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Autore: siryel    08/01/2009    2 recensioni
“E’ per Edward che stai facendo tutto questo?” “No, per Carlisle. La sua famiglia è unico nel suo genere. Bella, tu sei la mia occasione ” Il matrimonio fra Edward e Bella è stato fissato, tutto e pronto. Ma è ancora presto per tirare un sospiro di sollievo. I Volturi sono in agguato e lei scompare misteriosamente durante la cerimonia, gettando nel panico Ed. Cosa sarà successo a Bella? Perché Ed non riesce a trovarla e Alice non riesce a vederla? I mannari , sono loro i colpevoli? No. In questa ricerca che coinvolgerà entrambe le razze, qualcuno interverrà. Una vecchia conoscenza di Carlisle. Non ci sarà un minuto da perdere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Altro personaggio, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PREFAZIONE

INCOGNITE

 

Non trovavo un aggettivo adatto, ma sapevo che per quanto mi fossi sforzata, sarebbe stato negativo. Come poteva essere altrimenti? Salutare a quel modo Carlisle non era stato piacevole, era stato doloroso.

Chissà quando l’avrei rivisto?

Era questo che mi ripetevo mentre uscivamo dal suo studio. Entrambi sapevamo che i Volturi non mi avrebbero accolto a braccia aperte, era inutile mentirsi o raccontarsi una favola. La fine della mia storia era stata già scritta e purtroppo, le vere autrici erano state le scelte sbagliate ed immature che avevo fatto in passato.

Almeno c’era un lato positivo: finalmente avevo ringraziato Carlisle, finalmente la sua famiglia era salva.

Quel pensiero mi tirò un po’ su di morale, ma non soffocò come speravo,  il disagio che stavo provando. Uscire da quella casa, raggiungere Demetri e Jane era su quello che mi stavo concentrando e volutamente cercavo di sfuggire agli sguardi dei Cullen fissi sulle mie spalle.

Non era educato andarsene senza salutare, ma non ero dell’umore adatto, sentivo che se mi fossi trattenuta anche solo un attimo in più, sarei crollata.

Eppure dovetti fermarmi, per la precisione fui costretta dalle braccia di Esme. Mi aveva raggiunta e senza preavviso, mi aveva stretto  a lei. Il primo impulso fu quello di respingerla, ma lo repressi. Quando avrei potuto ricevere un altro abbraccio così sincero?

Lei non disse nulla, sembrava intenzionata a non lasciarmi andare, restammo per diversi secondi in quella posizione, poi di colpo si staccò e mi salutò baciandomi i capelli.

Cercai di sorriderle, non volevo che soffrisse per le conseguenze della mia scelta, non ne aveva motivo.

Avevo pur sempre rovinato il matrimonio di suo figlio, non doveva preoccuparsi per me a quel modo.

Tornai a concentrarmi sulla porta che Carlisle aveva già raggiunto, era distante solo qualche passo, eppure mi sembrò lontano chilometri. Colpa del disagio, tutti quei visi fissi su di me mi infastidivano e il commento di Emmett, non mi fece sentir meglio.

- Hai fegato, per non essere un vampiro.

Era un complimento, mi limitai ad annuire. Rosalie era in piedi al suo fianco, mi salutò con un cenno del capo che non ricambiai, troppo presa da ciò che stringeva fra le mani. Il suo giubbotto di jeans.  Doveva averlo recuperato da Jasper, dopo che mi ero dileguata nello studio di Carlisle; non era in ottimo stato. Nel tentativo di fermarmi aveva strappato una manica, per fortuna non il mio braccio.

Era vicino alla porta insieme ad Alice, si tenevano per mano. Era teso, come concentrato e la sua compagna aveva lo sguardo perso nel vuoto. Non appena le passai davanti, ebbi come l’impressione che le sue spalle fossero scosse da un lieve fremito, ma non mi preoccupai di controllare. Dedussi che era persa in qualche sua visione, mentre Jasper si stava dando da fare per controllare le emozioni dei presenti. Riuscirono a salutarmi comunque, imitarono il gesto di Rosalie, ma lo apprezzai.

Nessuno mi fissava con rabbia, era una gran cosa.

Era ormai sulla soglia quando mi sentii chiamare. Strabuzzai gli occhi nel vedere Bella ed Edward venirmi incontro.

- Mi dispiace. – la voce di lei tremava, se fosse stata ancora umana avrei visto delle lacrime sulle sua guance – Per causa mia, ora devi andare con loro!

Che cosa? Si sentiva in colpa?

No, era davvero troppo.

- Tu non c’entri. – precisai e mi sforzai di nascondere l’irritazione – Prima o poi avrei dovuto affrontarli e poi, sono stanca di nascondermi.

- Ma ora i Volturi…

- Aro è affascinato da me. Sono certa che sarà più che felice di vedermi.

Mi fissò poco convinta, mi morsi le labbra e continuai:

- Aro ha un debole per certi talenti. Edward può confermartelo.

Per fortuna Edward colse al volo SOS nascosto fra le righe. Lo vidi cingerle le spalle con un braccio, calmo, ma non fu a lei che si rivolse.

- Avrei voluto conoscerti in un’altra occasione.

Pareva la calma personificata eppure il tono della sua voce, stonava con quell’immagine. Mi spiazzò.

Com’era possibile, anche lui si stava preoccupando per me?  

- Grazie per aver protetto Bella.- aggiunse.

- Mi… mi dispiace di aver rovinato il vostro matrimonio . – quasi balbettavo

- Non importa. Grazie per quello che hai fatto.

- Grazie. – si unì a lui Bella.

Sorrisi timida, incapace di aggiungere altro e uscii. Carlisle era al mio fianco e mi poggiò una mano sulla spalla.

- Buona fortuna. – la tristezza che traspariva da quelle parole mi punse gli occhi – Qualunque cosa accada, sappi che per te ci sarà sempre un posto nella mia famiglia.

Sarebbe stato bello, ma mi sembrava così lontana quella possibilità. Decisi comunque di non ferirlo col mio pessimismo.

- Grazie, di tutto.

Non osai guardarlo in faccia e a grandi passi raggiunsi Jane e Demetri. Trassi un respiro profondo e drizzai le spalle. Ero pronta ad uscire di scena.

 

 

I Cullen seguirono con lo sguardo le tre figure fino a quando non scomparvero alla loro vista. Carlisle tornò in casa e corse ad abbracciare Esme.

Jasper si rilassò e un’atmosfera triste calò nella stanza, insieme ad un opprimente silenzio. Nessuno osò distruggerlo, nessuno fatta eccezione di Alice. Una strana luce le illuminava lo sguardo diversa da quella cupa dei presenti.

- Non preoccupatevi per Laura.

Bella quasi sussultò a quelle parole.

- Cosa  vuoi dire?

- Le sue non erano bugie. Aro sarà davvero felice di vederla.

- Cosa hai visto cara? – le domandò Esme in preda all’ansia.

- Aro non è uno stupido. Non sprecherà il suo talento. Lo vedo prendere tempo, lo vedo osservare Laura  ammirato, mentre lei gli mostra cosa sa fare. – sorrise – State tranquilli, non le accadrà nulla.

 

 

 

FINE

 

 

 

 

 

Eccoci alla fine. Spero che questa storia vi sia piaciuta, vi prego commentate. Grazie per averla letta.  

 

 

 

 

 

  
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