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Autore: Alex18    08/06/2015    1 recensioni
"Era una perfetta giornata di sole. Il cielo riluceva chiaro, gli uccellini cinguettavano spaventati e gli animali del bosco scappavano in ogni direzione per non essere falciati dalla coda irta di spine del drago viola."
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO NONO
 
Elliam l’aveva aiutata a riprendere fiato, prima che Brianna insistesse per ripartire. Non sentiva quasi più dolore, ma non vedeva l’ora di mettersi a dormire nel letto che il cavaliere le aveva assicurato ci sarebbe stato nella locanda, nascosta appena dietro una collina in lontananza, in cui aveva programmato di fermarsi. Brianna era appoggiata con la schiena contro il petto del cavaliere, mentre le sue braccia la cingevano per tenere le briglie del cavallo rimasto. Procedevano lentamente, mentre il sole moriva alle loro spalle, per non affaticare l’animale appesantito dalle provviste e da loro due insieme. Brianna sentiva dietro di sé la postura rigida di Elliam, che non interrompeva il silenzio se non per chiederle regolarmente se si sentiva bene o se desiderava che facessero una sosta, ed esitava a cominciare un discorso, avendo il sentore che lui stesse sentendosi a disagio. Dopo alcuni ulteriori momenti di quiete, mandò, in modo molto poco femminile, al diavolo le sue preoccupazioni e parlò:
- Non vi preoccupiate della vostra sgarbatezza, in ogni caso, vi avevo già perdonato prima che ve ne rendeste conto. – Fece riferimento alle scuse che le erano state rivolte, prima che il cavallo stramazzasse al suolo. Avevano dovuto lasciare il corpo sulla strada, mentre le mosche andavano ad attaccarlo. Aveva la schiuma alla bocca e gli occhi aperti iniettati di sangue. Brianna era rabbrividita al solo vederlo e aveva cercato di togliersi l’immagine dalla mente. Le ricordava i corpi dei briganti che ancora giacevano nella foresta.
Elliam saltò quando la sentì parlare, ma si rilassò immediatamente dopo, e sorrise al sicuro nel suo elmo, dove non poteva essere vista. Era sicura che il silenzio non sarebbe durato ancora per molto.
- Grazie. Ne sono lieto. – Rispose. Brianna sorrise ed andò dritta alla domanda che le premeva davvero.
- Però, perché non vi spogliate mai dell’armatura? –
- Questa non è una domanda a cui risponderò. –
- Perché? –
- Se vi svelassi perché non voglio rispondervi, sareste informata di una parte della risposta stessa. –
- Anche questo è vero. – Vi fu una breve pausa, in cui Brianna si chiedeva se il cavaliere fosse irritato. Non le pareva.
- Posso continuare a farvi domande? –
- La smettereste se io ve lo imponessi? –
- Certo. Per qualche tempo, poi... –
- Forza, allora, tutto ciò che vi viene in mente. –
- Bene, allora. “Elliam” è il vostro vero nome? –
Il cavaliere rise. Quella donna era incredibile! Non aveva mai incontrato qualcuno di simile a lei, ma non poteva certo darle troppa confidenza, anche se lo avrebbe trovato decisamente liberatorio, poter confessare a qualcuno la sua vera storia. Desiderava davvero non mentire a Brianna, ed infondo, quello era solo un nome. Che male poteva fare?
- No, in effetti non lo è. –
- AH! Ne ero sicura. Qual è? –
- … -
- Capisco. Il corrispondente femminile? – Il cavaliere rise ancora, non si poteva trattenere.
- È davvero importante? “Elliam” non vi piace? – Ribatté poi.
- No, per carità, non è questo. Ma è certo che mi piacerebbe che voi vi lasciaste andare. –
Non ottenne risposta.
- Allora, come fate a tenere addosso quell’armatura? So che sono incredibilmente pesanti, quindi come fate anche solo a salire a cavallo? –
- Temprata nelle fucine migliori, con fuochi nati dalle esalazioni più pure, resistente a qualsiasi urto, ed incredibilmente leggera. Il meglio, per un Uccisore di Draghi! Soprattutto se può pagare una grande somma. Sarei morto, se non fosse stato per questa armatura. Le devo la vita! –
Brianna rise del suo tono fiero ed orgoglioso.
- Mi raccontate qualcosa del vostro passato? –
- No. –
- Oh, suvvia! – Pregò lei. Ed il cavaliere rispose, senza potersi controllare. Non avrebbe potuto resistere a quella ragazza.
- Sono nato ad Heon, che si dà il caso sia esattamente dove ci stiamo dirigendo ora. –
- Va bene. E poi? I vostri genitori? Fratelli o sorelle? – Brianna non riusciva a contenere l’entusiasmo e la felicità per essere così vicina ad ottenere finalmente delle risposte concrete.
- Mia madre era ricca di famiglia, e mio padre lo era diventato grazie ai suoi fiorenti affari. I loro genitori gli combinarono il matrimonio, sebbene l’una fosse aggraziata e giovane, mentre l’altro solo un uomo dal pessimo carattere ed incredibilmente inacidito dal gusto acre della vita. Non si sono mai amati. Ci provarono, a convivere felicemente, e per qualche tempo, immediatamente dopo il matrimonio, ci riuscirono. Poi nacqui io, e rovinai tutto. Non ebbero altri figli. –
- E adesso? – Chiese ancora Brianna, in un sussurro. Il cavaliere non aveva un tono particolarmente triste, mentre raccontava, ma si sentiva nella sua voce metallica, ancor più smorzata dall’elmo quando si affievoliva, la presenza dei ricordi e dei rimpianti, e dovevano fargli molto male, per essere così evidenti. –
- Mia madre è morta. Non ho idea di dove sia mio padre. –
- Perché non lo cercate? –
Il cavaliere stava per mentirle. Voleva farlo, perché non aveva mai rivelato apertamente a nessuno la sua storia, e nessuno doveva saperla, se non quelli che già la conoscevano, perché c’erano stati. Non seppe mai come, con la voce grondante di immensa rabbia, sputò la cruda realtà.
- Perché, se lo trovassi, lo ucciderei. -
Brianna era scioccata. Chi poteva commettere un omicidio simile? Uccidere il sangue del proprio sangue? Era orribile!
- E perché mai dovreste fare una cosa tanto immonda? – Si sentiva scottare la pelle. Come aveva potuto pensare che il cavaliere fosse una buona persona? Gli uomini si assomigliavano tutti, e lei lo sapeva. Come aveva fatto a non scorgere quella malvagità in lui?
- Per vendetta. Lui ha ucciso mia madre. –
Brianna ormai non respirava più. Se le era sembrato disgustoso meditare contro il proprio genitore, ora non provava altro che ammirazione. Chiunque tentasse di vendicare la propria madre, anche uccidendo il padre, che a sua volta era stato tanto crudele, non poteva meritare altro. Ammirava la forza del cavaliere, e sapeva come si sentiva. Anche lei aveva cercato un colpevole da distruggere, quando la malattia le aveva strappato via una persona così importante, ma a differenza del cavaliere, per lei non c’era nessuno contro cui accanirsi. Poteva biasimarlo?
Il cavaliere sospirò. Perché le aveva raccontato tutto? Ora si sarebbe dovuta sorbire prima le sue grida scioccate, poi le sue più sincere condoglianze, ed infine un lungo discorso, fatto con voce estremamente condiscendente, accompagnato dagli sguardi che si danno ai bambini quando gli si deve insegnare un’importante lezione, che diceva che “la vendetta non è la risposta” e che “devi saper perdonare”.
- Se è così, allora credo che sia molto nobile volere vendetta, e che vostro padre si meriti una morte non meno orrenda di quella che volete riservargli, anche se trovo ancora che uccidere il proprio genitore sia decisamente malvagio. –
Il cavallo si fermò improvvisamente. Brianna era convinta di aver detto qualcosa di sbagliato, ma non poteva certo rimangiarsi le parole! Ci credeva fermamente, e non trovava nulla di rimproverabile nella rabbia del cavaliere. Sentì il rumore metallico dei suoi movimenti, e le mani del cavaliere lasciarono le redini, mentre le sue braccia le si avvolgevano intorno alla vita. Per un terribile attimo ebbe paura, una forte e tempestosa paura, che l’uomo la volesse picchiare o scaraventare giù dal cavallo. Poi sentì, sul capo, la leggera pressione fredda del suo elmo, e si rese conto che la stava abbracciando. Un abbraccio duro e scomodo, ma sincero. Brianna sorrise, poggiando lentamente le mani su quelle guantate del cavaliere. Non osava muoversi di più, con la paura di spezzare troppo presto quel momento.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NDA
Mi scuso per la lunga attesa, ma sono stata davvero troppo occupata ultimamente! Conto di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo presto, anche se non saprei dire una data esatta, perché deve iniziare la action! Voglio solo ringraziarvi davvero tanto e dal profondo del cuore per leggere/seguire/recensire la mia storia e farvi sapere che mi rendete davvero felice!
   
 
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