Sono molto agitata, continuo a fare avanti ed indietro per la stanza con Hope che mi prega di calmarmi.
Non ci credo ancora che sia arrivato questo giorno, ma a quanto pare sto davvero per laurearmi.
Oggi salirò su quel palco e vedrò tra il pubblico mio padre, la sorella di mia madre con la sua famiglia, il padre di Zayn ed infine Liam e Louis che ci avevano assicurato che non sarebbero mancati.
È tutti così assurdo che ancora non me ne rendo conto.
Noi tutti siamo in fibrillazione, ma credo che solo le mie mani non riescano a smettere di tremare.

È arrivata l’ora dell’inizio della cerimonia: i laureandi sono in fila a qualche metro dal palco e noi, in particolare, abbiamo già stappato una bottiglia di vino.
“Spero di cadere almeno con la laurea già tra le mani” esclama Hope alzando il bicchiere di plastica, facendoci ridere tutti quanti. Mi mancherà incredibilmente questa ragazza. Fino a tre anni fa la mia unica amica era Danielle, ma Hope era riuscita a capirmi e ad entrarmi dentro con la sua invidiabile spontaneità.
“E ora diamo il benvenuto ai laureandi del 2015!” Appena sentiamo il rettore pronunciare quelle parole, ci avviamo tutti verso la commissione che ci consegnerà il nostro tanto ambito pezzo di carta.
Veniamo chiamati in ordine alfabetico e fieri sfiliamo su quel piccolo palco allestito nel giardino dell’accademia.
“Melanie Clarke” enuncia, poco dopo, il rettore e quasi svengo. Mi faccio forza, butto fuori l’aria e salgo i gradini per andare a prendere la mia laurea. In quel momento, mi giro sorridente verso la platea, dove incontro gli occhi fieri di mio padre. Così, mi ritrovo già in lacrime mentre vado ad abbracciare tutti i professori che si complimentano con me.

Terminata la cerimonia, c’è un gran subbuglio: parenti che consegnano grandi mazzi di fiori, gente che si riunisce per allegre foto di gruppo, altri che si abbracciano e altri ancora che si commuovono nel vedere i loro figli con la toga e la pergamena tra le mani.
Io e Zayn ci dirigiamo verso i nostri padri che non tardano ad abbracciarci. Tutti i membri delle nostra famiglie ci riempiono di complimenti e ci fanno rimanere in posa per così tanto tempo che mi fanno male gli zigomi a forza di continuare a sorridere.
“Ci siamo ragazzi” viene ad avvisarci Niall ad un certo punto, facendoci segno di seguirlo.
“Che succede?” chiede mio padre.
“Abbiamo una sorpresa per voi, per tutti quanti” rispondo, lasciandogli un bacio sulla guancia per poi raggiungere i ragazzi.
Saliamo tutti sul palco, come accordato con il copro docenti, e Louis ci aiuta ad attirare l’attenzione di tutti:”Un momento di silenzio, per cortesia” dice, schiarendosi la voce, per poi continuare:”Io e i ragazzi che vedete alle mie spalle abbiamo preparato un pezzo per questa occasione. Speriamo di non annoiarvi” conclude, incitando  la folla a farci un piccolo applauso.
Siamo tutti nelle nostre posizioni: io, Hope, Zayn e Louis al centro del palco davanti a quattro microfoni, con da una parte Niall, Liam e Danielle pronti ad accompagnarci con le chitarre.
“Questo pezzo l’abbiamo scritto io e Melanie e l’abbiamo intitolato “Magnifico”. Rispecchia tutti noi con le nostre storie, ma oggi lo dedichiamo a te, Harry. Sei sempre qui tra noi” dice Zayn, guardando verso il cielo.
“Sei pronta?” mi domanda Hope, mettendomi una mano sulla spalla.
“Non la sarò mai, quindi iniziamo!” le dico un po’ rassegnata.
Le prime note della canzone iniziano a disperdersi. Si  tratta di una canzone con una parti rap, di cui si occuperanno i ragazzi, e un ritornello più armonico che intoneremo io e la mia compagna di stanza.
“E gli anni passano e non ci cambiano, davvero trovi che io sia diverso, guardami in faccia i miei occhi parlano e tu dovresti ascoltarli un po’ più spesso..”
Solo la prima strofa cantata dai ragazzi mi fa inumidire gli occhi e accapponare la pelle, mi manca così tanto.
“Anche se fuori tutto è magnifico, non lo prenderò come un rimprovero, è possibile abbia sogni sbagliati un po’ illusi al momento, mi appartengono” canto con Hope, guardandola negli occhi per cercare il conforto che mi ha dato in questo lungo anno e mezzo.
“Fuori è magnifico, sì ma tu un po’ di più, sei la bellezza a due passi a portata di manicure, ma so che quando troveranno il centro dell’universo rimarrai delusa a scoprire che non sei tu.
Ognuno coi suoi pensieri, i suoi segreti, lo so siamo divisi dallo spazio senza essere pianeti..”
Quell’ultima frase l’avevo scritta lo scorso 7 ottobre, quello che doveva essere il secondo anniversario mio e di Harry. Ogni volta che sentivo Zayn cantarla, dei brividi mi percorrevano tutti il corpo e sentivo il bisogno di essere stretta, ma non da braccia qualsiasi, dalle sue. Ed ogni volta mi rendevo conto che ciò non era più possibile e, di conseguenza, mi tornava in mente quel maledetto giorno all’ospedale:

Dopo poco che la famiglia di Harry ha lasciato la stanza, sentiamo dei forti singhiozzi provenire dal corridoio. Mi alzo immediatamente, immaginandomi la madre di Harry che abbraccia suo figlio finalmente sveglio, ma niente di tutto questo si avvera.
Gemma e la madre sono strette tra le braccia del padre, mentre cercano di contenere i singhiozzi. Davanti a loro vi è il medico che con la testa bassa, dice comprensivo:”Abbiamo fatto tutto il possibile, ma il suo copro non ha retto. L’impatto è stato tropo forte e gli ha tolto le energie sufficienti per superare questo tipo di operazione. Mi dispiace molto, era troppo giovane” conclude, mettendo una mano sulla spalla del padre di Gemma.
Io sono lì, immobile ad osservare la scena. Mi sento come una spettatrice, in attesa che cali il sipario e che gli attori, Harry compreso, vengano a far l’inchino davanti al loro pubblico.
Questa, però, è la realtà e fa davvero troppo male.

Continuo a cantare con le lacrime ormai fuori controllo e quando terminiamo veniamo ringraziati con un caloroso applauso, mentre ci abbracciamo tra di noi.
“A Harry, signori e signore, al meraviglioso ragazzo che ci ha lasciati troppo presto” conclude Niall, singhiozzando ormai da tempo.

La maggior parte delle persone se ne sono andate, ma noi siamo ancora seduti sul prato del giardino dell’edificio, incapaci di dirgli addio.
“Non sono pronta ad andarmene. Là fuori non avrò più niente di Harry” dico amareggiata, bevendo un altro sorso di vino.
“A volte quando sono in bagno, mi sembra di sentirlo mentre mi rimprovera per il mio ennesimo ritardo. Mi sento così stupido” interviene il biondino, imitandomi.
“Il 7 ottobre scorso l’ho aspettato, sai. Credevo che stavolta sarebbe venuto a prendermi. Come dovrei sentirmi?” confesso a mia volta.
“Impareremo a conviverci, ragazzi. Tutti insieme. Tu e Niall siete quelli che gli erano più vicino e noi siamo qui per fare lo stesso” ci rassicura il mio migliore amico che ha la brutta abitudine di usare sempre le parole giuste.
Detto questo, decidiamo finalmente di alzarci e di prendere le nostre ultime cose nei rispettivi alloggi.
Ci ritroviamo tutti all’entrata:”Allora, ci vediamo” dice Hope.
“Puoi contarci” ribatte Zayn.
“Non voglio assolutamente liberarmi di voi” dico decisa e consapevole di aver trovato gli amici per la vita.





SPAZIO AUTRICE: Ebbene sì, ho concluso la mia prima storia. Sono un po' triste per questo, mi è piaciuto molto scriverla e devo ammettere che questo finale non era del tutto programmato.
Non ho voluto avvisarvi per tentare di creare l'effetto a sorpresa.
Comunque ci tengo a ringraziare coloro che hanno inserito la mia storia tra le preferite/seguite sin da subito, il vostro appoggio mi è servito molto.
E poi ringrazio le mie lettrici silenziose e spero che, dopo questo finale, abbiate voglia di dirmi cosa ne pensate della mia storia.
Spero di tornare presto a scrivere per voi.
Nel frattempo vi saluto:
Baci, L.