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Autore: Randa_Zero    14/06/2015    0 recensioni
" Il mio mondo cambiò quando lei mi parlò per la prima volta ... "
Lui, Francesco, un ragazzo impacciato, che non riesce a relazionarsi con le persone.
Lei, Luna, la ragazza più vivace e allegra della classe.
Cosa li accomuna? La lettura.
Estratto del primo capitolo:
"Mi piaceva perdermi in mondi diversi dal mio , e adoravo immedesimarsi in personaggi con caratteri diversi dal mio. I libri costituivano la mia fuga dalla realtà e solo quando aprivo un libero mi sentivo davvero libero.
"
"A quelle parole il volto di lei si infiammò e fu li, che per la prima volta , pensai fosse davvero bellissima.
"
Buona Lettura ♥
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Luna POV
 
Quella mattina andai al parco .
Era appena iniziata la scuola, è quello era il primo weekend … già non ce la facevo più.
Non trovando nessuno con cui uscire ero saltata in sella alla mia bici e nel giro di una mezz’oretta, mi ero trovata a vagare a caso fra i sentieri del parco.
Mi piaceva andare al parco, era divertente stare sdraiata sull'erba a fissare il cielo, o con una palla passare il pomeriggio a giocare a qualche sport a caso, o ancora rilassarsi esplorando il parco anche semplicemente camminando.
Mi era sempre piaciuto stare un po’ da sola, non che a me desse fastidio stare con gli altri, anzi. Ma era abbastanza sfiancante passare il tempo con le persone, bisogna sempre fare attenzione alle cose che si dicono, attenti alle azioni che si compiono, cercare di sorridere il più possibile e fare qualche battuta per fare ridere un po’ gli altri.
Mi piaceva tutto questo, mi piaceva vedere felici le persone, e sapere di esserne io la causa;  ma anche a me servivano dei momenti di tranquillità, nei quali sedermi sotto un albero e pensare a cose che non fossero pertinenti alla scuola o semplicemente agli altri, ecco prendermi un po’ di tempo per me stessa.
Girai ancora per un due ore circa, poi decisi che ero abbastanza esausta per fare una piccola pausa, mi fermai in mezzo alla strada e guardandomi in torno cercai un posto abbastanza isolato dove i soliti bambini “urlanti” non sarebbero venuti a disturbarmi.
Niente, era domenica, ero un illusa se speravo di trovare un piccolo spazio libero in una zona affollata come quella, così risalii sulla bici e mi rimisi a pedalare.
Quando ormai mi convinsi che era praticamente impossibile trovare uno posto tranquillo nelle zone che di solito frequentavo, decisi di inoltrarmi nella boscaglia.
Mia madre, paranoica com’era, mi aveva sempre fatto promettere di non andare in zone troppo isolate, e per colpa sua, mentre pedalavo su uno stretto sentiero sentivo i brividi sulla pelle come se da un momento all’altro qualcuno mi dovesse assalire.
Dopo una decina di minuti e un quantità esorbitante di graffi procurati dai rami degli alberi, decisi che il resto della strada l’avrei fatta camminando, i miei piedi non sarebbero stati contenti ma quanto meno la faccia e le braccia non mi avrebbero mandato a quel paese.
Camminando notai quanto era tranquilla quella zona, e sentendo i suoni della natura così limpidi, una strana sensazione di quiete assoluta mi avvolse.
Stavo camminando da un po’ ormai, senza trovare nessun posto dove sedermi, quando intravidi una piccola radura.
Mi avvicinai quasi correndo, spingendo la bici con il manubrio, quando arrivai alla fine del sentiero però mi bloccai.
C’era già una persona li , sotto l’imponente albero che dominava il piccolo prato, appoggiato al tronco, sedeva qualcuno, un qualcuno che conoscevo  : Francesco.
Francesco era un mio compagno di classe, stava sempre in disparte e non aveva mai provato a socializzare con nessuno, e nessuno aveva mai provato a parlargli, probabilmente a causa delle voci che giravano sul suo conto : in giro si diceva avesse provocato una rissa e avesse mandato all’ospedale alcuni ragazzi, io non ci credevo, ma non potevo neanche dire di non avere paura di lui, così piano ,sperando di non farmi sentire e pregando non si fosse già accorto della mia presenza iniziai ad indietreggiare.
Poi qualcosa mi distrasse dalla mia fuga improvvisata. Una risata.
Di scatto alzai lo sguardo.
Non poteva essere: Francesco stava ridendo a crepapelle, probabilmente a causa di qualcosa che aveva letto dal libro che teneva stretto fra le mani.
Lo fissai stupita, a scuola sembrava così tetro e spaventoso, e ora … ora sembrava quasi un angelo, la sua risata cristallina era bellissimo, lui era bellissimo, stetti non so per quanto tempo ad osservarlo, studiai ogni suo movimento, fino a quando non lo vidi chiudere il libro, solo allora mi accorsi di stare fissandolo così mi ero voltata e più velocemente che potevo ero corsa via.
Fu quella la prima volta che mi accorsi veramente di lui, e fu quello il momento in cui, probabilmente, iniziai ad amarlo.
 
Riaprendo gli occhi mi voltai, Francesco stava chino come sempre davanti al cancello della scuola, titubante se entrare o no. Stavamo insieme ormai da tutta l’estate, ma ancora non voleva farsi vedere con me, forse perché aveva paura che se gli altri avessero saputo che stavamo insieme si sarebbero allontanati da me, reputandomi una persona altamente pericolosa.
Sorrisi triste e intenerita, e velocemente corsi verso di lui.
Lui mi guardò stupito poi inizio a voltarsi da tutte le parti, come a contare quanta gente stesse assistendo a quella scena, in effetti quasi tutti nel cortile si erano girati… ma a me non interessava.
Mettendomi in punta di piedi mi avvicinai al suo viso, che piano stava iniziando ad assumere il suo solito colorito rosso di quando si imbarazzava.
- Sono qui, scemo.
Poi prima che lui potesse dire qualunque cosa mi slanciai verso di lui e lo baciai, fu un bacio veloce ma non per questo fu privo di amore, anzi forse di amore ne avevo messo troppo siccome la sua faccia stava passando dal suo solito colore caramello ad un viola intenso.
Ridacchiando, lo afferrai per la mano e iniziai a correre verso l’entrata dell’edificio.
Era il primo giorno di scuola, il nostro primo giorno di scuola.
   
 
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