Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
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Autore: BlueberryFields    14/06/2015    1 recensioni
Elizabeth è una ragazza italiana che si è trasferita a Londra da due mesi. I suoi occhioni verdi dicono tutto di lei. Si è promessa di non amare più per il resto della sua vita. Chissà se l'incontro con un ragazzo biondo, dagli occhi di ghiaccio e dallo sguardo affascinante riusciranno a farle cambiare idea?
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jamie Campbell Bower, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Quanti caffè hai bevuto fino ad ora? >> mi chiede Stanley. 

<< Non lo so, ho perso il conto >> rispondo continuando a buttare giù qualche schizzo di un completo da uomo. Sono le dieci di mattina e ho gli occhi che mi si chiudono dalla stanchezza. 

<< Il principe azzurro dov’è? >>

<< Sta urlando con Matilda al telefono. Sarà terza chiamata dalle 8 e penso che potrei dare da matto se sento un’altra volta quella suoneria odiosa >> gli dico indicando Jamie fuori dalla stanza che gesticola e urla. Da quando abbiamo cominciato a lavorare insieme non fa altro che passare le ore a litigare con la sua fidanzata. 

<< Non vanno più d’accordo da tanto tempo >> 

<< Quando l’ho conosciuta sembrava innamorata >>

<< E’ una brava attrice ed è gelosa, molto gelosa >>

<< Ci credo, con un ragazzo così chi non sarebbe gelosa >> affermo io continuando a disegnare. Stanley mi guarda perplesso.

<< Liz, mia cara, tu hai occhi ma non vedi; con una ragazza come te vicino ad uno così quale fidanzata non sarebbe gelosa? >> arrossisco

<< Stanley, ci stai provando con me? >>

<< Lo sai che non mi piacciono le donne e comunque bando alle ciance, come procede il lavoro? >>

<< Procede che, tra una telefonata e l’altra, ci mandiamo a quel paese ogni 5 minuti e poi ci scusiamo; lavoriamo per altri 20 minuti d’amore e d’accordo e poi ci scanniamo di nuovo e il telefono suona >>

<< Siete fatti l’uno per l’altra >> commenta lui sarcastico e il nostro momento di risate viene interrotto da Jamie che entra imbronciato e infuriato.

<< Sarà meglio che vada, buon lavoro e Jamie se ti vedo ancora al telefono te lo butto nel Tamigi >>  Stanley esce e cala un silenzio perfino troppo rumoroso.

<< Bene, ora che sei tornato dal girone degli incazzati ti devo far vedere questo >> Lui si alza e si avvicina. Guarda il disegno che ho fatto e sorride.

<< Mi piace…ma? >>

<< Ma cosa? >> 

<< Non lo metterei  >> dice lui. Sento una fiamma partire dallo stomaco e divulgarsi in tutto il corpo. 

<< ‘ fanculo, cosa ha che non metteresti? Dio, Jamie lavorare con te mi manderà al manicomio. Quello non va bene, quell’altro va bene ma non lo metteresti, dobbiamo produrre un’intera linea per Burberry entro 6 mesi, ti decidi a collaborare con me? Devo capire cosa c’è dentro quella testolina bionda >> urlo forte e il telefono ricomincia a suonare.

<< Se rispondi potrei dare da matto, gradirei che tu lo spegnessi e venissi a lavorare qui con me come due professionisti e adulti responsabili >> Jamie mi guarda con occhio terrorizzato. Penso di aver reso l’idea di “incazzata” solo con lo sguardo. La suoneria smette e lui in silenzio si siede scocciato al tavolo di vetro ormai invisibile dall’infinità di disegni. Prende una matita e inizia a disegnare ridendo sotto i baffi.

<< Che hai da ridere ? >> gli domando ancora innervosita.

<< Non lo so, mi fa ridere quando sei arrabbiata…mi piace >> finisce sottovoce. Arrossisco cercando di non farmi vedere. E’ la prima volta che mi fa un “complimento” e stranamente mi ha reso felice. 

Prima della fine della giornata Christian ci convoca nel suo ufficio. 

<< Benvenuti ragazzi, entrate >> dice. Chris è sempre cordiale con noi e si assicura che siamo al top della forma. Io e Jamie ci sediamo davanti a lui. La sua presenza vicino a me è così invadente, mi sento minuscola. 

<< Come procede la linea? >>  Mi giro a guardare Jamie e lui mi sorride come se mi stesse dicendo di stare tranquilla anche se sa che non lo sono.

<< Abbiamo avuto qualche incomprensione ma stiamo iniziando ora a lavorare >> << Stanley mi ha riferito di un inizio difficile >> continua e il mio corpo diventa di ghiaccio come quando da piccola tua mamma ti voleva parlare e tu sapevi che lei era venuta a conoscenza della bugia che avevi detto. Sembra proprio di essere tornata bambina. 

<< Ci sono passato anche io prima di lavorare per Burberry, lo so che è difficile ma dovete cercare di conoscevi al meglio, dovete diventare come due migliori amici in questi mesi così creerete una linea perfetta. Inoltre, vi volevo dire, che prima di Natale dovrete presentare i 5 capi principali alla riunione perché dobbiamo iniziare la produzione e cominciare a muoverci per tutto quello che c’è dietro >> 

Il mio cuore comincia a battere forte per l’agitazione. 

Manca solamente un mese e mezzo a Natale e ancora non abbiamo tirato fuori un disegno. Come faremo?! 

<< Ora potete andare >> Ritorniamo in studio. Mi siedo sul divano cercando di respirare profondamente ed evitare un attacco di panico.

<< Come faremo? Come faremo a presentare una collezione quando io e te non andiamo d’accordo? >> dico strofinandomi gli occhi. 

<< Chi l’ha detto che non andiamo d’accordo? Sei tu quella sempre acida, da quant’è che non vai a letto con uomo? >> Nella sua domanda noto un pizzico di antipatia e cattiveria. 

Improvvisamente, nella mia mente passano tutte quei ricordi che avevo cercato di rimuovere ma stavano apparendo nei miei sogni notturni da un po' di settimane. Sentii un vuoto nello stomaco nauseante. 

<< Te l’ha mai detto nessuno che sei uno stronzo? Sei figo, sì ma sei anche un emerito stronzo, menefreghista, vaffanculo Jamie vado a licenziarmi >> dico con le lacrime agli occhi uscendo dalla stanza. 

<< Elizabeth, aspetta, ti prego >> Sono diretta all’ascensore e non mi volto nel sentire la sua voce. Lui mi prende per un braccio dolcemente.

<< Non toccarmi! >> urlo con voce spezzata dal singhiozzo. 

<< Aspetta, ti prego, scusami, scusami tanto, veramente >>

<< Strozzatici con le scuse Jamie!! >>  Cerco di divincolarmi ma mi pende l’altro braccio e si abbassa per avvicinare il suo viso al mio. Ho il volto girato di lato. Non voglio guardarlo. Lo odio. 

<< Guardami >>

Faccio segno di no con la testa ma lui prende il mio viso tra le mani e un brivido pervade tutto il mio corpo. Mi asciuga le lacrime che stanno scendendo ininterrottamente. 

<< Mi dispiace, non avrei voluto mai che tu piangessi per colpa mia, ma non è un bel periodo per me >>

<< Se hai problemi personali non li riversare su altre persone >>. Vorrei che sparisse dalla mia vista. 

<< Prometto che per i prossimi mesi farò tutto quello che vorrai e non sarò lo stronzo che sono. Prometto che non risponderò più ad una chiamata se è questo quello che vuoi >>

<< Delle promesse non ci faccio niente. Voglio i fatti >> Alza gli occhi al cielo e prende un respiro profondo. 

<< Dammi un’ultima possibilità per dimostrati che sono una persona seria diversamente da quanto si dice. Ti prego, non licenziarti >> dice asciugandomi l’ultima lacrima.  Lo guardo negli occhi e mi sento morire. Non l’avevo mai visto prima d’ora così disperato e contemporaneamente così preoccupato. Siamo così vicini che sento il suo respiro sul mio viso. Ha un profumo così buono. 

<< Ti scuso >> gli rispondo e sul suo volto compare un sorriso. 

<< Grazie >>  dice stampandomi un bacio sulla guancia e andandosene. 

Rimango lì impietrita fino a quando realizzo cos’era successo. Jamie Campbell Bower mi aveva implorato di perdonarlo e a me è bastata una parola dolce e uno sguardo penetrante da cedere subito come tutte le donne che gli girano intorno e pendono dalle sue labbra

<< Te ne pentirai Liz >> dico tra me e me. 


Buongiorno a tutti/e 
Spero che il prologo della storia vi sia piaciuto come il primo capitolo.
SPAZIO RECENSIONI: spero che qualcuno di voi recensisca per farmi sapere cosa pensa della storia! Mi fareste davvero contenta. Grazie comunque a tutti coloro che leggono e che dedicano cinque minuti alla mia storia. 
A presto 
-BlueberryFields 

 
   
 
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