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Autore: Crystal Wright    15/06/2015    6 recensioni
"Dopo la battaglia di Hogwarts, Draco Malfoy andò da Harry Potter e, con le lacrime agli occhi, disse: “Mi dispiace, voglio ricominciare tutto da capo. Io sono Draco, Draco Malfoy.” E gli porse la mano. Harry, sul punto di piangere, gliela strinse."
17 maggio: giornata mondiale contro l'omofobia. JK Rowling ci ha insegnato a non discriminare persone di nessun genere, ad amare qualsiasi persona senza pregiudizi. Oggi il mondo intero ringrazia persona come lei che lottano affinché tutti abbiano gli stessi diritti e pari opportunità. Mi appello a tutti coloro che, nel 2015, continuano a volere una comunità tutta uguale, basata sugli stessi principi e lo stesso modo di vivere. Ma noi abbiamo imparato a lottare contro gli stereotipi. Viva la diversità! Viva coloro che hanno tanto coraggio da vivere come vogliono! Viva la Drarry!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Love is never wrong.
Capitolo 12: What the hell do I have to do?
 
Draco spalancò gli occhi nel vedere Harry fare irruzione nella sua camera con la faccia rossa e i capelli più spettinati del solito. Anche lui aveva gli occhi cerchiati di rosso e  nell’insieme sembrava ancor più disperato del biondo.
– Harry! – gridò lui, alzando la voce di mezzo tono. – Che diamine ci fai tu qui? –
Harry rimase sulla soglia della porta, consapevole del fatto che, se fosse entrato, Draco lo avrebbe vaporizzato con la magia. – So che sei furioso con me, ma prima mi hai attaccato il telefono in faccia e volevo assicurarmi che stessi bene. –
Draco si girò verso la finestra, dando le spalle al moro. – Sto benissimo. –
Harry, però, non si diede per vinto, ma si avvicinò al letto di Draco e si sedette sul bordo più lontano. Draco si girò di scatto, dimenticandosi di poter contare sull’aiuto della magia.
– Vattene! – urlò il biondo istericamente. – Non voglio vederti! –
– Va tutto bene, voglio solo aiutarti. – cercò di calmarlo Harry, ma il suo gesto ebbe il solo risultato di fare infuriare ancora di più il biondo, che gli si lanciò addosso tempestandolo di pugni. Finirono entrambi a terra. Harry era molto più forte di Draco (il biondo non aveva praticamente muscoli), ma lasciò che l’altro lo colpisse senza reagire, coprendosi solo la faccia con le braccia. Alla fine, quando Harry decise che Draco aveva scaricato abbastanza la sua rabbia, invertì le posizioni e schiacciò a terra il biondo, bloccandogli i polsi con le mani. Draco cercò di divincolarsi, ma senza successo: la presa di Harry era salda e non ammetteva obiezioni di alcun tipo.
– Lasciami andare! – urlò Draco cercando di liberarsi dalla stretta ferrea del moro. Si divincolò ancora per un po’, poi alla fine, stremato, perse la voglia di lottare. Harry lo lasciò andare lentamente e lo aiutò ad alzarsi. Draco strattonò via il braccio che il moro teneva e si girò dall’altra parte, dando la schiena al moro e lasciando che un’unica lacrima gli solcasse il viso.
– Guardami. – gli ordinò Harry. Draco rimase nella stesa posizione.
Guardami. – ripeté il moro con un tono più supplichevole. Draco si strinse le braccia al petto, ma non si mosse da lì. Allora Harry gli girò intorno e gli si piazzò davanti. Draco chiuse gli occhi per non vederlo, lasciando ancora una lacrima solcargli il viso.
– Ehi, guardami. – lo supplicò ancora Harry, prendendogli il mento tra due dita. – Mi fa male vederti in queste condizioni. –
Draco aprì gli occhi solo per inveire contro il moro e fargli presente che, se si trovava in quelle condizioni, era solo per colpa sua. Ma, appena lo guardò, notò che il moro era a pochi centimetri da lui e si stava avvicinando troppo. La mente gli ordinò di allontanarsi, ma le gambe rimasero incollate dov’erano, aspettando il momento in cui Harry poggiò delicatamente le labbra sulle sue.
Il bacio durò poco: appena Draco riuscì a riprendere il controllo del suo corpo, si staccò e si mostrò allibito.
– Che diavolo ti è preso?! –
Harry lo guardò come se fosse la prima volta. – Mi sono innamorato di te, Draco. –
Il biondo si avvicinò alla finestra e poggiò le mani sul davanzale, respirando a fondo per tornare alla realtà. “Non è reale”, continuava a ripetersi, mentre tutto intorno a lui perdeva consistenza.
Harry gli si avvicinò ancora, poggiandogli delicatamente le mani sui fianchi e facendogli pressione per farlo girare. Draco, però, rimase impassibile. Harry allora cambiò tattica e gli premette il bacino sulla schiena, avvicinandogli la bocca all’orecchio per sussurrargli qualcosa. – Penso che questa sia una prova abbastanza credibile. –
Draco sbarrò gli occhi nel sentire quanto l’altro lo desiderasse e appellò tutta la sua forza di volontà per non cadere nello stesso piacere. Ma Harry non si arrese e continuò a sussurrargli nell’orecchio con voce sensuale. – Prima di due settimane fa credevo che Ginny fosse il mio mondo. Ho capito invece che per lei non ho mai provato altro che profonda stima. Ho dovuto ribaltare tutte le mie convinzioni per rendermi conto che ciò che cercavo non era Ginny, ma eri tu. Tu che mi hai portato via da un pub schifoso e puzzolente per salvarmi, che ti sei fatto male pur di aiutarmi, che ti sei sorbito le mie inutili preoccupazioni, che sei stato vittima dei miei momenti di follia, ma che nonostante tutto ti sei rivelato l’unica persona di cui io mi possa veramente fidare. –
Harry lo spinse da un lato per farlo girare e deglutì quando riuscì finalmente a inchiodare i suoi occhi in quelli color del ghiaccio del biondo. – Pensavo di aver sperimentato tutto nella vita, ma mi sbagliavo. Ho capito che non avevo più punti saldi a cui aggrapparmi, che tutto quello che ho vissuto non mi è bastato. Evidentemente la mia vita mi riserba solo sofferenze, ma è nei momenti peggiori che ho conosciuto le persone migliori. Ora ho te e non voglio perderti. –
Draco si prese un momento per formulare una frase di senso compiuto. – Tu non sei gay. –
Harry sorrise. – Pensavo di amare mia moglie e pensavo di avere due migliori amici da cui non mi sarei mai separato, eppure eccomi qui, a parlare con l’uomo che ho odiato per sette lunghi anni per qualcosa che entrambi siamo stati costretti a fare. Perché è proprio questo che non voglio e non posso accettare: il fatto che finora io abbia vissuto la vita che qualcun altro ha scelto per me. Ho fatto tanto per gli altri e non me ne pento, ma è ora di vivere la mia vita. E voglio viverla con te. –
Draco scosse la testa, ancora profondamente scioccato. – Stai ancora male, Harry… –
– Sì! Sto male perché non posso stare con te, perché non voglio perdere la tua amicizia. Non sono pazzo, sono solo innamorato. Certo, magari a volte l’amore rende pazzi, ma penso di poter sopportare la cosa se tu deciderai di darmi una mano. In passato ho sempre cercato di comportarmi a seconda di ciò che gli altri si aspettavano da me, ma ora sono stanco di vivere secondo le loro aspettative. Ho fatto del mio meglio per prendere parte a una guerra magica per cui ero stato scelto, ho lottato contro persone che non conoscevo solo perché qualcuno, ancor prima che potessi capire cosa stava accadendo, me lo aveva imposto. Ora sono libero da tutte queste preoccupazioni, sono in grado di vivere la mia vita come meglio credo, circondarmi delle persone a cui voglio più bene. Ho perso tutto, Draco. I miei genitori sono stati uccisi e molti amici che ho incontrato quando frequentavo Hogwarts hanno seguito il loro stesso destino. Sono diventato Auror perché pensavo che fosse un modo per scaricare tutta la tensione che avevo nel corpo, ma a volte il dolore era tanto grande che neanche il mio lavoro riusciva a colmare questa mancanza. –
Harry deglutì. – Ho creduto per molto tempo che prima o poi avrei vissuto i miei momenti migliori. Ho imparato che neanche i miei amici più fidati possono aiutarmi a superare questi periodi così cupi. Mi sentivo costantemente fuori luogo, senza uno scopo nella vita, finché non sei arrivato tu. All’inizio eri solo una persona che conoscevo tanto tempo fa e a cui ho dato una possibilità per ricominciare. Poi, però, ho capito che sei un amico meraviglioso e che io non ti avevo dato proprio niente: tu hai ricostruito la tua vita sulle macerie di un’esistenza di dolore e terrore. Abbiamo tanto in comune, soprattutto il nostro passato, ma in questo periodo ho scoperto l’unica vera cosa che ci distingue: tu sei riuscito a ricominciare la tua vita da capo, a costruire, giorno dopo giorno, quest’uomo fantastico che ho davanti. Hai imparato molto dal passato e dimostri sempre la tua forza d’animo. Conoscendoti, ho iniziato ad apprezzare sempre di più le tue qualità, ma, da buon ex Grifondoro, non ho mai dato importanza a questo aspetto, fino a pochi giorni fa. –
Harry prese fiato e si preparò a esternare tutto quello che provava in quel momento, anche a costo di sembrare un pazzo. – In questo periodo ti ho considerato un amico, un punto saldo a cui aggrapparmi nella mia vita piena di delusioni. Ho detto che, all’inizio, ho iniziato ad apprezzare le tue qualità. Ora ho capito che il mio non è apprezzamento, ma amore. So che ci conosciamo veramente da poco tempo, ma se il passato mi ha insegnato qualcosa è proprio di riconoscere l’amore quando lo vedo. Non ho mai provato nulla di così forte per una persona, neanche per Ginny, e ora che ho trovato la mia felicità non lascerò che mi scivoli dalle mani come un pugno di sabbia. –
Draco cercò di rompere il contatto visivo, ma ogni sforzo che faceva lo spingeva sempre di più a desiderare di gettarsi in quei due pozzi verdi brillanti. – Non posso farlo. – disse alla fine.
Harry non si arrese. Non l’avrebbe fatto. – Non puoi… o non vuoi? –
– Fa differenza? – lo prese in giro Draco.
Harry lo guardò serio. – Sì. O forse no. Sai, potere è volere e io voglio potermi fidare di te. –
Il biondo arricciò il labbro. – Cosa mi assicura che tra qualche giorno non succederà esattamente quello che è successo con Pel di Carota-Femmina? Pensavi di essere innamorato di lei e invece ora sei qui a farmi la predica. Magari tra un paio di giorni mi dirai le stesse cose che hai detto a lei e uscirai con un’altra persona. –
– So che non lo farò. – rispose Harry con convinzione. – Non ho mai provato niente di così forte per qualcuno. –
Draco lo fissò per un momento, ricordandosi come, tempo prima, Theo lo aveva tradito per andare con un altro. – Ho già vissuto un tradimento e non è stato piacevole. –
– Ehi. – gli disse Harry dolcemente. – Mia moglie è andata al letto con il ragazzo a cui ho salvato la vita a Hogwarts! –
– Siamo dei pessimi fidanzati, allora. –
– Magari in due potremmo farne uno buono. –
Draco prese in considerazione l’idea. – Siamo troppo diversi per stare insieme, Harry. Lo hanno dimostrato sette anni a Hogwarts. –
– È proprio questo che fa di noi una coppia speciale. – spiegò il moro, sorridendo. – Il fatto che siamo così diversi renderà la nostra vita sempre piena di colpi di scena… –
– O colpi in faccia, chi può dirlo? –
– Già, nessuno può assicurarci che non ci tireremo i capelli o non ci urleremo contro, ma io adoro le sfide e non posso permettere al destino o, peggio, a un branco di babbuini, magici o non magici che siano, di mettersi in mezzo tra te e me. Voglio stare con te, Draco, e se lo vorrai anche tu allora ci proveremo e, per Merlino, faremo di tutto per far funzionare questa relazione. Se invece non provi nulla per me, beh, allora vivrò la mia vita da eremita senza mai conoscere il vero amore. –
Harry pensò di aver esagerato un pochino: ora Draco lo avrebbe preso seriamente per pazzo. Ma non poteva tenere per sé i sentimenti che provava per quel biondino. Lui, d’altro canto, non sapeva come comportarsi. Fece messo passo indietro, incontrando dietro di sé il davanzale della finestra. Allungò le mani dietro la schiena, poggiandosi al davanzale. Ispirò per un momento.
– Cosa penseranno tutti? – chiese Draco con un filo di voce.
Harry lo guardò sbigottito. – Pensi davvero che mi interessi cosa potranno mai dire gli altri? No, non mi interessa. Per anni ho vissuto una vita che non mi apparteneva, ho salvato un mondo di cui non conoscevo l’esistenza fino a che un mezzo gigante non è venuto a prendermi, ho combattuto una guerra che ricorderò per tutta la vita e ho visto morire i miei amici. Ora basta, non voglio più dover vivere la vita che mi viene imposta da qualcun altro. Adesso voglio seguire la mia strada e ti chiedo solo di tenermi la mano durante il mio cammino. –
Draco non riuscì a trattenere una lacrima e allontanò una mano dal davanzale per lasciarla debolmente lungo un fianco. – Non posso fidarmi di te, Harry. –
Il moro lo guardò quasi piangendo. – Lo so, ho rovinato tutto e solo Merlino sa quanto mi odi per questo. Ma io ti amo, Draco, e non ho paura di ripeterlo infinite volte ancora. Sono pessimo, non faccio mai niente di buono, a meno che non mi viene imposto da qualcun altro. Ora però voglio vivere come meglio credo, ma so che da solo non posso farcela. Per questo ti chiedo di accettare questa sfida impossibile: resta con me. –
Draco scosse la testa. Poi si bloccò: non aveva senso continuare a mentire su ciò che provava. Per anni aveva desiderato instaurare un’amicizia con il grande Harry Potter e trovare qualcuno da amare profondamente ogni giorno della sua vita. Ora Harry gli stava mostrando il pacchetto completo. Draco si trovò a sorridere pensando a come Harry aveva confessato i suoi sentimenti più profondi senza un briciolo di paura.
Il biondo alzò lo sguardo e lo incatenò con quello di Harry. – Accetto la sfida, Potter. –
Harry lo guardò prima stupefatto, poi mostrò un enorme sorriso compiaciuto. Gli prese la mano e se la portò alla bocca. Gliela baciò, poi si avvicinò alle labbra del biondo, chiedendogli il permesso con lo sguardo.
Draco annuì e Harry, smanioso di potersi avvicinare ancora, lo strinse tra le braccia e lo baciò prima lentamente, poi con più passione, facendogli scorrere le mani lungo la schiena. Draco impiegò un momento per ricambiare quel bacio focoso: gli infilò le dita delle mani tra i capelli, stringendosi di più a lui come se avesse avuto paura che Harry potesse scappare da un momento all’altro.
Ma Harry non ne aveva la minima intenzione. – Penso che oggi salterò il lavoro. – Decretò il moro sorridendo, mentre spingeva Draco contro la finestra per baciarlo con ancor più passione.

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Ciao a tutti! Voglio un grazie per aver terminato la storia con baci e abbracci. Apparte gli scherzi... Questo è il penultimo capitolo. Sto lavorando a un epilogo, quindio tecnicamente è come se questo fosse l'ultimo pezzettino della storia. Mi è piaciuto un sacco scrivere di Draco e Harry, due persone così diverse eppure così uguali, che hanno passato gli stessi guai combattendo sui due fronti opposti. All'inizio questo "esperimento" della Drarry era iniziato solo come omaggio alla giornata mondiale contro l'omofobia, ma mi sono accorta che effettivamente scrivere di loro mi è piaciuto molto di più che scrivere di Draco ed Hermione (ogni riferimento a fanfiction precedentemente scritte da me è puramente casuale).
Okay, penso di aver detto tutto. Tra un paio di giorni pubblicherò l'epilogo, quindi per adesso basta così.
Buona lettura e a presto,
Crystal :)
  
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