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Autore: ilpiercingdiluke    10/06/2015    11 recensioni
Arriva con dieci splendidi minuti di ritardo, come quelli delle star, all'angolo della via dove una Jo dall'espressione rassegnata la sta aspettando. Pochi secondi dopo, quest'ultima, sale sul furgoncino: sul suo viso adesso, c'è spazio solo per un grande sorriso che Leah non può fare a meno di ricambiare.
Quella è la loro estate.
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Road Trip
 

C'è un po' di fumo, e odore di sudore, cocktail annacquati dimenticati in ogni angolo e Martin Garrix alle casse.
Sono le quattro del mattino a Vancouver ma nessuno sembra essere ancora stanco.
Jo si muove a ritmo e con naturalezza tra i corpi che ballano e si strusciano fra loro. Ha un sorriso spontaneo sul volto, uno di quelli che hai quando se felice, felice davvero. Calum le balla di fianco, cercando un modo per farle anche da scudo da gli altri ubriachi.
Luke Hemmings, invece, è seduto in uno sgabello proprio di fronte a lei e la osserva serio (fin troppo).
Jo gli si avvicina, oscillando di qua e di là. Tentando di non perdere l'equilibrio arriva dal biondino, che adesso la guarda più rilassato.
«Ma quanto hai bevuto?» chiede il ragazzo con tono scherzoso. Jo, in tutta risposta, inarca un sopracciglio e incrocia le braccia sotto al petto.
«Sicuramente un drink in meno del dovuto - risponde piccata imbronciandosi - Visto che qualche stronzo mi è venuto addosso» e Luke scoppia a ridere di colpo, buttando la testa indietro, mentre Jo rimane incantata da quel suono nuovo, perché Luke Hemmings non è un chiacchierone e nemmeno uno come Michael Clifford o Calum Hood che ridono sempre.
E lui, comunque, è sicuro, Jo Margolis è proprio come appare; bellissima e divertente.
«Vuoi che ti porti in braccio?» la sfotte lui e lei alza gli occhi al cielo, ma non fa in tempo a ribattere che due braccia le afferrano le gambe e la schiena e in men che non si dica si ritrova ad aggrapparsi al collo del biondo per non cadere.
«Ma sei impazzito?» Ride Jo, buttando indietro la testa e coprendosi le labbra con una mano. 
«Balli?» Le chiede Luke, posandola lentamente a terra prima di stringerle i fianchi con le mani callose. 
«Andiamo»

La testa è più leggera, le braccia automaticamente si lanciano verso l'alto, lasciando che le mani grandi di Luke si appoggino senza fatica sulla sua pancia piatta, spalmandosi su di lei.
Jo piega di poco la testa verso un lato, lasciando che chi le sta dietro le appoggi il mento sulla spalla.
È solo un attimo, ma giura di sentire le labbra leggermente umide di lui sulla sua pelle e Jo si sente le guance andare a fuoco. 
«Sei sexy Hemmo» Gli dice ridacchiando, mentre continua a muovere i fianchi a ritmo con la canzone. 
«Hemmo?» Domanda sorridendo lui.
«Ti ho appena detto che sei sexy e pensi al soprannome che ti ho dato?» Jo si volta, incrociando le braccia dietro al collo di Luke. 
«Ma che sono sexy lo so» Luke Hemmings arriccia il naso, passando velocemente entrambe le mani sulla porzione di schiena lasciata nuda dalla maglia di lei e, okay, dentro quel pub ha sempre fatto caldo, ma mai come in quel momento.
«Andiamo a fare un giro solo noi due?» chiede Jo, sorridendo appena vede il biondo annuire con forza prima di dirigersi verso l'uscita. 
Stanno passeggiando nel parcheggio del pub, in terra bottiglie di birra vuote e rotte e il braccio di Luke sulle sue spalle. E tutto va bene. 
Va davvero bene.
«Che posto romantico!» Esclama ridacchiando Jo, facendo voltare il viso di Luke verso di lei.
«Conta di più il con chi sei, che il dove». E okay che Luke Hemmings è sempre serio e silenzioso ma quando le dice queste cose, con quello sguardo luccicante e il sorriso appena accennato mostrando le fossette, Jo non ce la fa a non arrossire fino alla punta dei capelli. 
«Quindi tu sei fortunatissimo a essere con me!» ridacchia, nascondendo l'imbarazzo, dando un colpetto di fianchi al biondo. 'Che Jo Margolis è tutto, tranne che impassibile a Luke Hemmings.



Ashton è seduto sullo sgabello di fronte al bancone del locale, davanti a se una serie di bicchierini vuoti. Guarda Leah bere uno dopo l'altro gli shottini che ha ordinato, e sorride piano nel notare i pomelli rossi che le si sono formati sulle guance e gli occhi lucidi.
Lei beve l'ultimo, ringrazia il barman e si volta di nuovo verso di lui, per nulla sorpresa di notare il suo sguardo su di se; lo prende per mano e saltella verso la pista, le casse che urlano "Don't you worry child" e lui che si chiede per quale cazzo di motivo Leah Norris è cosi bella. Poco distanti da loro ci sono Luke e Jo che ballano incredibilmente vicini e Ashton nota un velo di imbarazzo sulla faccia del suo amico mentre la bionda gli dice qualcosa.
«Non so ballare!» esclama Leah, ridendo ad alta voce, i movimenti rallentatati dall'alcool che ha nel sangue.
Ashton ride con lei ma guardandola muovere i fianchi lentamente, con gli occhi chiusi e le braccia al cielo, pensa che abbia appena detto una cazzata.
Leah Norris sa ballare, cazzo se sa ballare.
Ashton la guarda, indeciso come non lo è mai stato. Non sa se avvicinarsi a Leah o rimanere in disparte e limitarsi ad osservarla.
Guarda Luke accanto a sè e la presa sicura con cui tiene i fianchi di Jo e decide di racimolare un po' di coraggio anche lui. Si avvicina a Leah con lo sguardo fisso sul suo viso rilassato, sui suoi capelli davanti agli occhi e le labbra dischiuse; le si posiziona davanti, accarezzandole un braccio con la mano, accolto da un sorriso entusiasta della rossa. Ashton si china sul suo viso, gli occhi che gli brillano e un ricciolino che solletica la guancia di Leah.
«Sì che sai ballare, ragazzina.» le sussurra, le mani che si avvicinano ai suoi fianchi e il pomo d'adamo che gli va su e giu quando lei sorride ed inizia a strusciarsi contro di lui.
Va avanti per qualche minuto, Ashton in estasi e con gli occhi chiusi, e poi, veloce come è arrivata, Leah si stacca da lui con un sorrisetto furbo.
«Accompagnami a fumare.» Quasi gli ordina, iniziando già a dirigersi verso l'uscita del locale.
Ashton la guarda allontanarsi, un sorriso divertito sul volto e mille domande in testa; poi, ovviamente, la segue.
Non si puo fare altro con Leah Norris.


Poco distante da loro, Calum guarda Ashton e Luke ballare con le due ragazze e non nasconde un sorrisino divertito, che lui lo sapeva che i suoi amici ci stavano perdendo la testa dietro quelle due lì.
Si appoggia al bancone con un braccio, gli occhi che si muovono veloci in perlustrazione del resto del locale, soffermandosi su Michael e la sua testa irriconoscibilmente colorata che esce fuori dal locale. Incuriosito, fa per dirigersi verso la porta di uscita per seguire il suo amico, ma proprio mentre sta per infilarsi tra la folla di ragazzi sudati e con gli ormoni a mille, un cosino piccolino fasciato in un vestito nero gli arriva addosso, rovesciandogli un cocktail sul petto e lo stomaco, facendolo rabbrividire.
Calum guarda per qualche secondo il liquido chiaro bagnargli la maglietta lentamente, e poi alza lo sguardo sulla colpevole, un cipiglio serio e irritato che gli fa aggrottare le sopracciglia e assottigliare gli occhi scuri.
Davanti a lui c’è una ragazza bassina e incredibilmente minuta, con dei rasta neri e lunghissimi e due occhi grandi grandi che lo squadrano senza paura e pieni di curiosità.
«Cristo, non potevi stare un po’ più attenta?» Sbotta, riversando la sua irritazione su quella ragazza dall’aspetto di bambina – fatta eccezione per i dread e il piercing al naso - . Lei sussulta lievemente, stupita dal tono esageratamente nervoso del ragazzo, e poi gli rivolge il sorriso più dolce del suo repertorio.
«Hai ragione, scusami. Stavo cercando la mia amica e non ho proprio fatto caso a dove stavo guardando.» Calum sbatte per qualche secondo le palpebre ripetutamente, sbalordito dalla voce musicale della ragazza e dal suo tono incredibilmente pacifico, molto simile a quello usato sempre da Ashton.
«Porca troia, era la mia maglietta preferita!» Esclama lui, alzando leggermente la voce e abbassando lo sguardo sulla sua maglia, impiastriacciata in modo inequivocabile da qualsiasi fosse il drink della ragazza.
«Una maglietta bianca con una scritta stupida sopra?» La ragazza, sempre con quel sorriso tranquillo stampato sul visetto da bimba, lo guarda con un’aria vagamente scettica, le sopracciglia inarcate con stupore e un dito puntato verso la sua maglietta. Calum non fa in tempo a replicare con una delle sue battute fulminanti e piene di pepe che la ragazza apre di nuovo bocca. «Io sono Sam, comunque. E se vuoi posso aiutarti a cercare di pulire la tua maglietta.»
Calum inizia davvero a chiedersi se questa strana ragazza dall’aspetto di un elfo conosca altre espressioni oltre a quel sorriso spropositato che sembra non abbandonare mai il suo viso, ma decide che – comunque – non ha alcun interesse a scoprirlo.
«Non ho bisogno di te, grazie. Anzi, mi faresti un piacere se ti levassi dai piedi, prima di combinare qualche altro casino.» Sibila lui, gli occhi lampeggianti che mandano saette in direzione della ragazza e le mani serrate in un pugno perché, davvero, quell’espressione serena riesce a mandarlo in bestia come poche cose al mondo.
«Come vuoi. In ogni caso, se fossi in te, proverei ad essere un po’ più gentile con la gente.. Ti assicuro che si sta molto meglio!» Gli occhi di Sam sono seri ed il sorriso si è un po’ alleviato, raggiungendo una dimensione quasi normale, mentre gli parla. Allo stesso modo, però, in lei Calum non vede niente di ostile e davvero non riesce a spiegarsene il perché, dal momento che la sta trattando a pesci in faccia dal momento esatto in cui l’ha scontrato.
«Oh, ma vaffanculo.» Borbotta alla fine, sorpassandola ad ampie falcate e non preoccupandosi nemmeno di stare attento a non darle una spallata, mormorando bestemmie e insulti tra sè e sè.
Gli ha pure fatto perdere di vista Michael.


Michael gira nel locale con un cocktail mezzo vuoto in una mano e il cellulare nell'altra, mentre si chiede dove cazzo siano finiti i suoi amici. Li ha persi di vista almeno mezz'ora prima, la canotta nera che indossa inizia a puzzare di sudore e pensa che la serata -al contrario di ciò che aveva sperato- non può proprio andare peggio di così. 
Michael deve assolutamente andare via da lì, vuole andare via da lì ma, ovviamente, le chiavi di Kurt -nome di battesimo del furgoncino dato dalle due ragazze in uno dei loro momenti a base di erba e Nirvana- le ha Ashton. 
Sbuffa e abbassa il volto al suo cellulare avanzando a tentoni tra la folla. Il cellulare non prende molto bene e l'unica chance che ha per scappare dal locale è trovare un posto appartato dove poter chiamare quelle teste di cazzo che lo avevano piantato al centro della pista minuti prima.
Mike continua ad incamminarsi vedendo che le tacche della ricezione aumentano man mano, fin quando non si ritrova davanti la porta del bagno del pub. 
Il ragazzo dai capelli verdi è indeciso se entrarci o meno, non vuole vomitare per la puzza di piscio o, perché, avrebbe siciramente sentito qualcuno vomitare causandogli di conseguenza conati di vomito. 
Ma l'altra alternativa è rimanere lì come un deficiente quindi, con uno sbuffo, apre la porta.

Quando entra nel bagno è così concentrato nel comporre il numero di uno dei ragazzi che non si accorge neppure di inciampare su di una gamba. Sgrana gli occhi e si volta di scatto verso la proprietaria di quest'ultima, vedendo una ragazzina singhiozzante accasciata per terra con le spalle al muro. Michael si guarda un attimo attorno, prima di abbassarsi sulle sue ginocchia e scuotere appena la ragazza.
《Hey va.. va tutto bene?》 E si dà del idiota mentalmente, 'che lei è da sola in un cesso sporco di un pub che sta piangendo da chissà quanto ed è ovvio che non va tutto bene.
È un momento, un istante soltanto e la sconosciuta spalanca i suoi occhioni blu -che Michael lo giura! Gli ricordano il colore del Lago nero di Harry Potter- e lo fissa terrorizzata schiacciandosi il più possibile alla parete dietro di lei. 
Ha i capelli a caschetto neri, lunghi fino a un centimetro più giù delle orecchie e una frangetta completamente spettinata. Gli occhi, ancora fissi in quelli verdi di Mike, sono dilatati al massimo e le mani come il resto del corpo sono completamente ricoperte di sudore.
«Non farmi male» sussurra la mora stringendosi le ginocchia al petto, per poi ridere pochi secondi dopo. Michael spalanca la bocca preso in contropiede, prima di chiudere gli occhi e respirare profondamente. 
Sta maledicendo quella ragazzina, i suoi sicuramente futuri sensi di colpa e quei fottuti bad trip causati sicuramente da una qualche pasticca. 
«Non ti faccio male, però dammi le mani, okay?» Le domanda, vedendola annuire a rilento. Una volta tirata in piedi la ragazzina, la tiene stretta a sé per i fianchi vedendola traballare fin troppo.
Non sa il nome di questa ragazza né l'età, ma non deve essere più grande di lui. È molto minuta e la sente tremare tra le sue braccia e lui non sa che cazzo fare.
Ci mancava solo una ragazzina impasticcata, pensa e poi fa scivolare il cellulare nella tasca dei suoi jeans neri. La tiene salda a sé e cerca di non farla arrivare al suolo ogni passo che fanno verso l'uscita del bagno.
«Riesci a dirmi il tuo nome?» le urla all'orecchio facendosi sentire per via della musica troppo alta.La mora sbatte più volte le palpebre ma non risponde, e Mike non sa che cazzo fare. 

Quando, finalmente, raggiungono il retro del locale la ragazzina inizia a tossire prima di piegarsi a rigettare tutto quello che ha (aveva) in corpo. Michael le tiene la fronte, guardandosi intorno alla ricerca di un aiuto.
Quasi gioisce quando vede Ashton e Leah fumare su un muretto poco più lontano e sorride appena.
«Ash! - urla, facendo cenno ai due di avvicinarsi e lui. Ritornando subito con lo sguardo alla sconosciuta che ha ripreso a piangere. - Shh, va bene» le sussurra lui, prendendola in braccio stile sposa. 
«Mike che cazzo è successo?» Esclama il riccio guardandolo preoccupato e un "merda!" Sussurrato da Leah con lo sguardo fisso a quella ragazzina.
«Ragazzi vi spiego domani, datemi solo le chiavi dell'auto!» E il suo sguardo implorante costringe i due ragazzi a eseguire i suoi comandi senza replicare in alcun modo, dicendogli solo che sarebbero andati a cercare Jo, Luke e Calum prima di andare ad aiutarlo.
Michael annuisce, prima di avviarsi verso il furgoncino, aprire lo sportello posteriore e stenderci delicatamente la mora tra le sue braccia.
Le accarezza una guancia cercando di asciugarle il sudore e quando lei -involontariamente- sorride nel sonno proprio non ce la fa a pensare che nonostante tutto sia bella.
È veramente bella.


 


Bonsoir :3
Lo sappiamo, siamo in un ritardo allucinante, ma dai, siamo carine e coccolose quindi penso che potreste perdonarci, no?
Siamo giá al terzo capitolo, e noi siamo sempre super esaltate per questa storia, siamo anche un po' imbarazzanti in realtà.
Comunque, vi facciamo conoscere due nuovi personaggi (a sinistra la ragazza sconosciuta e a destra Sam), che sono due ragazzine adorabili a cui noi vogliamo già tanto bene anche se i loro problemini ce li hanno anche loro :D
In più, ashton e luke si avvicinano sempre di piu alle nostre due belle protagoniste, e secondo noi sono davvero carini :3

Vi ringraziamo moltissimo per le recensioni, siete delle cuccioline ed io e Giulia (che continua a schiavizzarmi perché mi fa scrivere l'angolo autrice anche se poi il capitolo viene pubblicato sul suo profilo) vi vogliamo tanto bene. :3
Lots of love for you all!
Chiara & Giulia

  
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