LA DECELERAZIONE
DELL’ INTIMITA’
<<
Salve ragazze. Entrate pure e non fate caso alla confusione che
regna sovrana nell’appartamento >> disse Amy,
facendo accomodare Penny e
Bernadette, le quali rimasero davvero sconvolte vedendo giocattoli,
panni
sporchi e fogli appallottolati gettati alla rinfusa sul pavimento, sul
divano e
sulle sedie.
<<
Cavolo! Il mio appartamento è più pulito! Ma
Sheldon non dice
niente di tutto questo caos? >> domandò Penny,
incredula.
<<
E’ sua la causa di tutto questo disordine e mi ha anche
proibito
di spostare tutto.
Negli ultimi tempi
non riesce a fare nuove ricerche nel campo della materia
oscura, così ora sta creando intorno a sé uno
stato di ansia produttiva, e
questo è il risultato >> rispose, rassegnata.
<< Non
ci credo, proprio come tempo fa. Infatti, mi sembrava più
pazzo del solito.
Come mai,
però, questa volta non indossa in testa quella cuffia piena
di
fili attaccati e la notte io e Leonard non veniamo svegliati di
soprassalto da
Darth Vader, Joker e dal ruggito di Godzilla messi insieme ?
>>
<<
L’ho minacciato dicendogli che se avesse indossato quella
stupida
cuffietta mentre ascoltava ad alto volume quei suoni fastidiosi in
casa, io gli
avrei buttato giù dalla finestra uno alla volta tutti i suoi
pupazzi dei
supereroi.
Gli ho detto che
poteva comportarsi da psicopatico soltanto a lavoro.
>>
Amy dovette
ammettere, però, che si divertì da morire, mentre
vedeva suo
marito supplicarla come un bambino affinché non buttasse dal
quarto piano uno
alla volta tutti quegli stupidi giocattoli .
<< Ora
capisco perché in questi ultimi giorni Howard è
sempre così
nervoso quando torna da lavoro.
Ieri sera lo era
talmente tanto che ho dovuto sbriciolargli il benadryl nel
gelato >> disse Bernadette.
<< Ora
che ci penso, anche Leonard ultimamente è sempre agitato.
Ieri mi stava anche
cercando di spiegare il motivo, ma mi scocciavo di
ascoltarlo e così abbiamo finito col fare sesso
>> ragionò Penny.
Amy e Bernadette la
guardarono sconvolte.
<<
Perché mi guardate così? Si sa che il sesso
è la soluzione a tutti
i problemi! >> dichiarò , con
ovvietà.
<<
Comunque sia, allora Sheldon qui nell’appartamento cerca di
trovare il suo livello ottimale di ansia soltanto con il disordine ?
>> domandò,
poi, alla neurobiologa.
<< No.
Il caos unito al pianto dei gemelli. Infatti non posso farli
addormentare la notte se si mettono a piangere, così mi
ritrovo a passare le
notti in bianco, e quando Sheldon si reca al lavoro, Luke e Leila
possono finalmente
dormire >>
<< E
perché glielo permetti? >>
<<
Perché ha minacciato di dare fuoco al mio lavoro, se non gli
avessi dato retta >>
E questa volta era
Amy che implorava disperata suo marito, affinché non
avvicinasse i fogli su cui erano stampate le sue ricerche al gas acceso.
<< Ha
ragione, Leonard. Vuoi due siete davvero una coppia di
stramboidi! >> disse
Penny,
immaginando gli Shamy che si fanno i dispetti a vicenda, come due
bambini.
<< Io e
Sheldon non siamo una coppia di stramboidi! >>
sbottò,
esasperata.
Ok, non erano una
coppia come tutte le altre, però mica erano tanto strani.
O forse si?
<<
Certo, come no! >> rispose la rappresentante
farmaceutica,
sarcasticamente.
Amy voleva
controbattere, ma era senza forze e piena di sonno arretrato,
così finì col buttarsi stancamente sul divano.
I suoi occhi si
illuminarono di colpo quando vide sul tavolino una bottiglia
che, vista la sua forma, se non ricordava male, conteneva tutto
l’opposto
dell’acqua.
<<
Ditemi che anche voi vedete del vino rosso sul tavolo! >>
disse, credendo che stesse assistendo ad un miraggio.
Le due bionde si
scambiarono uno sguardo pieno di incredulità.
<< Si,
Amy. L’ho portata io per rilassarmi nel caso i bambini
stessero piangendo, invece sono due angioletti… ma che fai?!
Tu non potresti
bere! >> urlò Penny, vedendo improvvisamente
la bruna scolarsi il vino
direttamente dalla bottiglia.
<< Oh,
certo che posso! I gemelli ormai hanno sette mesi, ho smesso di
allattarli e non ce la faccio più a bere solo acqua e succhi
di frutta !
>> sentenziò, gustando il sapore di quella
bevanda rossa che non
trangugiava da molto, ma molto tempo.
<< A
quanto pare, adesso non sono più io quella che ha problemi
di
alcolismo >> disse Penny, abbassando la voce, rivolta a
Bernadette,
mentre Amy continuava a bere senza ritegno.
<<
Chissà cosa le prende >> disse la microbiologa.
<<
Già, chissà cosa… >>
Poi, improvvisamente,
Penny si bloccò, colta da un’illuminazione.
Ora aveva capito
perché il comportamento di
Amy era più strano del solito negli ultimi
tempi.
Come aveva fatto a
non arrivarci prima?
E’ un
periodo che passano tutte le coppie sposate, dopo la nascita di un
figlio.
E anche una coppia
strana come gli Shamy lo stava attraversando.
E loro, oltretutto,
avevano due figli.
<<
Penny, non mi piace la tua faccia in questo momento! >>
l’avvertì Bernadette, vedendo sul suo viso uno
strano sorrisetto.
<< Ho
capito cosa sta succedendo ad Amy! >>
dichiarò,
soddisfatta.
<<
Davvero? >> chiese la microbiologa, non riuscendo ancora
a
cogliere il punto.
<< Si.
E adesso ti faccio vedere che ho ragione >>
Poi si rivolse alla
neurobiologa.
<< Amy,
tesoro, da quanto tempo tu e Sheldon non fate sesso? >>
le chiese, senza tanti giri di parole.
La ragazza per poco
non si affogò con il vino, non appena udì quella
domanda.
Ma perchè
Penny pensava solo a quello, accidenti?
<< Ecco
trovato il problema ! >> disse, entusiasta per aver
intuito cosa stava succedendo alla sua amica.
<< Ti
sbagli di grosso! Il sesso tra me e Sheldon va alla grande!
>> mentì Amy, cercando di mantenere un tono
naturale.
Perché la
verità era un’altra.
Lei e suo marito non
lo facevano da talmente tanto tempo che neanche si
ricordava più l’ultima volta che erano stati da
soli per più di qualche minuto.
I gemelli riempivano
totalmente le sue giornate, senza lasciarle una vita
sociale e Sheldon che ultimamente era diventato più pazzo
del solito, non la
aiutava di certo.
Però non
dava affatto la colpa a loro.
Amava i suoi bambini
e soprattutto amava Sheldon per quello che era,
altrimenti non l’avrebbe mai sposato.
Tuttavia, le
mancavano da morire i primi tempi da sposati, quando erano
sempre soli e spensierati e senza nessun pensiero per la testa.
Le sembrava di essere
ritornata indietro di diversi anni, ai primi tempi in
cui stava con lui.
Quando a stento la
toccava o la baciava solo perché lo prevedeva un
contratto.
Aveva faticato anni
per ricevere un po’ più di attenzioni e adesso
sembrava
che tutti i suoi sforzi non fossero serviti a nulla.
E iniziò a
perdere tutte le speranze.
<< Come
no! Prima non facevi altro che raccontarci di quanto fosse
formidabile a letto, invece adesso cerchi di evitare
l’argomento.
Oltretutto, non mi
dire che cerchi di sedurre Sheldon conciata in quel
modo? >> sbottò, scrutando la neurobiologa
dalla testa ai piedi.
Amy si
guardò meglio.
Solo ora si accorse
che i suoi vestiti erano sporchi di rigurgiti e non
ricordava nemmeno l’ultima volta che li aveva lavati.
Inoltre, non
rammentava nemmeno l’ultima volta che si era truccata e che
si
era data una spazzolata ai capelli.
Doveva sembrare
davvero uno zombie agli occhi della gente!
<< E va
bene, hai vinto! >> disse, arrendendosi.
Non si poteva fregare
Penny su quell’argomento.
<< Io e
Sheldon non facciamo l’amore da… >>
Ed Amy si dovette
sforzare davvero tanto per ricordarsi l’ultima volta in
cui era entrata in intimità con suo marito.
<<
…da quando ha saputo che ero incinta >>
concluse, cautamente,
già sapendo quale sarebbe stata la reazione delle ragazze.
<<
COOOSA ? >> urlarono le due bionde, scioccate per quello
che
avevano appena udito.
Ecco, appunto!
<<
Ragazze, vi prego, non gridate, così sveglierete…
>>
Ma era troppo tardi!
Improvvisamente si
sentirono grida disperate provenire dalla stanza dei
gemelli.
<< Ma
cosa hanno da piangere così tanto?! >>
domandò
Bernadette, infastidita, mentre cercava di tapparsi le orecchie.
<< Da
poco stanno iniziando a mettere i primi dentini e quindi
piangono per il dolore >> rispose Amy.
Stava per alzarsi per
calmarli, quando un giramento di testa improvviso la
costrinse a risedersi.
A quanto pare il vino
stava iniziando a fare il suo effetto.
<< Vuoi
che andiamo a controllarli noi? >> domandò
Penny
vedendo le condizioni della bruna.
<< No,
no! Ce la faccio! >> disse, riuscendo finalmente a
sollevarsi dal divano per andare a controllare i bambini.
<< Mi
raccomando, fagli capire che devono imparare a soffrire in
silenzio! >> le urlò Bernadette.
**********
Dopo pochi minuti,
Amy ritornò in soggiorno con i gemelli che ancora non la
smettevano di frignare.
<< Ehi,
cosa ti avevo detto di dirgli?! >> la minacciò
la
microbiologa.
<< Ti
prego, non metterci anche tu! >> sbottò,
esausta.
Che ne sapeva lei
cosa stava provando in quel periodo?
La sua vita sessuale
era pari a zero.
Di nuovo.
E questo gli stava
facendo perdere tutta la sua fiducia in sé stessa.
Penny guardava la sua
amica mentre cercava di far calmare i suoi figli.
Provava una grande
compassione per lei.
Anche se era un
po’ strana, le voleva molto bene e, soprattutto, voleva
molto bene anche a Sheldon.
Desiderava che si
riaccendesse la passione tra i due.
Capì di
trovarsi davanti ad una sfida molto difficile da superare.
Ma
l’avrebbe vinta.
A qualunque costo.
<< Ho
avuto un’idea >> disse, improvvisamente,
prendendo Luke e
mettendolo in braccio a Bernadette, la quale lo prese non molto
convinta,
mentre lei si mise in braccio Leila, sotto lo sguardo incuriosito di
Amy.
<< Tu
adesso ti vai a fare una doccia e ti metti qualcosa di decente,
così dopo andiamo a fare shopping come ai vecchi tempi, va
bene? >>
<<
Cosa?! Ma io non posso e poi… >> stava per
ribattere la
bruna, ma non seppe come si ritrovò in bagno spinta fin
troppo con forza da
Penny.
**********
<< Per
quanto voglia fare anche io un po’ di sano shopping, non mi
sembra una buona idea portare i gemelli con noi.
E poi questo bambino
sta cercando in tutti modi di sbottonarmi la
camicetta! >> disse Bernadette, mentre Luke non smetteva
di toccarle il
seno.
<< A
quanto pare non ha preso affatto da Sheldon! >>
dichiarò
la rappresentante farmaceutica, iniziando a ridere come una matta,
facendo
piangere di nuovo Leila.
<<
Accidenti, eccola che ricomincia! E se le dessi un po’ di
vino,
giusto per calmarla? >>
<<
Penny! Ma sei impazzita?!
>>
<<
Stavo scherzando! >> cercò di difendersi.
Anche se una sola
goccia non avrebbe fatto per niente male alla bambina in
quel momento.
<<
Comunque, per quanto riguarda i gemelli, o li portiamo con noi
oppure… >> continuò Penny.
In quel preciso
momento bussarono alla porta.
<<
… oppure li lasciamo a loro due! >> concluse,
con un enorme
sorriso, non appena aprì la porta trovandosi davanti due
persone molto
familiari.
**********
<<
Signora Cooper! Missy! Da
quanto tempo! Entrate! >> disse Penny, facendole entrare.
<<
Allora, come va? Qualche novità ? >>
domandò, mentre gli
ospiti iniziarono ad accomodarsi sul divano, mentre guardavano
incuriosite il
disordine intorno a loro.
<< No,
il Texas è sempre lo stesso. Invece, vedo che voi due vi
siete
date da fare! >> dichiarò la signora Cooper.
<< Che
cosa intende? >> domandò Bernadette, non
comprendendo l’affermazione.
<< Beh,
avete tutte e due avuto dei figli e sembra che abbiano anche
la stessa età.
E, devo ammettere,
che si assomigliano molto.
Perché non
me lo avete detto? >> disse, indicando i bambini che
avevano in braccio.
Penny e Bernadette si
guardarono sconvolte.
Erano giunte alla
stessa conclusione.
Sheldon non aveva
detto a sua madre di essere diventato padre.
<< Oh
no, ci deve essere un errore. I bambini non sono nostri
>> cercò di spiegare Penny, imbarazzata per la
situazione che si era
creata.
<<
Allora vi siete dati al baby-sitting ? >> intervenne
Missy.
<<
Cielo! Neanche per idea! >> affermò
Bernadette, disgustata.
<< E
quindi di chi sono? >> domandò Mary, ancora
non capendo.
Improvvisamente
videro Amy che ritornava in salotto.
<< Sono
suoi e di Sheldon ! >> urlarono in coro, indicandola.
<< Cosa
sono miei e di Sheldon? >> domandò la
neurobiologa,
confusa.
Che diamine era
successo in 10 minuti che era stata in bagno?
*********
<< Tu e
Sheldon avete avuto dei figli ? >> urlò Mary,
incredula, una volta che Amy raccontò come stavano le cose a
sua suocera e sua
cognata.
<< Tu e
Sheldon avete fatto sesso? >> gridò
contemporaneamente
Missy, possibilmente ancora più sconvolta della madre.
La neurobiologa
sospirò, rassegnandosi al fatto che per tutta la vita le
avrebbero fatto domande del genere, poiché era impossibile
davvero per tutti
che lui e suo marito avessero dei bambini tutti loro.
<< Si,
abbiamo dei figli e sono stati concepiti in modo assolutamente
naturale >>
<< E
sono rimasta incinta dopo il matrimonio, se proprio lo vuole
sapere >> continuò, vedendo sua suocera aprire
bocca.
Quando la richiuse,
capì di avergli dato la risposta che voleva.
<< Si
si va bene, ma io voglio sapere dell’altro >>
tagliò
corto Missy, avvicinandosi di più ad Amy, la quale
intuì subito cosa le volesse
domandare.
E si
preparò psicologicamente.
<< Per
prima cosa, devo ammettere che non credevo affatto che i suoi
genitali fossero funzionanti, considerando come glieli ho maltrattati
quando da
piccola mi faceva arrabbiare >>
<<
Seconda cosa… >>
E qui, si
accostò ancora di più alla neurobiologa.
<<
… quando il suo, ehm, “ amichetto” si sveglia, dopo Sheldon, sa
indirizzarlo,
come posso dire, verso l’ “ entrata”
giusta? >>
Amy non seppe come
riuscì a non lanciarle qualcosa addosso.
Ma che domande erano?
Aveva avuto da
Sheldon addirittura due gemelli, era logico che sapeva
quello che faceva.
E, anche se sembrava
impossibile, era un genio anche in quel campo.
Sapeva come muoversi
senza alcuna esitazione e sfiorarle i punti giusti,
sentendosi amata come non mai.
Chissà se
un giorno rivivrà di nuovo tutte quelle sensazioni.
<< Se
vuoi, la prossima volta ti faccio vedere un video, se proprio
non ci credi >> le rispose, cercando di rimanere calma,
più per altro per
non innervosire i bambini.
<<
Oddio, no! >> urlò Missy, disgustata.
Ci mancava solo
vedere suo fratello che ci dava dentro con sua moglie.
Di traumi, quel
giorno, ne aveva avuti abbastanza.
<< Va
bene, credo che la conversazione sia finita.
Amy preparati che
usciamo >> decise Penny per tutti.
Lei e Bernadette
avevano deciso di non intervenire in quella conversazione
personale.
Ma adesso era
diventata troppo imbarazzante.
<<
Penny, lo sai da quanto tempo desideri uscire a fare compere, ma a
chi li lascio i gemelli? >>
La rappresentante
farmaceutica la guardò senza parole.
Ma davvero aveva
sentito bene?
<< A
loro due, forse? >> le rispose, sarcasticamente,
indicando
Mary e Missy.
<<
Sempre se per voi non è un problema >>
aggiunse, per essere
sicura della sua idea.
<< Ma
certo che no! Abbiamo appena saputo di avere due nipoti,
vogliamo, anzi, dobbiamo conoscerli! >>
affermò la signora Cooper, con
ovvietà.
Amy non sapeva cosa
fare.
Per quanto adorasse i
suoi figli, voleva staccare per qualche ora la spina
e dedicarsi un po’ a se stessa.
Ma era davvero una
buona idea lasciarli a sua suocera e sua cognata?
Sapeva che poteva
contare su di loro, ma per i bambini erano delle
estranee.
E se avessero pianto
senza sosta?
E se…
<< Amy,
è meglio che diventi meno protettiva nei confronti dei
gemelli o finiranno che a 26 anni vivranno ancora con te e Sheldon
>>
affermò Bernadette, notando lo sguardo della bruna piena di
dubbi.
La neurobiologa,
sentendo quelle parole, sgranò gli occhi.
No, non voleva che i
suoi figli diventassero come Howard.
<< Ok,
sono tutti vostri, portateli di nuovo qui alle nove! >>
disse improvvisamente, dando loro i bambini e facendole uscire di casa,
senza
che potessero aggiungere altro.
**********
Una volta chiusa la
porta, sospirò, pensando se avesse fatto la scelta
giusta.
Certo che si!
Anche se forse
Sheldon non ne sarebbe per niente d’accordo.
Ma lui adesso non era
qui.
Ultimamente non
c’era mai quando bisognava prendere delle scelte
importanti.
O se c’era,
la ignorava totalmente.
E, quindi, era lei a
prendere le decisioni.
<< Amy,
perché il tuo cardigan è messo alla rovescia ed
è ancora
sporco? >> le domandò Penny, preoccupata.
<<
Cosa? Mi sembra tutto apposto… >>
Si bloccò,
non appena vide che la sua amica aveva ragione.
Accidenti! Ma dove
aveva la testa ?
<< Va
bene. Adesso vado a vedere se ne trovo uno pulito, anche se la
vedo dura, visto che oggi è venerdì e solo domani
è la serata del bucato
>> disse, dirigendosi verso la camera da letto.
<< A
chi vuoi chiamare ? >> domandò Bernadette a
Penny,
vedendola improvvisamente prendere il telefono dalla tasca, una volta
che Amy
entrò in camera da letto.
<< Se
vogliamo che tra Sheldon e Amy si riaccenda la scintilla del
desiderio, abbiamo bisogno anche dell’aiuto dei ragazzi
>> rispose, come
se fosse la cosa più ovvia del mondo, mentre attendeva che
il suo fidanzato
rispondesse.
**********
<<
Decadimento dei protoni
>>
<<
Decadimento dei protoni >>
<<
Decadimento dei protoni >>
<<
Sheldon, noi andiamo a pranzare. Vieni? >>
domandò Leonard,
mentre il suo amico sbatteva incessantemente la testa sulla sua lavagna
bianca.
<< Per
farmi distrarre dalle vostre futili conversazioni? Non ci
penso nemmeno! >> rispose, irritato.
Improvvisamente il
cellulare di Leonard iniziò a squillare.
<<
Meglio che metta le mie cuffie antirumore >>
borbottò il
fisico teorico.
<<
Pronto? >> rispose Leonard, mentre alzava gli occhi al
cielo, non riuscendo più a sopportare il comportamento
più strampalato del solito
del suo ex-coinquilino.
<< Ciao
Penny! >> disse, con un gran sorriso.
La sola voce della
sua fidanzata gli faceva ritornare il buon umore.
A poco a poco,
però, il suo sorriso venne sostituito da
un’espressione di
sconvolgimento totale.
E poi, di nuovo da un
sorriso, se possibile, ancora più grande di quello
iniziale.
<<
Tutto bene? >> domandò Howard, una volta che
il suo amico
aveva terminato la conversazione al telefono.
<<
Stasera io farò sesso con una sexy rappresentante
farmaceutica e
tu con una sexy cardiologa! >> urlò, al
settimo cielo.
<< Siii
!! >> gridò, l’ingegnere, a sua
volta.
<< E
io? >> domandò, Raj, visto che non era stato
interpellato.
<< Beh,
tu farai sesso e basta! >> gli rispose semplicemente
Howard.
<< Ok.
A me sta benissimo! >> disse l’indiano.
<<
Prima, però, dobbiamo compiere una missione impossibile
>>
li avvertì il fisico sperimentale.
<< Non
esistono missioni impossibili per Howard Joel Wolowitz
!
Avanti, spara!
>> lo incitò.
<<
Dobbiamo dare una sistemata a Sheldon in modo che stasera faccia
sesso con Amy >> affermò, mentre osservava il
suo amico, ignaro di tutto
a causa delle sue cuffie anti rumore,
che stava fissando incessantemente la sua lavagna ancora
bianca.
<<
COOOSA? >> urlarono Raj e Howard increduli.
Leonard
alzò gli occhi al cielo.
<< Non
vi preoccupate, ho già in mente un piano.
E anche io stento
ancora a credere che Sheldon sia sessualmente attivo, ma
ha dei figli, quindi anche lui ha dei genitali, funzionanti, e degli
impulsi
sessuali, che ci crediate o no >>
**********
Dopo aver convinto
Sheldon che ci fosse il Presidente della scienza ad
aspettarlo nella sua automobile e dopo avergli cantato Soffice Kitty,
facendolo
crollare in un sonno profondo, finalmente Leonard potè
partire insieme ai suoi
amici verso la casa dell’astrofisico.
<<
Ripetiamo un’ultima volta il piano.
Raj, tu, con una
scusa, farai in modo che Sheldon si faccia una doccia e si
metta qualcosa di pulito addosso >> iniziò il
fisico sperimentale.
<< Non
ti preoccupare, ho tutto sotto controllo.
Alla fine gli
spruzzerò anche un po’ di Unbreakable di Khloe e
Lamar
>>
I due amici lo
guardarono sconvolti.
<<
Guarda che dobbiamo dargli solo una sistemata, non dobbiamo
trasformarlo in una donna! >> lo avvertì
Howard.
<<
Guarda che Unbreakable è un profumo unisex!
Comunque , Leonard,
si può sapere perché hai dei vestiti di Sheldon
nella
tua macchina ? >> disse, guardando la camicia e il
pantalone tra le sue
mani.
<< Una
volta ha vomitato nell’auto sporcandosi tutto,
così da qual
giorno gli porto sempre dei ricambi >>
<< In
ogni caso… >> continuò, cercando di
ritornare
all’argomento principale.
<<
…io e Howard, invece, andremo a casa di Sheldon per
ripulirla,
mentre le ragazze sono fuori in giro per negozi.
Penny mi ha detto che
l’appartamento è un vero disastro! >>
<< E
prima che tu dica qualcosa, sappi che Bernadette ha detto che se
svolgerai i tuoi doveri alla perfezione, oltre al sesso ti
aumenterà la
paghetta di 20 dollari e riceverai anche una stellina in più
sulla tabella
delle faccende >> proseguì, verso
l’amico, vedendolo sbuffare
sonoramente.
<<
Davvero? Ma è fantastico! Non vedo l’ora di
mettermi all’opera!
>> gridò, come un bambino di cinque anni, non
appena saputo della
notizia.
**********
<<
Tesoro, fidati di me. Appena Sheldon vedrà questo completino
intimo, non ci penserà due volte prima di strappartelo di
dosso! >>
dichiarò Penny, mentre Amy era intenta a guardarsi allo
specchio del camerino
del centro commerciale nel coordinato intimo che aveva scelto la sua
amica che
comprendeva un reggiseno push-up e uno slip che, più per
lei, era più adatto a
Campanellino, entrambi di tulle.
<< Ma
sei impazzita per caso?! Hai mai visto Sheldon alle prese con
un reggiseno?! >> disse la neurobiologa, in preda
all’ansia.
<<
Ehm… no >> rispose.
Aveva visto Sheldon
alle prese con tutto e tutti, ma con dell’intimo mai.
Le vennero i brividi
al solo pensiero.
<< Beh,
lui è convinto di saperli slacciare, quando in
realtà è proprio
negato, e così, alla fine, rompe
tutti i
gancetti.
Ecco
perché per lui mi metto solo dei reggiseni vecchi
>>
La rappresentante
farmaceutica cercò a stento di trattenere una risata.
Conosceva il suo
amico ormai da anni, ma non riusciva mai a non ridere
quando si parlava della suo lato bizzarro.
<<
Quando intenti con “vecchio” intendi che cerchi di
attirare
l’attenzione di tuo marito con la biancheria intima con cui
sei venuta?
Addirittura mia nonna
indossa qualcosa di più moderno! >> disse,
indicando gli indumenti in questione appoggiati su una sedia.
Amy alzò
gli occhi al cielo, esasperata.
Non c’era
nulla di male ad indossare dell’intimo prémaman
anche dopo aver
partorito.
E’ comodo,
largo e, soprattutto, riusciva a contenere i rotoli di grasso
sui fianchi che le si erano formati dopo la gravidanza.
Invece, con quel
completo che si ritrovava addosso, si sentiva ridicola.
Non era tanto
vecchia, ma nemmeno giovane.
Adesso era una mamma,
accidenti!
Doveva mantenere un
po’ di contegno!
Non sapeva neanche
lei perché si era ritrovata nel reparto di intimo.
Era Penny che ci si
era fiondata subito per cercare della nuova lingerie
sexy da mettere quella sera stessa per una notte di passione con
Leonard.
Ma, allora,
perché alla fine era lei che si trovava nel camerino mezza
nuda?
E perché
la sua amica si ostinava ad affermare che la biancheria intima che
stava indossando sarebbe piaciuta moltissimo a suo marito?
<<
Penny? >>
<< Si?
>>
<< Vuoi
per caso che io e Sheldon facciamo del sesso stanotte?
>> le
domandò, con l’intento di
colmare i numerosi dubbi che improvvisamente le erano sorti.
<<
Cooosa?! Ma no! Cosa ti salta in mente? Perché dovrei
impicciarmi
in questioni che non mi riguardano? >> mentì
la rappresentante
farmaceutica, cercando di mantenere la calma.
<<
Perché tu adori non farti gli affari tuoi! >>
<< Ma
non è vero! >>
<<
Penny! Dimmi la verità! >>
<< E va
bene >> sospirò la bionda, arrendendosi.
<< Amy,
lo vedo che soffri molto per la situazione che si è creata
tra te e Sheldon negli ultimi mesi.
E sai quanto voglia
bene a tuo marito, per me è come un fratello, ma, per
lasciarsi andare in certe situazioni, ha bisogno di… come
posso dire… un
“aiutino visivo”, ecco! >>
La neurobiologa
sorrise, sentendo quelle parole.
Chi avrebbe mai
immaginato che un giorno avrebbe avuto anche lei un
“amichetta
del cuore”, che l’avrebbe aiutata a risolvere i
problemi di coppia con suo
marito?
<< Ok,
ti perdono. Sai che non riesco a rimanere arrabbiata con te a
lungo.
Ti avverto,
però, che l’altro giorno, ho girovagato nuda per
casa dopo aver
fatto la doccia e l’unica cosa che ha saputo dirmi Sheldon
è che dovevo
mettermi l’accappatoio altrimenti avrei preso
l’influenza e avrei infettato lui
e i bambini >>
<<
Tesoro, se con la camicia da notte che ti ho regalato per la prima
notte di nozze è rimasto senza parole, figurati con quello
che hai ora addosso…
>> disse la bionda, in tono malizioso.
Amy
arrossì, ripensando a quella notte.
Effettivamente,
quella volta, le parole furono sostituite da altro.
Da lacrime di gioia.
Da respiri irregolari.
Dalla
curiosità di esplorare i loro corpi.
Dal desiderio di
diventare un’unica cosa.
C’era solo
una frase che le rimase impressa quella notte e che non ebbe mai
il coraggio di chiedere a Sheldon da dove saltasse fuori, ma che la
fece sentire
così speciale e unica al mondo, così…
<<
Tutto sta procedendo secondo i piani! Tutti i ragazzi stanno
svolgendo i loro compiti ! >> squittì
Bernadette, mentre di dirigeva
dalle sue amiche, dopo essersi allontanata per diverso tempo, mentre
rimetteva
il cellulare nella borsa.
<< Cosa
c’entrano i ragazzi? >> domandò la
bruna,
improvvisamente, con aria agitata, ritornando alla realtà.
<<
E’ una sorpresa! >> dichiarò Penny.
La neurobiologa,
sospirò, rassegnata.
Penny e le sue
sorprese.
Quella ragazza non
cambierà proprio mai!
<< Su,
non c’è tempo da perdere! Dobbiamo andare anche in
altri
posti! >> dichiarò Bernadette, mentre Amy era
intenta a rivestirsi.
<< Ho
paura di chiedere quali siano questi altri posti! >>
<< Per
prima cosa andremo da parrucchiere per darti una sistemata a
quei capelli sfibrati.
E ti prego, pensa ad
un’acconciatura! >> iniziò la
microbiologa,
ignorando totalmente la richiesta dell’amica.
<< Ho
già in mente una pettinatura! >>
affermò Amy, guardandosi
i capelli.
In effetti, erano
davvero malridotti.
Da quanto tempo non
gli dava una sistemata?
<<
Davvero? >> le domandò Penny.
<< Si
>> disse, sorridendo, ripensando a cosa era successo
quell’unica volta in cui aveva deciso di fare qualcosa di
diverso alla sua
capigliatura.
<<
Bene. Dopodiché andremo dall’estetista. Hai
bisogno di una ceretta
completa. Da quanto tempo non ti depili le gambe? Le tue scimmie da
laboratorio
hanno meno peli di te! >> continuò.
<< No,
no, no! Non ci penso proprio! Tutto ma non la ceretta!
>> urlò la neurobiologa, ricordando
l’ultima volta che le sue amiche
l’avevano portata in un centro estetico, ossia due giorni
prima del suo
matrimonio.
Mica era passato
tanto tempo?
<< E
non fare la bambina! >> gridò Penny.
<< Ok,
va bene! >> disse, con le braccia in aria, in segno di
resa.
<<
Prima, però, è meglio che compri una scatola di
cerotti, anzi,
due, non si sa mai. >> affermò, mentre si
apprestava ad uscire dal centro
commerciale seguita dalle sue amiche, con l’intento di
trovare una farmacia nei
dintorni.
Preveda che ci
sarebbe stato del sangue intorno alla sua zona bikini.
E, ne era
più che certa, la causa non sarebbero mai state le
mestruazioni.