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Autore: Lady Alice    10/01/2009    1 recensioni
Cosa succederebbe se un anno dopo la sconfitta di Voldemort ad Hogwarts arrivasse una francesina con una scomoda eredità? E se incontrasse sul suo cammino i tre Grifondoro più famosi della scuola e un Blaise Zabini più sexy che mai? E se... beh per i dettagli leggete!!!
Genere: Dark, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Camminiamo fianco a fianco nei corridoi.
Arriviamo davanti ad una vecchia aula all’ultimo piano del castello e bussiamo.
“Parola d’ordine?” ci chiede una voce dall’interno.
“Potter, apri o la butto giù io” ringhia Draco.
Diverse serrature scattano, poi la porta viene spalancata.
Tutti i presenti nella stanza ci fissano stupiti.
“Non siamo qui per far fuori nessuno, tranquilli” dice nella loro direzione.
Hermione gli va incontro e lo abbraccia.
“Ragazzi, Alice e Malf… Draco, si uniranno a noi per le lezioni dell’Esercito…”
“Proprio lui che voleva ucciderlo?” provoca un Grifondoro.
“Perché non ti fai una flebo di cazzi tuoi?” gli chiedo.
“Cos’è una flebo?”
“Qualcosa che non ti farà bene quando te la infilo su per il retto!”
“Riddle, calma i bollenti spiriti… va bene che non trombi, ma se sei frustrata non riversare i tuoi problemi su di noi…”
“Preferirei riversare ben altro sulla tua grandiosa testa di cazzo, sai?”
Con un movimento fulmineo, estrae la bacchetta dalla tasca dei pantaloni.
“Stupe…”
“Expelliarmus!”
La sua bacchetta vola via.
“Accio bacchetta!”
La afferro al volo, poi mi rivolgo ad Harry.
“Allora, professore, come mi valuta l’incantesimo di disarmo e quello di appello?”
“Brava Alice… e tu” dice, rivolto al Grifondoro “impara che anche se è una ragazza ha le palle e può farti un culo come una torre semplicemente sbattendo le palpebre.”
“E certo, con i geni che si ritrova…”
“Ti devo cavare un occhio con la bacchetta o la smetti?”
“Ok, ok… calma eh…”
“Bene, se abbiamo finito di litigare come se fossimo all’asilo… cosa ci fate qui?” ci chiede Harry.
“Vogliamo proporvi un accordo… abbiamo bisogno di voi perché voi siete i buoni e quindi potete fare tutto quello che volete senza che nessuno interferisca… ci farete da copertura, diciamo… ma avrete anche parte attiva nelle operazioni” spiega Draco.
“Cosa ti fa pensare che accetteremo?”
“Beh non sai ancora cosa vogliamo… quindi per cominciare, ascolta attentamente… allora, sappiamo che l’anno scorso Neville ha usato dei passaggi segreti per comunicare all’esterno… e tu hai quella mappa che ti fa vedere i passaggi segreti e tutte le persone che sono presenti nella scuola e quello che fanno, giusto?”
“Sì…”
“Ecco, io e Alice avevamo pensato che forse potevamo servircene per scoprire qualcosa sulla setta di Voldemort… nel senso… si scoprono molte più cose all’esterno che stando chiusi in una scuola e leggendo le notizie solo il giorno dopo… quindi… visto che hanno colpito anche voi con la profanazione delle tombe di quelle persone… vorreste essere così… generosi… e gentili… da mettere da parte quello che c’è stato finora tra di noi e collaborare? In fin dei conti anche Silente ha sempre voluto una scuola unita sotto tutti i punti di vista…”
Harry e Draco si fissano negli occhi per diverso tempo mentre intorno a loro le persone iniziano a parlare. C’è chi dice che è tutta una balla, chi vuole crederci, chi vuole vedere cosa fa l’amica dell’amico del cuore e così via.
Hermione mi si avvicina.
“Siete davvero convinti? Non sarà una vita facile per voi qui… molte persone hanno ragione di odiarvi… mi dispiace.”
“Sopportare loro sarebbe il male minore… abbiamo bisogno di essere uniti per farcela… certo lo so anch’io che non è per niente facile… ma piuttosto che stare qui con le mani in mano è meglio scannarsi, ma mentre si combatte per la stessa causa…”
“Sì, hai ragione.”
Alla fine, i due ragazzi si decidono a parlare.
“Allora… ho deciso di fidarmi di Malfoy… adesso, chi vuole seguirmi si metta alla mia sinistra, chi intende lasciar perdere perché reputa la missione troppo pericolosa, vada a destra, dopodiché prenda tutte le sue cose e lasci la stanza. Non vogliamo pesi inutili. Ci tengo ad evidenziare che non sono ammesse lamentele stupide del tipo loro sono i cattivi eccetera eccetera. Il gioco è iniziato e le regole sono semplici, prima di tutto c’è il rispetto reciproco fra i vari membri. Nessuno è tenuto ad essere il migliore amico di quello che rincorrerebbe volentieri con un badile… ma se stiamo combattendo per la stessa causa dovrete fidarvi della persona che vi sta accanto, solo così avremo qualche possibilità di farcela. Ok, adesso dividetevi.”
Con mia estrema sorpresa solo poche persone vanno a destra. Sono ragazzini di prima, troppo spaventati per rischiare un’impresa simile.
Neville dopo diversi minuti si colloca a sinistra.
“Harry, lo faccio solo per te.”
“Grazie…” mi lascio sfuggire a mezza voce.
Lui mi fissa negli occhi senza dire nulla, poi si gira di nuovo verso Harry.
“Bene, per quelli che sono rimasti, da oggi inizieremo a stabilire una strategia…”

Ritorno in camera mia a notte inoltrata.
“Com’è andata?” mi chiede Daphne mezza insonnolita.
“Bene… abbiamo stabilito delle squadre… a turno ci infiltreremo nei pub e nei luoghi più accreditati per cercare indizi. Io e Harry dovremo stare attenti perché tutti ci conoscono, quindi pensavamo di fare una scorta di Polisucco per stare sicuri… stanno cercando di fare una Passaporta per Diagon Alley… sicuramente i seguaci di Voldemort frequenteranno anche Nocturn Alley… partiremo da lì e poi… si vedrà.”
“Ok… buonanotte.”
“Notte Daphne.”

Passano giorni di riunioni, lezioni, studio feroce e pioggia.
Calcio gli stivali di gomma fucsia a strisce nere in un angolo della stanza e mi spoglio, senza controllare che ci siano altre persone nella stanza.
Poi vedo la lettera sul mio letto.
Mi siedo sulle coperte e la apro.
È della madre di Blaise.

Alice, devi venire il più presto possibile qui al San Mungo.
Ti spiegherò meglio quando arrivi
Ti prego, è urgente.
Con affetto,
Audrey Zabini


Mi reco di corsa all’ufficio della McGranitt, ma non c’è.
Nessun professore sembra essere presente nell’istituto.
“Sono riuniti in consiglio… per le pagelle” mi spiega Hermione.
“Sì, ma io devo andare!” grido con gli occhi fuori dalle orbite.
“Lo so Alice… ma se scoprono che sei scappata ti sospendono!”
“Hermione… ti prego, puoi aiutarmi?”
“Questa cosa va contro tutti i miei principi… ma dopo tutto quello che ho fatto l’anno scorso con Harry e Ron… ok. Vieni con me.”
Nella sala comune dei Grifondoro, dopo aver chiesto alla Signora Grassa di stare zitta, mi fa mettere davanti al camino; poi spinge via uno dei mattoni, estraendo dalla cavità un sacchetto di tela.
“La usiamo io e Draco per incontrarci senza andare e venire per corridoi…” mi spiega mentre estrae dal sacchetto una manciata di polvere.
La getta nel camino, accendendo un fuoco verde.
“Salta dentro e grida dove vuoi andare. Buona fortuna… e tienilo per il ritorno” mi mette in mano il sacchetto, poi indietreggia.
“SAN MUNGO!”
Vengo sbalzata fuori dalla nicchia, metto le mani avanti per attutire il colpo, picchiando mani e ginocchia contro il gelido marmo.
Mi siedo per terra per tirare su le calze che mi sono scese alle ginocchia.
Andavo di fretta, quindi spero che vogliano sorvolare su come se sono vestita… anche se forse le parigine nere con il vestitino grigio e le pantofole non andranno mai d’accordo.
Mi chiedo dove cavolo mi sia andata a cacciare. Sono sicura di aver pronunciato più che correttamente il nome dell’ospedale… forse Hermione ha scelto un collegamento protetto… magari è tutta una trappola della setta… sono tutti là fuori che aspettano me, pronti ad uccidermi o chissà cos’altro…
Stringo la bacchetta fra le mani e mormoro l’incantesimo.
Un fascio di luce illumina quello che sembra essere un ripostiglio. Ripostiglio con camino… bah…
Cammino verso la porta e spingo la maniglia, finendo abbagliata dalle luci al soffitto.
Dalla targa leggo che sono nel reparto di Blaise.
Cammino lungo il corridoio in cerca di sua madre finché non la trovo, seduta vicino ad un tavolino assieme ad un giovane uomo.
“Alice!” si alza per salutarmi, poi mi presenta l’uomo “lui è Jason. È un infermiere tirocinante qui al San Mungo… ha scoperto una cosa…”
“Se non diamo le medicine a Blaise lui sta bene” si intromette lui. Lo guardo. Se quel che ha detto è vero…
“Quindi pensa che sospendendo la cura…”
“No, ascoltami, tu devi prendere il tuo ragazzo e portarlo via da qui perché altrimenti continueranno a tenerlo sotto farmaci finchè non sarà debilitato al punto che basterà soffiargli addosso per ucciderlo. Vogliono farlo morire qui… dopo averlo indebolito il più possibile. Io sto rischiando molto a farlo… ma non voglio che quei dementi invasati facciano del male ad altri… sai, sono stato un alunno del professor Lupin quando ha insegnato ad Hogwarts… non si meritava quello che hanno fatto alla sua tomba e al suo corpo. È per questo che voglio aiutarvi. Ma tu devi aiutarci, devi aiutare Blaise!”
Mi racconta di come si fosse accorto di quel fatto dopo che un giorno si era dimenticato di cambiare la flebo a mezzogiorno. Non era passato nemmeno nel pomeriggio perché era convinto che il suo turno non comprendesse anche la camera di Blaise e quando la sera era arrivato in camera l’aveva trovato in piedi, stava molto meglio. Da tre giorni non gli dava nessuna medicina.
“Quindi mi avete chiamata qui per rapire Blaise?”
“Più o meno… beh, si.”
  
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