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Autore: etc    18/06/2015    0 recensioni
Sono le scelte che facciamo, Harry, che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità.
- Albus Silente
La guerra è finita: la battaglia è stata vinta, Voldemort sconfitto. E il piccolo Calien si ritrova orfano. È solo un bambino, ma presto si ritroverà a dover compiere delle scelte, a tentare il fato e a riscrivere il proprio destino, che sembra già così inevitabilmente segnato.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice, Teddy Lupin, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Albus/Gellert, Bellatrix/Voldemort, Bill/Fleur, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Hp "Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaarrrggghhhhhh!"
Era ancora buio e si vedeva a malapena, quando Calien si svegliò di soprassalto e si mise a sedere stringendo la bacchetta nella mano sinistra. Di fronte a lui Teddy era saltato giù dal letto, inciampando nelle lenzuola, e si era rialzato in fretta in posizione di guardia, pronto a sferrare pugni a raffica.
I due si guardarono intorno aspettandosi di sentire urlare ancora, e quando ciò non accadde, si guardarono negli occhi e sollevarono le spalle insieme in un'espressione perplessa.
Allora anche Calien si alzò dal letto e seguì Teddy, che si stava avvicinando lentamente verso il letto del loro compagno di stanza.
Man mano che si avvicinavano, Calien cominciava a sentire dei suoni sommessi. Teddy si fermò quando fu di fronte al letto e Calien, fermandosi a destra dell'amico, riconobbe quei suoni come singhiozzi soffocati. C'era uno strano odore, ma non stettero a farci caso.
I due, come collegati telepaticamente, contarono mentalmente fino a tre, poi, con decisione, scansarono le tende del letto a baldacchino, pronti a colpire.
Ciò che si ritrovarono davanti li sorprese. Per terra, ai piedi del letto (da cui era probabilmente caduto), c'era un ragazzino paffuto della loro età, rannicchiato su se stesso con le braccia sulla testa. Era scosso dai singhiozzi che arrivavano attutiti alle orecchie di Calien e Teddy.
I due si guardarono per un secondo, poi tornarono a fissare il ragazzino con un misto di pena, perplessità e leggera repulsione, come se stessero guardando una strana creatura in fin di vita.
Teddy prese la bacchetta che teneva infilata nell'elastico dei pantaloni e la allungò lentamente verso la spalla del ragazzino, come per tastarlo.
Quando la punta della bacchetta toccò la sua spalla, quello scoppiò a piangere così forte che i ragazzi temettero che potesse svegliare l'intero castello.
I due cercarono velocemente un modo per farlo smettere: "Ssshhh!" gli dissero senza ottenere alcun risultato, e si guardarono intorno con insistenza, incerti sul da farsi, cercando di trovare una soluzione il prima possibile, ma senza sapere cosa fare. Poi Teddy afferrò un cuscino e cercò di metterlo sulla testa del loro compagno di stanza per tentare di attutire i singhiozzi, ma Calien, che aveva intuito le intenzioni dell'amico, gli prese il cuscino di mano prima che Teddy mettesse in atto il suo piano, e decise di optare per una via più gentile.
Si accovacciò appena e allungò la mano verso la schiena del ragazzino in segno di conforto, accompagnato da un leggero e amichevole "Ehi…". Ma non appena lo toccò, quello cominciò a strillare più forte di prima e sferrò un pungo alla cieca verso Calien, che incassò il colpo proprio sullo stomaco, e cadde all'indietro.
A quel punto Teddy, vedendo il suo amico messo al tappeto, scelse la via meno diplomatica ma più efficacie: si lanciò sopra al ragazzino, nel tentativo di immobilizzarlo. Quello si dimenò come un pesce fuori dall'acqua, fino a che Teddy non ebbe la meglio e riuscì a tenerlo fermo.
"Aaaaaaaahhh, chi è?!?" gridò con voce tremante lui, consapevole di essere stato braccato.
"Tranquillo, un'amico. Sta' fermo." disse Teddy schivando i colpi che quell'altro tentava di sferrargli.
Calien si rimise in piedi e si avvicinò al letto, dove Teddy aveva schiacciato il ragazzo a terra a pancia in giù e si era messo sopra di lui a cavalcioni, combattendo per tenergli le braccia incrociate dietro la schiena e impedirgli di muoversi.
"Non gli farà male?" chiese dubbioso Calien.
"Naaah…" disse Teddy con una smorfia "Avrà al massimo un polso slogato…"
Calien, incerto sul da farsi, si schiarì la voce e parlò al ragazzino: "Ehm… potresti dirci esattamente cosa è successo?"
"Be', che mi avete appena braccato!" disse quello.
"Intendevo… il motivo per cui hai urlato prima."
"Ehm…" balbettò lui imbarazzato "Mi… mi hanno mandato una Caccabomba…"
"Una Caccabomba?" chiese Calien.
"È una di quelle cose dei Tiri Vispi Weasley che esplodono?" disse Teddy, ancora sopra al ragazzino che aveva smesso di divincolarsi.
"Sì…" continuò il ragazzo
"Ah." disse Teddy. "Ecco cos'era quell'odore."
"Ma chi te l'ha mandata?" chiese Calien.
"Me l'hanno spedita ieri sera, non ho guardato l'indirizzo del mittente, era sul mio letto, ero sicuro che fosse una scatola di dolci da parte dei miei genitori… e così stanotte avevo fame e ho preso la scatola, ma dato che non si apriva, le ho dato un pugno e mi è esplosa in mano…"
"E perché i tuoi genitori dovrebbero mandarti una Caccabomba?" disse Teddy.
"Be', è ovvio che non gliel'hanno spedita i genitori…" disse Calien.
"Oh. Peccato, sarebbe stato divertente."
Calien cercò di trattenere un sorriso. "Comunque, be', ora stai bene." disse al ragazzino. "Credo che ora puoi anche…" aggiunse rivolgendosi a Teddy.
"Oh, sì, certo." disse Teddy lasciando andare il ragazzino che aveva intrappolato a terra e aiutandolo a rialzarsi.
"Comunque io sono Calien, e lui è Teddy" disse Calien.
"Io sono Elmer…" disse lui ancora tremante.
"Piacere" disse Teddy. "Ora l'unica cosa che ci resta da fare è scoprire chi ti ha inviato quella Caccabomba."
"Qualche idea su chi possa essere stato?" disse Calien.
"No…"
"Sei molto pallido." commentò Teddy.
"Vieni," disse Calien "andiamo nella Sala Comune, ti farà bene cambiare aria."
Calien e Teddy portarono Elmer fuori dalla stanza, sorreggendolo.
"Non hai proprio nessuna idea riguardo chi possa essere il mittente di quella scatola?"
"No… cioè… be'… sì…"
"Lo sai?" lo incitò Teddy. "Sai chi è stato?"
"Cioè, credo che si tratti di…"
Non appena entrarono nella Sala Comune, Calien, Teddy ed Elmer furono accolti da delle fragorose risate.
"… Jess." completò la frase Elmer.
Sulla poltrona in fondo alla stanza sedevano un ragazzino dai capelli neri, il naso affilato e la bocca piegata in un ghigno e un ragazzino castano, di bell'aspetto, dai capelli lunghi fino alle spalle e lo sguardo scaltro. Su un bracciolo, c'era un ragazzino dai capelli castani e spettinati e dall'aria curiosa, che leggeva i titoli di alcuni libri posati su un tavolino. Dietro alla poltrona, in piedi, un ragazzino paffuto dall'aria goffa.
"Ehi, Elmer, non ti reggi nemmeno più in piedi?"
E si misero a ridere di nuovo.
"Ehi!" gridò Teddy "Che c'è da ridere?"
"Che vuoi, capellone?" disse Jess con odio.
"Voglio difendere i miei amici." disse Teddy con fermezza.
"Tu non sai con chi stai parlando, vero, Logan?" disse Jess rivolgendosi al ragazzino che sedeva al suo fianco.
"Già. Non ti conviene metterti contro di noi, bello." disse Logan con la sua voce ferma e profonda.
"Ragazzi, non mi pare il caso di litigare il primo giorno di scuola, eh?" disse Calien, cercando di calmare le acque.
"E tu chi saresti?" disse Jess. "Ah, non sarai quello che vive con quel suonato di Aberforth?" Jess e Logan scoppiarono a ridere. Il ragazzino dietro alla poltrona si affrettò a ridere con loro, con la sua risatina nervosa. Il ragazzo seduto sul bracciolo fu l'unico a rimanere zitto, mentre il suo sguardo spaziava per la stanza ed esplorava gli oggetti che conteneva. Sembrava poco interessato alla vicenda, e sbuffò impercettibilmente un paio di volte.
"Ho sentito…" disse Jess sussurrando "… che lui e le capre…" e scoppiò a ridere insieme a Logan.
Calien sentì il sangue affluire al cervello e le sue guance infiammarsi. Avevano toccato la corda sbagliata.
"Dai, ragazzi…" disse il ragazzo seduto accanto a loro, con un tono più annoiato che dispiaciuto.
"Oh, Luke, non stare sempre a rompere…" disse Logan.
Calien, ribollente di rabbia, prese di scatto la sua bacchetta dall'elastico dei pantaloni e la puntò contro i quattro. Invece della solita piccola cascata di scintille, dalla punta della sua bacchetta uscì la testa di un drago scarlatto che sputò una fiammata di scintille a pochi centimetri dal loro naso. Il ragazzino paffuto lanciò un grido e si nascose dietro alla poltrona. Jess non disse nulla, ma impallidì visibilmente. Logan si limitò a lanciare un'occhiata di disprezzo a Calien. Luke invece aveva smesso di guardare in giro per la stanza e sembrava interessato.
Logan si alzò in piedi insieme a Jess ed entrambi si avviarono verso il buco nel ritratto della Signora Grassa per uscire dalla Sala Comune.
"Andiamo, Matt." disse con tono fermo, e il ragazzino paffuto si affrettò verso i suoi amici inciampando nel tappeto.
Luke si alzò lentamente e sospirando, annoiato, e rivolse un neutrale e poco interessato "Ciao." a Calien, Teddy ed Elmer prima di uscire dalla Sala senza voltarsi.
I tre ragazzini, si lasciarono cadere su delle poltrone vicino al camino.
"Wow, ma chi sono quei tipi?" disse Teddy.
"Jess e la sua banda." disse Elmer con un sospiro.
"Li conosci?" chiese Teddy.
"Certo. Jess è mio cugino."
"Tuo cugino?!?" dissero Calien e Teddy all'unisono, con un tono alquanto sorpreso. "È tuo cugino e si diverte a farti scherzi del genere?" continuò Calien.
"Qualche volta. Ma non è un tipo pericoloso, da solo. Quando sta con la sua banda può diventare un diavolo, soprattutto con il suo miglior amico Logan."
"Che tipi sono?"
"Oh, be', Jess adora dare fastidio alla gente, lui è fatto così. E Logan si diverte, e adora essere odioso insieme a Jess. Matt è tendenzialmente un pappamolla: li segue perché li ammira e ne è intimorito al tempo stesso. E Luke invece non prende mai parte alle bravate di Jess e Logan, sta semplicemente a guardare la scena, e credo che li segua soltanto perché altrimenti si annoierebbe troppo."
"Sai se le loro 'bravate' sono sempre così antipatiche?" disse Teddy.
"Tendenzialmente sì. E non c'è modo di sfuggirvi."
I tre sospirarono. Poi Calien alzò gli occhi su di Teddy e lanciò un grido che fece saltare i due ragazzini sulle loro poltrone: "Teddy, i tuoi capelli!"
Non aveva fatto caso a Teddy quando erano entrati nella Sala Comune, e al buio del dormitorio doveva non averli visti, ma adesso, con le candele accese della stanza e il sole già sorto che illuminava il castello, Calien li vedeva benissimo: i capelli blu di Teddy erano diventati rosso fuoco, ed erano tutti messi all'insù. Sembrava che avesse una grande fiamma accesa sulla testa.
"Cosa?" disse Teddy, con tono preoccupato, incuriosito e perplesso allo stesso tempo.
"I tuoi capelli, sono diversi, sono rossi! Sembra che ti vada a fuoco la testa!" disse Calien, concitato.
"Oh," disse Teddy, tirando un sospiro di sollievo e sorridendo appena. "sì, mi sa che questa notte mi ha un po' scombussolato, eh?"
E i suoi capelli si trasformarono da rossi in blu, e tornarono ad adagiarsi spettinatamente sulla sua fronte.
"Ma cosa…?" sussurrò Calien, esitante e confuso.
"Non preoccuparti, è una cosa normale. Mi succede spesso. Io sono un Metamorfomagus."
"Davvero?" disse Elmer entusiasta "Ne ho sentito parlare, ma ho sentito che sono molto rari! Non pensavo di incontrarne uno!"
"Non capisco… Che vuol dire?" chiese Calien.
"Vuol dire che posso cambiare il mio aspetto fisico come più mi pare e piace. Guarda…"
E i suoi occhi blu si trasformarono in due occhi giganteschi e dalle pupille verticali, simili a quelli di un gatto. Dopo pochi secondi, tornarono normali.
"Mia nonna mi ha detto che anche mia madre lo era, una Metamorfomagus." spiegò Teddy. "È da lei che ho preso questa mia caratteristica."
"Wow…" sussurrarono Calien ed Elmer con ammirazione.
"Ciao, ci vediamo…"
I tre si voltarono verso la scala: Victoire e Dawn erano uscite dal dormitorio e avevano salutato le loro compagne di stanza.
"Ehi, ragazzi!" li salutarono Victoire e Dawn con un sorriso.
"Ciao!" risposero Teddy e Calien.
"Ma che fate?" disse Victoire. "Siete ancora in pigiama?"
"Vi conviene andarvi a cambiare, o farete tardi." disse Dawn.
"Non vorrete mica arrivare in ritardo il primo giorno di scuola?" disse Victoire.
"Oh, già…" dissero i tre scattando in piedi. "Noi andiamo a vestirci, a dopo!" dissero correndo verso i dormitori.
"Ci vediamo a colazione…" disse Dawn prima che sparissero su per la scala a chiocciola.
"Maschi…" disse Victoire alzando le spalle e uscendo dalla Sala con la sua amica.
   
 
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