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Autore: 50shadesofLOTS_Always    15/06/2015    2 recensioni
La vita può cambiare in un attimo. In una sola notte. Per sempre. Come ritrovare allora la gioia di vivere e quella sensazione di amare e sentirsi amati? Alle volte,basta una tavolozza di colori,una paio di punte da ballo ed un ragazzo dagli occhi nocciola...
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un amore piú forte del Destino'
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Parcheggio il motorino e mi sfilo il casco per poi riporlo sotto al sellino mentre ripenso alle parole di Tiberio,riguardo alla scelta di Rossi come "Angelo Custode". Tiberio non é il tipo da affidarmi a qualcuno che non conosce come le proprie tasche. La sua risposta non fa' altro che inquietarmi: 'Ha la nostre età... E poi c'é chimica fra voi...', ha detto facendo spallucce. Tsk! Chimica?! Lui che scienze non l'ha mai studiata. Scuoto la testa rassegnata,accertandomi di avere tutto con me. Devo ammettere che l'assenza del mio migliore amico,non mi fa' stare tranquilla. Ogni volta che metto piede fuori casa,mi sento sempre vulnerabile,nonostante la mia lingua biforcuta attenui questo mio aspetto. La mancanza di un filtro bocca-cervello é forse l'unica arma che mi é rimasta dopo quella sera. Il senso di smarrimento torna a farsi sentire e mi attanaglia lo stomaco. Inoltre,Tiberio ha avuto l'inconsueta sfacciataggine di non darmi spiegazioni sulla sua partenza. Era misteriosamente cupo e criptico, cosa che mi rende ansiosa ed irritata. Spero solo che torni presto. Mentre attraverso la strada,sento gli sguardi dei ragazzi addosso. Sono più grandi alcuni e mi terrorizzano a morte. Alcuni ricordi tornano a galla,facendomi vacillare mentalmente. Resta calma,resta calma. Come se avesse sentito le mie mute preghiere,Marco compare all'angolo della strada,oltre il cortile recitato da cui sporgono le fronde degli alberi. Ha le cuffie nelle orecchie mentre mi cammina incontro con passo sicuro e ritmico. Accenna ad un sorriso e per un attimo,l'idea che Tiberio lo abbia informato di quell'evento mi rende ancor più nervosa. Lo osservo mentre si avvicina con un andamento moderato. Indossa un paio di jeans,una maglietta a maniche lunghe e con lo scollo a V ed un paio di sneakers bianche. Quei suoi capelli,apparentemente tanto ribelli e quegli occhi ambrati,tanto ammalianti mi mandano in tilt il cervello. É come se attorno a lui,gravitasse un alone eterea sicurezza. Lo stesso alone che aleggia su Tiberio. La cosa mi lascia piacevolmente sorpresa << Ciao >> mormora togliendosi le cuffie dalle orecchie. Sorrido restando in silenzio per un attimo. Lo osservo di sottecchi mentre attendiamo il suono della campanella per entrare << Cosa ascoltavi? >> chiedo cercando di approfondire l'aspetto esoterico di Marco Rossi,ancora non chiaro alle mie abilità empatiche. Lui mi rivolge uno sguardo calmo << Non ho un cantate preferito,ma sono affezionato in generale alla musica italiana... Alle volte,ho dei gusti un pò... >> si sofferma a pensare il termine adatto << Eclettici... >> finisco al suo posto. Annuisce lasciando il posto al silenzio,stavolta meno imbarazzante. Musica italiana. Un punto per te nei miei confronti, Rossi.

*****

Durante le lezioni,mentre prendo appunti oziosamente,Marco mi fissa di tanto in tanto come se da un momento all'altro dovessi uscire dalla finestra. Anche durante l'intervallo,se ne sta in un angolo a consumare il suo panino senza scollare gli occhi da me. Credo che Tiberio abbia frainteso un pò il significato dell'espressione "tenere d'occhio". Ad un tratto,Irene mi si avvicina. Le sorrido caldamente. Il suo fare spumeggiante mi coinvolge in qualsiasi momento e la cosa non mi fa' pensare che ho un bodyguard attaccato alla suola delle scarpe,come una chewgum << Ehy! >> esordisce prima di addentare la sua colazione. Le sorrido mentre cominciamo a parlare delle lezioni di danza,argomento che mi distrae in fretta << Sai,ho sentito che quest'anno faranno fare un assolo... >> dice con fare cospiratorio dopo qualche minuto << Di contemporaneo? >> domando incuriosita << No,di punte! - il suo tono si alza di due ottave per l'eccitazione - Di contemporaneo,non lo so. Ma é sicuro che ci sarà un passo a due con Marco... >> sussurra avvicinando il viso al mio,lanciando delle occhiate al Signor Rossi. Inarco un sopracciglio << Quanto sai su Rossi? >> chiedo fingendo un tono disinteressato << Abbastanza da farti venire il mal di testa >> dice con un'espressione furba e soddisfatta di sé stessa. Oh,Tiberio! Hai adocchiato quella giusta,furfante! Gli darà del filo da torcere. La osservo negli occhi cerulei,cristallini aspettando che mi faccia venire un'emicrania << Hai delle domande da pormi? >> << Da quanto tempo pratica danza? >>. Sondiamo il terreno << Dieci anni >> risponde sicura << Sai perché é stato bocciato all'ITIS? >> << Dicono che abbia perso l'anno di proposito... >> mormora a bassa voce << Che vuoi dire? >>. La mia voce esce più sconcertata di quanto avrei voluto << Lui non ha mai voluto frequentare quel liceo,ma questo. Cosí si é ribellato al padre,facendo lo sciopero dello studio... >> confessa tutto d'un fiato. La cosa si fa' interessante. Credevo fosse un santarellino,invece si sta' rivelando un artista a dir poco fuori di testa. Mi piace. Irene continua a parlarmi di altro,ma io sono concentrata sulla figura di Marco affacciato alla finestra << Sai se é fidanzato? >> le chiedo improvvisamente lasciandola interdetta << Cosa? >> << É impegnato?! >> dico di nuovo mantendo la calma << Sapevo che c'era qualcosa fra lui e una tipa del nostro gruppo di ballo... Ma era lei quella che si faceva un pò troppe fantasie >> risponde acida abbassando nuovamente la voce << Chi? >> << Quella coi capelli neri... >>. La guardo di scatto,come se mi avesse dato un pizzicotto << Rossella... >>. Quel nome mi lascia un certo sapore amaro in bocca. Lo squadro e non sembra cosí estroverso come dice. Anzi. 


****

Sistemo i lacci della seconda scarpetta attorno alla caviglia,faccio un fiocco e lo nascondo nell'incavo della caviglia. Provo a salire sulle punte per testare la scivolosità del parqué. Arriccio il naso contrariata e mi avvicino alla cassetta,per sporcare un pò la punta e la suola delle scarpette con la pece. Non mi va' di rompermi la caviglia. Nel mentre  che le altre si allacciano le punte,Marco mi si avvicina << Vieni ti spiego gli esercizi al centro intanto... >> mormora con un lieve sorriso ad increspargli le labbra. Lo seguo in un angolo della sala e mi insegna due esercizi da svolgere,uno in diagonale e l'altro al centro. Ne approfitto per osservarlo minuziosamente i dettagli del suo volto e del resto del corpo. Non avevo mai notato veramente la sua bellezza. Mentre parla,lo ascolto con attenzione. Poi l'insegnante ci richiama,liberandomi dallo stato di trans che mi aveva colto con la vicinanza di Marco e ci dice di metterci in fila. Non avevo compreso che l'esercizio andava fatto in coppia,fino a che non mi ritrovo a ballare con Marco. Fortuna che non c'é alcun tipo di contatto fisico. L'insegnante mi sorride,riempiendomi di complimenti. La cosa mi fa' arrossire leggermente mentre mi sento stranamente osservata. Volto lo sguardo ed incontro il volto rabbioso di Rossella.

Anche la lezione di contemporaneo passa in fretta,fra riscaldamento e variazioni ancora da montate in coreografie. Andrea ci richiama e ci sediamo in cerchio << Ho deciso che quest'anno faremo la rappresentazione di Aladin. Questo per voi é l'ultimo saggio che passerete con i bambini,perché il prossimo anno,voglio fare due spettacoli divisi... - esordisce entusiasto della sua stessa idea - Ma tornando al presente. Aladin. Innanzitutto, io ho già scelto i protagonisti... >>. Avverto la tensione salire mentre molte ragazze si sporgono in avanti,compresa Irene. Non so perché ma la situazione non mi tranquillizza affatto. Ho uno strano presentimento. Brutto. E quando ciò accade,significa una sola cosa: guai << Marco,impersonerá Aladin. Mentre Jasmine su consiglio dell'altra insegnante,la farai tu... >> annuncia fissandomi. Oddio. Annuisco dopo qualche istante,ancora presa dallo "shock". Questo significa un passo due. Contatto fisico << Potrei sapere su che base é stata fatta questa scelta? >> chiedo cercando di mantenere una voce salda << Ti avevo giá notato anni fa ai miei stage. Inoltre,l'altra insegnante ha catturato la tua abilità nel muoverti in entrambi gli stili >> afferma con decisione. Al che mi zittisco,senza sapere cosa fare. Abbozzo un sorriso quando incontro lo sguardo di Marco. L'idea che possa anche solo abbracciarmi é inconcepibile per adesso. Non posso. Eppure un tarlo mi rode la psiche. C'é una strana attrazione nei suoi confronti e forse é questo,quello che mi terrorizza maggiormente. Più di un suo contatto fisico. Oh,Tiberiio torna presto!

   
 
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