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Autore: slashsriffs    14/06/2015    3 recensioni
Los Angeles, 1987.
Lisa ha vent'anni, vorrebbe divertirsi ma non può, perchè dentro di sè sente di averne ottanta.
Una sera di maggio incontra Slash, un chitarrista squattrinato che insieme al resto della sua band riscuote una certa notorietà nella città degli angeli.
La loro può sembrare una passione durata una singola notte fatta di alcol e forse stupefacenti, ma le cose cambiano quando da sobri un paio di occhi neri ritrovano le grandi pupille chiare che lo avevano tormentato notte e giorno.
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Superati le 10k letture e i 550 voti favorevoli su Wattpad.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izzy Stradlin, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Meredith era così, Lisa lo sapeva. Quando c’era qualcosa che la turbava si chiudeva in se stessa ed iniziava a fumare come una turca, accendendo e spegnendo le Lucky Strike che tante volte avevano condiviso sdraiate sul divano del suo piccolo ma accogliente appartamento.
Le mancava Los Angeles, ora che era ritornata in California non vedeva l’ora di assistere al prossimo concerto nella città degli angeli per tornare qualche giorno a casa e magari conoscere la fidanzata di suo fratello Tyler.
Quanto gli mancava anche lui. Erano rimasti soltanto in due, loro contro il mondo.
Una morsa allo stomaco quando si rese conto che se le cose fossero andate davvero bene tra Tyler e la sconosciuta Anne, una terza persona sarebbe entrata a far parte della piccola bolla in cui lei e suo fratello continuavano a vivere. Una bolla trasparente che sarebbe stata pronta a scoppiare da un momento all’altro al minimo urto.
Meredith era colei che riusciva a farla uscire da quell’ambiente stretto e scomodo senza che il resto svanisse.
Era ancora sdraiata sul piccolo divano della camera di Duff, le sue gambe erano troppo lunghe, i piedi penzolavano strusciando ripetutamente contro la stoffa mentre la cenere della quarta o quinta sigaretta nel giro di un’ora cadeva indisturbata e lenta sulla moquette, i suoi occhi ogni tanto controllavano che non fosse lei la causa di un prossimo incendio.
L’immagine di Lisa e di tutte quelle valvole che le ricoprivano il braccio, segni di aghi che hanno ripetutamente perforato la sua pelle perfetta ed ora marchiata, non riusciva a svanire dalla sua mente fin troppo lucida.
Sapeva quello a cui Lisa stava andando incontro, aveva sentito di Emily, la cameriera del Roxy con cui Lisa era partita per New York, morta per overdose, e ricordava ancora il giorno in cui la polizia di Los Angeles aveva ritrovato il corpo di sua cugina, quasi come una sorella per lei, privo di vita su un marciapiede lurido di Compton. Brividi percorsero la sua schiena quando le tornarono in mente le figure dei suoi genitori disperati, che adesso la aspettavano ansiosi e felici per una visita, nel momento della notizia, mentre le lacrime bagnavano i loro volti non ancora segnati del tutto dalla vecchiaia e il cuore reggeva un peso troppo grande per non gridare al mondo il dolore straziante di quel momento.
I suoi occhi avevano vagato per la stanza di Duff in cerca di chissà cosa, frenando il suo istinto dal frugare tra le sue cose.
Era stato gentile a chiamarla, non riusciva a capire come fosse riuscito ad avere il suo numero, ma quando aveva sentito che aveva intenzione di fare una sorpresa a Lisa non si era tirata indietro. Le aveva dato l’indirizzo dell’albergo in cui alloggiavano, le aveva detto che se avesse avuto qualche problema nel raggiungerli ci avrebbe pensato lui, voleva addirittura pagarle il biglietto del treno.
Ma perché tutto quello?
Infondo ricordava che Duff e Lisa non erano poi così grandi amici.
Alzò lentamente il capo, i suoi lunghi capelli bruni le caddero dinanzi al viso come una cascata, e sbuffando si ricompose, assumendo una giusta posizione, cercando di sedersi senza incenerire il divano sul quale aveva passato circa un’ora e mezza a pensare e ripensare su cosa fare e dire, come comportarsi nei confronti di Lisa.
Le venne in mente il caldo e dolce sorriso che Duff le rivolse non appena la vide arrivare, aveva sentito le sue guance arrossire e i muscoli del suo viso contrarsi per incurvare le labbra e accogliere il bassista come meglio poteva. Ritornò a sorridere quando si ricordò di tutti quei particolari.
Terminò di fumare anche l’ultima sigaretta e si alzò velocemente con l’intenzione di andare alla ricerca di Duff Mckagan.
Con i piedi scalzi, fregandosi di quello che avrebbero potuto dire vedendola e sentendo la puzza di fumo che le si era attaccata addosso e che non l’avrebbe lasciata andare fino alla prossima doccia, si ritrovò dinanzi alla porta che spalancò mentre il numero 18 le saltò dinanzi agli occhi.
Si fermò per qualche secondo, chiedendosi perché in quel momento avesse bisogno di vedere Duff Mckagan, il bassista che aveva incontrato mesi fa al Roxy, dopo la conversazione avuta con uno Slash curioso e assetato di notizie riguardanti la vita di Lisa, e con il quale si era trattunta reputando il discorso interessante, ma alla fine la serata si era conclusa con lui che lasciava il locale in compagnia di una ragazza che lavorava al ristorante giapponese dietro l’angolo e della quale non ricordava neanche il nome.
Ricordava perfettamente quando Duff la guardava e la ascoltava parlare e il suo sorriso non scompariva mai, l’aveva fatta sentire bene, desiderata, quasi amata.
Non succedeva spesso che un ragazzo riuscisse davvero a capirla o sprecasse del tempo a sentire quello che aveva da dire.







Si sbalordì quando si rese conto che Duff le piaceva, molto probabilmente dalla prima volta che l’aveva visto, ma si stupì ancora di più quando se lo ritrovò di fronte, pronto per entrare in camera sua ma insicuro su quello che avrebbe potuto trovarci.
Le parole sembrarono morirle in gola, Meredith lo guardava e non riusciva a trovare neanche un difetto in lui.
Forse una cosa, forse fu proprio quella a bloccare i dolci pensieri che fluttuavano nella sua mente: la fede dorata che circondava il suo anulare.
Lisa le aveva detto che si era sposato e le aveva raccontato anche quanto fosse stata stupenda la cerimonia.
Pian piano un senso di tristezza e un pizzico di gelosia iniziarono a percuoterle il corpo, ma il tutto sembrò fermarsi all’udire la voce di Duff.

“ Hey, come stai? Mi stavo chiedendo se avessi avuto bisogno di qualcosa “ la mano del bassista raggiunse la sua testa bionda per poi scendere a grattare il collo, Meredith sentiva il disagio e forse anche la timidezza di Duff in quel momento.

“ Ti chiedo di perdonarmi, non avrei dovuto rinchiudermi nella tua camera per circa due ore… Magari hai bisogno di riposarti e io ti ho negato un letto comodo, mi dispiace così tanto, non so cosa mi sia preso “ era nervosa anche lei, quelle parole fuoriuscirono dalle sue labbra velocemente e Duff a stento riuscì a starle dietro.

“ Tranquilla, Mer. Sono supercarico e nonostante siano soltanto le due, sono pronto per il concerto di stasera!” Duff le rivolse un occhiolino e le sorrise ma poi notò la strana espressione che assunse il suo viso.

“ Non chiamarmi così, non lo sopporto “ borbottò, le labbra imbronciate e quegli occhi grandi e azzurri, improvvisamente nella mente di Duff si materializzò l’idea di loro due insieme.

Sbattè velocemente le palpebre abbassando poi lo sguardo, vergognandosi per i pensieri inopportuni che stava facendo sulla migliore amica di Lisa, che lui aveva chiamato con uno scopo ben preciso.
Duff odiava le droghe, l’unica che assumeva, soltanto quando ne sentiva il bisogno, era la cocaina.
Sniffare lo faceva star male ma l’aiutava anche a dimenticare quello che non avrebbe voluto ricordare o a sballarsi per qualche ora. Preferiva l’alcol, una bella bottiglia di birra o di whisky, forse più di una.
Lisa ci aveva preso la mano con le droghe, lei e Slash non facevano altro che andare alla ricerca di posti sicuri in cui farsi una pera.
Temeva per la salute della ragazza ma ancor più per quella del suo migliore amico: sperava che Lisa lo avesse in qualche modo aiutato ad uscire da quell’orribile mondo, ma entrambi ci erano cascati e adesso nessuno dei due sapeva come venirne fuori.
Duff sperava che Meredith riportasse Lisa sulla dritta via, anche se da quel che ricordava sembrava non esserci mai stata.

“ Non mi avevi detto che Lisa stava.. Stava così male. E’ dimagrita tantissimo, il colore della sua pelle è ancora più pallido di quanto ricordassi, per non parlare del suo volto..”  ammise la ragazza, abbassando il capo, fregandosi delle ciocche di capelli che le impedivano la vista.

“ Mi dispiace, non mi sarei mai immaginato una reazione del genere da parte tua “ Meredith si fece da parte e lasciò entrare finalmente Duff nella sua camera.

“ Io so cosa fare “ non appena la porta si chiuse alle sue spalle, Duff potè finalmente rilassarsi, sedendosi sul letto, guardandosi intorno per capire se qualcosa fosse cambiato, ma aveva notato soltanto un po’ di cenere sulla moquette.

“ Voglio solo che entrambi stiano bene “  si lasciò andare, emettendo un pesante sospiro e sdraiandosi sul grande letto e rivolgendo gli occhi chiari al soffitto.

“ Staranno bene “ sentì Meredith avvicinarsi, i suoi piedi nudi strusciavano sulla soffice moquette azzurra.

“ Slash starà bene, tu starai bene “ a quelle parole, Duff ritornò a sedersi e a guardare la ragazza bellissima che cercava di infondergli coraggio quando in realtà era lei che ne aveva bisogno.

Si alzò, quella ragazza sembrava così giovane ed innocente, non aveva la sua età, il suo viso era troppo delicato e le sue labbra immacolate.
Iniziò a chiedersi se fosse vergine, se la sua pelle candida non fosse stata davvero mai toccata da nessun’altro.
Ma poi ricordo che infondo Meredith era la migliore amica di Lisa e che quest’ultima era pur sempre stata una puttana.

“ Quanti anni hai, Meredith?” le domandò, osservandola mentre lasciava andare sul divano la maglia a lunghe maniche azzurra che stava indossando nonostante lui stesse morendo per il caldo.

“ Venti “ rispose con voce flebile, i suoi occhi guardavano ovunque tranne che quelli di Duff.

“ Starai bene anche tu “ le disse, sorridendole ed allungando una mano a sfiorarle il volto.

“ Duff..” dalla mente di Meredith scomparve la fede che Duff stava indossando alla mano sinistra, scomparvero Lisa e Slash, sembrò annullarsi anche la delusione e il dolore causati nel vedere la sua migliore amica in quelle condizioni: c’era solo Duff.

“ Grazie “ sussurrò quando ormai le labbra di lui erano già premute contro quelle di Meredith che si lasciò andare al tocco della sua mano che si intrufolò tra la folta chioma, accarezzandole lentamente il collo.

Era bella, bella da impazzire.
Non c’era Mandy, Duff non soffriva più per la lontananza ora che si ritrovò sdraiato sul corpo di Meredith che lentamente e sinuosamente si muoveva sotto di lui, abbracciandolo, rassicurandolo, come se sapesse che il motivo della sua tristezza e preoccupazione non fossero soltanto Slash e Lisa.
Si abbandonarono all’istinto, si amarono per quella che sembrò un’eternità ma alla fine fu soltanto del sesso, che aiutò entrambi a continuare la giornata.
 
 






Mancava circa un’ora al concerto , ben presto il Pacific Amphitheatre avrebbe accolto migliaia di fans scatenati pronti per il rock.
I Guns N’ Roses erano pronti per suonare al fianco degli Aerosmith per la penultima volta. Dopo il loro arrivo in Costa Mesa e dopo aver trascorso un giorno a rilassarsi tra mare e piscina nel piccolo hotel in cui avevano alloggiato, erano ora pronti più che mai.
Lisa e Meredith si erano evitate il giorno precedente, Duff e la sua migliore amica avevano trascorso il resto della giornata insieme, a discutere su come poterli aiutare.
Mentre provavano gli strumenti e si accertavano che tutto fosse al posto giusto, Lisa fumava indisturbata in un angolo del palco, preoccupata per Meredith che se ne stava in silenzio all’angolo opposto, eccitata di parlare con Steven Tyler in persona e intorno alla quale gironzolava Joe Perry.
Quella situazione la irritava, sembrava che Meredith avesse già dimenticato quello che era successo il giorno precedente, quando l’aveva vista e quasi disgustava si era allontanata da lei.
Sbuffò ma subito riprese a sorridere quando sentì le mani di Slash circondarle le spalle per un abbraccio veloce.

“ Temo che tu debba raggiungere il retro, stiamo per iniziare “ disse quando si accorse del gruppo di persone che lentamente si espandeva.

“ Ti aspetterò dietro le quinte, come sempre “ alzò il capo per rivolgere le labbra al suo mento ispido a causa del lieve accenno di barba.

“ A dopo piccola “ Slash le sorrise e strinse ancora di più la presa per poi lasciarla andare del tutto e raggiungere i tecnici che reggevano la chitarra che avrebbe dovuto suonare.

Si alzò lentamente e raggiunse Meredith in silenzio, osservò quanto fosse bella con quella semplice gonna bianca che le lasciava scoperta la pancia piatta.
Quella che considerava ancora la sua migliore amica la guardò, uno sguardo triste ed amaro, si limitò a camminare al suo fianco.
Non si sarebbe persa quel concerto per nulla al mondo ma era consapevole del fatto che proprio durante quel concerto avrebbe dovuto parlarle, se non prima.
Si sedette al suo fianco, a differenza dei piedi di Lisa i suoi toccavano perfettamente il pavimento scuro. Ma poi ci pensò su e decise che avrebbe aspettato la fine di tutto quello per parlarle e convincerla a cambiare vita, con o senza Slash.
Temeva quale sarebbe potuta essere la reazione di Lisa ma sapeva di farlo per il suo bene e questo era quello che la determinava.
 
 








Dopo aver vissuto le tre ore più intense e felici della sua vita, durante le quali aveva anche messo da parte la delusione ed aveva cominciato a ballare con la sua migliore amica, Meredith aspettò che i ragazzi, insieme agli Aerosmith, lasciassero il palco e raggiungessero i camerini per parlare con Lisa.
Quest’ultima capì le intenzioni dell’amica e riprese a sedersi nell’esatta posizione iniziale.

“ Dai, fallo. Parla e dimmi quanto io faccia schifo! Quanto io sia felice e quanto io stia davvero bene!” scrollò le spalle, non rendendosi conto delle assurdità che aveva appena detto.

“ Quanto tu stia bene? Stai scherzando spero! Sembra che tu e Slash vogliate ammazzarvi a tutti i costi!” finalmente si lasciò andare e anche se si rese conto del tono alto di voce non si fermò imbarazzata per quello che le avrebbe detto.

“ Sto bene, Meredith! Amo Slash, non sono mai stata così felice in vita mia!” la gola piena di lacrime, lo stomaco chiuso, gli occhi spalancati, Lisa aveva paura.

“ Ami Slash? Dio mio, certo che lo ami! Ma siete dei fottuti tossici, santo cielo! Ti sei vista almeno una volta allo specchio in questi mesi? Mi sto chiedendo quale sia il miracolo che ti lascia vivere ancora!” coloro che lavoravano per le band passavano ma sembravano non curarsi di quello che stava accadendo.

“ Se sono immorale, sono immorale. Non è una tua fottuta preoccupazione se sono immorale o no “ le puntò un dito contro rivolgendole uno sguardo minaccioso.

“ Certo che lo è! Dannazione, sei tu! Sei come una sorella per me! Non voglio venire a sapere da un fottuto squillo di telefono o da un piccolo articolo di fondo pagina del più stupido dei giornali che sei morta per un’overdose! L’eroina, la cocaina e tutte quella merda che ti scorre dentro… Tu non sei questo, Lisa! E se Slash ti ha trascinato in questo buco nero, beh allora non dovresti stare con lui “ l’aveva detto, aveva avuto il coraggio di sbatterle in faccia quella che non era altro che la verità.

“ Non mi costringe a drogarmi, piccola Meredith. Non mi punta una siringa contro e mi obbliga ad iniettarmi l’eroina nelle vene! Mi piace, amo drogarmi! Mi da pace, non penso a nulla, sto bene quando mi intossico! Dipendo da tutto questo, come fai a non capirlo? ” si era alzata e furiosa non sapeva neanche per cosa aveva iniziato ad urlarle contro.

“ Dov’è finita la Lisa che lotta? Quella che non avrebbe mai permesso a qualcuno di diventare la sua abitudine? La ragazza che ha sofferto fin troppo ma che è in grado di fare di meglio per essere felice e non dipendere da un veleno. Pensaci, lo sai anche tu che sei cambiata dall’esatto momento in cui hai incontrato Slash. Non sto dicendo che sia una brutta persona, ma ti ha trascinato in qualcosa che è più grande di entrambi. Le sue dipendenze sono diventate le tue. Lui dipende dalla droga e tu dipendi da lui” la guardò indietreggiare e sedersi di nuovo.

“ Ti sbagli, Meredith. E’ esattamente il contrario. Sono io che dipendo da quella merda e lui che dipende da me. Lo so, me l’ha detto. Non capisci che ho paura? Paura di perderlo per un’overdose, paura di allontanarmi da lui, di sapere che sta male perché io non sono qui a consolarlo” ammise, stringendo la lunga gonna nera che stava indossando tra le mani sudati e tremanti.

“ Ma ti sei mai chiesta se lui ha gli stessi timori? Ti ha mai detto che ha paura di perderti? E non quando la mattina non ti trova al suo fianco nel letto caldo e si preoccupa perché aveva bisogno di sesso o perché dovevi preparargli un’altra dose” osservò gli occhi grandi di Lisa spalancarsi e la sua bocca stringersi in una linea stretta: stava per scoppiare a piangere.

“ Io lo amo” lacrime calde lasciarono andare i suoi occhi castani bagnando il suo viso sudato e scavato, non mangiava da giorni, si limitava alla solita dose con la quale riusciva a sopravvivere.

“ Oh, Lisa “ Meredith le fu subito vicina per un abbraccio, cullandola e passando le sue mani tra i capelli lisci e crespi; “ so che lo ami, lo so. Ma è arrivato il momento di capire e scegliere: o lui o tu “ e detto ciò, si lasciò andare ad un pianto silenzioso anche lei mentre Lisa era in preda ai singhiozzi.






 
Spazio autrice:
lo so, lo so, lo so! Sono in un ritardo imperdonabile, scusatemi, scusatemi, scusatemi!!
E mi dispiace anche dirvi che questo è il penultimo capitolo di Rocket queen.
Malinconia... Davvero, non riesco ancora a credere che il prossimo sarà l'ultimo capitolo, che ci sarà per l'ultima volta uno Slash ed una Lisa.
Ma vi prego, non permettete che ora inizi a scrivere delle lunghissime note, perchè non ne sarei capace.
Non ce la faccio, se solo ripenso a tutto quello che ha passato Lisa..
Vi lascio subito, dopotutto le note saranno belle lunghe nel prossimo ed ultimo capitolo.
Ringrazio ancora le persone che continuano a seguire la storia e coloro che lasciano una recensione, vi amo, sappiatelo!
xx









 
   
 
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