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Autore: Piumadoro    11/06/2015    3 recensioni
"I malandrini tornano ad Hogwarts per il terzo storico anno. Riusciranno a non raderla al suolo? Questo sarà un anno particolarmente movimentato. Tanti segreti verranno svelati...."
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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“Dicono che la festa di domani sarà grandiosa! Potremo ballare!”
“Si! Sono emozionatissima! Fortuna che la fanno prima che vada a casa per le vacanze!”
Un gruppetto di ragazzi e ragazze del primo anno passò accanto ai Malandrini parlottando con fare eccitato.
“Oh, ma dai!” Sbuffò James. “Persino i ragazzini andranno alla festa!”
“Tecnicamente anche voi ci verrete.” Scherzò Remus.
“Lo trovi divertente?” Ringhiò Sirius.
“Uhm… un po’ si.” Ridacchiò l’interessato.
“Maledetto.” Borbottò James poggiando il mento sulla mano e sospirando pesantemente.
“Lasciate stare il mio Rem!” Star arrivò in quel momento sedendosi leggera tra suo fratello e Remus e scompigliando affettuosamente i capelli a quest’ultimo. “Lui si divertirà perché è stato un bravo ragazzo! Potresti ballare con Marlene, ti piacerà!” Suggerì poi serena.
“Neanche se crollasse la Torre di Astronomia!” Esclamò il ragazzo scandalizzato.
“Uh! Siamo suscettibili, eh?” Lo prese in giro Sirius.
“Vedremo, Lunastorta, vedremo. A proposito, che avete fatto oggi tu e Dennis?” Domandò James a sua sorella. La ragazza sbuffò esasperata. “Nulla di che… per lo più abbiamo studiato e poi chiacchierato.”
“Per le mutande di Merlino, Ramoso! Lasciala stare!” Intervenne Sirius prima che James potesse porre qualche altra domanda.
“Forza, sarà meglio andare a letto. Domani sarà una lunga giornata.” Remus chiuse tutte le discussioni e si alzò per primo costringendo gli altri Malandrini a seguire il suo esempio.
 
…….
 
La prima ora del venerdì i ragazzi si fiondarono alla lezione di Babbanologia dal momento che la professoressa Murray aveva annunciato una sorpresa per quel giorno.
“Buon giorno, prof!” Salutò allegramente James entrando nella classe vuota seguito dagli altri Malandrini.
“Sono così felice di aver attirato la vostra attenzione, così potrò vantarmi con gli altri professori di aver visto voi quattro entrare per primi nella mia aula.” Scherzò la professoressa.
“si, si. Le daremo il permesso di raccontarlo in giro.” Cominciò Sirius.
“Ammesso che la sorpresa sia soddisfacente.” Concluse James.
“Vi piacerà ragazzi, vedrete.”
Gli studenti cominciarono ad arrivare e la Murray chiese il silenzio appena ci furono tutti.
“Come vedete oggi non ci sono ne banchi ne sedie, questo perché faremo un’attività particolare, lo so che è un programma avanzato, ma credo che sia piuttosto divertente.  Oggi proveremo a capire perché i Babbani amano così tanto il teatro a differenza di noi che conosciamo quest’arte ma non è così famosa. Da poco meno di un secolo i Babbani hanno cominciato a rimpiazzare il teatro con il cinema ma questo è veramente troppo avanzato, per ora concentriamoci sul teatro; sulla voglia che i Babbani hanno di fingersi qualcun altro, di immaginare altri mondi di cui non possono conoscere l’esistenza mentre noi abbiamo già tutto nella nostra realtà e non sentiamo affatto questo bisogno di finzione.”
James si sporse vero Star mormorandole nell’orecchio “Spettacolare!” lei sorrise.
“Allora, inizieremo con un po’ di scenette guidate e poi ci diletteremo con la famosa ‘improvvisazione’ per la quale, si dice, ci voglia un grande talento.” Continuò la professoressa.
Sirius si chinò su Star dal lato opposto di James sussurrando “Abbagliante!” la ragazza non resistette più e scoppiò a ridere e quel suono pareva una folata di aria estiva che si faceva spazio in quel freddo inverno.
“Vedo che qualcuno già di diverte. Vuoi iniziare tu?” La invitò la professoressa. Star la raggiunse entusiasta. “Perfetto, credi che riusciresti a fingere di essere innamorata, molto innamorata? Cerchiamo un ragazzo che ti aiuti… Black, vieni tu?”
Sirius si alzò in piedi in un frastuono di ovazioni e risatine.
“Stareste bene insieme!” Commentò un ragazzo di Corvonero.
“Beh, in effetti… la ragazza più bella e il ragazzo più affascinante della scuola!” Insistette la sua vicina.
“Ti piacerebbe, Black.” Scherzò Star.
“Piacerebbe a te, Potter.” Replicò Sirius.
“Va bene, va bene! Basta così!” Li bloccò la professoressa. “Fatemi una bella dichiarazione a vicenda visto che vi va di scherzare.”
Sirius si chinò immediatamente ai piedi della ragazza. “Ahi! Lo avete sentito anche voi questo dolore?” Esordì in tono tragicamente innamorato, da vero professionista. “Il mio cuore s’è spezzato da quando ho notato che il vostro sguardo elude il mio con insistenza. Forse il mio aspetto non vi gaudia e la mia compagnia non vi rallegra. Lo sentite ora? E’ ancora il mio cuore! E palpita esplodendo d’emozione solo per la vostra vicinanza, sentite! Toccate con mano il mio amore!” Il ragazzo prese una delle mani di Star poggiandosela sul petto, lei sobbalzò ritraendosi e voltandosi. “Oh, messere! La sconvenienza vostra mi imbarazza. Non state li prostrato, vi prego alzatevi. Non era mia intenzione spezzarvi il cuore, anzi!” La ragazza prese le mani di Sirius tra le sue fingendosi imbarazzata e indecisa con grande maestria. “Anzi… io necessito di svelarvi… desidero dirvi che i miei occhi si discostano dai vostri poiché ho il timore che se vi lasciassi scrutarvi dentro vi scorgereste tutti i sentimenti che il solo vedervi mi suscita… perché io v’am…” Il ragazzo le passò rapido un braccio attorno alla vita e la fece chinare leggermente all’indietro stringendola a sé. “Io vi amo, Milady, ed era mia dovere dirvelo prima che voi poteste farlo. Oh, non sapete quanto vi amo, siete così unica!” Sirius le sfiorò una guancia con un bacio e poi la lasciò andare. I due ragazzi ritornarono ad essere loro stessi e si ritrovarono davanti ad una classe ammutolita che piano piano si lasciò ad un grande e lungo applauso.
“Io ho insegnato loro tutto quello che sanno!” Esclamò James pieno d’orgoglio.
“Allora, sarai il prossimo, forza.” Lo incitò la professoressa. James accettò di buon grado e si fece subito avanti. “E magari Davison puoi aiutarlo?” La ragazza che aveva parlato in proposito a Star e Sirius si alzò in piedi. “Da voi voglio una scena divertente, qualcosa come un litigio tra fratello e sorella sotto gli occhi di un papà esasperato... vediamo, Collins?” Un altro Corvonero si avvicinò a loro sorridente.
“Le piace.” Mormorò Star a Sirius il quale annuì.
“Chi?” Domandò sottovoce Remus mentre i tre protagonisti iniziavano ad inscenare la loro commedia.
“A Sam Collins piace la ragazza… Katrin mi pare.” Spiegò la Malandrina.
“Già. Purtroppo la cara Katrin è decisamente interessata a James.” Replicò Sirius osservando la scena con un sorriso divertito in volto.
“Sei, orribile, Felpato!” Si scandalizzò Star con un tono di voce bassissimo. “Devo impedire che quell’idiota di mio fratello ceda a Katrin, lei deve capire il ragazzo d’oro che è Sam!”
“Star, non puoi fare cupido.” Cercò di farla ragionare Remus.
“Oh, ma io non voglio fare Cupido… pensavo piuttosto a qualcosa di più potente, tipo Afrodite in persona.” Ribatté la ragazza.
“Si, ti si addice. Dunque, dea dell’amore, che vuoi fare?” chiese Sirius scherzoso.
“Io farei attenzione se fossi in te.” Lo avvertì Remus mentre la loro amica fissava Sam pensando intensamente.
“E perché mai?” Fece Sirius sicuro di sé come sempre.
“Felpato, tu mi aiuterai.” Decretò infine Star.
“Ecco perché.” Concluse Remus tra l’esasperato e il divertito.
La lezione finì dopo solo altre tre scenette una delle quali veramente tragica.  I Malandrini si recarono a pozioni ancora con il sorriso sulle labbra, che si congelò non appena tutti furono seduti.
“Dividetevi in coppie, compito pratico a sorpresa!” Annunciò il professor Lumacorno come se stesse offrendo loro una grossa fetta di torta al cioccolato e la cosa peggiore è che per alcuni Serpeverde pareva veramente così. Ad esempio per Severus che si mise subito in coppia con Lily e cominciarono ad aprire i libri cercando una pozione di livello avanzato da fare per sorprendere il professore.
Star si avvicinò a Sirius mentre Remus cercava di convincere James a collaborare ad una semplice pozione giusto per non prendere un voto negativo.
“Dunque, dici che questa va bene?” Sirius le indicò una pozione basilare.
“Stai imparando, Fel, si possiamo farcela.” Lo incoraggiò lei sorridendo.
“Oh, finiscila! Possiamo? Io posso. Tu non dovresti nemmeno guardare il libro per una cosa del genere.” Sbottò il ragazzo.
Star si rabbuiò. “Sei ingiusto.”
“Scusami. E’ che potresti fare a meno di fingere con noi.” Replicò Sirius.
“E cosa dovrei dire? ‘Si, con questa potresti riuscirci, stupido umano dal cervello minuscolo’?” Ribatté la ragazza.
Lui sorrise piano. “In effetti.”
Cominciarono a seguire passo passo il libro in silenzio come il resto della classe, Lumacorno faceva qualche giro ogni tanto spiando curioso nei calderoni.
“Sembriamo carcerati!” Esordì Sirius silenziosamente.
Star si guardò attorno. “Già, c’è un po’ l’aria da galera qui dentro.”
Il ragazzo lasciò che sul suo volto si dipingesse il suo solito sorriso sghembo e furbo. “Galera, esatto!” Poi iniziò piano a canticchiare una melodia movimentata estremamente familiare.
“Sirius, sei un fottuto genio!” Esclamò la ragazza sempre a bassa voce.
“La conosci?” Si stupì lui.
“Ovvio!”
Sirius ghignò ancora e saltò in piedi cantando pieno di energia. 
“The warden threw a party in the county jail.
The prison band was there and they began to wail.”
Poi porse una mano a Star che la afferrò sicura e lui la tirò verso di sé facendola girare.
“The band was jumpin' and the joint began to swing.
You should've heard those knocked out jailbirds sing.”
Infine cominciarono a danzare e cantare scatenati, coinvolgendo subito James e altri che ballò con Ann.
“Let's rock, everybody, let's rock.
Everybody in the whole cell block
Was dancin' to the Jailhouse Rock.”
“Ragazzi! Calmatevi!” Gridò Lumacorno cercando di riportare l’ordine ma ormai persino Remus si era lasciato trascinare dalla frenesia cominciando a ballare, al che anche Jane e le altre ragazze si unirono a loro. Star prese per mano Lily e le due danzarono come quella notte in cui non avevano avuto nessun pensiero.
 “Spider Murphy played the tenor saxophone,
Little Joe was blowin' on the slide trombone.
The drummer boy from Illinois went crash, boom, bang,
The whole rhythm section was the Purple Gang.
Let's rock, everybody, let's rock.
Everybody in the whole cell block
Was dancin' to the Jailhouse Rock.”
 Il professore non riusciva a fare nulla e persino i Serpeverde si erano unti a quel ballo sfrenato, tutti cantavano allegri, l’unico seduto al suo posto era Severus che osservava Lily e Star ballare accanto agli altri Malandrini con un’aria tutt’altro che amichevole.
“Number forty-seven said to number three:
“You're the cutest jailbird I ever did see.
I sure would be delighted with your company,
Come on and do the Jailhouse Rock with me.”
Let's rock, everybody, let's rock.
Everybody in the whole cell block
Was dancin' to the Jailhouse Rock.”
 Non c’era modo di fermali, i ragazzi facevano saltare le ragazze, c’erano passi assurdi e acrobazie supreme, Lumacorno richiedeva il silenzio cercando di oltrepassare il suono del canto dei ragazzi. Star lanciò Lily con una giravolta dritta tra le braccia di James, la rossa si distanziò scettica ma continuò a ballare vicino a lui, Sirius e Remus. La mora afferrò il professore trascinandolo nelle danze e fu un’impresa epica che rimase impressa nella memoria di tutti per molto tempo. La possente mole di Lumacorno che si scatenava in una specie di ballo tribale era uno spettacolo sconvolgente.
“The sad Sack was a sittin' on a block of stone
Way over in the corner weepin' all alone.
The warden said, "Hey, buddy, don't you be no square.
If you can't find a partner use a wooden chair."
Let's rock, everybody, let's rock. 
Everybody in the whole cell block
Was dancin' to the Jailhouse Rock.”
 James tentò di avvicinarsi a Severus ma un suo sguardo di fuoco bastò a far deviare Potter verso una ragazza Serpeverde.
“Shifty Henry said to Bugs, "For Heaven's sake,
No one's lookin', now's our chance to make a break."
Bugsy turned to Shifty and he said, "Nix nix,
I wanna stick around a while and get my kicks."
Let's rock, everybody, let's rock.
Everybody in the whole cell block
Was dancin' to the Jailhouse Rock.”
La campanella suonò esattamente dopo la seconda volta in cui i ragazzi stavano ripetendo l’ultimo ritornello così a ritmo uscirono tutti in gran fretta lasciando Lumacorno con gli occhi chiusi a muoversi cantando a squarciagola. Una volta in corridoio insieme a tutto il resto della scuola la classe smise di cantare e si divise nella folla che procedeva verso il pranzo in Sala Grande.
“Sirius sei stato geniale!” Si complimentò ancora Star abbracciando l’amico.
“Beh, che ti aspettavi da uno come me?” Scherzò il ragazzo.
“Perché voi dovete sempre superare il limite? Se faceste semplicemente scherzi di questo genere non sarebbe tanto meglio?” Consigliò Remus.
“Questo era uno scherzo?” Fece James strabiliato. “Allora non ti abbiamo proprio insegnato nulla Lunastorta!” I ragazzi si sedettero a tavola.
“Oh, mi avete insegnato molto, invece. Ad esempio che ora dovrete mangiare in un lampo perché la professoressa McGranitt reclama la vostra presenza.” Replicò Remus soddisfatto.
“Vi prego di seguirmi.” La professoressa arrivò da loro in un lampo con il suo solito cipiglio severo.
“Ma sta scherzando?!” Urlò Star. “Io devo mangiare! Mi guardi! Sto scomparendo!”
“Credo che dovrà mangiare più tardi, gli elfi giù alle cucine hanno bisogno d’aiuto per il buffet.” Insistette Minerva.
“Baggianate! Gli elfi non necessitano d’aiuto!” Sbottò la ragazza.
“Vuole dirmi che crede che gli elfi debbano essere trattati da inferiori, da schiavi?” Constatò furbescamente la professoressa.
“NO! Io… argh! Per questa volta vince lei!” Sibilò lei fra i denti afferrando un grosso pezzo di pane e aprendolo a metà ficcandoci poi dentro mezzo roast beef, salsa a non finire, formaggio a caso e un pezzo di dolce appena comparso sulla tavola.
“Sul serio?” Fece Sirius stupito.
“Che c’è?” Lo aggredì Star. “In questo momento potrei anche mangiare te!”
Il ragazzo alzò le mani in segno di resa e i tre seguirono la professoressa senza opporsi oltre. Lungo il tragitto si udiva solo il rumore delle mascella di Star al lavoro. Era incredibile quanto, anche divorando un panino di quel genere con quella voracità, la ragazza potesse essere comunque aggraziata e bella.
Giunti alle cucine Minerva li lasciò con qualche breve indicazione e i ragazzi si misero subito al lavoro, ormai conoscevano quei mobili come le loro tasche e gli elfi non cercavano quasi più di svolgere i lavori al posto loro.
Dopo un tempo imprecisato una ragazzina bionda mai vista prima aprì la porta di colpo entrando nella cucina come un uragano e sbraitando contro qualcuno che rimase in corridoio.
“…CHE NON E’ COLPA MIA SE TU HAI SCELTO DEGLI INCOPETENTI!” Concluse sbattendo il quadro che nascondeva le cucine, si voltò verso i Malandrini che la fissavano straniti. “Chi siete voi?!” Li aggredì.
“Sirius Black.” Si presentò immediatamente il ragazzo facendo comparire il suo mezzo sorriso migliore.
“E James Potter.” Fece a sua volta l’altro Malandrino passandosi la mano tra i capelli.
“Star Potter e siccome so, a differenza di questi due, che i nostri nomi non ti dicono nulla preciserò: siamo studenti della scuola in punizione. Tu, ora, chi sei?” Si fece avanti la ragazza.
La bionda parve calmarsi un po’. “Studenti della scuola in punizione? Oh, siete voi allora. Sapete che lavorerete per me? Sono Becky Moore la maitresse di questa sera.”
“Mia madre vi attende al piano superiore.” Replicò automaticamente Sirius con gli occhi vuoti e un tono spento, Star e James si voltarono di scatto verso di lui squadrandolo. Il ragazzo si riprese come da un brutto sogno. “Volevo dire… siamo fortunati, no?”
Becky sorrise amaramente. “No, non credo proprio. Sono piuttosto severa. Cominciamo. Chi di voi ha una qualche esperienza di servizio in sala da galà?”
Sirius alzò la mano e dalla sua espressione pareva avesse appena ingoiato della pozione Polisucco al gusto di troll.
“Bene. Uno su tre, meglio di niente. Facciamo una lezione accelerata e speriamo in bene. Se farete esattamente quello che dirò io andrà tutto al meglio.” Incominciò Becky. “Dunque i piatti si portano al tavolo posandoli dalla destra del cliente e si raccolgono da sinistra. Un coperto consiste in tutta la posateria che il cliente utilizzerà nel corso della cena, bicchieri inclusi. Se dovete servire all’inglese il vassoio va sull’avambraccio sinistro e le clips vanno tenute con la destra anche se siete mancini e si serve dalla sinistra. Mai mettere le dita oltre il bordo del piatto mai toccare con le mani i tovaglioli dei clienti o la sommità delle loro posate e tanto meno il bordo dei bicchieri. Servire il vino è un’arte: l’etichetta va sempre mostrata al cliente e non si poggia il collo della bottiglia sul bicchiere, mezzo giro alzando la bottiglia quando si finisce di versare, la quantità deve essere la stessa su tutti i bicchieri: circa un terzo pieno. Quando si è in servizio non ci si tocca ne il viso ne i capelli ne altre parti del corpo. Non starnutite, non tossite, portate i piatti uno alla volta se non siete sicuri di riuscire a trasportarne di più. Siate veloci senza correre, vedere i camerieri correre mette in agitazione i clienti. Non camminate a passo pesante, siate sempre gentili e sorridenti anche se servite a chi odiate e loro sfrutteranno la vostra posizione per essere il più odiosi e subdoli possibile. Non lasciatevi prendere dalle emozioni, siate cordiali e accoglienti con tutti. Posate tutto in modo aggraziato, se sentite che qualcosa vi sta per scivolare poggiatevi sulle panadore. Evitate di fissare le persone, non indicate nessuno, non parlate male di nessuno. Intrattenete gli ospiti, offrite loro le informazioni che desiderano. Penso sia tutto, iniziamo ad esercitarci. Tutto chiaro?”
James alzò la mano confuso. “Ho un po’ di nausea, è normale?”
Becky sorrise ancora, ma questa volta con più gentilezza. “Abbiamo appena cominciato.”
La signorina Moore, come voleva essere chiamata, non li risparmiò; i tre ragazzi si ritrovarono a destreggiarsi nel servizio di ogni portata possibile immaginabile, passarono dalle minestre ai piatti piani  in meno di un secondo. Becky insegnò loro a portare più piatti contemporaneamente, a servire le bevande a rispondere in modo cortese, ad indicare le cose con grazia senza puntare il dito, a comportarsi da perfetti camerieri di alto livello. Sirius si muoveva con un eleganza inconsapevole e pareva conoscere ogni servizio, ogni movimento, ogni risposta adeguata come se si fosse studiato “Il Manuale del Bon Ton per camerieri”. Star imparò in fretta, troppo in fretta per una ragazza qualunque, con la sua solita grazia e un sorriso di cortesia talmente splendido fingeva di servire clienti immaginari in modo così delizioso che pareva quasi di vedere persone reali sedute ai tavoli in attesa della sua attenzione. James fece del suo meglio, e non se la cavò male, solo che spesso dimenticava piccoli dettagli, confondeva i servizi e faticava a ricordare tutti quei nuovi nomi, gli era difficile al punto di dimenticarsi dell’espressione facciale per concentrarsi sui gesti. Becky fu più cortese con lui che con gli altri due, come se la fatica di James fosse stata la sua una volta, eppure sembra solo una ragazzina del sesto anno, quanti anni di servizi in sale importanti poteva avere alle spalle?
“Basta così.” Annunciò la signorina Moore ad un tratto. “Rimettete tutto a posto e indossate le divise. Voi due ragazzi vi cambierete qui. Tu vieni con me.” Star la seguì perplessa fino ad uno stanzino.
“Sei stata fin troppo brava, sicura di non aver mai lavorato in sala?” Chiese Becky all’improvviso dopo aver mostrato a Star la sua divisa ed essersi seduta su un secchio rovesciato.
“No, non ho mai lavorato in sala. Ma sono sempre stata piuttosto veloce ad imparare qualsiasi cosa. Questa tipologia di lavoro, poi, mi piace particolarmente.”  Replicò Star evasiva.
“Senti. Non sono mai andata a scuola, ho sempre lavorato nelle sale dei ristoranti e la gavetta non è mai facile, per una donna ancora meno per una ragazzina è pressoché impossibile. So capire bene le persone e mi sono formata da sola. Ci ho messo impegno, ho faticato, quindi ora sono qui dove sono e me lo merito. Non puoi dirmi che in meno di tre ore hai acquisito tutte le tecniche di sala più la grazia e l’empatia necessaria solo perché sei rapida ad imparare. Non è possibile!” Sbraitò la bionda accalorandosi.
“Becky, hai mai avuto un sogno oltre l’essere una maitresse?” Domandò calma la mora.
“Si, una volta danzavo. Piuttosto bene. Nei cabaret. Mi sarebbe piaciuto farne una professione, ma ho preferito avere il rispetto che ho ottenuto grazie a questo lavoro. E’ quello che voglio fare.” Rispose Becky con tono contenuto.
“Il mio più grande sogno ora è non essere così odiosamente perfetta. Avessi capito prima cosa in realtà sono mi sarei uccisa, ma l’ho scoperto quando ho trovato mio fratello e i miei amici ed era troppo tardi. Ora ho troppo da perdere, ora amo la mia vita per quanto sia detestabile essere me.” Spiegò Star lasciando la signorina Moore di stucco. “Mi aiuteresti con questo grembiule?”
 
………...
 
Poco dopo i tre Malandrini si ritrovarono nelle cucine. James e Sirius erano vestiti con camicia bianca e pantaloni, giacca e papillon neri. In più avevano ancora stretti in mano dei guanti bianchi da servizio.
Star rise appena entrata facendo voltare i due ragazzi verso di sé. “Siete molto eleganti.”
“Tu sembri più grande… e comunque pari più una governante che una cameriera.” Commentò James.
Sirius piegò la testa di alto squadrando il classico abito nero e bianco dal ginocchio e con la gonna a sbuffo che la ragazza indossava. “In effetti ti manca il piumino.”
“Le governanti non sono altro che cameriere di alto livello.” Becky entrò con la stessa divisa. “La sala è quasi pronta. Muovetevi. Si comincia.” Uscì poi di gran carriera chiamata da altre voci all’esterno.
Star sorrise e aiutò i suoi amici a infilarsi i guanti mentre lei ne indossava già un paio con il bordo in pizzo.
“Perché questi odiosi cosi devono dare così tanto fastidio?” Borbottò James continuando a lisciarseli nervosamente.
“Perché sono stupidi, ecco perché.” Replicò Sirius mordicchiandosene uno infastidito.
“Suvvia, ce lo siamo meritati.” Sospirò Star. “Immaginate la faccia soddisfatta di Remus! Si divertirà tantissimo questa sera!”
“E’ un tentativo di tirarci su di morale?” Domandò James abbattuto.
“Si! E’ un lato positivo! Infondo uno dei nostri scopi nella vita è far divertire Remus, giusto?” Ribatté lei tutta pimpante avviandosi verso la Sala Grande dove un’altra decina di camerieri e due cameriere in divisa si affaccendavano attorno a piccoli tavoli rotondi posti ai lati della sala lasciando un grande spiazzo rettangolare al centro. Su un palco infondo una stravagante band di stravaganti personaggi accordava stravaganti strumenti.
“Ma che diamine…?” Fece Sirius sorpreso fissando una strega con un merluzzo in mano battere il tempo e scaldare la voce. “Speravo che almeno la musica fosse decente!”
“Eh, non c’è più il rock dei Babbani da quando le feste non le organizziamo più noi.” Mormorò James con fare melodrammatico.
“Voi tre! Ce ne avete messo di tempo! Forza muoversi! Ci sono i coperti da preparare e assicuratevi che sia tutto pronto per il servizio!” Li sgridò la signorina Moore battendo le mani con fare autoritario. I Malandrini scattarono come se avessero avuto il fuoco sotto i piedi e in men che non si dica presero il ritmo dei loro “colleghi per una notte” e cominciarono a portare piatti, posate, bicchieri e tovaglioli.
“Va bene! Tutti qui per favore!” Dopo un tempo indecifrato Becky li richiamò all’ordine. “stiamo per cominciare. Gli Chef de Rang oggi sono cinque: Loui, Carin, Ted, Daina e Vincent…” La ragazza indicò ciascuno dei camerieri nominati, tutti più grandi di lei di più di qualche anno, e in particolare si lasciò sfuggire una smorfia impercettibile sull’ultimo nome. “Voi altri farete riferimento a loro e loro faranno riferimento a me. Tutto come sempre. Sapete quali sono i vostri ranghi. L’aperitivo si servirà mano a mano che i clienti arriveranno restando in piedi. Li farete accomodare solo quando il preside ci segnalerà che sono tutti. Le portate compariranno nella saletta adiacente al palco. Buon Lavoro.” Tutti si allontanarono in ordine tranne i tre ragazzi. “Oh, giusto. Non vi ho detto chi dovete seguire… Sirius vai con Carin, James segui Luoi e Star…” Becky si fermò per un secondo.
“Con Vincent. Giusto?” Completò la mora.
La bionda annuì risoluta. “Afferrate un vassoio. Cominciano le danze!”
Le porte della sala si aprirono nell’istante in cui i Malandrini seguivano i loro rispettivi Chef fuori dallo stanzino tutti armati di vassoi Remus era tra i primi e li individuò subito sorridendo soddisfatto esattamente come Star aveva previsto. I tre cercarono di andargli incontro rispondendo alle domande degli altri studenti e incassando le battutine con estrema classe ma Severus si piazzò proprio tra James e Sirius servendosi dal vassoio del secondo e incominciando a porre domande al primo.
“Quindi, cameriere, mi consigli il tonno o il roast beef? Ammesso che nella tua scarsa intelligenza tu conosca la differenza.”
James lo fissò con tranquillità. “Se le piace molto il pesce credo che il tonno faccia a caso suo ma se non ne è un amante le consiglierei caldamente di optare per il classico roast beef.”
Severus spalancò gli occhi strabiliato ma non si diede per vinto. “Questa roba fa schifo!” Protestò lanciando una tartina mezza mangiucchiata addosso a Sirius il quale si pulì elegantemente con un tovagliolo di servizio e poi alzò lo sguardo calmo. “Riferirò elle cucine.”
Piton stava per andare in escandescenza, tentò un ultimo colpo, voltandosi di scatto fece saltare via di mano il vassoio di James che cadde a terra rumorosamente attirando Becky. “Che succede qui?”
“Questo idiota ha fatto cadere il cibo. Spero che gli direte qualcosa.” Sbottò Severus.
La signorina Moore fissò James che piano raccoglieva le tartine. “Ha ragione il signore, gli sono finito contro. E’ stata colpa mia.” Testimoniò James, Piton sbuffò, girò sui tacchi e svanì tra gli altri Serpeverde.
“Tutto a posto?” Si assicurò Becky.
Sirius le sorrise. “Niente che non sappiamo gestire, grazie a te.”
Mentre James si rialzava scorse due occhi verdi fissarlo straniti. Lily aveva visto e sentito ogni cosa e non riusciva a crederci. Potter si alzò alla svelta e fece per passarsi una mano tra i capelli ma qualcosa gli bloccò il polso. “Non ci si tocca i capelli in servizio!” Lo sgridò Star severa.
“Chiedo venia capo!” Sbuffò James pianissimo, poi si ricompose e sul suo viso apparve un sorriso cordiale di prima classe. Remus si avvicinò a loro seguito da Peter, Al e Fill. “Ecco ragazzi cosa succede ad andare sempre oltre il limite.” Spiegò Remus agli altri indicandoli come un maestro avrebbe potuto fare con degli scimpanzé in gabbia.
“Ve la state spassando, eh?” Chiese Fill.
“Nulla di che, ho vissuto di peggio, e poi il capo è uno schianto!” Commentò in risposta Sirius abbandonando un po’ quella postura perfetta che aveva assunto da quando avevano iniziato a lavorare. Dal fondo della sala Victor fece un cenno a Star. “Devo andare, ci vediamo più tardi.” La ragazza scattò verso il suo capo senza però accennare ad una corsa. “Come posso esserti utile?” Domandò cordialmente.
“Stiamo per far sedere gli ospiti, posa il vassoio e inizia a prepararti per il servizio all’italiana degli antipasti.” Le ordinò il ragazzo con semplicità.
“Perfetto.” Star eseguì con obbedienza e grazia e la cena cominciò. Gli studenti furono molto sorpresi di essere serviti dai Malandrini in persona, alcuni si lamentarono cercando di metterli nei guai, altri li lodarono come sempre, altri ancora scherzarono con affetto sulla loro posizione. Il tempo volò su e giù per i tavoli senza smettere mai di portare piatti, riempire bicchieri, cambiare posate e rispondere alle domande. Tutto era accompagnato dall’assurdo sottofondo della musica che produceva la band sul palco, anche se a basso volume era decisamente strana.
 Improvvisamente fu quasi ora del dolce. I tre ragazzi si ritrovarono soli nello stanzino per la prima volta.
“Wow!” Commentò James distrutto appoggiandosi ad un tavolo, i suoi guanti erano sporchi e lui se li cambiò per l’ennesima volta. “Odio questi cosi!”
“Dai, è quasi finito!” Cercò di rincuorarlo Sirius senza smettere di rimanere ritto in piedi con una perfetta postura.
“Sei stato bravissimo James! Il mio dolce Jame! Fratellino fratellino!” Si complimentò Star scherzando appena e facendo a suo fratello qualche buffetto.
“Ha ha.” Replicò debolmente il ragazzo.
“Sei senza forze?! E pensare che io e Star avevamo pianificato una certa cosetta…” Rivelò Sirius fingendo innocenza.
“Cosa?!” Chiese James recuperando immediatamente tutte le sue energie.
Sirius e Star si scambiarono uno sguardo d’intesa.
 
…………...
 
Il dolce venne servito con estrema scioltezza, ormai tutti sentivano il peso dello stress sollevarsi, per i camerieri il lavoro era ormai finito. Tutti gli studenti nei loro abiti eleganti si preparavano per il momento delle danze. I ragazzi osservavano in giro per trovare qualche ragazza da invitare e le ragazze si ritoccavano il trucco e si sistemavano nervosamente i capelli in attesa di essere notate.
Una volta che i piatti furono portati via l’intera sala si oscurò. Si sentì provenire dal palco un lieve trambusto e qualche voce mormorare qualcosa in tono coinciso ed emozionato.  Le luci sul palco si accesero di colpo e partì la musica ma al posto di tutti quegli strani strumenti c’erano i classici strumenti da rock band Babbana e più importante di ogni altra cosa sul palco c’era un solo componente della strana band magica che aveva suonato per tutta la sera e stava suonando una batteria babbana mentre alla chitarra uno scatenato Sirius si divertiva come mai in vita sua, Star suonava il contrabbasso come se non avesse fatto altro per tutta la vita e James con i capelli sistemati in due secondi alla Elvis Presley cantava esattamente come il mito che voleva impersonare.
“You ain't nothin but a hound dog
Cryin all the time.
You ain't nothin but a hound dog
Cryin all the time.
Well, you aint never caught a rabbit 
And you ain't no friend of mine.”
Tutti anche se parecchio presi di sorpresa si alzarono felici a ballare come quel giorno in classe e di nuovo tutti si esibirono in mille acrobazie.
 “When they said you was high classed,
Well, that was just a lie.
When they said you was high classed,
Well, that was just a lie.
You ain't never caught a rabbit
And you ain't no friend of mine.”
Mentre la sala esplodeva in applausi la professoressa McGranitt e il professor Lumacorno si avvicinarono a Silente e a Vitious.
“Quei ragazzi non erano in punizione?”  Indagò Filius.
“Lo erano” Sospirò Minerva.
“Evidentemente non è stato abbastanza.” Notò Horace quasi divertito.
“Per me invece sono ancora in punizione.” Cominciò il preside. “Dovevano servire al galà giusto? E lo hanno fatto. E ora invece di divertirsi e ballare come avrebbero potuto fare stanno suonando per gli altri, quindi tecnicamente stanno lavorando. Una tale perseveranza andrebbe premiata.” La professoressa lo incenerì con lo sguardo. “Ma dato che se lo sono meritati va bene così.” Concluse Silente battendo allegramente il piede a terra a ritmo di una nuova melodia che i ragazzi stavano cominciando. Questa volta Star suonava un basso elettrico, Sirius era la voce e la chitarra ritmica mentre James si sfogava alla prima chitarra. Fin da subito il pezzo fu molto apprezzato dagli studenti ma molto meno dai professori.
“Baby, baby, I've been so sad since you've been gone
Way back to New York City
Where you do belong
Honey, I missed your two tongue kisses
Legs wrapped around me tight
If I ever get back to Fun City, girl
I'm gonna make you scream all night

Honey, honey, call me on the telephone
I know you're movin' out to Hollywood
With your can of tasty foam
All those beat up friends of mine
Got to get you in their books
And lead guitars and movie stars
Get their toes beneath your hook

Yeah! You're a star fucker, star fucker, star fucker, star fucker, star
Yeah, a star fucker, star fucker, star fucker, star fucker, star
A star fucker, star fucker, star fucker, star fucker star”
Nessuno tra gli studenti riusciva a fermarsi, nessuno smetteva di ballare, cantare o gridare e per i professori era impossibile riportare l’ordine, ogni singolo tentativo andava a vuoto così decisero di sedersi a lasciare perdere.


“Yeah! You're a star fucker, star fucker, star fucker, star fucker, star
Yeah, a star fucker, star fucker, star fucker, star fucker, star
A star fucker, star fucker, star fucker, star fucker star”
Finalmente i professori poterono tirare un sospiro di sollievo ma subito i Malandrini ricominciarono a suonare e questa volta cantò anche Star.
“Can you make it to the island
Rock and roll island in the middle of the time seas...                                                                                            back thru time in firesign magnetics flow all around me... sonar laser quasar pulsar
Bombarded with argon...                                                                                                                                              open your hands and build a park clear your mind and touch the dark we go down down down
back home walkin in the park flashin in the dark no care for the narcs you know
We're home free... and if you make it to the island rock and roll island
All you got to know is that you are the rules...                                                                                                                            do it in the sunshine it really is magic you'll never get this high if you try California rock and
Roll thunder gonna bring you up from down under we go down down
Down gonna/get back home


Never get so high when you try I never been this high when I try I never
Been so high but I try I never get this high when I try y'know when I try
Can you feel us coming... and going and coming can you feel us singing
Electric in your body...
Can you make it to the island north winds rollin' behind you can you make it to the island


Look around you tell me what you see see the people look at you look at
Me we are alive and we see that what we are and what we will be will not
Explode until the twenty ninth century
We have only begun to grow you know only begun to grow just begun to
Grow and go you grow we are seedlings of the sun we go down down
Down down down back home...”
I ragazzi scesero ridendo dal palco lasciando spazio alla band stravagante che avrebbe dovuto suonare fin dall’inizio e che non era poi così male ma loro erano di sicuro meglio. I loro compagni si calmarono un po’ e cominciarono a ballare un po’ meno agitati. Becky li bloccò prima che potessero arrivare a Remus, Peter, Fill e Al. “Dunque voi suonate, anche.” Constatò.
“Noi abbiamo imparato da nostro padre.” Raccontò James.
“Adora la musica Babbana.” Completò Star.
“Io ho imparato da mio zio e anche da alcuni tizi a Woodstock.” Commentò Sirius come se niente fosse.
“Siete stati fantastici! Sicuri di avere solo quattordici anni? Sono pochissimi!” Si complimentò infine la signorina Moore.
“Dici sul serio?” Fece Star con falsa aria di superiorità. “Però non mi sembra che tu ne abbiamo molti in più, vero cara la mia sedicenne in carriera?”
Becky le lanciò uno sguardo che diceva chiaramente: “Come diamine fai a saperlo?” ma Star si voltò casualmente da un’altra parte e Sirius ne approfittò. “Hai solo sedici anni sul serio? Wow, e poi dici a noi che siamo spettacolari!  Tu gestisci praticamente una compagnia di uomini e donne al tuo servizio!”
“Si, bhe, nel mio lavoro però non ci si diverte spesso.” Mormorò lei fissando in basso sconsolata.
“Allora lascia che ti invita al prossimo ballo. Vedrai non te ne pentirai!” Sirius mise in moto tutto il suo fascino inconsapevolmente, sporgendosi in avanti e sfiorando la guancia della bionda, e Becky accettò, nessuna ragazza avrebbe potuto rifiutare, così i due si allontanarono sulla pista.
“Tu!” Star puntò un dito contro suo fratello. “Trovati una ragazza che non sia Katrin e balla!” Gli ordinò.
“Katrin chi?” Le chiese suo fratello togliendosi definitivamente il papillon che aveva già allentanto per riuscire a cantare meglio.
“Quella con cui hai recitato questa mattina!” Si scaldò la ragazza.
“Oh, giusto. Ok. Lily Evans va bene, per te?” Fece poi passandosi una mano tra i capelli.
“Non riuscirai mai ad invitare Lily, ma va bene provaci se vuoi. Aspetta un secondo…” Star si avvicinò a lui e gli tolse la giacca nera trasformò il colore del panciotto da crema a nero solo sfiorandolo, gli aprì qualche bottone della camicia, arrotolò leggermente le mani del ragazzo fino agli avambracci e infine con uno schiocco di dita rese i suoi pantaloni un po’ più sportivi. “Sei sublime, vai!”
“Sublime?” Fece James con uno sbuffo per coprire un mezzo riso.
“Si, lo dicono sempre Mary e le altre.” Spiegò lei con un’alzata di spalle.
“Va bene sorellina, vado!” Il ragazzo le lasciò un bacio in fronte e poi scomparve.
“Fese uno: completata.” Borbottò Star tra sé e sé. Remus le si avvicinò da solo in quel moemnto.
“Ciao, sapevo che avreste fatto qualcosa del genere.”
“Ciao Rem, dove sono gli altri?”
“Se con ‘gli altri’ intendi Fill e Al sono a ballare, se intendi Peter è fuggito in dormitorio quando ha visto James e Sirius ballare con delle ragazze e, beh, se intendi James e Sirius sono a ballare, con delle ragazze una delle due, invece, non era il vostro capo fino a poco tempo fa?” Rispose il ragazzo con estrema precisione.
“Hem, si. Ok dovrò distrarre Sirius, mi dispiace per Becky ma ci vorrà solo un attimo.” Con uno svolazzo nero e bagliori dorati Star si sciolse i capelli e appena il campo visivo di Remus si allargò di nuovo all’intera figura della ragazza in fronte a sé essa aveva cambiato d’abito. Ora indossava dei pantaloni stretti e neri, una camicia bianca arrotolata sulle maniche coperta in parte da un panciotto aderente e nero, le decolté nere erano rimaste invariate o forse si erano alzate di qualche centimetro? Fatto stava che il risultato era una donna decisamente bella.
“Per Merlino ma come diamine fai?” Sbottò Remus distogliendo lo sguardo. Lei rise e gli stampò un bacio sulla guancia. “Non lo so, ma mi piace questo stile.” Pochi millesimi di secondo dopo era sparita tra la gente.
“Sirius devi venire con me, ora.” Sussurrò all’orecchio del suo amico che stava conversando con Becky appoggiato ad una parete. “Te lo riporto tra pochissimi minuti, giuro!” Si scusò poi con la bionda.
Black sorrise a Becky e poi seguì in fretta Star. “Che succede?”
“Katrin e Sam.” Disse lei semplicemente scrutando tra gli studenti.
“Oh, Bolide!” Sbottò Sirius alzando gli occhi al cielo.
“Allora, questo è il piano: trova Sam e io mi occupo di Katrin e poi….”
 
………
 
“Katrin! Come va!” Esordì Star appena avvistò la ragazza parlare con una sua amica di Corvonero in un angolo della sala. L’altra Corvonero le lasciò in pace e appena Star si avvicinò a Katrin notò che nel suo campo visivo c’era James che ballava con una ragazza bellissima e più grande.
“So cosa provi per mio fratello.” Cominciò Star. Katrin si voltò di scatto verso di lei. “Lo so, ti ho vista, so riconoscere quello sguardo, ma non è una buona idea, mio fratello ti userebbe per divertirsi e basta, fidati.”
“Perché mi dici questo?” Si offese Katrin.
“Perché è vero! Conosco mio fratello, non gli interesserebbe spezzarti il cuore o meno e non voglio che tu perda tempo con lui anche perché so che non ti piace sul serio. Lo ammiri, è bello, geniale, spiritoso, certo… ma non ti piace veramente, non lo ameresti mai.” Continuò Star con sempre più foga.
La Corvonero la fissò. “Ma… come…?”
“Seguimi.” Le ordinò semplicemente la Grifondoro prendendola per mano e trascinandola via. “Dovresti trovare qualcun altro con cui divertiti questa sera, sul serio! Il mare è pieno di pesci! Non se nemmeno cosa voglia dire ma lo dice Alice quindi ci fidiamo, ok?” Star le fece un occhiolino veramente grazioso, in quel momento andarono a finire contro due ragazzi che si stavano spostando con sicurezza nella direzione opposta.
“Ahi!” Esclamarono Sam e Katrin sorpresi.
“Hei, Sirius! Balli con me?” Chiese Star tutto d’un fiato mollando Katrin e afferrando il suo amico. “Comunque sul serio, dovresti ballare con qualcuno, ti divertirai!” Furono le ultime parole della mora prima di scomparire con Sirius.
“Allora che gli hai detto? Di che hai deciso di parlare?” Lo aggredì subito.
Black sospirò cominciando a ballare con la Malandrina. “Di ragazze ovviamente, noi non ci facciamo tanti problemi come voi donne. Ah, a proposito, stai bene così.”
“Lo so, me lo ha già fatto notare Remus. Dici che è esagerato?” Chiese Star mordendosi un labbro mentre cercava di spiare da sopra la spalla di Sirius Sam che finalmente chiedeva a Katrin di ballare e lei che accettava.
“No, assolutamente. E’ perfetto per questa sera, solo che aspetterei qualche anno per questo stile, fossi in te. Ti fa molto più grande di quello che sei, e tu non hai alcuna fretta di crescere.” Replicò il ragazzo.
“Grazie.” La ragazza spostò finalmente lo sguardo su di lui e vide che indossava una camicia nera sotto il panciotto candido e aperto. “Come hai fatto?” Gli domandò accennando al suo abbigliamento.
Sirius sorrise furbo. “L’ho imparato una sera mentre James frugava in uno sgabuzzino per cercare una cosa. Mi ero stufato di ricorre a te per un incantesimo così semplice.”
Star sorrise. “Perfetto, Black. Stai imparando. Ora sarà meglio che torni da Becky, la nostra missione è compiuta!”
Il ragazzo si voltò a guardare Sam e Katrin ballare e ridere insieme. “Sei stata grande.”
“Tu mi hai aiutato, ora vai!” Lo incitò lei.
Sirius inspirò, sorrise e lasciò Star per tornare da Becky.
La festa stava ormai giungendo al termine quando James rintracciò di nuovo i Malandrini rubando Star da Dennis e Sirius da Becky. “Remus suoneremo un’ultima canzone.” Annunciò. Remus alzò le spalle con un sospiro arrendevole. “Perfetto.” Decretò James. “Andiamo.”  Sirius e Star lo seguirono di nuovo fino al palco, questa volta la band fece loro spazio in fretta anzi annunciò addirittura la loro salita sul palco. I ragazzi imbracciarono gli strumenti e comicniarono.
“Are you hanging up a stocking on your wall?
It's the time that every Santa has a ball
Does he ride a red nosed reindeer?
Does a 'ton up' on his sleigh
Do the fairies keep him sober for a day?”
Cominciò a cantare Sirius ma poi Star e James gli fecero da coro.

“So here it is merry Christmas
Everybody's having fun
Look to the future now
It's only just begun”
La sala intera cominciò ad ondeggiare a ritmo e tutti erano felici, alcuni estrassero i loro accendini.
“Are you waiting for the family to arrive?
Are you sure you got the room to spare inside?
Does your granny always tell ya that the old songs are the best?
Then she's up and rock 'n' rollin' with the rest”


Quando arrivò la seconda parte di coro si unirono a loro molte voci tra i ragazzi accalcati sotto di loro. Faceva un gran caldo sopra il palco e James e Sirius cominciarono a sudare ma non smisero di suonare e cantare e sgolarsi al massimo era il loro momento per lo spettacolo.

“So here it is merry Christmas
Everybody's having fun
Look to the future now
It's only just begun
What will your daddy do
When he sees your Mama kissin' Santa Claus?
Ah ah
Are you hanging up a stocking on your wall?
Are you hoping that the snow will start to fall?
Do you ride on down the hillside in a buggy you have made?
When you land upon your head then you've been slayed”
“So here it is merry Christmas
Everybody's having fun
Look to the future now
It's only just begun”
Tutti cantarono ancora il ritornello a gran voce come se non ci fosse un domani, lo ripeterono più volte finché non si stancarono e scoppiarono gli applausi. Silente mandò tutti a letto e mentre la sala cominciava a sgombrarsi Sirius scese dal palco dove Becky lo attendeva, si salutarono con un bacio e poi James li raggiunse portandosi via il suo amico. Star scese per salutare la sua nuova amica.
“Tornerai ad Hogwarts, un giorno o l’altro?” Chiese la mora.
“Oh, si, lo spero. E spero che se tornerò voi sarete di nuovo ai miei ordini.” Replicò la signorina Moore sorridendo. “Sei fortunata” Proseguì poi guardando i due Malandrini canterini ricongiungersi al terzo e ridere insieme. “James è il miglio fratello del mondo e Sirius ti vuole molto bene. Ed è proprio un bravo ragazzo…” Lo sguardo le si perse qualche millesimo in più su Sirius. “Tutti e due lo sono!” Aggiunse poi in fretta tornando a guardare Star che sorrise.
“Ti piace Sirius, eh?” Constatò.
“Già.. ma credo che lui abbia occhi solo per un’altra.” Becky sospirò.
“O altre dieci!” Rise Star ma negli occhi di Becky lesse qualcosa, qualcosa che sapeva di scoperta, la scoperta di un segreto che solo un’estranea innamorata poteva aver notato. “Comunque, tu hai Victor, giusto? E qualunque cosa abbia fatto non sarà mai abbastanza grave. Riuscirai a perdonarlo.” Cambiò discorso al mora.
La bionda sospirò. “Ovviamente lo farò, ma è stato divertente farlo ingelosire un po’. Beh, arrivederci Star, è stato bello conoscerti e smettila di fare Cupido, pensa un po’ anche a te.”
“Ma io non sono Cupido, sono Afrodite!”
Le due ragazze risero e si abbracciarono e poi la Malandrina raggiunse i suoi amici con una corsetta leggera e insieme si avviarono fuori dalla Sala Grande ormai deserta come i corridoi.
In un passaggio particolarmente buio Star si fermò all’improvviso posandosi la mano sul cuore e lasciandosi scappare un sospiro sofferente.
“Che succede?” James le fu accanto in un baleno.
“Una… una strana sensazione, tutto qui.” Mormorò la ragazza raddrizzandosi subito.
“L’ho sentita. Leggermente, ma l’ho sentita, quindi immagino cosa abbia sentito tu.” Sussurrò James posandole un braccio attorno alle spalle.
“Cosa?” Domandò Remus preoccupato.
“Come un’improvvisa schizofrenia! Mai sentito niente del genere.” Rispose Star. “Non importa, è passato andiamo.”
Sirius la scrutò con attenzione dalla testa ai piedi e lei gli sorrise. “Sul serio, andiamo.”
Così si mossero e tornarono alla torre pronti a partire per casa Potter il giorno dopo.
 
***************
*Resuscita dal mondo dei morti tipo Genio della Lampada in Aladin*
Muahahahhaahah, siamo a giugno e io dovevo descrivere il Natale tipo due capitoli fa invece mi sono persa! Mauahahahahahahah!
Aiutatemi, sto impazzendo! Perdonate la mai lentaggine, vi prego!
Ciao ciao
  
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