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Autore: benzodiazepunk    15/06/2015    7 recensioni
Cosa sarebbe successo se Harry, dopo quella fatidica partita di Quidditch, non si fosse fatto avanti con Ginny?
E se Ginny e Draco avessero scoperto, durante il sesto anno di lei, di avere più cose in comune del previsto?
Per scoprirlo non vi resta che leggere questa storia, narrata in prima persona da colei che l'ha vissuta.
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"La prima volta che incontrai Draco Malfoy ero poco più che una bambina..."
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REVISIONATA
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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I thought I knew you
What did I know?
You don’t look different
But you have changed
[I’m looking through you – The Beatles]
 
 
I’m looking through you, you are not the same
 
L’anno dei miei undici anni passò troppo lento e troppo noioso, e accolsi con tutta la gioia del mondo l’arrivo dell’estate.
Ron, però, quell’anno non era più il mio inevitabile compagno di giochi: a Hogwarts aveva vissuto delle avventure fantastiche con una nuova amica e soprattutto con il famoso Harry Potter, e non faceva altro che parlare di lui e di quanto fosse simpatico, di quanto fossero amici e di quante cose incredibili avessero vissuto insieme.
Quando poi, a fine estate, Harry si presentò addirittura a casa nostra per me fu troppo. Dopo averlo sentito nominare per tutta un’estate e non aver fatto altro che immaginare che persona potesse essere, per me fu un colpo di fulmine. Credo me ne innamorai all’istante, anche se per lui ero solo la sorellina del suo amico nel migliore dei casi, una sciocca ragazzina nel peggiore. In sua presenza non riuscivo a parlare ed era come se improvvisamente fossi affetta dalla sindrome dei disastri cronici: il burro mi sfuggiva dalle mani, tazze e bicchieri si infrangevano sul pavimento di continuo, il mio viso diventava color bordeaux e non c’era verso di farmi dire anche solo una cosa intelligente.
E anche se Harry rimase da noi tanto da entrare in confidenza anche con i miei genitori, io non riuscii ad ottenere lo stesso risultato, continuando ad essere inevitabilmente muta in sua presenza.
In compenso, tentavo in tutti i modi di farmi notare e di rimanere il più a lungo possibile in sua compagnia, e un'occasione in particolare mi si presentò subito come una miniera di possibilità: ricordo ancora come fosse ieri il giorno in cui ci recammo a Diagon Alley tutti insieme. Cercavo di stare il più vicino possibile a lui, di farmi notare, ma invece che permettermi di scambiare con lui qualche parola il destino preferì farmi incontrare di nuovo Malfoy.
Harry era appena sfuggito alle grinfie di Allock, un individuo che, nonostante le parole di mia madre, non mi piaceva particolarmente.
"Tu prendi questi" bofonchiò Harry nella mia direzione, scaraventando i libri regalategli da Allock nel mio paiolo. "Io me li comprerò…"
"E tu hai intenzione di cambiare divisa?" chiese Ron a Hermione.
"Non credo proprio. Non importa se ha già un anno, finché è giusta la misura"
Ron annuì e fece per aprire la porta del negozio quando qualcuno comparve a sbarrarci la strada.
"Scommetto che ti è piaciuto, non è vero, Potter?" sibilò Draco Malfoy. Sul viso aveva la solita espressione sprezzante che era toccato sopportare anche a me, anni prima. "Il famoso Harry Potter, non può neanche entrare in una libreria senza fare notizia!"
Spinta da non so quale coraggio feci un passo avanti. "Lascialo in pace, non è stato lui a volere tutto questo!" gli intimai fissandolo con le sopracciglia aggrottate.
Solo allora il ragazzo mi guardò per la prima volta, poi scoppiò a ridere. "Potter, ti sei fatto una ragazza!"
Avrei voluto ribattere, davvero, e qualsiasi cosa sarebbe andata bene ma in quel momento Hermione e Ron ci affiancarono.
"Ah, sei tu!" disse mio fratello, decisamente privo di entusiasmo. "Scommetto che sei sorpreso di vedere Harry qui, eh?"
"Non tanto sorpreso quanto di vedere te dentro un negozio, Weasley. Suppongo che i tuoi genitori faranno la fame per un mese per pagare tutta quella roba" ribatté il ragazzo.
Da quel momento in poi ricordo solo una gran confusione. Ron, che voleva gettarsi contro Malfoy, venne trattenuto e fermato da Harry ed Hermione e dall’arrivo di mio padre, ma questo non migliorò particolarmente le cose perché quelli che finirono per picchiarsi furono Lucius Malfoy e mio padre stesso, separati da Hagrid, l’unico in grado di infilarsi in una tale mischia.
"Tieni, ragazzina… prendi il tuo libro… è tutto quello che tuo padre riesce a darti!" sbottò Malfoy senior, gettando il mio libro nuovamente nel calderone.
I miei genitori, dopo l’accaduto, rimasero di cattivo umore per tutto il giorno ma l’eccitazione per l’inizio della scuola non era scemato, anzi; dopo l’arrivo di Harry avevo un motivo in più per bramare il primo di settembre e per sperare di essere smistata in Grifondoro ovviamente. Oltretutto speravo che, vedendomi a scuola e iniziando ad avere qualcosa in comune, Harry si accorgesse di me.
Le cose, però, non andarono come avevo sognato. Harry, Ron ed Hermione erano inseparabili, un trio che quasi nessuno poteva avvicinare, tantomeno io che ero solamente la sorellina troppo piccola di uno dei tre. E così continuai ad essere troppo timida e troppo impacciata ogni volta che Harry mi rivolgeva la parola.
Il primo anno non fu facile per me; tutti sanno cosa accadde e che fu proprio Harry a salvarmi; fu un’esperienza terribile che mi segnò profondamente, crebbi in fretta e iniziai a capire che il mondo non era la gabbia dorata che avevo conosciuto fino ad allora, che anche Hogwarts, la scuola dei miei sogni, sempre descritta come un contenitore di meraviglie, era ricca di pericoli.
In ogni caso insieme alla gioia di essere finalmente a Hogwarts dell’intero pacchetto dovetti anche accettare la presenza fastidiosa ed irritante di Draco Malfoy. Pur essendo spesso bersaglio delle sue prese in giro, però, non lo consideravo più di tanto; anzi, non lo consideravo affatto e dopotutto non avevo nemmeno motivo di farlo. Il mio unico pensiero era Harry, ed essendo una Grifondoro, essendo sorella di Ron, volendo essere amica di Harry Potter e parte del suo gruppo, tendevo a odiare Malfoy per principio, e analogamente lui tendeva a odiare me.
Il mio secondo anno passò piuttosto tranquillamente.
Dopo il fiasco dell’anno precedente volevo assolutamente fare in modo che l’idea di Harry nei miei riguardi cambiasse; sapevo benissimo che ormai mi considerava come una bambina ingenua e impressionabile e non come una ragazza, come invece vedeva Hermione, perciò il mio obiettivo dell’anno era rimediare.
Ma fallii nuovamente.
Harry fu per tutto l’anno concentrato sul caso di Sirius Black ed io, esclusa per l’ennesima volta, non riuscii a trovare nemmeno una scusa per avvicinarlo o per risultargli utile in qualche modo.
L’unico lato positivo fu che riuscii a creare legami molto più stretti con le mie coetanee, e non solo con le mie compagne di casa. Ad esempio feci amicizia con Luna Lovegood, la ragazza più strana, acuta e dolce che io abbia mai incontrato e insomma, stavo iniziando, nonostante tutto, a trovarmi a mio agio a Hogwarts e di conseguenza a sciogliermi un po’.
Con tutti meno che con Harry ovviamente.
Questa storia iniziava a stancarmi: io continuavo a struggermi d’amore, ad arrossire quasi a comando, a non riuscire, in generale, ad essere me stessa in sua presenza, mentre Harry viveva la sua vita senza minimamente curarsi di me.
L’ultima delusione che dovetti sopportare fu il mancato invito di Harry nei miei confronti al Ballo del Ceppo, all’inizio della Coppa Tremaghi. Nel mio intimo sapevo che non mi avrebbe mai invitata, ma continuavo a sperare, nonostante tutto; continuavo a sognare a come sarebbe stato ricevere quell’invito, a come avrebbe potuto chiedermelo, a che emozione sarebbe stata ballare con lui tutta la sera.
I sogni ad occhi aperti occuparono gran parte del mio tempo in quel periodo, ma non abbastanza da evitarmi di notare qualcosa di strano.
Il comportamento di Draco Malfoy, ad esempio.
Il comportamento di Draco Malfoy stava cambiando.
Il comportamento di Draco Malfoy nei miei confronti, stava cambiando.
Inizialmente non ci feci più di tanto caso; le battute erano aumentate, ma non erano cattive come all’inizio, in corridoio lo incrociavo in continuazione, apparentemente per caso ma troppo spesso perché lo fosse davvero,
e un paio di volte lo sorpresi addirittura a lanciarmi occhiate strane da lontano.
Ma come dicevo, non diedi peso alla cosa.
O almeno fino a quando alla vigilia del Ballo non accadde un episodio che iniziò a farmi considerare più seriamente le insinuazioni che Luna mi sussurrava di tanto in tanto.
Ero stata invitata da Neville al ballo, ed essendo lui un ragazzo molto gentile oltre che un buon amico, pur non essendo Harry avevo accettato. E tutto sommato ero contenta di andare al ballo con lui dato non avrei sopportato di ballare con un ragazzo che con tutta probabilità avrebbe tentato di baciarmi, mentre Harry era tutto felice con la sua compagna a pochi metri di distanza.
Quel pomeriggio, comunque, stavo dirigendomi piuttosto di fretta verso la torre Grifondoro, in ritardo per un appuntamento di studio con certe compagne, quando da dietro un angolo sbucò all’improvviso Goyle, uno degli amici inseparabili di Draco Malfoy. Mi si parò di fronte occupando così una metà buona del corridoio e si piantò le mani sui fianchi esordendo con "Weasley!"
Io, presa alla sprovvista, feci un balzo e rovesciai la borsa traboccante di libri per metà.
"Ma che cavolo ti prende?" esclamai indignata.
"Devo portarti un messaggio. Per il Ballo del Ceppo disdici i tuoi impegni, perché sei stata invitata proprio ora"
"Cosa!? Vuoi invitarmi al ballo Goyle?" chiesi sconcertata.
"Ma non io!" esclamò quello. "È…"
Qualsiasi cosa fosse, comunque, non lo saprete mai come non lo so io poichè non riuscì a finire la frase dato che dallo stesso angolo dal quale era sbucato lui poco prima comparve Draco Malfoy che lo agguantò per un braccio trascinandolo via a forza, balbettando dei "Lascia perdere, niente, non importa" a caso.
Nonostante l’avessi catalogato come frutto di uno scherzo tra i Serpeverde o qualcosa del genere, dopo quell’episodio iniziai a prestare più attenzione a Malfoy: mi capitava addirittura di lanciargli qualche occhiata al di là dei tavoli durante i pasti, chiedendomi se fosse stato lui il committente dell’invito e perché mai l’avrebbe fatto, domandandomi se non fosse stato qualcosa di più serio di una presa in giro, qualche volta.
Iniziai a notare addirittura che non era poi così male, con quei capelli così chiari e il fisico magro allenato a causa del Quidditch. Aveva degli strani lineamenti affilati, uno sguardo spesso truce o beffardo, ma certi giorni arrivai addirittura a considerarlo carino. Niente in confronto a Harry però, che era sempre e comunque il mio amore più o meno segreto.
All’inizio del quarto anno decisi finalmente di seguire i consigli di Hermione: mi sforzai di lasciar perdere Harry, che continuava a ignorarmi, e iniziai a vivere la mia vita, a interessarmi ad altri ragazzi, a ignorare la mia cotta così come lui ignorava me.
Iniziai una relazione con Michael Corner, un Corvonero piuttosto carino conosciuto inaspettatamente al Ballo del Ceppo l’anno precedente. Michael era simpatico, dolce, ma soprattutto divertente; con lui potevo parlare di Quidditch ed essere me stessa, ma comunque non siamo qui per approfondire la relazione con lui, che oltretutto venne interrotta proprio per diatribe sportive. Siamo qui per raccontare di Draco Malfoy no? E allora, per la barba di Merlino, parliamone.
Durante il periodo che passai insieme prima a Michael e poi a Dean Thomas, Draco Malfoy si tenne piuttosto alla larga da me. Non mi infastidiva più come i primi anni, lo incontravo poco poiché frequentavamo lezioni e soprattutto persone ben diverse, ed essendo io fidanzata non gli feci caso se non per notare, durante il mio quinto anno, il suo progressivo deperimento. Si, perché se la cosa poteva essere sfuggita ai più, non era sfuggita a me. Non so perché ma avevo iniziato a osservarlo da lontano, e il suo cambiamento non mi era sfuggito. Man mano che l’anno avanzava la sua carnagione si faceva ancora più pallida di quel che già era, e inoltre notai che tendeva pian piano ad isolarsi, allontanando quelli che facevano da sempre parte del suo gruppo e la maggior parte dei suoi amici. Aveva anche smesso di tormentare Harry Ron ed Hermione, e la cosa era oltremodo sospetta ai miei occhi.
Purtroppo, però, era sospetta appunto solamente ai miei occhi; col senno di poi molte volte mi sono chiesta se non avrei dovuto rendere partecipe qualcuno dei miei pensieri, ma Hermione ha sempre provveduto a rassicurarmi. Ogni volta che cercai di accennare alla faccenda i miei sospetti vennero snobbati e oltretutto non avevo vere prove: le mie erano solo osservazioni basate su cosa?
Non sapevo nemmeno perché il cambiamento di Draco Malfoy mi stesse così a cuore.
Non che mi stesse propriamente a cuore, ma negare che me ne interessavo sarebbe mentire.
Fu proprio quell'anno, in quel periodo, che tutto cambiò e che quindi inizia la mia storia.







Note finali
In questo secondo capitolo si può dire che la storia vera e propria sia lì lì per delinearsi e per nascere; avete ancora molti dubbi e domande senza risposte vero? Beh, non vi resta che continuare a leggere, o se volete qualche chiarimento, recensire e/o contattarmi!
Alla prossima!
  
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