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Autore: Hilary94100    12/06/2015    4 recensioni
Sheldon e Amy si sono finalmente uniti in matrimonio, ma entrambi sono ancora vergini. Cosa succederà una volta varcata la soglia della loro camera? Ci sarà finalmente un'intimità fisica e non solo mentale tra i due scienziati? E se si, come cambieranno le loro vite?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Sheldon Cooper, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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LA DECELERAZIONE DELL’ INTIMITA’

 

<< Salve ragazze. Entrate pure e non fate caso alla confusione che regna sovrana nell’appartamento >> disse Amy, facendo accomodare Penny e Bernadette, le quali rimasero davvero sconvolte vedendo giocattoli, panni sporchi e fogli appallottolati gettati alla rinfusa sul pavimento, sul divano e sulle sedie.

<< Cavolo! Il mio appartamento è più pulito! Ma Sheldon non dice niente di tutto questo caos? >> domandò Penny, incredula.

<< E’ sua la causa di tutto questo disordine e mi ha anche proibito di spostare tutto.

Negli ultimi tempi non riesce a fare nuove ricerche nel campo della materia oscura, così ora sta creando intorno a sé uno stato di ansia produttiva, e questo è il risultato >> rispose, rassegnata.

<< Non ci credo, proprio come tempo fa. Infatti, mi sembrava più pazzo del solito.

Come mai, però, questa volta non indossa in testa quella cuffia piena di fili attaccati e la notte io e Leonard non veniamo svegliati di soprassalto da Darth Vader, Joker e dal ruggito di Godzilla messi insieme ? >>

<< L’ho minacciato dicendogli che se avesse indossato quella stupida cuffietta mentre ascoltava ad alto volume quei suoni fastidiosi in casa, io gli avrei buttato giù dalla finestra uno alla volta tutti i suoi pupazzi dei supereroi.

Gli ho detto che poteva comportarsi da psicopatico soltanto a lavoro. >>

Amy dovette ammettere, però, che si divertì da morire, mentre vedeva suo marito supplicarla come un bambino affinché non buttasse dal quarto piano uno alla volta tutti quegli stupidi giocattoli .

<< Ora capisco perché in questi ultimi giorni Howard è sempre così nervoso quando torna da lavoro.

Ieri sera lo era talmente tanto che ho dovuto sbriciolargli il benadryl nel gelato >> disse Bernadette.

<< Ora che ci penso, anche Leonard ultimamente è sempre agitato.

Ieri mi stava anche cercando di spiegare il motivo, ma mi scocciavo di ascoltarlo e così abbiamo finito col fare sesso >> ragionò Penny.

Amy e Bernadette la guardarono sconvolte.

<< Perché mi guardate così? Si sa che il sesso è la soluzione a tutti i problemi! >> dichiarò , con ovvietà.

<< Comunque sia, allora Sheldon qui nell’appartamento cerca di trovare il suo livello ottimale di ansia soltanto con il disordine ? >> domandò, poi, alla neurobiologa.

<< No. Il caos unito al pianto dei gemelli. Infatti non posso farli addormentare la notte se si mettono a piangere, così mi ritrovo a passare le notti in bianco, e quando Sheldon si reca al lavoro, Luke e Leila possono finalmente dormire >>

<< E perché glielo permetti? >>

<< Perché ha minacciato di dare fuoco al mio lavoro, se non gli avessi dato retta >>

E questa volta era Amy che implorava disperata suo marito, affinché non avvicinasse i fogli su cui erano stampate le sue ricerche al gas acceso.

<< Ha ragione, Leonard. Vuoi due siete davvero una coppia di stramboidi! >>  disse Penny, immaginando gli Shamy che si fanno i dispetti a vicenda, come due bambini.

<< Io e Sheldon non siamo una coppia di stramboidi! >> sbottò, esasperata.

Ok, non erano una coppia come tutte le altre, però mica erano tanto strani.

O forse si?

<< Certo, come no! >> rispose la rappresentante farmaceutica, sarcasticamente.

Amy voleva controbattere, ma era senza forze e piena di sonno arretrato, così finì col buttarsi stancamente sul divano.

I suoi occhi si illuminarono di colpo quando vide sul tavolino una bottiglia che, vista la sua forma, se non ricordava male, conteneva tutto l’opposto dell’acqua.

<< Ditemi che anche voi vedete del vino rosso sul tavolo! >> disse, credendo che stesse assistendo ad un miraggio.

Le due bionde si scambiarono uno sguardo pieno di incredulità.

<< Si, Amy. L’ho portata io per rilassarmi nel caso i bambini stessero piangendo, invece sono due angioletti… ma che fai?! Tu non potresti bere! >> urlò Penny, vedendo improvvisamente la bruna scolarsi il vino direttamente dalla bottiglia.

<< Oh, certo che posso! I gemelli ormai hanno sette mesi, ho smesso di allattarli e non ce la faccio più a bere solo acqua e succhi di frutta ! >> sentenziò, gustando il sapore di quella bevanda rossa che non trangugiava da molto, ma molto tempo.

<< A quanto pare, adesso non sono più io quella che ha problemi di alcolismo >> disse Penny, abbassando la voce, rivolta a Bernadette, mentre Amy continuava a bere senza ritegno.

<< Chissà cosa le prende >> disse la microbiologa.

<< Già, chissà cosa… >>

Poi, improvvisamente, Penny si bloccò, colta da un’illuminazione.

Ora aveva capito perché il comportamento di  Amy era più strano del solito negli ultimi tempi.

Come aveva fatto a non arrivarci prima?

E’ un periodo che passano tutte le coppie sposate, dopo la nascita di un figlio.

E anche una coppia strana come gli Shamy lo stava attraversando.

E loro, oltretutto, avevano due figli.

<< Penny, non mi piace la tua faccia in questo momento! >> l’avvertì Bernadette, vedendo sul suo viso uno strano sorrisetto.

<< Ho capito cosa sta succedendo ad Amy! >> dichiarò, soddisfatta.

<< Davvero? >> chiese la microbiologa, non riuscendo ancora a cogliere il punto.

<< Si. E adesso ti faccio vedere che ho ragione >>

Poi si rivolse alla neurobiologa.

<< Amy, tesoro, da quanto tempo tu e Sheldon non fate sesso? >> le chiese, senza tanti giri di parole.

La ragazza per poco non si affogò con il vino, non appena udì quella domanda.

Ma perchè Penny pensava solo a quello, accidenti?

<< Ecco trovato il problema ! >> disse, entusiasta per aver intuito cosa stava succedendo alla sua amica.

<< Ti sbagli di grosso! Il sesso tra me e Sheldon va alla grande! >> mentì Amy, cercando di mantenere un tono naturale.

Perché la verità era un’altra.

Lei e suo marito non lo facevano da talmente tanto tempo che neanche si ricordava più l’ultima volta che erano stati da soli per più di qualche minuto.

I gemelli riempivano totalmente le sue giornate, senza lasciarle una vita sociale e Sheldon che ultimamente era diventato più pazzo del solito, non la aiutava di certo.

Però non dava affatto la colpa a loro.

Amava i suoi bambini e soprattutto amava Sheldon per quello che era, altrimenti non l’avrebbe mai sposato.

Tuttavia, le mancavano da morire i primi tempi da sposati, quando erano sempre soli e spensierati e senza nessun pensiero per la testa.

Le sembrava di essere ritornata indietro di diversi anni, ai primi tempi in cui stava con lui.

Quando a stento la toccava o la baciava solo perché lo prevedeva un contratto.

Aveva faticato anni per ricevere un po’ più di attenzioni e adesso sembrava che tutti i suoi sforzi non fossero serviti a nulla.

E iniziò a perdere tutte le speranze.

<< Come no! Prima non facevi altro che raccontarci di quanto fosse formidabile a letto, invece adesso cerchi di evitare l’argomento.

Oltretutto, non mi dire che cerchi di sedurre Sheldon conciata in quel modo? >> sbottò, scrutando la neurobiologa dalla testa ai piedi.

Amy si guardò meglio.

Solo ora si accorse che i suoi vestiti erano sporchi di rigurgiti e non ricordava nemmeno l’ultima volta che li aveva lavati.

Inoltre, non rammentava nemmeno l’ultima volta che si era truccata e che si era data una spazzolata ai capelli.

Doveva sembrare davvero uno zombie agli occhi della gente!

<< E va bene, hai vinto! >> disse, arrendendosi.

Non si poteva fregare Penny su quell’argomento.

<< Io e Sheldon non facciamo l’amore da… >>

Ed Amy si dovette sforzare davvero tanto per ricordarsi l’ultima volta in cui era entrata in intimità con suo marito.

<< …da quando ha saputo che ero incinta >> concluse, cautamente, già sapendo quale sarebbe stata la reazione delle ragazze.

<< COOOSA ? >> urlarono le due bionde, scioccate per quello che avevano appena udito.

Ecco, appunto!

<< Ragazze, vi prego, non gridate, così sveglierete… >>

Ma era troppo tardi!

Improvvisamente si sentirono grida disperate provenire dalla stanza dei gemelli.

<< Ma cosa hanno da piangere così tanto?! >> domandò Bernadette, infastidita, mentre cercava di tapparsi le orecchie.

<< Da poco stanno iniziando a mettere i primi dentini e quindi piangono per il dolore >> rispose Amy.

Stava per alzarsi per calmarli, quando un giramento di testa improvviso la costrinse a risedersi.

A quanto pare il vino stava iniziando a fare il suo effetto.

<< Vuoi che andiamo a controllarli noi? >> domandò Penny vedendo le condizioni della bruna.

<< No, no! Ce la faccio! >> disse, riuscendo finalmente a sollevarsi dal divano per andare a controllare i bambini.

<< Mi raccomando, fagli capire che devono imparare a soffrire in silenzio! >> le urlò Bernadette.

**********

Dopo pochi minuti, Amy ritornò in soggiorno con i gemelli che ancora non la smettevano di frignare.

<< Ehi, cosa ti avevo detto di dirgli?! >> la minacciò la microbiologa.

<< Ti prego, non metterci anche tu! >> sbottò, esausta.

Che ne sapeva lei cosa stava provando in quel periodo?

La sua vita sessuale era pari a zero.

Di nuovo.

E questo gli stava facendo perdere tutta la sua fiducia in sé stessa.

 

Penny guardava la sua amica mentre cercava di far calmare i suoi figli.

Provava una grande compassione per lei.

Anche se era un po’ strana, le voleva molto bene e, soprattutto, voleva molto bene anche a Sheldon.

Desiderava che si riaccendesse la passione tra i due.

Capì di trovarsi davanti ad una sfida molto difficile da superare.

Ma l’avrebbe vinta.

A qualunque costo.

<< Ho avuto un’idea >> disse, improvvisamente, prendendo Luke e mettendolo in braccio a Bernadette, la quale lo prese non molto convinta, mentre lei si mise in braccio Leila, sotto lo sguardo incuriosito di Amy.

<< Tu adesso ti vai a fare una doccia e ti metti qualcosa di decente, così dopo andiamo a fare shopping come ai vecchi tempi, va bene? >>

<< Cosa?! Ma io non posso e poi… >> stava per ribattere la bruna, ma non seppe come si ritrovò in bagno spinta fin troppo con forza da Penny.

**********

<< Per quanto voglia fare anche io un po’ di sano shopping, non mi sembra una buona idea portare i gemelli con noi.

E poi questo bambino sta cercando in tutti modi di sbottonarmi la camicetta! >> disse Bernadette, mentre Luke non smetteva di toccarle il seno.

<< A quanto pare non ha preso affatto da Sheldon! >> dichiarò la rappresentante farmaceutica, iniziando a ridere come una matta, facendo piangere di nuovo Leila.

<< Accidenti, eccola che ricomincia! E se le dessi un po’ di vino, giusto per calmarla? >>  

<< Penny! Ma sei impazzita?!  >>

<< Stavo scherzando! >> cercò di difendersi.

Anche se una sola goccia non avrebbe fatto per niente male alla bambina in quel momento.

<< Comunque, per quanto riguarda i gemelli, o li portiamo con noi oppure… >> continuò Penny.

In quel preciso momento bussarono alla porta.

<< … oppure li lasciamo a loro due! >> concluse, con un enorme sorriso, non appena aprì la porta trovandosi davanti due persone molto familiari.

**********

 << Signora Cooper! Missy! Da quanto tempo! Entrate! >> disse Penny, facendole entrare.

<< Allora, come va? Qualche novità ? >> domandò, mentre gli ospiti iniziarono ad accomodarsi sul divano, mentre guardavano incuriosite il disordine intorno a loro.

<< No, il Texas è sempre lo stesso. Invece, vedo che voi due vi siete date da fare! >> dichiarò la signora Cooper.

<< Che cosa intende? >> domandò Bernadette, non comprendendo l’affermazione.

<< Beh, avete tutte e due avuto dei figli e sembra che abbiano anche la stessa età.

E, devo ammettere, che si assomigliano molto.

Perché non me lo avete detto? >> disse, indicando i bambini che avevano in braccio.

Penny e Bernadette si guardarono sconvolte.

Erano giunte alla stessa conclusione.

Sheldon non aveva detto a sua madre di essere diventato padre.

<< Oh no, ci deve essere un errore. I bambini non sono nostri >> cercò di spiegare Penny, imbarazzata per la situazione che si era creata.

<< Allora vi siete dati al baby-sitting ? >> intervenne Missy.

<< Cielo! Neanche per idea! >> affermò Bernadette, disgustata.

<< E quindi di chi sono? >> domandò Mary, ancora non capendo.

Improvvisamente videro Amy che ritornava in salotto.

<< Sono suoi e di Sheldon ! >> urlarono in coro, indicandola.

<< Cosa sono miei e di Sheldon? >> domandò la neurobiologa, confusa.

Che diamine era successo in 10 minuti che era stata in bagno?

*********

<< Tu e Sheldon avete avuto dei figli ? >> urlò Mary, incredula, una volta che Amy raccontò come stavano le cose a sua suocera e sua cognata.

<< Tu e Sheldon avete fatto sesso? >> gridò contemporaneamente Missy, possibilmente ancora più sconvolta della madre.

La neurobiologa sospirò, rassegnandosi al fatto che per tutta la vita le avrebbero fatto domande del genere, poiché era impossibile davvero per tutti che lui e suo marito avessero dei bambini tutti loro.

<< Si, abbiamo dei figli e sono stati concepiti in modo assolutamente naturale >>

<< E sono rimasta incinta dopo il matrimonio, se proprio lo vuole sapere >> continuò, vedendo sua suocera aprire bocca.

Quando la richiuse, capì di avergli dato la risposta che voleva.

<< Si si va bene, ma io voglio sapere dell’altro >> tagliò corto Missy, avvicinandosi di più ad Amy, la quale intuì subito cosa le volesse domandare.

E si preparò psicologicamente.

<< Per prima cosa, devo ammettere che non credevo affatto che i suoi genitali fossero funzionanti, considerando come glieli ho maltrattati quando da piccola mi faceva arrabbiare >>

<< Seconda cosa… >>

E qui, si accostò ancora di più alla neurobiologa.

<< … quando il suo, ehm, “ amichetto”  si sveglia, dopo Sheldon, sa indirizzarlo, come posso dire, verso l’ “ entrata” giusta? >>

Amy non seppe come riuscì a non lanciarle qualcosa addosso.

Ma che domande erano?

Aveva avuto da Sheldon addirittura due gemelli, era logico che sapeva quello che faceva.

E, anche se sembrava impossibile, era un genio anche in quel campo.

Sapeva come muoversi senza alcuna esitazione e sfiorarle i punti giusti, sentendosi amata come non mai.

Chissà se un giorno rivivrà di nuovo tutte quelle sensazioni.

<< Se vuoi, la prossima volta ti faccio vedere un video, se proprio non ci credi >> le rispose, cercando di rimanere calma, più per altro per non innervosire i bambini.

<< Oddio, no! >> urlò Missy, disgustata.

Ci mancava solo vedere suo fratello che ci dava dentro con sua moglie.

Di traumi, quel giorno, ne aveva avuti abbastanza.

<< Va bene, credo che la conversazione sia finita.

Amy preparati che usciamo >> decise Penny per tutti.

Lei e Bernadette avevano deciso di non intervenire in quella conversazione personale.

Ma adesso era diventata troppo imbarazzante.

<< Penny, lo sai da quanto tempo desideri uscire a fare compere, ma a chi li lascio i gemelli? >>

La rappresentante farmaceutica la guardò senza parole.

Ma davvero aveva sentito bene?

<< A loro due, forse? >> le rispose, sarcasticamente, indicando Mary e Missy.

<< Sempre se per voi non è un problema >> aggiunse, per essere sicura della sua idea.

<< Ma certo che no! Abbiamo appena saputo di avere due nipoti, vogliamo, anzi, dobbiamo conoscerli! >> affermò la signora Cooper, con ovvietà.

Amy non sapeva cosa fare.

Per quanto adorasse i suoi figli, voleva staccare per qualche ora la spina e dedicarsi un po’ a se stessa.

Ma era davvero una buona idea lasciarli a sua suocera e sua cognata?

Sapeva che poteva contare su di loro, ma per i bambini erano delle estranee.

E se avessero pianto senza sosta?

E se…

<< Amy, è meglio che diventi meno protettiva nei confronti dei gemelli o finiranno che a 26 anni vivranno ancora con te e Sheldon >> affermò Bernadette, notando lo sguardo della bruna piena di dubbi.

La neurobiologa, sentendo quelle parole, sgranò gli occhi.

No, non voleva che i suoi figli diventassero come Howard.

<< Ok, sono tutti vostri, portateli di nuovo qui alle nove! >> disse improvvisamente, dando loro i bambini e facendole uscire di casa, senza che potessero aggiungere altro.

**********

Una volta chiusa la porta, sospirò, pensando se avesse fatto la scelta giusta.

Certo che si!

Anche se forse Sheldon non ne sarebbe per niente d’accordo.

Ma lui adesso non era qui.

Ultimamente non c’era mai quando bisognava prendere delle scelte importanti.

O se c’era, la ignorava totalmente.

E, quindi, era lei a prendere le decisioni.

<< Amy, perché il tuo cardigan è messo alla rovescia ed è ancora sporco? >> le domandò Penny, preoccupata.

<< Cosa? Mi sembra tutto apposto… >>

Si bloccò, non appena vide che la sua amica aveva ragione.

Accidenti! Ma dove aveva la testa ?

<< Va bene. Adesso vado a vedere se ne trovo uno pulito, anche se la vedo dura, visto che oggi è venerdì e solo domani è la serata del bucato >> disse, dirigendosi verso la camera da letto.

<< A chi vuoi chiamare ? >> domandò Bernadette a Penny, vedendola improvvisamente prendere il telefono dalla tasca, una volta che Amy entrò in camera da letto.

<< Se vogliamo che tra Sheldon e Amy si riaccenda la scintilla del desiderio, abbiamo bisogno anche dell’aiuto dei ragazzi >> rispose, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, mentre attendeva che il suo fidanzato rispondesse.

**********

 << Decadimento dei protoni >>

<< Decadimento dei protoni >>

<< Decadimento dei protoni >>

<< Sheldon, noi andiamo a pranzare. Vieni? >> domandò Leonard, mentre il suo amico sbatteva incessantemente la testa sulla sua lavagna bianca.

<< Per farmi distrarre dalle vostre futili conversazioni? Non ci penso nemmeno! >> rispose, irritato.

Improvvisamente il cellulare di Leonard iniziò a squillare.

<< Meglio che metta le mie cuffie antirumore >> borbottò il fisico teorico.

<< Pronto? >> rispose Leonard, mentre alzava gli occhi al cielo, non riuscendo più a sopportare il comportamento più strampalato del solito del suo ex-coinquilino.

<< Ciao Penny! >> disse, con un gran sorriso.

La sola voce della sua fidanzata gli faceva ritornare il buon umore.

A poco a poco, però, il suo sorriso venne sostituito da un’espressione di sconvolgimento totale.

E poi, di nuovo da un sorriso, se possibile, ancora più grande di quello iniziale.

<< Tutto bene? >> domandò Howard, una volta che il suo amico aveva terminato la conversazione al telefono.

<< Stasera io farò sesso con una sexy rappresentante farmaceutica e tu con una sexy cardiologa! >> urlò, al settimo cielo.

<< Siii !! >> gridò, l’ingegnere, a sua volta.

<< E io? >> domandò, Raj, visto che non era stato interpellato.

<< Beh, tu farai sesso e basta! >> gli rispose semplicemente Howard.

<< Ok. A me sta benissimo! >> disse l’indiano.

<< Prima, però, dobbiamo compiere una missione impossibile >> li avvertì il fisico sperimentale.

<< Non esistono missioni impossibili per Howard Joel Wolowitz  !

Avanti, spara! >> lo incitò.

<< Dobbiamo dare una sistemata a Sheldon in modo che stasera faccia sesso con Amy >> affermò, mentre osservava il suo amico, ignaro di tutto a causa delle sue cuffie anti rumore,  che stava fissando incessantemente la sua lavagna ancora bianca.

<< COOOSA? >> urlarono Raj e Howard increduli.

Leonard alzò gli occhi al cielo.

<< Non vi preoccupate, ho già in mente un piano.

E anche io stento ancora a credere che Sheldon sia sessualmente attivo, ma ha dei figli, quindi anche lui ha dei genitali, funzionanti, e degli impulsi sessuali, che ci crediate o no >>

**********

Dopo aver convinto Sheldon che ci fosse il Presidente della scienza ad aspettarlo nella sua automobile e dopo avergli cantato Soffice Kitty, facendolo crollare in un sonno profondo, finalmente Leonard potè partire insieme ai suoi amici verso la casa dell’astrofisico.

<< Ripetiamo un’ultima volta il piano.

Raj, tu, con una scusa, farai in modo che Sheldon si faccia una doccia e si metta qualcosa di pulito addosso >> iniziò il fisico sperimentale.

<< Non ti preoccupare, ho tutto sotto controllo.

Alla fine gli spruzzerò anche un po’ di Unbreakable di Khloe e Lamar >>

I due amici lo guardarono sconvolti.

<< Guarda che dobbiamo dargli solo una sistemata, non dobbiamo trasformarlo in una donna! >> lo avvertì Howard.

<< Guarda che Unbreakable è un profumo unisex!

Comunque , Leonard, si può sapere perché hai dei vestiti di Sheldon nella tua macchina ? >> disse, guardando la camicia e il pantalone tra le sue mani.

<< Una volta ha vomitato nell’auto sporcandosi tutto, così da qual giorno gli porto sempre dei ricambi >>

<< In ogni caso… >> continuò, cercando di ritornare all’argomento principale.

<< …io e Howard, invece, andremo a casa di Sheldon per ripulirla, mentre le ragazze sono fuori in giro per negozi.

Penny mi ha detto che l’appartamento è un vero disastro! >>

<< E prima che tu dica qualcosa, sappi che Bernadette ha detto che se svolgerai i tuoi doveri alla perfezione, oltre al sesso ti aumenterà la paghetta di 20 dollari e riceverai anche una stellina in più sulla tabella delle faccende >> proseguì, verso l’amico, vedendolo sbuffare sonoramente.

<< Davvero? Ma è fantastico! Non vedo l’ora di mettermi all’opera! >> gridò, come un bambino di cinque anni, non appena saputo della notizia.

**********

<< Tesoro, fidati di me. Appena Sheldon vedrà questo completino intimo, non ci penserà due volte prima di strappartelo di dosso! >> dichiarò Penny, mentre Amy era intenta a guardarsi allo specchio del camerino del centro commerciale nel coordinato intimo che aveva scelto la sua amica che comprendeva un reggiseno push-up e uno slip che, più per lei, era più adatto a Campanellino, entrambi di tulle.

<< Ma sei impazzita per caso?! Hai mai visto Sheldon alle prese con un reggiseno?! >> disse la neurobiologa, in preda all’ansia.

<< Ehm… no >> rispose.

Aveva visto Sheldon alle prese con tutto e tutti, ma con dell’intimo mai.

Le vennero i brividi al solo pensiero.

<< Beh, lui è convinto di saperli slacciare, quando in realtà è proprio negato, e così, alla fine,  rompe tutti i gancetti.

Ecco perché per lui mi metto solo dei reggiseni vecchi >>

La rappresentante farmaceutica cercò a stento di trattenere una risata.

Conosceva il suo amico ormai da anni, ma non riusciva mai a non ridere quando si parlava della suo lato bizzarro.

<< Quando intenti con “vecchio” intendi che cerchi di attirare l’attenzione di tuo marito con la biancheria intima con cui sei venuta?

Addirittura mia nonna indossa qualcosa di più moderno! >> disse, indicando gli indumenti in questione appoggiati su una sedia.

Amy alzò gli occhi al cielo, esasperata.

Non c’era nulla di male ad indossare dell’intimo prémaman anche dopo aver partorito.

E’ comodo, largo e, soprattutto, riusciva a contenere i rotoli di grasso sui fianchi che le si erano formati dopo la gravidanza.

Invece, con quel completo che si ritrovava addosso, si sentiva ridicola.

Non era tanto vecchia, ma nemmeno giovane.

Adesso era una mamma, accidenti!

Doveva mantenere un po’ di contegno!

Non sapeva neanche lei perché si era ritrovata nel reparto di intimo.

Era Penny che ci si era fiondata subito per cercare della nuova lingerie sexy da mettere quella sera stessa per una notte di passione con Leonard.

Ma, allora, perché alla fine era lei che si trovava nel camerino mezza nuda?

E perché la sua amica si ostinava ad affermare che la biancheria intima che stava indossando sarebbe piaciuta moltissimo a suo marito?

<< Penny? >>

<< Si? >>

<< Vuoi per caso che io e Sheldon facciamo del sesso stanotte? >>  le domandò, con l’intento di colmare i numerosi dubbi che improvvisamente le erano sorti.

<< Cooosa?! Ma no! Cosa ti salta in mente? Perché dovrei impicciarmi in questioni che non mi riguardano? >> mentì la rappresentante farmaceutica, cercando di mantenere la calma.

<< Perché tu adori non farti gli affari tuoi! >>

<< Ma non è vero! >>

<< Penny! Dimmi la verità! >>

<< E va bene >> sospirò la bionda, arrendendosi.

<< Amy, lo vedo che soffri molto per la situazione che si è creata tra te e Sheldon negli ultimi mesi.

E sai quanto voglia bene a tuo marito, per me è come un fratello, ma, per lasciarsi andare in certe situazioni, ha bisogno di… come posso dire… un “aiutino visivo”, ecco! >>

La neurobiologa sorrise, sentendo quelle parole.

Chi avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbe avuto anche lei un “amichetta del cuore”, che l’avrebbe aiutata a risolvere i problemi di coppia con suo marito?

<< Ok, ti perdono. Sai che non riesco a rimanere arrabbiata con te a lungo.

Ti avverto, però, che l’altro giorno, ho girovagato nuda per casa dopo aver fatto la doccia e l’unica cosa che ha saputo dirmi Sheldon è che dovevo mettermi l’accappatoio altrimenti avrei preso l’influenza e avrei infettato lui e i bambini >>

<< Tesoro, se con la camicia da notte che ti ho regalato per la prima notte di nozze è rimasto senza parole, figurati con quello che hai ora addosso… >> disse la bionda, in tono malizioso.

Amy arrossì, ripensando a quella notte.

Effettivamente, quella volta, le parole furono sostituite da altro.

Da lacrime di gioia.

Da respiri irregolari.

Dalla curiosità di esplorare i loro corpi.

Dal desiderio di diventare un’unica cosa.

C’era solo una frase che le rimase impressa quella notte e che non ebbe mai il coraggio di chiedere a Sheldon da dove saltasse fuori, ma che la fece sentire così speciale e unica al mondo, così…

<< Tutto sta procedendo secondo i piani! Tutti i ragazzi stanno svolgendo i loro compiti ! >> squittì Bernadette, mentre di dirigeva dalle sue amiche, dopo essersi allontanata per diverso tempo, mentre rimetteva il cellulare nella borsa.

<< Cosa c’entrano i ragazzi? >> domandò la bruna, improvvisamente, con aria agitata, ritornando alla realtà.

<< E’ una sorpresa! >> dichiarò Penny.

La neurobiologa, sospirò, rassegnata.

Penny e le sue sorprese.

Quella ragazza non cambierà proprio mai!

<< Su, non c’è tempo da perdere! Dobbiamo andare anche in altri posti! >> dichiarò Bernadette, mentre Amy era intenta a rivestirsi.

<< Ho paura di chiedere quali siano questi altri posti! >>

<< Per prima cosa andremo da parrucchiere per darti una sistemata a quei capelli sfibrati.

E ti prego, pensa ad un’acconciatura! >> iniziò la microbiologa, ignorando totalmente la richiesta dell’amica.

<< Ho già in mente una pettinatura! >> affermò Amy, guardandosi i capelli.

In effetti, erano davvero malridotti.

Da quanto tempo non gli dava una sistemata?

<< Davvero? >> le domandò Penny.

<< Si >> disse, sorridendo, ripensando a cosa era successo quell’unica volta in cui aveva deciso di fare qualcosa di diverso alla sua capigliatura.

<< Bene. Dopodiché andremo dall’estetista. Hai bisogno di una ceretta completa. Da quanto tempo non ti depili le gambe? Le tue scimmie da laboratorio hanno meno peli di te! >> continuò.

<< No, no, no! Non ci penso proprio! Tutto ma non la ceretta! >> urlò la neurobiologa, ricordando l’ultima volta che le sue amiche l’avevano portata in un centro estetico, ossia due giorni prima del suo matrimonio.

Mica era passato tanto tempo?

<< E non fare la bambina! >> gridò Penny.

<< Ok, va bene! >> disse, con le braccia in aria, in segno di resa.

<< Prima, però, è meglio che compri una scatola di cerotti, anzi, due, non si sa mai. >> affermò, mentre si apprestava ad uscire dal centro commerciale seguita dalle sue amiche, con l’intento di trovare una farmacia nei dintorni.

Preveda che ci sarebbe stato del sangue intorno alla sua zona bikini.

E, ne era più che certa, la causa non sarebbero mai state le mestruazioni.

  
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