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Autore: Ehybastaldo_    14/06/2015    3 recensioni
“Non sono stupido, sono solo stufo delle vostre continue e insulse liti!”
“E ti sembra questo il modo giusto per farci smettere una volta per tutte di litigare?” alzai il mio braccio sinistro bruscamente, portandomi con me quello destro di Zayn, che mugugnò prontamente di dolore.
Mostrai al riccio il metallo lucente delle manette che tenevano il mio polso legato saldamente a quello di Zayn, grazie ad un’altra delle splendide idee uscite dalla sua testa.
SEQUEL DI If we could only turn back time (più che altro, è uno spin-off di qualche capitolo, prima del matrimonio). Vi consiglio prima di leggere quella, nel caso non capiate alcune cose.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 3.

Con Zayn avevamo deciso che, prima di andare a comprare le pizze -possibile che quella sera nessuno aveva il servizio a domicilio? Quando si dice la sfiga-, dovevamo assolutamente lavarci, o almeno indossare qualcosa di asciutto.
"Dico: sono le sette e mezza, ce la fai entro stasera o nel frattempo posso farmi un pisolino?" fulminai con lo sguardo il moro, seduto su una sedia al mio fianco mentre, con accuratezza esaminavo alcuni dei miei vestiti sparsi sul letto.
"Zitto." lo rimproverai, non perdendo la concentrazione.
"Ma dobbiamo andare a prendere solo delle pizze, Ariel!" sbuffò sonoramente e si passò la mano libera sul volto.
"Uhm, ok, ci sono. Alzati." gli ordinai e mi seguì fino al letto, dove presi una maglia rosa con la stampa della Torre Eiffel e un jeans chiaro.
Zayn mi osservò mentre mi sedevo e gli facevo stendere il braccio nella mia direzione.
"Cosa?" mi chiese lui confuso, quando lo guardai insistentemente con un sopracciglio alzato.
"Che ne dici se ti giri mentre mi vesto?" chiesi con ovvietà.
Lui dapprima rise sonoramente, poi, quando notò che io non ridevo con lui, tornò serio.
"Non stai scherzando." constatò rassegnato. Con uno sbuffo allora si girò, dandomi le spalle e trasportandosi il mio polso.
"È complicato." mi lasciai sfuggire mentre sfilavo i pantaloni completamente bagnati e velocemente infilavo i jeans.
"Oh no!" mi lamentai, quando mi resi conto che non c'era modo né di togliere né di mettere la maglia, "E ora?"
A quella richiesta di aiuto, Zayn si girò e mi ritrovò col reggiseno di fuori e la maglietta che penzolava dalle nostre braccia legate.
Il moro si leccò le labbra con una strana luce negli occhi. Poi mi buttò letteralmente sul letto e dalle mie labbra uscì un gridolino misto tra il divertimento e lo spavento.
"Zayn!" urlai, provando a togliermelo di sopra. Quella sera me lo ritrovavo sempre addosso e non era di certo un peso piuma.
"Perché provochi?" mi baciò tutto il viso facendomi ridere come una bambina. Ok, forse questa cosa delle manette stava funzionando. Mi piaceva questo Zayn giocherellone e approfittatore della situazione, ma in questo modo era tutto complicato.
"Idiota, nessuno ti provoca! Ma non riesco a togliere la maglietta." provai a spingerlo via, ma il moro continuò a sprofondarmi nel letto prepotentemente.
"Mh, allora l'unica soluzione è quella di tagliarla... o strapparla." ammiccò e quasi caddi nel suo tranello.
"Pervertito. E no, resterebbe il problema per come infilare la maglia asciutta, in ogni caso." gli feci notare.
Zayn alzò lo sguardo alla spalliera del letto e sembrò pensarci per un attimo. Cadde il silenzio attorno a noi, interrotto di tanto in tanto dei nostri respiri ancora affannati per la mini lotta che stava avvenendo poco prima.
"Ma vi volete muovere voi due? C'è gente che muore di fame qua di sotto!" sentimmo urlare Niall dal piano inferiore, preso completamente dall'isteria.
"Vieni a darci una mano, invece!" urlai a mia volta, stordendo Zayn che si tappò un orecchio e si spostò dal mio corpo.
Sentimmo i passi di Niall avvicinarsi sempre di più, dopo, da dietro la porta chiusa della nostra stanza sentimmo un "Posso entrare o mi bloccate la crescita?"
"Entra."
"Non entrare." rispondemmo all'unisono con Zayn, voltandoci a guardarci entrambi confusi.
"Cosa? Dobbiamo trovare una soluzione!" rimproverai il mio fidanzato.
"Non con te che stai in reggiseno!" mi fece notare lui.
"L'importante è che abbiate le vostre cose nelle mutande, per il resto ho già visto tutto." mormorò spazientito Niall dal corridoio.
Zayn sbuffò e gli diede il via libera. Eravamo entrambi seduti sul letto, io senza maglia e Niall confuso dalla situazione.
"Beh? Qual é il problema? Tu vuoi uscire in reggiseno nonostante i 15 gradi e Zayn non vuole?" borbottò il biondo, ricevendo in risposta uno sguardo truce da parte di entrambi.
"Io non voglio andare in giro nuda." mi difesi.
"È che Harry ha avuto una splendida idea." Zayn alzò la sua mano legata al mio polso e mostrò la genialata al suo amico. Niall guardò le manette per un momento.
"Cioè, lui vi lascia le sue manette che usa per fare i suoi stupidi giochetti e voi decidete di usarle proprio ora?" era scemo o cosa?
Un momento!
"Harry fa giochetti con queste manette?" solo al pensiero, mi venne un conato di vomito.
Che schifo! Adesso sì che l'avrei ucciso con le mie mani!
"Una mattina ha lasciato una ragazza attaccata al suo letto, erroneamente. Aveva un appuntamento importante, mi pare. " spiegò e io mi immaginai il povero Niall soccorrere la ragazza incatenata al letto di uno sconosciuto. Fossi stata al suo posto, l'avrei sputtanato su tutti i social network e magari sarei andata anche a piangere davanti le telecamere di quei stupidi programmi che Beth guardava ogni pomeriggio.
"Ah no! Quelle poi le abbiamo dovute rompere, non trovavamo più la chiave." disse pensieroso e mi rilassai un po': per fortuna queste manette non erano state usate per i benefici fisici di Harry.
"Però le ho usate io! Sapete... la ragazza voleva ringraziarmi." aggiunse dopo qualche secondo, con uno strano tono di voce malizioso.
"Niall!" urlai interrompendolo, "Non mi interessa la vita sessuale di chiunque abiti in questa casa-"
"Tranne la mia." mi interruppe Zayn, ricevendo in risposta una gomitata dritta nelle costole. Si lamentò immediatamente di dolore e decise di tenere il becco chiuso, facendomi finire di parlare.
"E visto che le prime manette non avevano chiavi, come l'hai liberata?" mi illuminai. Avevo sentito bene, non avendo trovato le chiavi, avevano di sicuro trovare una soluzione sensata.
"Accetta!" urlò di punto in bianco Niall, puntandoci un dito contro.
Io e Zayn ci guardammo in faccia confusi.
"Cosa dovremmo accettare?" chiese immediatamente Zayn.
"No, coglioni! Ho usato l'accetta!" ci spiegò.
Ah.
"Dimmi una cosa Niall: ma la ragazza ha entrambe le mani, ancora?" sussurrai con tono stupito.
Il biondo sembrò pensarci.
"Uhm, che io sap-" ma lo interruppi io stavolta, stanca di sentire tutta quella storia. L'indomani sarebbe tornato Harry e se non avesse trovato le chiavi e sistemato il disastro, avrei usato io l'accetta per togliergli quello che aveva di più prezioso.
"Rimetto questa maglia e andiamo! A pancia piena si ragiona meglio!" urlai esasperata e balzai giù dal letto, strattonando per il braccio Zayn.
"Più che stomaco pieno, ci vuole una testa che non sia vuota." mi provocò Niall, ridendo insieme a Zayn. Fulminai entrambi con lo sguardo e si zittirono immediatamente.
Sembrava dovessi trovare un alibi più sensato per un omicidio di massa.
"Oh cielo, cosa sei! Hai un qualcosa di Hitler nel carattere!" mi rimproverò il biondo e io feci qualche respiro prima di sbuffare sonoramente ed evitare di avvitare le mie mani al collo del biondo.
Li avrei uccisi tutti, un giorno.
* * *
"A te l'onore." dondolai le chiavi a mezz'aria nella direzione di Niall. Ma lui prontamente scosse la testa.
"Sei matta? Io oggi ho chiuso con le auto." pestò un piede per terra, convinto.
"Ah sì? È come andrai in giro da domani?" chiese Zayn, guardandomi complice.
"Oh! Esistono autobus, treni, metro! Di certo non sarò a piedi." Niall la vinse.
"Beh, ma Zayn ha la mano destra legata alla mia sinistra, a meno che io non mi metto fuori dall'auto con lo skate e attaccarmi a voi, non c'è soluzione." lo rimbeccai, sperando di convincerlo.
"E no! Tu hai la patente. Problema risolto." mi prese in giro Niall, uscendo da casa per primo.
Già, la patente. Quello stupido pezzo di carta che tutti sognano dal momento in cui entrano nel periodo dell'adolescenza, dal momento in cui si urla contro i genitori e si pensa di prendere il più velocemente possibile la patente per andare via dalla casa, dal momento in cui si sente il bisogno di essere autonomi e non essere più trasportati a destra e a manca dai tuoi amici.
"Ugh, sì, certo." dissi.
Lo stesso pezzo di carta che non riuscii a prendere quel maledetto giorno perché -lo giuro!- il giorno prima quell'albero non c'era là! E lo presi, perché qualcuno quella notte l'aveva piantato e io, che conoscevo al strada a memoria, me lo ritrovai davanti, beccandolo in pieno e distruggendo quasi la macchina dell'istruttore che, ovviamente, mi tolse anche il foglio rosa.
Al rientro a casa, tutti, mi avevano organizzato una bellissima festa per congratularsi con me per la patente e quindi mi ripromisi di dire tutto il giorno dopo. E il giorno dopo ripetei la stessa cosa, fino ad oggi.
Ci ritrovammo tutti e tre in auto: io e Zayn davanti, Niall seduto sui sedili posteriori, ma affacciato sui nostri.
"Andiamo a prendere la pizza!" esultò felice e raggiante.
Io misi in moto e tolsi il freno a mano. Fino a lì c'ero, adesso dovevo solo immettermi nella strada.
"Vuoi che Niall spinga la macchina?" chiese ironico Zayn, ricevendo in risposta una brutta occhiata.
"Che simpatico." lo beffeggiai.
Lasciai andare lentamente la frizione e schiacciai il pedale dell'acceleratore. La macchina avanzò lentamente.
"Oddio, funziona!" esultai con le mani per aria, proprio come una bambina.
"Ariel!" mi rimproverò Zayn, prendendo controllo dello sterzo, "Ma cosa ti salta in mente?! La prima cosa che ti insegnano in una scuola guida è proprio quella di non distrarsi, figuriamoci di lasciare andare lo sterzo!" mi urlò contro. Misi nuovamente le mani sullo sterzo e cercai di mantenere l'auto alla stessa andatura e soprattutto nella giusta corsia.
Ovviamente la mano di Zayn penzolava proprio accanto alla leva dei tergicristalli, non c'era altra soluzione.
"Sì, ma non urlare che mi metti ansia!" ribattei e lui mi guardò male. Dai sedili posteriori però sentimmo Niall mugugnare sottovoce impaurito.
"L'ansia potevi averla all'esame, non ora." controbatté Zayn, facendomi così sbuffare sonoramente.
"Io... Non l'ho passato." confessai e Niall urlò disperato con voce stridula, come una femminuccia.


 


EHIO

Mentre scrivevo questo capitolo, giuro,
avevo le lacrime agli occhi e mia madre mi guardava
male. Babbana, lei non può capire.
But... che ne pensate voi?
Lo so lo so, l'idea iniziale era di scrivere SOLO
su Ariel e Zayn, ma poi ho immaginato un Niall 
impiccione e rompiscatole e non ho resistito, soooo.

Spero non vi abbia deluso, a presto :3
Sofi.
   
 
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