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Autore: eleblack    09/01/2009    2 recensioni
Serie di 5 fanfiction scritte per Nowhere Land Community, ispirate ad altrettante canzoni degli Smashing Pumpkins.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Lemon, What if? (E se ...), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Io ti volevo veramente

Titolo: Io ti volevo veramente
Fandom:
Harry Potter
Personaggio/Coppia:
Harry/Draco
Rating:
Rosso

Progresso: 3/5
Prompt:
Pick Your Pockets Full Of Sorrow, And Run Away With Me Tomorrow (Smashing Pumpkins - Mayonaise)

Conteggio Parole: 2,208
Avvertimenti:
Scritta senza tenere conto del sesto e del settimo libro della Rowling
. Slash/Lemon.

Disclaimer: Harry, Draco e compagnia non appartengono a me ma a chi di diritto bla bla bla.

 

 

Fai scattare la serratura con un colpo stizzito di bacchetta, e sei quasi scocciato dal doverti persino disturbare ad aprire la porta di casa, mentre Draco si china sempre più insistentemente su di te, e sul tuo viso, puntando il naso contro il tuo zigomo e aspirando pesantemente il tuo odore.

Una volta dentro, lasci cadere la bacchetta chissà dove e con la mano risali il suo braccio, fino alla sua spalla e al suo collo, finalmente libero di poterlo toccare anche tu, mentre lui ti sta passando le mani praticamente dappertutto da almeno un quarto d’ora.

“E’ così che intendevi accompagnarmi a casa?” mormori sarcastico, piantando i tuoi occhi nei suoi.

Un ghigno gli attraversa le labbra, ma è troppo impegnato a farsi strada sotto la tua maglietta per rispondere, e inclina la testa sulla tua spalla, mordendoti il collo.

Sotto il tuo naso, Draco sa di muschio e di desiderio; puoi sentire il suo respiro riscaldarti la pelle e nel contempo le sue dita fredde penetrarti l’addome. Un contrasto che ti accende dentro come non ti succedeva da tempo.

Vieni schiacciato contro una parete, e socchiudi gli occhi quando il bacino del biondo preme contro il tuo.

“Sai che ti sto solo facendo un favore, sì?” lo senti mormorare, e percepisci da quella sua mezza voce che sta sorridendo anche ora.

“Non mi farai mica sentire in debito?”

“Oh, puoi giurarci.”

La tua maglia se ne viene via, portandosi dietro anche gli occhiali, che cadono con un leggero tintinnio a terra; un debole suono che a malapena riesci a sentire, con il respiro di Draco che ti riempie le orecchie.

E’ ora piegato su di te, le sue labbra abbracciano i tuoi capezzoli l’uno dopo l’altro, e tu non puoi far altro che aggrapparti ai suoi capelli cortissimi, e stringere la presa ogni volta che il tuo piacere si risveglia.

Scendi fino alle sue spalle e da lì tiri via anche quel suo pullover grigio senza cui, ne sei sicuro, Draco sta sicuramente meglio, e improvvisamente non vedi l’ora di verificare.

I vostri sguardi si incrociano fulminei quando il ragazzo riemerge dalla maglia; ti sembra che stia ancora sorridendo, e probabilmente non ha smesso quando si inginocchia di fronte a te, e la lampo dei tuoi jeans scende giù che è una meraviglia.

Quasi inconsciamente, le tue braccia si distendono sulla parete fredda alle tue spalle, e quando Draco, liberatosi dei tuoi boxer, prende tra le labbra il tuo membro, ti senti scuotere di nuovo da una tempesta di brividi freddi e caldi insieme.

Rimani a bocca aperta, quasi inebetito, e solo in un secondo momento mugoli debolmente. La lingua di Draco ora ti accarezza avida e la sua mano lo aiuta ad accoglierti in bocca.

“Oh,” mormori poi, inarcando il collo e sentendoti pervadere da un calore intenso ed improvviso. Ti ha passato le dita sui testicoli e quel formicolio all’altezza del tuo pube è ancora più insistente di prima.

“Draco…”

“Mmh,” dice solo lui, senza smettere di fare ciò che sta facendo.

“M-Malfoy…” continui tu, recuperando tutta la tua concentrazione per pronunciare il suo nome, invece che gemiti acuti e privi di senso compiuto, e cercando disperatamente di fermarlo, perché…Perché…

Tendi una mano nell’oscurità e afferri i suoi capelli, e perdi quella sensazione di calore sul tuo pene quasi con dispiacere. Quasi. Perché…

“Voglio che tu mi scopi. Adesso. Hai capito?”

Perché sai che il meglio deve ancora venire.

“Frustrato, Potter?”

La voce di Draco è ora un sibilo che, se possibile, ti eccita ancora di più.

Hai appena il tempo di roteare gli occhi in aria e sbuffare, che una presa solida ti afferra e ti fa girare contro il muro, finalmente.

Draco si è alzato e la sua erezione contro le tue natiche è sufficiente a farti andare fuori di testa. Ansima sul tuo collo, e ti passa un braccio sopra i fianchi per arrivare a stringere il tuo membro di nuovo, e adesso lo strofina senza tregua, e a te sembra che la scorta di ossigeno nella stanza sia praticamente finita.

Draco si infila due dita in bocca e poi, senza più lasciarsi pregare, ti penetra, e ancora una volta inarchi il collo, che lui puntualmente ti morde. E non molla la presa finché muove le sue dita dentro di te, e all’esterno ti masturba.

Nuovi mugolii escono dalle tue labbra, e in quel momento senti il suo alito caldo posarsi sul tuo orecchio.

“Non ti sento.” dice flebilmente, e un secondo dopo esce da te e rientra, non con le dita ma con il suo pene, spingendo con tale foga da farti urlare.

“Così va meglio.” osserva con voce spezzata dall’eccitazione, ed è questione di poche spinte perché tu venga contro la sua mano e contro il muro. E magari più tardi noterai come poco si addica quel colore al rosa pesca delle tue pareti, che Ginny aveva tanto insistito per farti mettere. Ma non ora.

Ora tutto il tuo mondo è racchiuso in quella stanza, tutti i tuoi sensi si riconducono al calore dentro di te, mentre Draco viene e ti appoggia la fronte sulla spalla, le sue braccia a circondarti il bacino.

Ansimate per un po’, e, non appena il biondo ritrova le energie sufficienti a uscire da te, ti volti e poggi le mani sul suo petto sudato.

Solo adesso le vostre bocche si incontrano, le vostre lingue si intrecciano, e i vostri membri bagnati premono l’uno contro l’altro. E quando riapri gli occhi tutto il mondo è lì, è dentro gli occhi grigi di Draco, e nient’altro conta in fondo.

 

***

 

Strusci la faccia sul cuscino e tendi una mano alla cieca, scostandoti le lenzuola di dosso senza aprire gli occhi.

La luce fioca del giorno si infila tra le tue palpebre, ma non è abbastanza forte da farti decidere di svegliarti. E’ invece un profumo ormai familiare che giunge alle tue narici a convincerti.

C’è un ciuffo di capelli biondi a pochi centimetri dal tuo naso, e un paio di fianchi morbidi e caldi sotto il tuo braccio.

Sorridi istintivamente, e allunghi la testa in avanti, odorando la nuca di Draco Malfoy che, Dio santo, è proprio lì, nel tuo letto, e se ti sforzi riesci anche a ricordare cos’è successo la sera prima. Ricordi tutto ciò che è successo, e sei felice di non essere riuscito a ubriacarti come avevi programmato.

Forse percependo quel contatto, Draco inizia a muoversi.

Punti un gomito sul cuscino, e sollevandoti per guardarlo in viso, lo vedi aprire pigramente gli occhi e man mano abituarsi alla luce della stanza.

Sobbalza quando si accorge che sei sopra di lui e tu ridi.

Infila le braccia sotto le lenzuola e si accosta al tuo petto, mormorando un “Ciao” sorpreso e sorridendo anche lui.

“Ciao.” Rispondi tranquillo, osservandolo con sguardo quasi paterno. Tsk, paterno. Sorridi più largamente al pensiero che ieri sera non eravate proprio padre e figlio.

“Cos’hai da ridere?” domanda lui curioso, guardandoti ancora mezzo addormentato.

“Sono solo…Di buon umore.”

“Ma come?!” ti riprende sghignazzando “Niente più problemi? Niente più…Tunnel?”

Gli molli uno spintone, facendolo rotolare su un fianco mentre ancora ride.

“Che fai, sfotti? Ieri sera volevi consolarmi sulle stesse cose!” gli fai notare “Devo forse credere che ti sei approfittato di me?”

“Ma no…Io ti volevo veramente.” Dice, mentre torna a guardarti negli occhi, e quelle parole e quel grigio perla ti provocano una fitta al cuore e ti fanno tornare serio.

“Ascolta…Secondo me non devi farti tutti questi problemi.” riprende, avvicinandosi “Nessuno ha mai detto che tu debba morire giovane.”

Lo fissi con un sopracciglio rialzato, molto scettico, ma adesso ti senti anche rassegnato e, in un certo senso, risoluto. Senti di poter affrontare la cosa, insomma. Sembra tutto facile con Draco nudo di fronte a te.

Persino il suo sorriso sembra diverso, più sincero, più vero, e gli anni di litigi e battibecchi a Hogwarts sembrano appartenere a un’altra vita.

“Non so quante e quali idee ti abbiano messo in testa, ma se ti hanno chiesto di rinunciare alla tua vita, beh, è stato molto egoista da parte loro. Non devi farlo per forza, Harry.

Che in fondo è quello che hai sempre pensato anche tu. Ma era questo a sembrarti davvero troppo egoista per poterlo ammettere. E invece ti conforta sapere che c’è qualcun altro su questa terra a pensare la stessa cosa.

“E quindi cosa dovrei fare, secondo te?” domandi, a mo’ di sfida.

“Beh, vivere la tua vita,” risponde Draco, scrollando le spalle “Trovarti un lavoro, se lo vuoi, farti una famiglia, se la vuoi.”

Lo fissi di sottecchi, senza dire niente, misurando quanto di quello che ti dice sia anche ciò che pensa. Il fatto è che Draco Malfoy non ti sembra esattamente il tipo che vorrebbe un lavoro o una famiglia. E’ sempre stato un damerino viziato, per te, e quelle cose dovrebbero costituire solo un peso per lui.

Improvvisamente conoscerlo più a fondo sembra essere diventato molto importante.

“Non so se ci riuscirei, con questo chiodo fisso in testa.

“Scappa con me.”

Un attimo e ti volti di scatto a guardare Draco, il quale ha pronunciato quella parola,scappare’, con una fugacità che rendeva benissimo l’idea.

“Scappare?”

“Sì, perché no? Scappare via da quello che non vuoi fare.

“Non ho più undici anni, Draco. Non è come scappare di casa, o dai tuoi genitori.

“Certo che lo è.” Ribatte lui tranquillo. E inizi a sentirti quasi infastidito per la leggerezza con cui parla della situazione. Ma in fondo lui non può capire, e si sta solo sforzando di farti stare meglio.

Senti l’improvviso impulso di baciarlo, e ti chini su di lui, circondandogli il viso con una mano.

Poco prima che tu le raggiunga, vedi le labbra di Draco incresparsi in cerca delle tue, ed il tuo sorriso si poggia su di esse.

Assapori quel ragazzo così pieno di sorprese ancora una volta, e non solo con le labbra: scendi ad accarezzargli il petto candido, e poi giù per il braccio, in cerca della sua mano che vorresti stringere…

E senti qualcosa di inaspettato sulla sua pelle, qualcosa di ruvido e secco, e incuriosito ti stacchi un po’ da lui e scosti le lenzuola. E lo vedi.

Il disegno di un teschio, e di un serpente che gli fuoriesce dalla bocca e si annoda su se stesso, sul suo avambraccio.

“No…” mormora Draco, ma lo senti appena. Ti ritrai di scatto, e strisci all’indietro sul letto, senza nemmeno guardare dove metti i piedi o le mani. Il tuo sguardo è perso nel vuoto, ma nella tua mente sei capace di vedere sempre e solo il Marchio Nero, che si sovrappone al viso di Draco in una serie di flash che ti fanno girare la testa.

“Harry, aspetta!” adesso il ragazzo grida, e ti rincorre con la stessa strana danza tra le lenzuola con cui te ne sei andato.

Tu sei in piedi e gli dai le spalle, e cerchi i tuoi pantaloni. Adesso stare in boxer di fronte a Malfoy non ti sembra decoroso. 

Lo senti fermarsi dietro di te.

“Mi…Mi dispiace. Veramente…”

Non trovi i pantaloni. E non trovi la bacchetta. E nemmeno i tuoi occhiali. E l’impotenza ti fa quasi perdere la lucidità, e il panico ti prende come un fuoco che ti brucia dentro, e stringi i pugni per soffocarlo e farlo andare via.

“…Non volevo che lo scoprissi così.”

“Perché avevi intenzione di dirmelo!” sbotti poi, esasperato, allargando le braccia e voltandoti per un istante a guardare Draco “Perché la tua intenzione non era quella di consegnarmi a Voldemort. Perché non è una trappola.

“Non lo è!”

“Non ci credo!” esclami solennemente, e ti allontani ancora, cercando furiosamente i tuoi abiti.

Draco si lancia verso l’altra estremità del letto, cercando di azzerare le distanze, e ha smesso di trascinarsi dietro le lenzuola. Ti raggiunge in piedi e appare così indifeso e innocente in quella tenuta dimessa e in quei capelli spettinati, così bello in mezzo a tutto quel bianco. E’ come se fosse appena fiorito da candidi petali sparsi sul tuo letto, e la luce che penetra dalle finestre si riflette e si amplifica su di lui. E’ così bello, e ti fa male.

Avanzi, ma ti è alle costole, e infine ti è davanti.

Vedi i suoi occhi così vicini, e sai che ti sta parlando, ma non riesci a sentirlo.

Senti le sue mani posarsi sui tuoi avambracci. Avambracci che sono puliti, e non sporchi di quel maledetto Marchio. A quel pensiero rinvieni e lo spingi via, indignato, mordendoti un labbro.

“Vattene.”

“Harry, ti prego…”

“Non chiamarmi per nome!” gli sputi addosso, e ti chini a prendere quel pullover grigio che sapeva di muschio, e i pantaloni neri, e anche la sua bacchetta, sì, anche quella, tieni Draco, prenditela e se vuoi schiantami, oppure voltati e vattene e lasciami solo.

Glieli metti tra le braccia e lo spingi, e Draco cerca di mantenere i suoi occhi lucidi nei tuoi, ma non dice più niente.

Un attimo e scompare dietro la tua porta, e tu gli dai le spalle, passandoti le mani tra i capelli.

“Io ti volevo veramente!” urla, battendo colpi sul legno, e tu chini il viso, e la stanza adesso sembra buia.

 

 

  
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