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Autore: Letizia25    13/06/2015    3 recensioni
«Quel ragazzo ti interessa parecchio in questi ultimi tempi, a quanto vedo.»
«No James, sul serio. Non è il mio tipo.»
«Hollie, ti conosco da quando eri piccola come lo sgabello su cui eri seduta. Non mentirmi, tanto sai che non servirebbe.»
«Mi incuriosisce. È diverso.»
*
«Quel ragazzo ha qualcosa dentro che mi attira senza che io possa farci niente.»
«Allora segui questa attrazione. Non lasciare che non abbia neppure una possibilità.»
«Non lo farò, lo sai che non riesco mai a tirarmi indietro per cose come questa. Non sarei io.»
*
«Qualunque sia il tuo problema, non te ne libererai mai riempiendoti d’alcol.»
«Forse è l’unico modo che mi resta, perché cose estreme non le prenderò mai in considerazione, neppure fosse l’ultima scelta che ho.»
«Ci sono altre cose che aiutano a non pensare.»
«Se ti riferisci a droghe o cazzate varie, no. Non ho intenzione di rovinarmi così.»
«Allora illustrami. Se hai un altro modo per l’auto-annullamento, sarei ben felice di ascoltarlo, dato che cercare di tramutare il mio sangue in alcol sembra non avere alcun effetto.»
*
«Dammi amore.»
*
«Riempimi.»
*
Trailer: http://youtu.be/gR9wpEbR4o0
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8.
Storia
 
 
 
«Michael, aspetta!»
Hollie grida, lo chiama ad alta voce, sperando che lui si fermi, che la ascolti, che non pensi male, che non creda che tra lei e Luke possa esserci qualcosa. Perché forse sa che quella sensazione riguardo ai pensieri di Michael che ha provato non è del tutto errata. Spera solo che non sia come sta pensando lei, perché proprio non vorrebbe perdere quel ragazzo per nessuna ragione al mondo. È troppo importante per lei, e non ce la fa a lasciarlo andare. Spera solo di non averlo ferito, perché non potrebbe mai perdonarselo. 
Però lui non si ferma, non vuole starla a sentire, non gli importa di quel che vuole dirgli, non ha voglia di sentire scuse e menzogne a cui già sa di non riuscire a credere. Tanto è sempre la stessa storia. Non ci sarà mai la volta buona per lui, per poter dire di aver trovato quella giusta. Solo tante belle parole e tante stronzate, sono tutte puttanate. E l'amore è la bugia più grande del mondo. 
Questa è l’unica cosa di cui è sicuro, per ora. Anche se poi sicuro del tutto non lo è. Perché adesso, Michael, non è più sicuro di niente, non ha più alcuna certezza a cui potersi tenere per non affondare di nuovo.
Continua a camminare, con il cuore che gli batte forte nel petto e gli fa mancare un po' il respiro, non lo fa pensare, non lo fa voltare indietro, verso quella ragazza mora che sta correndo pur di farlo fermare, pur di non lasciarlo andare. E quei passi dietro di lui, Michael li sente, forti e chiari e così nitidi da far ancora più male, da rendere tutta quella situazione ancora più difficile da affrontare. 
«Michael!» Hollie lo chiama ancora, con la voce spezzata e con il cuore che fa dannatamente male, con troppi pensieri che le attanagliano la testa, con quella flebile speranza che ha e che non vuole andarsene. Perché, diamine, Michael deve capire che è stato tutto un malinteso. Deve capire che nel suo cuore c’è posto solo per lui e per nessun altro al mondo. E del perché se ne frega, Hollie. Perché adesso non ha bisogno di risposte, ha solo bisogno di agire, deve agire.
Ma il ragazzo non si volta, non la degna neppure di uno sguardo. Semplicemente, cerca di starle il più lontano possibile, perché non sa cosa potrebbe fare se fossero l'uno davanti all'altra. Perché quei fottutissimi ricordi di lui e di Abby non vogliono dargli pace, non vogliono andarsene dalla sua testa e neppure dal suo cuore, nonostante lui lo voglia con tutto se stesso. Continua a camminare, con il cuore che si sgretola lentamente per la gelosia, la delusione, il dolore che avrebbe soltanto voluto tenere il più lontano possibile. Arriva alla porta del suo condominio con gli occhi lucidi e con il cuore che fa male, ma male sul serio. E fa per aprirla, quella porta, così da poter lasciare tutto il resto fuori, e tenere dentro quel poco di buono che gli rimane. Ma la mano di Hollie che lo blocca lo fa sussultare e lo fa voltare verso di lei nella frazione di un secondo.
«Cosa vuoi da me?!» le urla contro, occhi contro occhi, con tutta la rabbia che ha dentro e che non lascia spazio a nessun altro sentimento, non adesso, quando sono la gelosia ed il dolore a parlare per lui in quella situazione troppo delicata per la quale Michael non vede una bella fine.
Hollie non risponde, o almeno non subito, persa com’è in quello sguardo duro e freddo che non ha mai visto sul viso del ragazzo davanti a lei. Non si sarebbe mai aspettata che Michael le avrebbe urlato contro, non si aspettava quel suo essere così freddo nei suoi confronti. In realtà, non si aspettava niente. Solo che fa male, sentire di non essere ben accetta. Fa male sapere di averlo ferito senza volere. 
«Voglio solo spiegarti come stanno le cose.» risponde a stento, con la voce molto più simile ad un sussurro, che si fa sentire a fatica. Perché un po' di paura, Hollie ce l'ha. Perché lei non vuole perderlo. Vuole dimostrargli quanto lui conti per lei, quanto sia diventato importante in così poco tempo. 
Ma Michael scuote la testa, affranto, e «Non voglio sapere niente da te.» le fa sapere, con un tono di voce così duro da lasciarla completamente senza parole. 
Lui si volta e non la guarda neppure per un secondo. Apre la porta ed entra. Però li sente lo stesso i passi di Hollie che lo seguono sulle scale. E tutto fa ancora più male. Perché ora come ora vorrebbe solo dimenticare tutto e lasciarsi andare, perdersi e non tornare più. 
Entra nel suo appartamento e fa per chiudere la porta. Ma il piede della mora la blocca e la ragazza riesce ad aprire. Ed è quando finalmente i loro occhi si incontrano di nuovo, che ogni cosa cade completamente. 
Perché sembra che nel color cioccolato della mora ci sia quel qualcosa che Michael stava cercando da tutta una vita e che finalmente ha trovate. Eppure non si fida, lui. Non adesso che ha capito come stanno le cose.
Hollie invece rimane ancora più basita, perché non avrebbe mai creduto che una persona potesse provare tutto quel dolore, solo per amore, solo per aver donato la cosa più bella di tutte. E lo vede in quegli occhi verdi da sembrare trasparenti, lo vede quel dolore sordo e duro che Michael non è riuscito a combattere.
«Michael, io–»
«Non mi interessano le tue cazzo di spiegazioni!» esclama lui, abbassando velocemente la testa e dirigendosi a passo veloce in cucina, non chiudendo la porta di casa. Perché vuole scappare, Michael. Perché sa di non essere forte abbastanza per affrontare quella situazione. Perché, a conti fatti, lui non avrebbe neppure il diritto di comportarsi così con Hollie. Lei non è sua, non lo è mai stata. E forse da adesso non lo sarà mai.
Apre il mobile vicino al frigo e ne estrae una bottiglia piena di un liquido trasparente. Un liquido che avrebbe voluto non dover bere più per il resto dei suoi giorni. Perché con Hollie aveva creduto di aver trovato la sua medicina, eppure non è così. Lei è di Luke, o almeno è molto vicina a diventarlo, quindi che senso ha continuare a farsi mille illusioni.
Ed è per questo che si attacca a quella bottiglia di vodka liscia che Luke tiene sempre di riserva per quando va alle feste con gli altri due. Ed è mentre beve, mentre lascia che lentamente l’alcol gli annebbi ogni senso, che non sente i passi di Hollie che arrivano.
Hollie, che entra nella stanza e gli strappa la bottiglia dalle mani.
Hollie, che non vuole lasciarlo andare, non vuole lasciarlo cadere per nessuna ragione al mondo.
Hollie, che aveva esitato un attimo prima di seguire Michael in casa sua.
Hollie, che adesso lo sta guardando così intensamente da lasciarlo completamente spiazzato.
«Lasciami stare.» le dice, ma non ci crede neppure lui, perché vorrebbe invece che nonostante tutto lei restasse, che lo salvasse da quello che sta diventando, che lo aiutasse a togliere da dentro di lui quei ricordi troppo scomodi che fanno male, che lo feriscono senza lasciargli via d’uscita.
«Certo, così poi continuerai a bere e a non risolvere niente.» commenta la mora. Ed è la prima volta che Michael sente quel tono duro e severo nella voce della ragazza, un tono pieno di rimprovero, un tono che un po’ lo scuote, che lo fa reagire, anche se non nel modo migliore.
«Ma cosa puoi saperne tu? Cosa puoi capire?!»
«Allora aiutami a capire, Michael!» esclama lei in risposta, esasperata da quel comportamento testardo con cui ha a che fare da quando lo ha conosciuto, perché lei non lo capisce, è vero, ma vorrebbe tanto poterlo fare, se solo lui non glielo impedisse tutte le volte.
«Io voglio aiutarti, Michael. Sono qui e non ti lascio.» continua, con la voce che secondo dopo secondo diventa sempre più flebile, quasi un sussurro, man mano che si avvicina al ragazzo per far intrecciare le loro mani, per fargli capire che lei non se ne andrà e che lo aiuterà, a qualsiasi costo.
«Non puoi aiutarmi Hollie. Nessuno può farlo.» ribatte lui. E chissà, magari è davvero come dice lui.
Ma Hollie scuote la testa, testarda pure lei, e si avvicina ancora di più a Michael. Ha fatto così tanto in quegli ultimi mesi per cercare di farlo stare meglio, e non può mollare, non adesso quando ormai è ad un passo da cambiare tutto, forse.
Fa incontrare i loro occhi prima di parlare. Cioccolato nel verde.
E una scossa attraversa il loro cuore; una scossa che entrambi ormai conoscono bene, che non riescono più a negare a loro stessi, nonostante tutto; una scossa che si fa sentire fin nel loro angolo più profondo e li fa fremere, li fa tremare quel tanto che basta per renderli consapevoli una volta per tutte di quel sentimento che ancora non riescono a capire del tutto e che li lega in un modo che non avrebbero mai creduto possibile.
«Io voglio provarci invece.» dice Hollie, decisa come mai prima di allora era stata in vita sua.
«Non serve combattere per me, Hollie, tanto ormai ci ho rinunciato.» risponde Michael, affranto, stanco, spossato, deluso da tutto quello che sta succedendo e che vorrebbe tanto cambiare.
«Io a te non rinuncio, sappilo.» continua la ragazza, testarda, riuscendo ad ottenere l’attenzione dell’altro.
E Michael, a quelle parole, inizia lentamente a capire di aver fatto un enorme sbaglio, che forse le cose tra Hollie e Luke non stanno come pensava lui, che forse Hollie per lui c’è, c’è davvero e non scappa via. Glielo ha appena fatto capire. C’è e non la perderà. C’è e c’è sempre stata in tutti quei mesi senza mai lasciarlo una sola volta. E forse è l’ora che lui si apra, che le racconti quel dolore di cui non riesce mai a liberarsi. Perché è il minimo che possa fare per ringraziare la mora di tutto quello che ha fatto per lui senza chiedere niente in cambio, neppure una sola volta.
«Allora hai voglia di sentire una storia?»
E a quelle parole, Hollie finalmente capisce che è arrivato il momento che tanto aspettava. Forse Michael le rivelerà il perché di tutto il suo dolore. Solo… è davvero pronta per affrontare quella rivelazione? È davvero pronta ad entrare completamente nella vita di quel ragazzo che ha stravolto la sua senza chiederle neppure uno straccio di permesso? È davvero sicura di essere abbastanza forte per poter continuare ad aiutarlo? Non lo sa. Non sa più niente, Hollie, non adesso. Non con gli occhi lucidi di Michael davanti ai suoi.
Per questo annuisce e basta, perché forse le parole vanno risparmiate per un altro momento.
 
E Michael parla, parla tanto, con la voce che trema, con il cuore che fa male, con le lacrime agli angoli degli occhi, come se fossero indecise se scendere o meno. Racconta la sua storia con il cuore in mano, perché nessuno – oltre ai suoi migliori amici – ne è al corrente proprio perché lui non si è aperto con nessun altro a parte loro. E fa male, fa male ricordare, fa male riaprire anche solo di poco quelle ferite che aveva cercato di curare in tutti quei mesi. E ci sarebbe pure riuscito, se solo Abby non gli fosse tornata in mente. 
Hollie lo ascolta in silenzio. Non commenta, non gli fa sapere quello che pensa. Ascolta attenta ogni singola parola che esce da quelle labbra rosee e lascia che le entrino nel cuore per restarci e per farle capire tutto sul serio. E lo capisce davvero, Michael, lo capisce e resta ancor più sconvolta quando capisce il motivo. Un motivo che aveva intuito a malapena e che credeva fermamente che non fossi quello giusto. E si maledice per essersi sbagliata così tanto. 
«Avevo diciassette anni quando i miei divorziarono senza… Senza darmi uno straccio di spiegazione…» inizia, ma subito la voce trema e lui deve fare appello a tutto le sue forze – compresa quella che la mano di Hollie nella sua gli dà – per non cadere di nuovo, per non venir risucchiato da quei ricordi che fanno ancora male e che sembra non vogliano lasciarlo in pace. «Stavo male, Hollie. Io… Per me loro erano tutto e vederli… Vederli divisi mi ha distrutto, completamente… Erano forse l’unico cosa sicura nella mia vita, per il semplice fatto che cercavano di andare avanti nonostante tutte le difficoltà… Ma alla fine hanno infranto tutto…» e si ferma di nuovo, Michael, perché ricordare dei suoi genitori che si urlano contro giorno dopo giorno a tutte le ore non gli ha mai fatto bene; per questo si affretta a continuare, perché non vuole più pensarci, per il momento. «Io… Non sapevo cosa fare… Avevo iniziato a bere e a chiudere tutto di me… Non parlavo con nessuno, trattavo tutti male… Poi… È arrivata Abby. E ti giuro che tutto ha iniziato ad andare meglio… Lei… Aveva detto che ci sarebbe stata e che… Che mi avrebbe aiutato in ogni modo… Io… Io stavo bene con lei, perché non mi faceva pensare ai miei e mi faceva sentire come il re del mondo… Stavo davvero bene e ci tenevo a lei… Io… L'amavo, l'amavo sul serio. E lei lo sapeva… Solo che…» e qui si ferma.
Perché non vorrebbe continuare, Michael. Vorrebbe chiudere mente e cuore per allontanare tutto e per non stare più male. Ma sa che, qualsiasi cosa facesse, sarebbe tutto inutile. Semplicemente, si volta, e i suoi occhi chiari incontrano quelli scuri di Hollie, che lo osserva con la stessa intensità e gli sorride dolce, prima di stringere più forte la mano di quel ragazzo che non potrebbe lasciare, non dopo tutto quello che le ha detto. Ha solo un’idea molto vaga, Hollie, di quello che ha passato Michael. Ed è per questo che vuole saperne molto di più. Non le importa se e quanto male le farà. Ha bisogno di sapere per poterlo aiutare.
«Abby… Io… L’ho vista una sera in discoteca… Aveva detto che non ci sarebbe andata… Invece… Invece era con mio cugino… E si stava divertendo sotto al mio naso… Il… Il giorno dopo a casa mi sono trovato un biglietto sul frigo… È stato un bel gioco, ma adesso mi hai stancata
E a quelle parole, tra loro due piomba un silenzio pesante. Un silenzio che amplifica tutto quel dolore le lentamente sta tornando a galla.

 




Letizia
Ciao bellissimi! Mamma mia, che capitolo anche questo!
Finalmete conosciamo la storia di Mike, povero il nostro piccino :'(. Ora, lo so, non sono brava a trovare "scuse" plausibili al dolore dei miei personaggi, però credo che la cosa che ha vissuto Mike sia parecchio seria.
E beh, a questo punto secondo voi che cosa succederà? Fatemi sapere, ci conto!
Grazie come sempre per ogni cosa, sul serio, vi adoro! Grazie per recensioni, preferiti | ricordati | seguiti! <3
Scusate le note brevi, ma devo fare in fretta.

Bacio, Letizia <3
   
 
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