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Autore: Lady Atena    12/06/2015    1 recensioni
Tony è riuscito a ritrovare Bruce, conducendolo di nuovo a casa.
Ora, però, sta a Natasha riuscire a fare in modo che Banner ritrovi se stesso.
Post The avengers; age of Ultron. Possibili SPOILER di Captain America; civil war.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Frammenti d'Avengers.'
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Bruce sentì il fruscio della porta aprirsi, si voltò tenendo le mani in alto. Ross avanzò seguito da quattro uomini, sogghignò mettendosi davanti la gabbia.
“Sapevi che sarei arrivato”.
Bruce annuì, indicò con l’indice degli schermi oleografici sospesi a mezz'aria.
“Controllano la situazione esterna. Tony li ha istallati per permettermi un contatto con il mondo”.
Ross indicò a due uomini il pannello di controllo davanti alla gabbia, premette un pugno sul vetro.
“Hai finito di nasconderti dietro la gonnella di Stark”.
Bruce sgranò gli occhi, sbatté i pugni sul vetro e piegò il capo in avanti.
“Cos’è successo a Tony?”.
Ross scosse il capo, sogghignò indietreggiando con le mani dietro la schiena.
“Si è costituito. Crimini contro l’umanità”.
Bruce sentì il battito cardiaco accelerare, inspirò ed espirò un paio di volte stringendo i pugni.
“Ross, ti prego. Tony non ha fatto niente, sai che -”.
Ross alzò la mano a palmo aperto verso la gabbia.
“Basta. Non hai diritto di parlare”.
Ci fu un fruscio, Ross si girò. Natasha sorrise, piegò il capo di lato.
“Mi sono persa la festa?” chiese.
“Natasha!” urlò Bruce.
Ross tirò fuori la pistola, Natasha scivolò sul pavimento colpendolo alla caviglia. Ross cadde in terra, Natasha gli premette un ginocchio sul collo fino a farlo svenire e tirò fuori dalla cintura dei cerchietti metallici che lanciò verso due degli uomini; i cerchietti gli diedero la scossa facendoli cadere in preda alle convulsioni. Natasha si nascose dietro il cillindro, gli spari dei restanti due uomini rimbombarono contro la superficie. Fece il giro del cillindro, saltò al collo di uno dei due uomini e lo rivoltò in terra, usandolo da scudo per i colpi del secondo. Lanciò il cadavere facendo cadere in terra l’ultimo uomo, raggiunse il pannello e aprì la gabbia. Afferrò Bruce per mano, lo tirò con sé.
“Non c’è tempo, Bruce. Non ci crederai, ma Stark stava cercando di salvarci tutti”.
Bruce fece un passo indietro, scosse il capo.
“Aspetta, Natasha. Non posso venire, io …”.
Natasha si voltò di scatto, socchiuse gli occhi lucidi mordendosi un labbro.
“Steve è in bilico tra la vita e la morte e le uniche persone di cui mi fido siete tu e Tony”.
Bruce sbiancò, guardò la gabbia dietro di sé.
“Cos’è successo?”.
Natasha gli prese la mano, lo tirò verso le scale facendogliele salire.
“Tony ti stava proteggendo dalle autorità. A quanto pare, al nostro governo interessa mettere fine all’era degli eroi”.
Bruce corrugò la fronte seguendola fino in cima alle scale, Natasha bloccò la porta con la password e raggiunse l’uscita della casa. Bruce salì in macchina, Natasha fece il giro e mise in moto sgommando.
“Eravamo in missione con Sam, Rhodey, Wanda e Vision. Ci hanno attaccati, ed è stata una carneficina”.
Bruce abbassò il capo stringendo le mani tra loro, socchiuse gli occhi.
“Questo cosa c’entra con Tony?”.
Natasha accelerò la velocità di guida sfrecciando tra le macchine a zig zag, guardò lo specchietto retrovisore e si morse il labbro.
“Il governo americano ha approvato una proposta del primo ministro inglese; un organo che potesse scegliere quando la situazione richiede il nostro intervento”.
S’infilò in una via secondaria, lanciò un’occhiata a Bruce.
“Volevano renderci delle armi del governo. Sai come la pensa Stark in proposito”.
Bruce alzò il capo, accennò un sorriso.
“Qualcosa di simile al neanche per sogno, credo” sussurrò.
Natasha annuì, tornò a guardare avanti e si tolse una ciocca di capelli rossi dal viso.
“Gli hanno promesso l’assassino dei genitori, in cambio di collaborazione. Tony non gli ha creduto, naturalmente, e così hanno alzato la posta in gioco”.
Bruce aggrottò la fronte, la guardò e sgranò gli occhi.
“Vuoi dire …?”.
Natasha sospirò, annuì prendendo una discesa a tutta velocità.
“Hanno minacciato, in maniera molto politically correct, di distruggere tutti noi”.
Girò delle manopole della radio udendo dei fruscii, grugnì scuotendo il capo; le ciocche rosse sudate le aderivano al volto.
“Avevano la denuncia contro di te per i danni di Ultron. Hanno le prove contro di me per tutto ciò che ho fatto in passato, e avevano addossato la responsabilità dell’incidente in Nigeria a Steve”.
Bruce scosse il capo, poggiò la schiena contro il sedile della macchina e roteò gli occhi.
“È ridicolo, Nath. Tony non si farebbe mai mettere paura da qualche minaccia”.
Natasha annuì, premette un pulsante della radio facendo uscire una porta usb, tirò fuori dalla tasca una chiavetta attaccandola alla radio.
“Infatti. Ma Wanda si è lasciata convincere, visto che Sokovia ha avuto problemi principalmente per interventi non richiesti, Vision anche ha pensato di schierarsi con loro, perché gli esseri umani hanno diritto di decidere se vogliono o non vogliono essere tutelati e Rhodey è sempre stato dalla parte del governo”.
Bruce deglutì, poggiò le mani sul sedile della macchina.
“Vision e Wanda hanno capacità di manipolazione mentale!”.
Natasha sospirò, annuì e ticchettò sulla radio.
“Sam? Situazione?” chiese.
“Era ora!”, esclamò la voce di Falcon, frusciante, attraverso la radio, “Steve è stabile, con il siero si riprenderà. Non ho più avuto notizie dal team di Barton, sono entrati in silenzio radio mezz’ora fa”.
Bruce alzò il capo osservando una galleria sovrastarli, si voltò.
“Natasha?”.
Natasha annuì, pigiando sull’acceleratore.
“Clint, insieme a Sharon e Scott, ha seguito i movimenti di Stark da quando Tony è stato coinvolto. Se davvero ha deciso di costituirsi, Clint è dentro”.
“Cosa faccio?” chiese Sam.
“Chi sono Sharon e Scott?” domandò di rimando Bruce.
Natasha sospirò.
“Sarò lì a minuti. Resisti”.
Staccò la chiavetta, premette dei pulsanti e girò delle manopole facendo tornare normale la radio. 
“Un ex agente SHIELD amica di Steve e un criminantello con una tuta tecnologica amico di Stark” spiegò.
Bruce deglutì, si portò le mani tra i capelli.
“Sarei dovuto andare direttamente a consegnarmi quando sono tornato” sussurrò.
Natasha fece una curva girando il volante ripetutamente, strusciò i denti tra loro socchiudendo gli occhi.
“Stark ha deciso di costituirsi per permetterci di avere tempo, o almeno spero. Dobbiamo usare questo tempo per salvare Bucky e il mondo”.
Bruce aggrottò la fronte.
“Bucky?”.
Natasha imboccò una salita larga quando la macchina, si leccò le labbra.
“È lui l’assassino dei genitori di Stark. Il migliore amico di Steve. È stato sotto controllo dell’HYDRA per oltre settant’anni, e stava cercando di redimersi, quando la situazione è precipitata”.
Bruce strinse i pugni, scosse il capo.
“Non puoi davvero preferire aiutare questo Bucky rispetto al salvare Tony!”.
Natasha accentuò la stretta sul volante, entrò in un parcheggio e frenò bruscamente.
“Ce l’ha chiesto lui. Ha detto che non avrebbe dovuto permettere lo catturassero, e che dobbiamo liberarlo”.
Bruce aggrottò la fronte, uscì dalla macchina e sbatté la portiera.
“Voglio aiutare Tony” disse, duro.
Natasha annuì, girò attorno alla macchina e lo guardò.
“Anche noi. Per questo siamo qui tutti insieme”.
Indicò l’ascensore.
“Vieni. Faremo il punto con Steve”.
  
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