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Autore: 50shadesofLOTS_Always    12/06/2015    0 recensioni
La vita può cambiare in un attimo. In una sola notte. Per sempre. Come ritrovare allora la gioia di vivere e quella sensazione di amare e sentirsi amati? Alle volte,basta una tavolozza di colori,una paio di punte da ballo ed un ragazzo dagli occhi nocciola...
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un amore piú forte del Destino'
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Entriamo in una delle tante aule,presenti du tre piani di edificio. Edificio che risale come minimo agli anni '70. Una targhetta accanto allo stipite della porta,porta la scritta 2A. L'odore di pulito é pressoché inesistente Mi siedo ad un banco, costretta dalla mano di Tiberio sulla mia schiena,che mi spinge gentilmente. Mi guardo intorno. La classe é piccola. L'intonaco giallo che assunto ormai un tono ocra,é staccato il alcuni punti delle quattro pareti ed annerito dall'umidità negli angoli in alto. Gli infissi lignei delle finestre sono pieni di scritte oscene e di nomi,con calligrafie a dir poco incomprensibili. L'unica cosa ancora integra é la lavagna nera appesa dietro alla cattedra ancora vuota,del professore. Entrano un'altra decina di studenti prima che un uomo,almeno sulla sessantina,vestito con un completo giacca e cravatta,faccia il suo ingresso mentre stringe una ventiquattr'ore il una mano << Buongiorno,ragazzi >>. Mi alzo in piedi contemporaneamente agli altri,ricambiando il saluto,e dopo qualche minuto,annuncia di dover fare l'appello. Apre il registro ed inizia a chiamarci in ordine alfabetico << Marco Rossi... >> chiama dopo un pò. Mi volto quando vedo un ragazzo alzarsi in piedi. La sedia strilla sul pavimento mentre mi prendo del tempo per osservare il profilo del ragazzo,che fino a questo momento,era rimasto seduto nel banco accanto a quello di Tiberio,a circa un braccio di distanza << Vedo che hai cambiato scuola,dopo aver perso un anno all'ITIS >> << Sí >> ammette con voce sicura. Noto che é vestito discretamente: un maglioncino color panna,un paio di jeans firmati Armani ed un paio di scarpe sportive,anch'esse di marca << Dimmi... Pratichi uno sport? >> domanda l'uomo in cravatta << Due a dir la verità... - tutti lo fissano come se fosse un alieno - Calcio e danza... >>. Tiberio solleva entrambe le sopracciglia sorpreso mentre io non riesco a smettere di osservare Marco. Il prof gli pone altre due domande a cui non faccio caso,troppo intenta a cogliere i dettagli della figura del ragazzo. Marco. Mi piace il suo nome. Ha cinque lettere come il mio,Giada. Mentre si siede,mi rivolge un fugace sguardo impassibile. Non riesco a capire cosa pensi. E la cosa mi lascia un che di piacevole sgomento misto ad una pacata irritazione. Di solito sono piuttosto empatica,eppure questo ragazzo sembr a un mistero ai miei occhi.

Durante le due ore seguenti,mi affeziono facilmente al prof di letteratura. La mattinata scorre in fretta e presto mi scordo perfino di Marco. Nel pomeriggio,prendo il motorino per raggiungere la scuola di danza. Sono ormai undici anni che pratico questa sublime arte del corpo. É l'unica cosa che mi fa' stare bene  col mio corpo,oltre alla presenza di Tiberio. Ho dovuto cambiare scuola di danza,poiché gli orari nella precedente non andavano più bene. La cosa positiva é che conosco già l'insegnante,Andrea,visto che ho frequentato qualche suo stage su danza contemporanea. Deve avere circa trent'anni,ma il suo fare da ragazzo smorza la maturità del suo corpo. Mi aspetteranno un'ora e mezzo di modern-jazz e un'altra ora e mezzo di classico.


*****


Dopo essermi cambiata, raggiungo la sala dove Andrea mi presenta al mio nuovo gruppo di ballo. Passo in rassegna dei volti,mano a mano che mi elenca i vari nomi. Mi soprendo nel vedere Irene,una ragazza che ho già visto stamattina in classe. Infatti,mi saluta con un bel sorriso cordiale. I capelli biondi sono raccolti in una coda di cavallo mentre i suoi occhi azzurri brillano,messi in risalto dal body color prugna. Ora capisco cosa stava guardando Tiberio questa mattina. Ma lo stupore aumenta quando ritrovo il viso di Marco,che mi sorride timidamente mentre se ne sta' seduto sul lucido parqué di legno.


*****


La prima lezione scorre abbastanza piacevolmente,grazie anche alla presenza di Irene che mi aggiorna sulla scuola e sui componenti del gruppo. Sostanzialmente siamo le uniche normali fra le altre otto ragazze. Cambiamo sala per iniziare la lezione di classico,dove mi accoglie una donna sulla quarantina coi capelli bruni lunghi fino alla clavicola. Mi sorride con gli occhiali grandi, posati delicatamente sul naso. Ad un suo cenno,mi sistemo alla sbarra dietro ad Irene in modo da seguire bene l'esercizio,che una volta svolto dal lato sinistro,mi volto per eseguirlo dal lato destro. Sgrano leggermente gli occhi quando mi ritrovo alle spalle di Marco. Quando la musica comincia,sono costretta a seguirlo. Nel frattempo,osservo le sue spalle larghe ed i muscoli della schiena messi in risalto dalla maglietta a maniche corte,attilata,i cui bordi sono saggiamente infilati in un paio di pantaloni neri,anch'essi aderenti fino al ginocchio per poi scendere un pò più morbidi sulle caviglie. Non mi accorgo che l'esercizio é terminato,fino a che i miei occhi non incontrano quelli di Marco che si é girato nuovamente per un nuovo esercizio. Noto solo adesso le sue profonde iridi nocciola con delle pagliuzze dorate,delineate da un contorno color cioccolato. Le sue labbra carnose si increspano in un bonario sorriso << Scusa... >> farfuglio mentre sento le guance farsi incandescenti. Scusa per cosa poi? << Fa' niente... >> dice e la sua voce giunge alle mie orecchie calda e rassicurante. Abbozzo un sorriso mentre il suono della sua voce rimbomba nella mia testa,come una palla matta che rimbalza furiosamente in una piccola stanza. Sento il suo sguardo scorrere lungo le mie gambe,su per la schiena in parte scoperta per il body nero fino alla crocchia in cui ho raccolto i miei ricci.

   
 
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