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Autore: Matt2291    18/06/2015    1 recensioni
Un grave incidente coinvolgerà Naruto.
Per un pò di tempo, un letto di ospedale sarà la sua casa.
Tutti i suoi amici si preoccuparanno per lui, mostrando lati che a volte
vengono fuori solo nel momento del bisogno :)
Ma soprattutto, è stato davvero un incidente?
Leggete! ^^
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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***

 

Fiera del paese dell'erba. Terzo ed ultimo giorno, ore 07:23am.

 

Nirate osservava assorto la sterminata distesa di bancarelle che proseguiva lungo la strada principale. Era mattino presto e non vi erano molte persone sulla strada.

Alcuni mercanti avrebbero aperto solo dopo pranzo, e allora avrebbe agito. Doveva esserci più gente possibile.

Devono morire tutti.

Una figura incappucciata si avvicinò, ma Nirate non si mosse, segno che sapeva già di chi si trattava.

“Signore, è tutto pronto, come aveva ordinato.”

Dall'alto di quella sporgenza del versante della montagna era possibile guardare tutto il paese. Piccole costruzioni che potevano essere spazzate via come mosche, e tra qualche ora sarebbe stato così.

“Tsumo, perché mi stai aiutando?” Chiese Nirate con voce grave.

L'uomo si abbassò lentamente il cappuccio, rivelando la sua identità. I piccoli occhiali rotondi scintillarono alla luce del sole e dietro questi occhi dal taglio sottile sembravano studiare ogni singola movenza del proprio interlocutore. L'assenza approfondita dei capelli non lasciava dubbi; era l'uomo dietro il vetro che lavorava al comune, conosciuto qualche giorno prima dal trio 3S.

Tsumo accennò un sorriso.

“Ho preso la vostra causa molto a cuore ed intendo servirvi finché non sarà portata a termine.”

Nirate indurì il suo sguardo e non disse nulla. Trovava quel tipo molto sospetto e aveva accuratamente evitato di fidarsi di lui fino in fondo. Al contempo, ne aveva bisogno per la riuscita del suo piano; da solo forse non sarebbe riuscito a metterlo in atto.

“Fammi strada.”

Tsumo annuì. Si rimise il cappuccio e cominciò a camminare, costeggiando la parete di roccia. La strada era ampia e la ripidità oltre il lato esterno non era molto accentuata. Di tanto in tanto incontravano qualche cespuglio incolto ma la vera vegetazione era alla base della montagna, un paio di centinaia di metri piu' in basso.

Dieci minuti dopo, ai loro occhi apparve l'entrata di una grotta. La bocca era molto ampia e i bordi perfettamente irregolari, segno della sua estraneità alla mano dell'uomo.

Tsumo prese una fiaccola posta sulla parete e con una tecnica del fuoco l'accese, anticipando il suo padrone per illuminare la via.

Camminarono per circa un minuto, fino a raggiungere un ampliamento della caverna dalla forma a cupola alta una decina di metri. L'ambiente era illuminato da diverse fiaccole accese lungo tutta la circonferenza. I bagliori caldi delle fiamme oscillavano irregolarmente, cambiando repentinamente l'intensità delle ombre dei due uomini ma anche di ciò che si ergeva davanti a loro.

Lunghi tubi di metallo curvavano verso l'alto fino a convergere tutti in una cavità sopra la caverna. Alla base, una fatiscente postazione rialzata semi occupata da un intricato groviglio di fili bianchi uniti a delle piccole ventose.

Nirate s'avvicinò, sfiorò il legno di quella poltrona con pigrizia e perse ogni focalizzazione. Rialzò lo sguardo e l'azzurro del cielo proveniente da quel foro apparì improvvisamente piu' luminoso.

Sospirò, notando come una piccola nuvola bianca sembrasse rallentare la sua corsa per scorgere qualcosa in particolare. Quella caverna era buia e ostile, unica palla di ferro che gli impediva di raggiungere la serenità che aveva tanto ricercato.

“Che ne pensa, signore?”

“Spero solo che funzioni correttamente” rispose atono, osservando inevitabilmente come la struttura apparisse precaria e povera di riguardi estetici.

Tsumo accennò un sorriso e si scusò.

“Quanto manca a mezzogiorno?”

“Tre ore” rispose Tsumo.

Tre ore eh?” Pensò ironico, voltandosi e superando Tsumo, che non si mosse.

“Vado a riposare” Avvertì, inoltrandosi nel corridoio buio. Pochi secondi dopo, una luce azzurra illuminò il suo percorso.

“Certo, signore.”

 

 

“Si può sapere cosa dobbiamo fare? Non ho voglia di restare qui con le mani in mano!”

Erano circa le 09:00 del mattino e l'ultimo giorno della fiera si era già parecchio animato. La gente convergeva in tutte le direzioni e la curiosità attirava eventuali compratori verso i vari banchi.

Naruto sbuffava ripetutamente, lamentandosi del fatto che Nirate avrebbe potuto attaccare in qualsiasi momento.

“Ma non sappiamo nulla del suo piano, non abbiamo idea di come agire e girare a caso non ci porterà ad alcun risultato.”

Shikamaru sapeva mantenere bene la calma e concentrazione, questo era risaputo, ma la sua pigrizia poteva essere intravista sotto altri aspetti che non tutti riuscivano a cogliere.

“Senti Naruto” intervenne Sakura, affiancata da Ino e Ryou che sbadigliava senza ritegno. “Raccontaci di nuovo del tuo incontro con Nirate, alle sue parole e anche ciò che è successo durante lo scontro, qualcosa di prezioso potrebbe essergli sfuggito.”

L'ennesimo sbuffo, seguito dagli immediati ricordi dello scontro avuto solo pochi giorni prima. Se non avesse usato quell'enorme rasengan probabilmente sarebbe riuscito a tenergli testa e a sconfiggerlo.

“Ve l'ho detto, non ha mai accennato a voler distruggere il Paese dell'Erba!”

“Però quel che ha detto al Sig. Momochi, e cioè di godersi lo spettacolo nell'ultimo giorno della fiera, non lascia presagire nulla di buono.”

Quello era il principale obiettivo della squadra: preservare l'incolumità di tutti i presenti. Essere ignari delle intenzioni del nemico era un grande svantaggio, ma Shikamaru decise di elaborare alcune teorie.

“Allora, diamo per scontato che voglia distruggere il villaggio, ok? Avrebbe abbastanza potere per riuscirci?” Il suo sguardo si posò immediatamente su Naruto, in quanto aveva combattuto contro di lui e conosceva abbastanza bene le sue capacità. Il ragazzo incrociò le braccia al petto, preoccupato.

“Io, credo di sì.”

“Decisamente una risposta che speravo di non sentire” ammise annoiato il moro, per poi proseguire. “Poi, avrebbe un motivo per distruggere il villaggio? Ino e Ryou

hanno udito tutta la storia raccontata da Nirate e questo ci fornisce forse la risposta a questa domanda.”

“Ehi, la storia l'ha raccontata a me!”

“Sì, ma tu non ricordavi alcuni punti che fortunatamente hanno aggiunto le ragazze, quindi sono felice di non contare solo sulla tua memoria.”

Le ragazze trattennero una risata mentre Naruto si accigliò, probabilmente offeso. Ryou si spostò al suo fianco e gli sorrise.

“Ad ogni modo” Continuò Shikamaru. “ Ricordiamo che la madre è stata sulla strada di ritorno dopo essere stata qui. Se foste alla ricerca della piu' completa vendetta non pensereste a qualcosa del tipo “se il paese non fosse esistito, lei non sarebbe morta”?

“Questa è decisamente una follia” borbottò Sakura.

“Però il dolore porta a fare gesti folli” ribatté Ino, osservando pensierosa il terreno.

“A me sembra una teoria convincente” Intervenne Ryou, tanto per partecipare.

Shino restava in silenzio e Naruto lo stesso, indeciso su cosa pensare e come affrontare la situazione; era contento che ci fosse anche Shikamaru.

“Dobbiamo essere pronti al peggio. Se ha davvero intenzione di usare quella tecnica sul paese allora è necessaria una contromisura”.

Ino si rivolse a Ryou, chiedendogli di chiamare suo padre. “Potremmo avere bisogno di lui visto che conosce meglio il posto, dobbiamo tenere conto del fatto che Nirate potrebbe essere nascosto da queste parti”.

“Probabilmente in un punto strategico dal quale attaccherà” intervenne Shino. Gli altri annuirono mentre Ryou corse verso casa.

Izuma spiegò che sulla montagna c'erano una serie di grotte, alcune erano dei veri e propri labirinti e in genere nessuno andava mai da quelle parti.

“Direi che non abbiamo scelta, dobbiamo controllare subito quella zona, non abbiamo molto tempo” specificò Shikamaru, organizzando subito le squadre.

“Abbiamo tre radio, quindi ci suddivideremo in tre coppie. Una resterà qui a sorvegliare il paese e in caso di problemi si metterà subito in contatto con gli altri, mentre le altre due esploreranno la montagna alla ricerca di indizi. Tutto chiaro?”

Tutti annuirono.

“Ryou, tu conosci bene il paese e tu Shino hai maggiore campo di controllo grazie ai tuoi insetti, voi due proteggerete queste persone in caso di attacco.”

“Va bene, diamoci dentro Shino-san!”

“Noi quattro invece perlustreremo la montagna, ci avrebbe fatto enormemente comodo il Byakugan in questa situazione, ma dovremmo arrangiarci alla vecchia maniera e scovare tracce recenti, ci suddivideremo secondo i nostri team di appartenenza, ovvero io e Ino, Naruto e Sakura, siamo d'accordo?”

“Certo! Forza ragazzi, diamoci da fare e chiudiamo la questione una volta per tutte!”

Naruto non stava piu' nella pelle, aveva a che fare con un forte avversario, era certo, ma piu' di qualsiasi cosa doveva riscattarsi per aver ceduto alla paura e aver quasi trascinato con sé Ino e Ryou. Le cose sarebbero andate diversamente stavolta.

Come da programma, Shino e Ryou cominciarono la loro ricognizione, mentre le altre due coppie si accingevano ad uscire dal paese e raggiungere la montagna.

“Come faremo a scovarlo?” Chiese Naruto, saltando agilmente da un appiglio ad un altro, seguito dai suoi compagni.

“Come ho detto prima” disse Shikamaru, “dovremo cercare tracce recenti di passaggio, qualsiasi cosa che vi sembri sospetta, oltretutto non abbiamo la certezza che sia qui quindi dovremo essere molto attenti e aspettarci di tutto.”

“Io e Ino prenderemo il lato ovest, che si affaccia al villaggio e prende parte della foresta dal quale siamo arrivati tre giorni fa, mentre tu e Sakura perlustrerete la parte opposta. Avvertiteci se entrate in una grotta perchè potremmo perdere il segnale e non ricevervi piu'.”
Naruto non poté che restare sorpreso dalle precisazioni con cui Shikamaru esponeva i vari compiti e contromisure.

“Accidenti Shika, sei davvero bravo con queste cose” ammise con un po' di ammirazione. Shikamaru sorrise, ironico.

“Non siamo piu' genin, Naruto. Anzi, tu lo sei ancora in effetti, è per questo che sono stato piu' preciso possibile.”

Così, Naruto inviperiva contro il moro, le ragazze se la ridevano alla grande, tanto da ricevere un messaggio da Shino che le intimava di fare silenzio e non occupare la linea per cose inutili.

“Il solito guastafeste” borbottò Ino, guardando poi Naruto e facendogli una linguaccia che lo irritò, ma evitò di darlo a vedere, girandosi stizzito dalla parte opposta.

Che bambino” pensò divertita Ino, affiancandolo e tornando a guardare davanti a sé.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autore:

Salve!

No, non sono un miraggio, sono proprio io!

Madonna mia quanto è corto questo capitolo! E non immaginate il parto per buttarlo giù.

Non riuscivo ad andare avanti, mi serviva una transizione e... eccola qui.

Il resto ce l'ho abbastanza chiaro, adesso il problema è scriverlo XD

Devo assolutamente finire questo parto, è fermo da troppo tempo ed io ci sono stato male, sia per me che per voi, che mi avete chiesto sempre di finire dato che mancava poco ed io... una ceppa.

Beh, per ora è arrivato questo, il prossimo inizierò a scriverlo il prima possibile e dovrebbe essere anche più semplice, almeno spero...

Che dire, popolo di EFP, nuovi e vecchi lettori, godetevi questa storia anche nei capitoli precedenti se non la ricordate (dovrei rinfrescarmi la memoria anch'io in effetti) che forse, la fine si avvicina davvero stavolta!

Alla prossima!

Ah... In ritardo di un anno e cinque mesi, ringrazio TheChristopher94, Fxt, gademo, Xaldanphon, Sirius1996 e Seby1993 per le loro recensioni.

Ehm... come va? ^^'

Ciao!

 

Matt

  
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