenti con Lucius.
Era una domenica mattina e la signora Malfoy passeggiava nel giardino della lussuosissima villa in cui viveva; la primavera era da poco arrivata, portando con sé venticelli tiepidi e piacevoli e regalando un’aria di serenità alla donna.
-Moglie-
La voce pacata le giunse all’orecchio e apprese provenire da dietro di sé. Si voltò e fece un cenno del capo a suo marito.
-Copritevi, non vorrete danneggiare voi e il vostro bambino-
-Avete ragione marito, perdonatemi- rispose indispettita narcissa, lasciando che Lucius la coprisse con la sua giacca.
Lo guardò: sembrava stanco, o forse solo fremente di avere il suo rampollo.
-Come state?- esordì lucius con tono distaccato, iniziando a camminare accanto alla moglie.
-Non tanto bene, devo dirvi… credo che nascerà presto- sospirò la black accarezzandosi la pancia -Vi vedo stanco..-
Malfoy ghignò mentalmente all’affermazione della consorte sull’imminente nascita, poi rispose diplomaticamente: -il lavoro mi consuma, ma vi ripeto di non preoccuparvi. Pensate solo alla salute-
Narcissa annuì, stringendo appena il braccio del marito.
-Avete pensato a che nome dare al bambino?-
Sarebbe stato sciocco da parte di Cissy anche solo suggerire un nome, era suo marito a prendere tutte le decisioni, lei lo aveva imparato a proprie spese.
-Sì, ho deciso. Lo chiameremo Draco- rispose con tono fermo lucius.
-Draco?- fece una smorfia la Malfoy. L’uomo si fermò di scatto, fulminandola con lo sguardo per l’aver osato.
-Qualcosa in contrario, moglie?- disse gelido. Cissy si ricompose e assunse un’aria seria, fissandolo.
-No, marito.. è originale, quantomeno-
-Perfetto, allora è deciso- decise distaccato Malfoy -quando arriva vostra sorella?-
-Dovrebbe arrivare a momenti, si cong.. ah!-
La black si aggrappò al marito, scossa dal dolore di una contrazione; sbarrò gli occhi e si accasciò sul verde prato del giardino.
-Narcissa!-

***

Quella fu solo la prima delle contrazioni che ebbe Narcissa nelle ore seguenti. Bellatrix era arrivata da poco a Malfoy Manor, per stare con sua sorella nel periodo del parto; Rodolphus aveva accompagnato la moglie, e ora stava fuori dalla stanza in cui c’era Cissy. Con lui c’erano ovviamente lucius e altri parenti e amici intimi, tutti dall’aria tesa; aspettavano senza poter far nulla, e questo aveva sempre infastidito Malfoy: il senso di impotenza. L’unica cosa che gli era concesso vedere erano le donne che entravano e uscivano dalla fatidica stanza con panni e bacinelle d’acqua calda; sentiva con chiarezza straziante le urla della moglie e gli incoraggiamenti dell’ostetrica. Eppure lo confortava il fatto che presto avrebbe avuto un erede, su quello era sicuro; non contemplava il fatto che Cissy avrebbe potuto perdere il bambino, o che suo figlio sarebbe potuto essere in realtà una figlia. Appoggiato al divanetto del salotto, si bombardava con strazianti domande, tamburellando agitatamente il piede sul pavimento di marmo nero: non sembrava in sé. Rodolphus lo guardava. Non poteva dire di condividere il suo nervosismo, perché lui un figlio non l’aveva e probabilmente mai l’avrebbe avuto; in quel momento, però, era in vena di domande esistenziali, cosa assolutamente non da lui. Si chiedeva che razza di padre sarebbe stato, anche se con bellatrix come consorte la discendenza era esclusa, a meno che non vi fosse stato un fortuito errore. La porta si aprì e con una luce negli occhi i presenti alzarono disperatamente il capo: falso allarme, solo una serva incaricata di prendere altri panni. Lucius sospirò e tornò a contemplare il pavimento.
-Rilassatevi- la voce pacata di Rodh era come un verbo -non vi riconosco-
Malfoy continuava esasperatamente a tamburellare il piede sul pavimento, prendendo profondi respiri.
-Mi risulta difficile, se non l’avete notato- rispose lucius con una nota di acidità che decise di concedersi, nonostante non fosse da “Signori” comportarsi così. Lestrange lo perdonò solamente data la situazione in cui si trovava.
Poi, a squarciare il silenzio creatosi, si udì un urlo particolarmente forte e acuto proveniente dalla sala adiacente, dove stavano tutte le donne. Frasi di congratulazioni verso Narcissa si sentirono attutite dal muro, e finalmente la porta si aprì; questa volta non per lasciar passare una serva frettolosa, ma per mostrare la figura dell’ostetrica tenere in mano un fagotto.
-Complimenti, signor Malfoy. E’ un bellissimo bambino-
Lucius tirò un profondo respiro di sollievo e prese il bambino in braccio; non se lo adagiò amorevolmente al petto, ma lo tenne in alto dinanzi a sé, reggendolo da sotto le ascelle.
-Draco- sussurrò orgoglioso. Era un bambino splendido: biondo come il grano, gli occhi grigi di suo padre e l’espressione di sua madre; i lineamenti regali li aveva ereditati da entrambi i genitori. Guardò un attimo Rodolphus, e ricambiò il cenno con il capo che l'uomo gli stava facendo, poi si diresse nella sala in cui c’era Narcissa: era tutta sudata e sembrava tremendamente spossata, tuttavia aveva sulle labbra un sorriso, troppo simile ad un ghigno. Accanto a lei c’era bellatrix, l’aria fiera e il corpo perfetto di sempre. Lucius sorrise appena alle due donne, avvicinandosi al letto della moglie, dandole il bambino; non un bacio né un segno d’amore, solo un lieve ghigno di soddisfazione e ringraziamento. Finalmente Malfoy aveva ciò che desiderava, una discendenza degna di lui. Finalmente, era completo.
  
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