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Autore: insgumor    08/06/2015    3 recensioni
Due mondi affascinanti si incontrano in una sola persona. Diana è metà strega e metà vampira. La sua "diversità" è difficile da gestire sia all'interno del mondo dei maghi sia nel mondo dei vampiri, ma con molti sacrifici e sforzi riuscirà ad integrarsi nel mondo dei maghi. Inizierà a lavorare ad Hogwarts dove conoscerà tutti i suoi colleghi e conoscerà il bambino che è sopravvissuto. Come tutti non sembra andare molto d'accordo con Severus Piton..
Diana amerà e sarà amata, ma riuscirà a vivere questo amore serenamente?
Ma soprattutto come si evolverà la storia del maghetto più famoso del mondo con un nuovo personaggio particolare come Diana? Lo scopriremo solo vivendo..
{Questa storia è frutto di un mio sogno, ed è poi stata successivamente elaborata. Spero vi piaccia.. e buona lettura!}
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton, Sirius Black, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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"Severus lasciami. Non ho voglia di parlare io ora."
"Parli sempre a sproposito e ora non hai voglia di parlare?"
Gli occhi neri di Severus erano così penetranti e minacciosi che Diana ebbe per un attimo paura di fissarli. Cercò di divincolarsi dalla presa di Severus, ma questi strinse ancora di più la mano attorno al suo braccio e le puntò la bacchetta alla gola. Diana sorrise amaramente e disse "Cosa hai intenzione di fare, eh Severus?"
"Difenditi."
"Non mi farai del male, lo so."
"Io non ne sarei così sicuro..."
Cosa fare ora?! Continuare a mentire era inutile. Severus aveva notato qualcosa di insolito in lei, e a dirla tutta aveva sempre nutrito dei sospetti nei suoi confronti.
Così Diana posò la sua mano sul viso pallido di Severus, e come aveva fatto con Silente, gli mostrò ciò che doveva sapere. Gli occhi di Severus da essere pieni di rabbia e di sospetto, si spalancarono in segno di stupore ed incredulità. Nella sua mente scorrevano le immagini della strana infanzia di Diana... Quando la sequenza terminò rimase immobile fissando il vuoto. Diana si divincolò dalla presa di Severus e si andò a sedere vicino alla sua tenda pronta a sentire le parole offensive che il suo collega stava per scagliare su di lei.
"Quindi.. tu.. sei.. metà VAMPIRA?"
"Ebbene si." rispose freddamente Diana
"Ma questo vuol dire che..."
"No, non berrò il tuo sangue. Mangio il cibo degli umani per non inquietare la gente."
"Ecco perchè.."
"Sì è per questo che sembro ancora una ventenne a trentadue anni."
"Insomma mi fai finire una frase?!" disse Severus irritato.
Diana non potè trattenersi e scoppiò a ridere.
"Ma davvero hai tutti quei poteri?"
"Sì, ma se non li uso è meglio. Sono un tantino pericolosi se non riesco a controllarli."
Calò un profondo silenzio. Severus stava cercando di collegare tutte le strane cose che aveva visto fare a Diana e che ora avevano una spiegazione. Poi nella sua testa un pensiero prese il sopravvento...
"Ciò vuol dire che sei... immortale."
"All'inizio mio padre non ne era certo. Anzi erano piuttosto preoccupati, crescevo in fretta e non sapevano cosa sarebbe accaduto. Mia sorella Alice però trovò un semi vampiro indigeno che aveva ben 400 anni. Quindi sì, sono immortale. Ma chi vorrebbe vivere per sempre in un mondo del genere?!"
Severus non sapeva cosa dire. Diana non aveva tutti torti, lui non avrebbe mai voluto vivere per sempre questa vita.
"Quindi tu sai leggermi nel pensiero?!"
"Non ci ho mai provato"
"Provaci" disse prontamente Severus.
Diana lo guardò negli occhi e si sforzò per cercare di leggere i suoi pensieri. Ma nulla, non ci riusciva. "Sei un abile occlumante, Severus".
Il professore di Pozioni sorrise soddisfatto e si andò a sedere accanto a Diana.
"Mi dispiace, non volevo costringerti a mostrarmi tutta la tua vita. Non deve essere stato piacevole." disse un po' dispiaciuto.
"Infatti non lo è stato, ma non avevo scelta. Sei un uomo intelligente e prima o poi lo avresti capito. Io non sono mai stata brava a nascondere i segreti e le mie emozioni. Questo è un segreto troppo grande da celare."
"Stai tranquilla, non lo dirò a nessuno."
Diana era meravigliata dal comportamento mite e addirittura dolce di Severus, non si era mai comportato così in dodici anni che lo conosceva.
"Grazie. Ora se non ti dispiace, vado a dormire. Sono parecchio stanca."
 
Nei giorni successivi tutto tornò normale. Severus riprese ad essere insopportabile come sempre e ad ignorare la presenza di Diana. La povera ragazza si domandava se era davvero Severus l'uomo che quella sera si era scusato con lei. Forse soffre di disturbo bipolare...pensava Diana.
Camminarono a lungo senza trovare una singola traccia di lupo mannaro. Dopo qualche giorno, mentre camminavano nella foresta Diana avvertì un forte 'odore di cane'- come diceva suo fratello Edward - riferendosi all'odore dei licantropi. Lo stesso odore che sentì la notte scorsa quando Greyback si era avvicinato a lei, ma più forte. Evidentemente doveva esserci più di un lupo mannaro in quella zona.
"Severus" disse Diana "credo che siamo arrivati a destinazione."
"Come? Cosa vuoi dire?!"
"Sento il loro odore." disse Diana un po' imbarazzata. Dire quelle parole la faceva sentire un po' come un cane da tartufo, ma non trovò altre parole per dirlo.
"Ma non contavo di trovarli così presto! Stanotte ci sarà la luna piena, e non sarà il massimo essere accerchiati da un branco di lupi mannari."
"No, no di certo." rabbrividì alla sola idea
"Ora che sappiamo la zona possiamo smaterializzarci altrove e ritornare domani. Ti va bene come soluzione, signorina Cullen?"
Diana annuì alzando lo sguardo al cielo. Posò la sua mano sull'avambraccio di Severus e si smaterializzarono insieme. Diana si ritrovò in un luogo in cui non era mai stata. C'era una piccola casa nel bel mezzo del nulla.
"Mio padre era scozzese. I miei genitori sono morti ed ora è mia. Questa è la prima volta che la utilizzo."
Diana rimase stupita: Severus che parlava e dava delle spiegazioni di sua spontanea volontà...
I due entrarono nella piccola casa; si vedeva che non era abitata da tempo, l'odore di chiuso l'aveva infestata. Severus si affrettò ad aprire tutte le finestre della casa. C'era un piccolo soggiorno, una cucina ed una sala da pranzo arredata per tre persone. Una stretta scala portava al piano di sopra dove c'era una piccola stanzetta con un letto singolo ed una scrivania, poi un bagno e una stanza matrimoniale. La casa era poco arredata, c'era lo stretto necessario. Sulla libreria del soggiorno c'era una foto di una giovane donna dai capelli scuri e gli occhi neri che teneva tra le braccia un neonato. Diana pensò dovesse essere la mamma di Severus.
"Tu puoi sistemarti nella camera matrimoniale. Io dormirò nell'altra stanza." disse Severus.
Diana annuì e poi osservando ancora la foto disse "Sei tu in questa foto?"
"Sì" rispose secco Severus.
 
L'ora di cena arrivò in fretta; Diana, dopo essersi fatta una doccia scese giù in salone dove trovò Severus seduto sul divano intento a guardare la foto che lei prima aveva notato. Si sedette al suo fianco e guardò assieme a lui la foto. Severus iniziò a parlare..
"Mia madre era una persona meravigliosa, troppo buona. Mio padre invece un uomo orribile, era un babbano. Quando scoprì che io ero un mago e che anche mia madre era una strega, iniziò a picchiarla e ad abusare di lei. Era un inferno; volevo fare qualcosa per proteggere mia madre, ma avevo otto anni cosa potevo fare?! Così scappavo ogni volta che potevo. Un giorno al parco incontrai una bambina, era una strega anche lei, anche se non ne era consapevole. Si chiamava Lily.."
"Lily..? Stai parlando della madre di Harry?!"
"Sì. Lei era l'unico raggio di sole in quella infanzia buia che ho avuto. Aspettavo con ansia ogni pomeriggio per poterla incontrare, le insegnai tutto quello che sapevo sulla magia. Eravamo diventati grandi amici, anche ad Hogwarts eravamo inseparabili, sebbene lei fosse una Grifondoro ed io un Serpeverde. Lily era l'unica in grado di far uscire il meglio di me, l'unica. La mia unica amica, il mio unico amore.." disse l'uomo con un sorriso nostalgico sul viso.
Diana era scioccata tanto quanto lo era stato Severus quando scoprì che era una vampira.
"Poi un giorno quel Potter iniziò a darmi fastidio, lei si mise in mezzo per difendermi e io nella rabbia la chiamai 'sangue sporco'. Non me l'ha mai perdonato. Nemmeno io me lo sono mai perdonato. Da quel giorno persi la mia Lily per sempre. Lei non volle sapere più nulla di me, non mi parlò mai più. Io commisi l'errore più grande della mia vita per la disperazione: mi unii ai mangiamorte..."
Diana iniziò a collegare tutto, ecco perchè Greyback lo aveva chiamato traditore..
"Una sera sentii la profezia della Cooman, quella maledetta profezia. La riferii al Signore Oscuro, da fedele servitore quale volevo essere. Appena seppi che lui pensava si riferisse al figlio di Lily lo supplicai di risparmiarla. Ma sapevo che Voldemort non era incline a risparmiare la vita della gente. Conoscevo anche Lily, ero sicuro che avrebbe lottato sino alla fine per proteggere suo figlio. Così andai da Albus e lo supplicai di proteggere i Potter, in cambio avrebbe avuto la mia fedeltà e sarei stato una spia per l'Ordine. Ma fu tutto vano! Il senso di colpa ancora mi attanaglia, dal quel giorno promisi a me stesso e ad Albus che avrei protetto Harry a costo della mia stessa vita...! Ma mi prenderò la mia vendetta, ucciderò quel traditore di Black se mai uscirà vivo da Azkaban, fosse l'ultima cosa che faccio in vita mia!" concluse Severus stringendo i pugni preso dalla rabbia.
"NO! Sirius non c'entra nulla, lui è innocente. E' stato Minus.."
"E come fai ad esserne così certa?" disse irritato Severus.
"La notte in cui Sirius fu arrestato.. ecco, io ho i suoi ricordi." Diana posò la mano sul viso di Severus e gli mostrò i ricordi di Sirius  e le ultime parole che disse a Diana.
"Ecco perchè piangi sempre, e lo hai difeso dagli insulti di Greyback. Lo ami ancora!" disse Severus esterrefatto.
"Sì, lo amo ancora... e tu? Ami ancora Lily, vero?"
Severus annuì leggermente.
"Dopo tutto questo tempo?" chiese Diana.
"Sempre." sussurrò con voce tremante, poi si alzò dalla poltrona e uscì fuori.
Diana era sconcertata. Pensava di esser così diversa da Severus, e invece erano più simili di quanto potesse immaginare. Gli aveva fatto la stessa domanda che Silente aveva fatto a lei un anno prima e Severus aveva dato la sua stessa identica risposta. Evidentemente Severus aveva già parlato con Silente del suo tormento e del rimorso che lo attanagliava e l'anziano mago aveva ben pensato di far conoscere meglio tra loro i due professori, che a quanto pare avevano molte cose in comune.
 
Il sole era calato sotto l'orizzonte e il cielo era diventato scuro. Severus era rimasto fuori. Diana decise di raggiungerlo; era seduto su una panchina con le mani tra i capelli e scuoteva la testa. Diana si sedette vicino a lui e disse "Severus, io.. ti posso capire."
"Ma almeno Black non è morto per causa tua!"
"Lily non è morta per causa tua, e poi Sirius  - perchè questo è il suo nome - è rinchiuso ad Azkaban e io non ho potuto fare nulla per aiutarlo, sebbene abbia tutti questi poteri, che non servono a nulla!" disse Diana arrabbiata con sè stessa.
Calò il silenzio.
"Non sono riuscito nemmeno a parlarle per un'ultima volta, a sapere se mi avesse mai perdonato..." disse disperato Severus.
Di nuovo silenzio.
Diana pensò a Lily: l'aveva conosciuta quando entrò a far parte dell'ordine. Non ebbe modo di passare molto tempo con lei, ma cercò di ricordare quante più cose poteva della mamma di Harry. All'improvviso nella mente di Diana riecheggiò un ricordo: il giorno del matrimonio di Lily, lei era presente e la aiutò a prepararsi, e avevano parlato di un suo amico. Collegò tutto, sapeva cosa fare.
"Severus ho una cosa da mostrarti..." Posò la mano tremante nuovamente sul suo viso....

 

Lily aveva i bellissimi capelli rossi sciolti e Diana glieli stava pettinando per raccoglierli in uno chignon.
"Sei emozionata Lily?" chiese Diana.
"Oh, sì. Sai, all'inizio io e James ci odiavamo. Mi sembra paradossale che oggi ci sposiamo."
"Sono molto felice per voi!" disse Diana sorridendo guardandola attraverso lo specchio.
"Anche io sono molto felice... lo sarei ancora di più se potessi vedere un mio caro amico. Non lo vedo da tanto, troppo tempo. Sono stata troppo dura con lui. Non gli ho mai detto che l'ho perdonato..."
"Per cosa Lily?" chiese Diana incuriosita.
"Oh una storia troppo lunga, un giorno te la racconterò, ora non voglio rattristarmi." disse Lily asciugandosi le lacrime.

 
Quando Diana tolse la mano dal viso di Severus, potè notare un grande sorriso sul viso del suo collega. "Grazie Diana, te ne sono grato. Non potevi farmi regalo più : vedere Lily, felice, che dice di avermi perdonato..". Severus abbracciò Diana che rimase sconvolta da questo slancio di affetto e gratitudine inaspettato. Sentì quel corpo caldo e tremante contro il suo freddo e marmoreo. Non lo aveva mai visto così fragile e vulnerabile. Un Severus che era in grado di amare era stato sempre ben celato dietro la corazza di una persona arida e priva di sentimenti. Mai come quella volta Diana pensò quanto l'apparenza potesse ingannare a volte.
 
 
Dopo quella sera le cose cambiarono tra Diana e Severus. Certo, non divennero tutto d'un tratto migliori amici, ma riuscirono a convivere tranquillamente, senza litigare e chiamarsi per cognome, cosa che facevano quando entravano in conflitto. Dopo la notte di luna piena si materializzarono nel luogo in cui Diana aveva sentito l'odore di lupo mannaro. Camminarono per tre giorni, ma di Remus nessuna traccia e nemmeno di un lupo mannaro.
"Diana non è che per caso ti sei sbagliata?" chiese Severus dubbioso.
"Credo di no, spero.."
"Va bene, non importa, continuiamo a camminare."
Mentre si inoltravano sempre di più nella foresta, qualcosa saltò giù dagli alberi. Un alto uomo slanciato, con i capelli neri e gli occhi di un azzurro sorprendente si mise davanti ai due maghi.
"E voi... cosa ci fate qui? Chi siete?" chiese minaccioso.
"Io sono Severus Piton e lei è la mia collega Diana Cullen. Stavamo..." disse Severus prima di essere interrotto dall'uomo che aveva di fronte.
"Non dovreste essere qui. Questo è il nostro territorio, qui viviamo in pace senza darvi fastidio. Andatevene, ora."
"Cerchiamo un nostro.. ehm.. amico." disse Severus con difficoltà. Amico non era proprio la parola più congeniale per descrivere Remus. "Si chiama Remus Lupin, lo conosci?"
"Ve lo chiamo, ma poi sparite di qui."
Così dicendo il lupo mannaro sparì nella foresta. Dopo circa un'ora Diana e Severus videro una figura in lontanza di un uomo alto e magro che camminava verso di loro. Remus.
"Diana! Severus.. ? Cosa ci fate qui?!" chiese perplesso Remus.
"Remus! Come stai?" chiese Diana che si avvicinò all'amico e lo abbracciò. Remus era l'unico lupo mannaro che non temeva, era un suo amico e uno dei migliori amici di Sirius.
"Sono stato meglio.. E tu, come stai?"
"Bene, non mi lamento!"
Severus tossì per richiamare l'attenzione. Era insofferente e non vedeva l'ora di andarsene.
"Insomma, si può sapere cosa ci fate qui?" disse di nuovo Remus.
"Albus ci ha mandato a cercati. Ha bisogno di te, cerca un professore di Difesa contro le Arti Oscure." disse Diana entusiasta.
"Io?! Professore di Difesa contro le Arti Oscure? Non posso accettare, Diana. E sai anche il motivo. Ringraziate Albus da parte mia..."
"Ma Remus, per lui non è un problema, lo sai benissimo! Ti sostituirò io in quei giorni! Non essere rinunciatario.." lo supplicò Diana.
"Diana lo sai, non voglio mettere in pericolo la gente che è attorno di me. E non voglio mettere nei guai Albus."
"Silente non sarebbe così sprovveduto da assumerti senza aver trovato una soluzione degna di essere chiamata tale." disse Severus rivolgendosi a Remus con il suo solito tono rigoroso.
"Di cosa parli Severus?" chiese Diana stupita. Non sapeva nulla di questa 'soluzione' che Albus aveva trovato.
"Albus mi ha chiesto di prepararti la pozione antilupo ogni mese. Ed io ho accettato. Solo perchè me l'ha chiesto lui, sia chiaro."
Diana sorrise e si rivolse a Remus "Hai visto? E' tutto risolto! Ora non puoi rinunciare."
"E va bene, Diana. Saremo colleghi!" disse Remus sorridendo a Diana. Poi aggiunse "Oh, e grazie Severus. Te ne sono grato, davvero".
Severus si limitò ad annuire e a guardare altrove. Diana pensò che era l'uomo più orgoglioso che avesse mai conosciuto.
Poi guardò Remus, non era cambiato molto: i suoi capelli castano chiaro ora si mischiavano con quelli grigi, il suoi occhi verdi erano quelli di sempre, dolci e rassicuranti. Una profonda cicatrice lungo il viso si era aggiunta alle altre che già aveva 12 anni fa. Remus era un uomo che aveva sofferto molto, ma cionnonostante sorrideva sempre. Diana lo ammirava molto.
Dopo che Remus ebbe recuperato tutte le sue cose, i tre lasciarono quella foresta e tornarono ad Hogwarts dove Silente li attendeva con ansia.

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Nel frattempo ad Azkaban, nella cella N°390, un uomo dall'aria trasandata con i capelli scompigliati e una lunga barba, cantava  facendo finta di suonare una chitarra..

"Loneliness is the cloak you wear 
A deep shade of blue is always there
Emptiness is the place you're in 
With nothing to lose, but no more to win
The sun ain't gonna shine anymore 
The moon ain't gonna rise in the sky 
The tears are always clouding your eyes 
When you're without love 
Lonely without you, baby 
Girl, I need you 
I can't go on.."*

 
Poi un rumore di catene lo interruppe, una coppia di Auror stava scortando un nuovo detenuto nella sua cella. Quello entrò nella cella di fronte a quella dell'uomo che stava cantando, gli Auror andarono via. L'uomo dall'aria trasandata riprese a cantare noncurante del nuovo arrivo.
"Come ti sei ridotto Black.. canticchiare canzoni d'amore. Patetico." disse ridendo Fenrir Greyback che era appena arrivato ad Azkaban.
"Taci Greyback. Vedo che finalmente ti hanno messo nel luogo in cui meriti di essere." disse Sirius.
"Non è proprio il tuo caso, eh Black? Mentre tu stai qui a cantare canzoni d'amore per la tua bella, lei si fa allegre scampagnate con quel traditore di Piton. Ingiusto il destino, non è vero?" disse sarcastico. Poi scoppiò in una risata cattiva e carica d'odio.
"Di cosa stai parlando?" disse Sirius furioso  che si alzò da dove era seduto e raggiunse le sbarre che lo separavano dalla cella di Greyback.
"Diana Cullen, si chiama così vero? Davvero un bel bocconcino..."
"Cosa le hai fatto?!"
In quel momento un Auror comparve e portò via Greyback in un'altra cella.
Sirius era in preda alla sconforto. Era vero quello che aveva detto Greyback? E cosa aveva fatto a Diana? E soprattutto cosa ci faceva con Piton?
All'improvviso fu pervaso da un moto di rabbia incontrollabile. Avrebbe tanto voluto uscire da quella cella...





Note dell'autrice: Salve lettori, scusatemi per l'assenza, ma sono sott'esame e quindi in questo periodo pubblicherò un capitolo a settimana! Un bacio a tutt.
Alla Prossima.
I.G.M.



*E' una canzone dei Walker Brothers, "The sun ain't gonna shine anymore". L'ho scoperta vedendo il film Truly,Madly,Deeply cantata da Alan Rickman in persona. Qui il link https://www.youtube.com/watch?v=AZ52td1GMT0

Buona lettura e buona visione.

   
 
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