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Autore: 50shadesofLOTS_Always    11/06/2015    0 recensioni
La vita può cambiare in un attimo. In una sola notte. Per sempre. Come ritrovare allora la gioia di vivere e quella sensazione di amare e sentirsi amati? Alle volte,basta una tavolozza di colori,una paio di punte da ballo ed un ragazzo dagli occhi nocciola...
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un amore piú forte del Destino'
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Parcheggio il motorino nello spazio riservato. Spengo il veicolo e mi sfilo il casco dalla testa,liberano la cascata di riccioli perennemente in disordine. L'aria calda di fine estate si scontra col primo vento autunnale,tipico del primo giorno di scuola. Mentre nascondo il casco sotto al sellino,Tiberio arriva col suo scooter e parcheggia accanto a me. I suoi occhi tendenti al verde mi sorridono dietro alla visiera trasparente. Spegne il suo motorino e si toglie il casco,dandosi una scossa al corti capelli scuri << Ciao Giadina >> dice vezzeggiativo e mi abbraccia forte. Il suo profumo familiare é come una cioccolata calda in gennaio << Ciao Tiberio >> mormoro ancora un pò assonnata << E cosí ci ritroviamo nella stessa scuola >> esordisce mentre mette le chiavi del motorino in tasca,assieme al cellulare << Credevo di essermi liberata di te,almeno a scuola,due anni fa >> rispondo con puntiglioso sarcasmo. Lui accenna ad una risata,prima di rabbuiarsi in volto. Se non fossi bocciata,probabilmente nemmeno lui avrebbe perso l'anno. É stata colpa mia. Ciò che non ho davvero compreso,é perché mi ha seguita all'artistico dopo due anni di alberghiero mentre io frequentavo lo scientifico. Forse era destino. Mi sfugge però l'ironia del fatto. << Come stai oggi? >> mi chiede mentre ci avviamo al cancello della scuola << Me lo hai chiesto l'altro giorno... - lo rimprovero - Sto' come sempre... >>. Alza gli occhi al cielo un pò ingrigito per la coltre di nuvole,che si sposta sotto la spinta del vento, proprio sopra le nostre teste. 

Nel cortile della scuola,ci sono molti studenti. Molte ragazze,ma soprattutto troppi ragazzi per i miei gusti. Immagini violente mi annebbiano il cervello per un attimo,costringendomi ad afferrare il braccio di Tiberio,che mi rivolge uno sguardo turbato << Non ti faranno del male... Hanno la nostra età... >> mi sussurra mentre ci facciamo spazio fra la muta folla << É proprio questo che mi preoccupa... >> rispondo a bassa voce. Avevano la nostra età quelli che mi stuprarono nell'estate di un anno fa. Ricordo tutto,come se fosse accaduto ieri. Avevo appena finito la prima superiore e la scuola aveva organizzato una festa. Mi sono divertita con le mie compagne di classe,fino a che non sono dovuta tornare a casa. Abitando a pochi isolati dal luogo della festa,avevo deciso di tornare a piedi. Un gruppo di ragazzi ubriachi però mi aveva seguita. Quando me ne sono accorta,mi erano già saltati addosso. Non avevo mai provato tanta paura in vita mia. Ho lottato con tutte le mie forze,ma non sono riuscita ad evitare il prevedibile. Erano in quattro. Ed io ero sola. Da allora Tiberio si consuma in un immotivato senza di colpa,che non dovrebbe appartenergli. Per questo ha perso l'anno di scuola. Le molteplici terapie da tre diverso psichiatri non erano serviti e solo la presenza di Tiberio,mi faceva stare bene. Gli devo la vita. Letteralmente

   
 
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