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Autore: louissmile_98    14/06/2015    2 recensioni
"Perchè fidarsi ancora? Che senso ha dare tutta la tua fiducia ad una persona che tanto, prima o poi, ti avrebbe lasciato comunque, senza alcun preavviso."
Quattro ragazze diverse,quattro ragazzi diversi, quattro storie diverse.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bradley Simpson, Connor Ball, James McVey, Nuovo personaggio, Tristan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo tre
“caro diario
È passata una settimana dal mio arrivo nella nuova scuola, sono sempre seduta vicino a Bradley. È davvero carino sai?  Non credo di essere alla sua altezza, insomma sono io. L’altro giorno ero proprio disperata mentre la professoressa Small spiegava uno dei tanti autori francesi che sarebbero stati presente nella verifica, l’unico ad accorgersi della mia disperazione era stato proprio Brad. Mi ha accarezzato la mano e sono certa che lui abbia sentito il mio cuore per quanto battesse forte.
Si è offerto di aiutarmi.
Sempre tua Catherine.”
 
-Mamma esco.-
- Dove vai?-
-Devo andare a fare il mio corso di francese.- gli risposi affacciandomi dalla porta che dava alla cucina.
-Non fare tardi, sai che poi.-
- si lo so ti prego non ricordarmelo sempre-
L’aria di fine settembre iniziava a essere fredda, le foglie a colorarsi e i viali a essere vuoti. Non ero mai stata a casa di un ragazzo e tutto ciò era così nuovo, che mi preoccupava. Con Bradley tutto sembrava più facile, più bello come se tutto ciò che mi turbava in un attimo, svaniva.
Mi stava facendo veramente bene la sua compagnia.
Arrivai fuori casa di Bradley e tutte le mie insicurezze si fecero sentire, ma prima che potessi tornare indietro, Bradley mi si parò davanti.
-Catherine cosa ci fai ancora qui fuori, entra inizia a far freddo.- disse sorridendomi
. -eh si arrivo.-
Entrai in casa e non riuscì a muovermi perché Bradley era lì davanti a me, con il suo sorriso timido e poi c’ero io con la mia goffaggine nel corridoio di casa sua.
- bene, ecco potremmo salire nella mia camera e iniziare a studiare.-mi propose grattandosi la testa timidamente.
Annuì semplicemente.
Salimmo le scale fino ad arrivare alla prima porta a destra, la sua stanza. Era tutto così ordinato, i libri, il letto, i vestiti, sembrava che tutta la sua vita fosse perfetta.
-allora secondo me potremmo benissimo cominciare dalla letteratura, magari con Dumas.- mi chiese.
Non riuscivo a parlare ero paralizzata da lui. Per fortuna le ore passarono, anche se c’erano stati parecchi silenzi imbarazzanti, anche se stranamente compresi tutto ciò che mi aveva spiegato. -bene ora che sembri aver stretto amicizia con Dumas, raccontami di te.-mi chiese sorseggiando il the.
-non c’è niente da dire su di me, mi sono trasferita dalla California e... -.
-non dirmi quello che mi hai già raccontato, dimmi altro parlami della vera Catherine.-
-cosa vuoi che ti dica?- gli chiesi ridendo.
-stai ferma così- disse correndo al piano di sopra.
Non lo sentì per un paio di minuti, m’iniziai a preoccupare.
-eccola.- sentì un urlo dalle scale seguito da un tonfo. Raggiunsi le scale,dove trovai Bradley a terra tutto sorridente con una polaroid in mano, vedere quella scena mi fece ridere e lui non perse l’occasione per scattare una foto prima che potessi dire A.
- uh guarda che sorrisone che hai.- disse guardandomi.
Arrossì involontariamente.
-Simpson dammi quella polaroid, non hai idea di quello che hai tra le mani.-esclamai.
-ah no?,vieni con me.- disse prendendomi la mano.
Salimmo le scale, lentamente senza nessuna fretta. Mi portò in una stanza buia, capì subito di cosa si trattava, era una camera oscura. Bradley accese una lucina rossa ,vidi tutte le miriadi di foto presenti, nel frattempo lui appese la foto che aveva scattato pochi minuti fa.
-ora è una delle mie preferite.-
-Brad devi farmi pure un corso di fotografia.- gli chiesi sorridendo.
- Mi piace Brad è particolare.-
- sono bellissime.- continuai senza far caso a ciò che diceva.
- come te.-
  
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