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Autore: Miss Trent    09/01/2009    5 recensioni
"Mi chiamo Nina Williams, e sono una cacciatrice. Il termine esatto in realtà sarebbe "assassina a pagamento", dato che uccido persone dietro compenso, ma preferisco di gran lunga definirmi una cacciatrice..."
Nina Williams ha ricevuto un altro incarico di morte: il suo obiettivo è Sergei Dragunov, un glaciale militare russo impegnato in una missione scomoda. Sullo sfondo della neve di Mosca prima e dei monti siberiani poi, questa missione sembra non avere fine. E Dragunov sembra avere più di un lato nascosto.
__EPILOGO__
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nina Williams, Sergei Dragunov
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Imprevisto

Per fortuna queste vacanze di Natale mi hanno fatto tornare l'ispirazione...ecco il nuovo capitolo :)

Capitolo settimo – Imprevisto


Dublin Airport, ore 10.07

    I due giorni successivi passarono lentissimi. Nina era rimasta chiusa nel suo appartamento a studiare il suo piano. Quando era ritornata all'Avalon a prendere ciò che le serviva e scambiare la valigetta con i soldi Clive era in giro per affari, quindi aveva trovato solo Ned.
    – Ringrazia Clive da parte mia – gli aveva detto con una smorfia – gli devo un favore. –

    Si era occupata di far arrivare per vie traverse tutta quella roba in Russia, dato che quelle non erano cose che passavano esattamente inosservate ad un controllo aeroportuale.
    Finalmente era in fila al check–in, con un biglietto Aeroflot per Novosibirsk e un senso di euforia crescente addosso. Non le importava di stare andando dritta nella tana del lupo, anzi.
    – Vai in vacanza, agente 34? –
    Nina trasalì. Una voce maschile dietro di lei l’aveva appena chiamata con il nome in codice che solo i servizi segreti giapponesi conoscevano. Si voltò lentamente e vide un uomo alto, con i capelli biondi acconciati in modo alquanto eccentrico, che la guardava ironico. Lo squadrò con aria di superiorità, per poi girarsi nuovamente.
    – Bella meta, la Siberia. Ideale per una vacanza in completo relax – continuò lui in tono volutamente esagerato.
    – Non so come fai a conoscere quel nome in codice ma ti consiglio di stare alla larga, se non vuoi finire male – ringhiò Nina senza voltarsi.
    – Via, non ti arrabbiare, non ho detto nulla di male… – l’uomo le stava quasi parlando all’orecchio.
    – Che vuoi? – chiese sgarbatamente allontanandosi da lui.
    – Ne avremo di tempo per parlare, miss…O’Grady? – rispose quello leggendo il nome falso sulla carta d’imbarco di Nina. Lei ebbe uno scatto improvviso, e con uno sbuffo impaziente avanzò per iniziare le operazioni di imbarco. Non le piaceva affatto, e l’avrebbe volentieri preso a calci per il solo fatto che conoscesse il suo nome in codice. Non riusciva a spiegarsi come fosse possibile.
    Dopo venti minuti era sull’aereo, a scrutare nervosamente ogni singolo posto ancora libero alla ricerca dello sconosciuto. Erano stati per la maggior parte occupati, quando lo aveva visto avanzare tra i sedili nella sua direzione e sedersi disinvoltamente accanto a lei. Nina gli rivolse uno sguardo gelido.
    – Che cosa vuoi. – disse in tono controllato.
    – Solo sapere perché te ne vai in Siberia quando hai la possibilità di goderti i mari del sud – rispose lui senza abbandonare la vena ironica.
    – La mia pazienza ha un limite – la voce di Nina suonava come un avvertimento – non so neanche chi sei. –
    – Oh, che maleducato...sono Lars Alexandersson. È un piacere conoscerti, signorina Williams. – disse pungente porgendole la mano.
    Un' espressione di stupore si dipinse sul volto di Nina, che per un attimo valutò di urlare qualcosa contro di lui. Come si permetteva di chiamarla con il suo vero nome, e cos'era quel tono canzonatorio? Prima di sentirsi in trappola, decise di non far trasparire nulla e cercare di capire qualcosa di più.
    – Per chi lavori? – chiese dura rifiutando la stretta di mano.
    – Non che abbia importanza... – iniziò Lars.
    – Ne ha eccome, se non vuoi che ti pianti un coltello appena arriviamo a terra. – sibilò preoccupandosi di non farsi sentire dagli altri passeggeri.
    – Rilassati, cara. Sono sicuro che insieme potremo fare un ottimo lavoro. – Lars usava un tono tranquillo e conciliante.
    – Di che lavoro parli? – fece Nina guardinga.
    – Di quel lavoro. Mi sono informato, sei la migliore nel tuo campo. –
    – Non hai risposto alla mia domanda –
    – Li conosci, li conosci...quando ho ricevuto la loro richiesta, ho pensato che avrei potuto aver bisogno d'aiuto. –
    Nina lo fissava incredula. Che i Mishima avessero ingaggiato qualcun altro era prevedibile, ma che questo qualcuno venisse a chiederle di collaborare andava decisamente oltre.
    – Sapevo che non avresti mollato facilmente. Del resto, te lo si legge in faccia. Non voglio rischiare di trovare concorrenza, quindi preferisco allearmi con un possibile futuro nemico...converrai che conviene a tutti e due – spiegò poi vedendo la sua espressione.
    – Mi si legge in faccia cosa? – chiese Nina acida.
    – Ti stai corrodendo. Sta diventando un'ossessione, per te. – Lars la guardò con un mezzo sorriso, e lei lo fissò con sfida. Non gliel'avrebbe data vinta.
    – E come mai sai tante cose su di me? – disse scontrosa.
    – Sono bravo a leggere negli occhi della gente...e si, anche documenti che non dovrei. – rispose compiaciuto scostandosi i capelli davanti agli occhi con un gesto elegante.
    Nina restò in silenzio per un po', fissandolo ostile. – Cos'altro sai? – domandò mentre l'aereo iniziava a decollare.
    – Tutto. – Lars non si scompose minimamente, e questo la fece innervosire ancora di più. Non si fidava, alla prima occasione l'avrebbe seminato.
   – Sei furbo. Dove vuoi arrivare? –
    – Voglio solo fare bene il mio lavoro. –
    Lei non disse altro, si sistemò più comodamente sul sedile e non gli parlò per il resto del volo.
    Durante l'atterraggio Lars non smise di guardarla mentre si alzava e prendeva i suoi bagagli. Aveva un che di irritante nello sguardo, e sembrava ridere sotto i baffi.
    – Non mi fido di te – sbottò Nina passando davanti a lui per uscire sul corridoio.
    – Lo so. È per questo che appena scenderai da questo aereo chiamerò la polizia russa, che ti arresterà per traffico illegale di armi. E il generale Itama non sarà affatto contento di sapere che non sei tornata a cuccia. – disse lui sottolineando le ultime parole.
    – Questo è un ricatto – Nina non riusciva a capacitarsi di quello che aveva appena sentito.
    – Chiamalo come vuoi...non ti servirà la tua bravura nelle fughe rocambolesche – rispose mentre lei era già sul portellone. Nina non sapeva se avrebbe potuto sopportare altro. Tornò indietro fino a trovarsi faccia a faccia con Lars.
    – Fai silenzio. Mancavi solo tu in tutto questo. – disse rabbiosa a pochi centimetri dal suo viso.
    – Prendila come una sfida. Abbiamo entrambi lo stesso scopo. –
    – Che se raggiungiamo insieme ti brucerà la carriera e la vita. I Mishima ti bruceranno. Chi credi abbia corrotto Itama? – lo interruppe.
    – Signori...devo pregarvi di scendere dall'aereo. – l'hostess si avvicinò gentile, e sia Nina che Lars si volsero a guardarla.
    – Ma certo. Andiamo, ne riparliamo in albergo. – disse lui prendendo Nina sotto braccio e facendo un sorriso galante all'hostess.
    – I Mishima non sono un problema. Io sto dall'altra parte. – le disse sottovoce mentre scendevano la scala e si dirigevano all'interno dell'aeroporto.
    – Che cosa? –
    – Non sono un cane da caccia di Heiachi Mishima. – disse con semplicità. – Vuoi passare alla G–Corporation si o no? – chiese poi fermandosi all'improvviso.
    Nina fu colta alla sprovvista. Si fermò, e Lars con lei.
    – Decidi. – disse fissandola con uno sguardo penetrante.
    Lei lo resse senza abbassare gli occhi. Accettare era un duro colpo per il suo ego, ma non poteva negare i vantaggi che gli venivano proposti.
    – Cosa guadagno in più, se passo alla G–Corporation? –
    – La possibilità di raggiungere il tuo obiettivo. E soldi. –
    Evidentemente era davvero ben informato.
    – Garanzie? –
    – La G–Corporation. – disse lui in tono ovvio.
    – Ah, davvero? Tutto mi spinge a piantarti qui e mandarti al diavolo. – ribatté Nina sarcastica, e fece per andarsene.
    – Dimentichi la polizia lì fuori. Mi dispiacerebbe denunciarti, davvero. – Lars la trattenne per un braccio con un po’ di forza in più del necessario. Lei sbuffò contrariata e rimase per un minuto in silenzio, guardandolo in cagnesco e muovendosi nervosa.
    – Va bene. – disse infine – Però...un solo sgarro e tu finisci male. –
    – D’accordo. Si parte domani allora. – un sorriso si allargò sul volto di Lars, che sapeva bene come usare il suo carisma innato. Nina alzò gli occhi al cielo, maledicendosi per quello che aveva appena fatto. Da quel momento in poi avrebbe esaminato il suo nuovo collega in ogni suo aspetto, alla ricerca di qualche particolare che potesse tradirlo. La diffidenza era obbligatoria.
    – Possiamo passare la notte in un albergo qui vicino, e domani mattina iniziare a raggiungere la base con i mezzi che troveremo in periferia. È tutto pronto. – disse lui piano avvicinandosi al marciapiede.
    Salirono su un taxi, e presto erano arrivati sulla soglia di un piccolo hotel quasi alla periferia di Novosibirsk. Prima di entrare si Nina guardò istintivamente intorno. Se non ci fosse stato quel cambiamento di piani ora sarebbe già in viaggio per arrivare alla base, invece di aspettare ancora. Lars, nel frattempo, stava parlando alla reception.
    – Due camere fino a domani mattina. Servono i tuoi documenti. – le disse lui quando entrò. – Nina consegnò il passaporto falso alla receptionist, poi prese la sua chiave.
    In silenzio percorsero il corridoio, ed entrarono in due camere attigue – la 107 e la 109.
    L'arredamento era abbastanza semplice, in compenso le lenzuola sembravano pulite. Nina lasciò il cappotto e andò a sciacquarsi la faccia.
    Dopo si buttò sul letto e fece il punto della situazione. Nel giro di circa sei ore aveva stravolto i suoi programmi, dando fiducia ad un perfetto sconosciuto che si, la stava ricattando. E il momento in cui avrebbe messo le mani sulla sua preda si stava avvicinando. Era tesa, carica di rabbia, la sua lucidità ne risentiva. Con un respiro profondo cercò di allentare la tensione, ma era più difficile di quanto credesse.

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Qualche tempo fa ho scoperto Tekken Bloodline Rebellion, e di conseguenza i nuovi personaggi. Ecco Lars Alexandersson, che mi ha ispirato subito^^
L'hotel Novosibirsk esiste davvero, ed è questo qui...
Il momento cruciale si avvicina, spero di aggiornare prima che la scuola mi sommerga nuovamente! Grazie infinite ad Angel Texas Ranger, Silver Princess, Mimi93 e Nefari per aver dato una botta di vita alla mia autostima con le loro recensioni! :) un bacio e alla prossima!

  
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