Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Wrong_And_Right    15/06/2015    2 recensioni
Dal primo capitolo
"Sei veramente un codardo, Draco Malfoy", si disse, mentre entrava dal cancello della scuola, dopo essersi assicurato che anche l'ultimo studente fosse già all'interno.
"Lo sei sempre stato. Credevi forse di essere cambiato, dopo la guerra?"
Può sembrare l'ennesima Dramione, ma ha un filo conduttore che rivela un lato del carattere di Draco che mi affascina particolarmente. I titoli dei capitoli e della storia stessa sono ispirati alla canzone Perfect dei Simple Plan e il loro significato si rivelerà solo nell'ultimo capitolo, quindi spero che possa interessarvi.
Buona lettura,
-E.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2.

 

Contro ogni pronostico, le prime tre settimane dall'inizio dell'anno scolastico erano passate quasi indolore e senza lasciare cicatrici. C'erano stati numerosi avvicendamenti nel corpo insegnanti, tra cui il più eclatante riguardava la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure. Il nuovo professore, un certo Bartemius Ackroyd, era un Auror, un vero cuore rosso e oro che riservava tutte le sue attenzioni e i suoi apprezzamenti ai Grifondoro. Non aveva fatto commenti quando aveva letto sul registro il nome Draco Malfoy, ma nei suoi occhi si accendeva ancora una scintilla di sospetto ogni volta che lo studente prendeva in mano la bacchetta.

Gli altri professori, i cosiddetti veterani di Hogwarts, fingevano che quel nome non fosse collegato a una delle più illustri famiglie di Mangiamorte e cercavano di trattarlo come tutti gli altri. Inaspettatamente, Draco si ritrovò ad apprezzare Lumacorno che, nonostante tutto, appoggiava i suoi Serpeverde senza alcuna vergogna e cominciava a lodarlo per le sue riscoperte abilità in pozioni.

Con gli studenti, tuttavia, era tutta un'altra storia. Malfoy aveva deciso di ignorare i compagni di Casa e questi non avevano certo insistito per tornare a essere suoi amici; nei corridoi, il Principe delle Serpi guardava ancora tutti dall'alto in basso, ma ora i suoi sguardi erano ricambiati, con altrettanto odio. Più volte aveva sentito ragazzi di qualsiasi età e qualsiasi casa accusarlo di essere in possesso di manufatti di magia nera, di far parte di un complotto per liberare i Mangiamorte, di aver convinto il Wizengamot a lasciarlo libero attraverso la maledizione Imperio. Rispondere avrebbe significato abbassarsi al livello di coloro che si sentivano superiori solo perché avevano vinto una guerra e un Malfoy non si abbassa mai.

Tutto sommato, non avere amici e non prestare considerazione ai nemici stava avendo effetti positivi sul suo andamento scolastico e la biblioteca era un ottimo posto per passare il tempo indisturbato. Non l'avrebbe ammesso, ma anche la compagnia dei Grifondoro, purché fossero silenziosi e gli rimanessero ben lontani, non lo turbava lì.

Presto sarebbe ricominciata la stagione del Quidditch e, pur sapendo di possedere il talento per rientrare in squadra come Cercatore, Draco aveva deciso di non presentarsi alle selezioni. Che quelli ingrati continuassero a usare le scope pagate da Lucius senza pensare a lui! Più rimaneva lontano da tutti coloro che fingevano che la vita potesse ricominciare a essere normale, meglio era.

Tuttavia, la professoressa McGranitt non sembrava pensarla allo stesso modo, tanto che un giorno, mentre mangiava una mela appoggiato a una delle colonne del secondo piano, Malfoy fu chiamato d'urgenza nel suo ufficio. Preoccupato all'idea che fosse successo qualcosa a uno dei suoi genitori o, peggio ancora, che il Ministero avesse cambiato idea su di lui, Draco si sedette sulla sedia di fronte alla nuova preside di Hogwarts, con i ritratti di quelli passati che lo fissavano e parlavano alle sue spalle.

<< Per le mutande di Merlino, fate silenzio! >>, intimò la McGranitt, con un'espressione che sembrava poco consona al suo portamento. Calò il silenzio, mentre alcuni degli abitanti dei ritratti se ne andavano e altri rimanevano per assistere a quello strano colloquio.

La professoressa sospirò e rivolse l'attenzione allo studente. << Allora, Draco, come sta andando l'ultimo anno? >>, chiese, come se in realtà non sapesse già tutto.

<< Bene, ho ottimi voti >>, rispose Draco, con poca partecipazione.

<< Lo so e me ne compiaccio, ma non è questo che intendevo >>, lo sguardo rivolto dall'insegnante fu intenso e indagatore. << Ti trovi bene con i tuoi compagni? C'è qualcosa di cui vorresti parlarmi? >>, le domande erano precise e andavano a colpire esattamente nei punti a cui miravano.

<< Va tutto bene >>

<< Non essere così evasivo, Draco. Sai benissimo a cosa mi riferisco >>, la professoressa non aveva alcuna intenzione di cedere, ma il Serpeverde non era da meno.

<< Non ho bisogno degli altri, né di lei. Un Malfoy non ha bisogno di nessuno >>, la risposta arrivò calcolata e fredda, così che non fosse possibile credere il contrario. Per qualche attimo ci fu silenzio, quindi Draco pensò di salutare e andarsene, ma, inaspettatamente, la McGranitt cambiò discorso.

<< Visto che hai già esperienza in campo, ho deciso, di comune accordo con il professor Lumacorno, di nominarti caposcuola. Mi aspetto che tu faccia la tua prima ronda oggi stesso dopo cena e che tenga gli occhi bene aperti, soprattutto nelle zone ad accesso non consentito >>, era più un ordine che un'offerta e, in realtà, a Draco non dispiaceva avere un impegno che lo aiutasse a far passare il tempo più velocemente. Appuntò la spilla sulla divisa e, dopo aver salutato velocemente la preside, uscì dall'ufficio, diretto verso il Lago Nero.

 

*

 

Horace Lumacorno aveva fermato Draco poco prima di cena e l'aveva avvisato di farsi trovare all'ingresso dei sotterranei per cominciare la ronda insieme a un caposcuola di un'altra casa. Le sue proteste per compiere il lavoro da solo erano cadute nel vuoto, così, rassegnato a delle ore sicuramente silenziose e cariche di tensione, Malfoy si era diretto con qualche minuto d'anticipo al luogo indicato e aveva appoggiato con la schiena alla parete. Sarebbe bastato far capire subito che, nonostante gli avvenimenti dell'anno precedente, lui era ancora superiore a qualsiasi Tassorosso o Corvonero che la McGranitt avesse deciso di affibbiargli come compagno e tutto sarebbe andato più o meno liscio. Con i Grifondoro sarebbe stato un altro paio di maniche, non c'era certezza che Draco sarebbe stato in grado di controllarsi e non esagerare con le parole. Un tempo, certo, non avrebbe nemmeno avuto questa preoccupazione.

<< Scusa il ritardo, stavo scrivendo una... >>, una voce squillante ruppe il silenzio del corridoio, ma si interruppe non appena chi la emetteva comprese con chi avrebbe avuto a che fare per le prossime ore. << ...lettera >>

Draco alzò lo sguardo, sperando di essersi sbagliato; al contrario, davanti a lui si trovava la Grifondoro che meno sopportava.

Hermione Granger era ferma davanti a lui e lo fissava con uno sguardo che era passato in fretta dalla sorpresa all'odio. Sembrava che volesse dire mille cose e che si stesse trattenendo a stento, azione veramente sorprendente, considerata la sua Casa.

<< Dev'essere uno scherzo >>, sbottò infine, proprio mentre Malfoy esclamava << La McGranitt deve proprio odiarmi >>

Seguirono alcuni secondi di silenzio carico di occhiate astiose e insulti lanciati solo mentalmente, mentre Draco raccoglieva i pensieri. La Granger era, per quel che ne sapeva, la fidanzata di un Auror e la migliore amica di San Potter e senza dubbio il Golden Trio non avrebbe esitato a farlo rinchiudere ad Azkaban per una parola di troppo, di conseguenza insultarla sarebbe stata una pessima idea,. Ma se la Nata Babbana avesse esagerato... meglio non pensarci.

<< Andiamo, sarà meglio iniziare questa cosa >>, disse allora Draco, cercando di concentrarsi sul proprio respiro. Era una cosa che aveva imparato durante quegli ultimi mesi estivi, quando si era trovato più volte nella condizione di non poter dire ciò che pensava. La mente di un Serpeverde, a dispetto di quanto si dicesse in giro, era fredda e lucida abbastanza da adattarsi in fretta a questa situazione. Tuttavia, mentre si incamminava per i corridoi di Hogwarts, non gli sfuggì il sussurro della Granger << Tranquillo, la McGranitt non è l'unica a odiarti >>

<< Ti ho sentita, Granger >>, le fece il verso Malfoy, senza guardarsi indietro. Continuò a camminare verso una direzione non meglio specificata, finché lei non lo raggiunse con una piccola corsa.

La prima ora passò senza ulteriori problemi, né parole. I sotterranei erano deserti, così le aule di incantesimi e trasfigurazione; i pochi studenti che avevano incontrato gli avevano lanciato occhiate di sbieco e si erano avviati verso le loro Sale Comuni. La Granger, al contrario, salutava tutti e riceveva da tutti grandi sorrisi e gesti amichevoli. All'ennesimo << Sei grande, Hermione! >>, gridato da un Tassorosso, Draco era ormai sul punto di esplodere.

<< Dev'essere bello, passare da essere una so-tutto-io a un'eroina acclamata dal mondo >>, il tono di voce voleva essere pungente, ma una punta di amarezza trapelò lo stesso. La Granger colse la provocazione e, forse, decise che era arrivato il momento di litigare con il suo nemico di un tempo.

<< Per te non deve fare molta differenza, invece. Ti odiavano anche allora, solo che adesso tutti hanno il coraggio di dirlo ad alta voce >>, ribatté, aspra.

<< Complimenti, bel coraggio davvero >>, commentò Draco, guardando sempre davanti a sé.

<< Non sai neanche cosa significhi quella parola >>, le frasi della Grifondoro erano cariche d'ira, come se tutto l'odio provocato della guerra potesse essere sputato fuori insieme al veleno accumulato contro di lui in tutti gli anni di scuola. << Pensi che sia coraggioso rifugiarsi da mammina, rifiutandosi di compiere una scelta? Combattere per ciò che è comodo a te e alla tua famigliola? Rifiutarsi di guardare in faccia la persona con cui si sta parlando? >>

Malfoy si girò di scatto e i suoi occhi glaciali si puntarono in quelli della Granger. << Forse non ritengo degna di considerazione la persona con cui sto parlando >>

<< Giusto, dimenticavo che se fosse dipeso da te, avresti lasciato che Bellatrix Lestrange mi uccidesse nel tuo salotto >>.

Colpito e affondato.

Quel giorno era uno dei tasti più dolenti dell'anno precedente e svariate notti insonni non erano state di nessun aiuto per capire cosa aveva – o non aveva – fatto e il motivo. Draco spalancò gli occhi, ma non trovò le parole per ribattere e si rese conto che non esisteva alcuna possibile giustificazione. La Grifondoro dovette accorgersene, perché sul suo volto si disegnò un'espressione sorpresa. In quel momento, permettendo a entrambi di terminare quella conversazione, alcuni rumori sospetti provennero dalle loro spalle.

<< Non si può andare là >>, osservò Draco, fingendo di dimenticare quanto era appena successo.

<< Noi possiamo, siamo capiscuola >>, rispose la Granger, sfoderando la bacchetta.

L'ala del castello in cui si stavano dirigendo era una di quelle ancora pericolanti a causa della guerra e delle numerose esplosioni che questa aveva comportato; numerose finestre erano state sfondate e solo pochi avevano fatto ritorno all'interno dei loro quadri. I due camminavano prestando attenzione a ogni passo, per non farsi sentire da eventuali intrusi e non rischiare di ferirsi in ulteriori crolli. Una volta svoltato un angolo, apparvero ai loro occhi tre Grifondoro del quarto anno, seduti sul pavimento e impegnati a evocare incantesimi, o meglio, a tentare di evocarli. Malfoy fu sfiorato dall'idea che quella era esattamente il tipo di effrazione che avrebbe potuto compiere lui, un tempo, tuttavia sapeva di non poter compiere neanche il più piccolo passo falso.

<< Questa zona è vietata agli studenti >>, disse a voce alta, uscendo dall'ombra. << Tornate nei vostri dormitori >>, aggiunse, con un tono appena strascicato.

Uno dei ragazzi, capelli neri e un viso spruzzato di lentiggini, si alzò in piedi e gli puntò contro la bacchetta. << Noi non prendiamo ordini da un Mangiamorte che dovrebbe trovarsi ad Azkaban >>, esclamò, appoggiato da un breve applauso da parte dei suoi due compagni.

Draco si trovò inspiegabilmente spiazzato, per la seconda volta quella notte.

<< Prendete ordini da lui, perché è un caposcuola >>, intervenne allora Hermione. << Lo sono anche io e, come tale, sono costretta a togliervi 5 punti a testa per aver infranto le regole e per non aver ascoltato un vostro superiore >>

I tre ragazzini rivolsero sguardi stralunati all'eroina della loro casa e, delusi, si alzarono per tornare nei loro dormitori. Draco, invece, non riuscì a evitare di fissare la Granger, incredulo di averla vista intervenire in suo aiuto.

<< Sai, Malfoy, un'altra persona direbbe grazie >>, gli fece notare la Grifondoro, con tono meno duro, questa volta.

<< Il nostro turno è finito >>, si limitò invece a dire Malfoy, girando i tacchi e allontanandosi da quella scena e da quell'assurda serata.

Un minuto avevano litigato e quella dopo lei l'aveva addirittura appoggiato, sebbene c'era la possibilità che si trattasse solo del suo essere ligia al dovere. Anzi, si trattava sicuramente di quello.

Mentre scendeva in direzione della Sala Comune dei Serpeverde, Draco sentiva rimbombare nella mente le accuse che gli erano appena state rivolte; contemporaneamente, il braccio fasciato bruciava, come se tutti potessero vedere cos'era nascosto sotto la manica e numerosi strati di bende.

 

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

 

Angolo dell'autrice!

 

Buonasera a tutti, sono tornata con il secondo capitolo!

Vorrei iniziare ringraziando tutti coloro che hanno messo la mia storia tra le preferite o tra le seguite e un grazie speciale a chi ha anche lasciato una recensione. Sono veramente felice che il primo capitolo sia piaciuto e spero che questo non sarà da meno. Ho pensato che il primo incontro tra Draco e Hermione dopo tutto ciò che è successo non poteva che essere movimentato, ma la nostra Grifondoro non è una che si lascia prendere dall'odio ed è pronta a cercare di comprendere anche il suo peggior nemico.

Spero di poter pubblicare anche il prossimo capitolo abbastanza velocemente, farò del mio meglio, anche se non ve lo assicuro. Voi recensite e ditemi cosa pensate di questo primo approccio.

Alla prossima,

-E.

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Wrong_And_Right