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Autore: fedetojen    18/06/2015    0 recensioni
Un ragazzo dalle apparenze fredde e anche un pò arroganti, che con le giuste persone, riesce a sciogliersi come il burro al sole. Pratica pallavolo, è alto quasi 1.85, fisico slanciato, capelli castani, occhi marroni, labbra carnose, naso a patatina e occhiali. Cosa mi fa pensare che riuscirà mai ad innamorarsi di me?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Un sogno, troppo vivido, per essere vero.

 
Capitolo 2: Mai accettare un passaggio da uno sconosciuto!
 
"Va bene. Intanto sono l'unico con la patente e la macchina" dice Francesco fiero di se.

Si avvicinò alla sua macchina e mentre lo guardavo riflettevo: era l'unico con la macchina, andare a piedi fino a casa era improponibile così decisi.

"Aspetta!" dissi correndo verso di lui.

"Cos'è ora te ne torni con la coda fra le gambe?" chiede divertito.

"Vuoi darmi un passaggio o no?" dopo qualche momento di silenzio e di sguardi poco amichevoli rispose.

"Sali" mi dice con voce super sexy.

Aiutatemi a non svenire.
Appena entro, sento un profumo inebriante.
Cerco di capire da dove provenisse e indovinate un pò?

Anche da sudato profumava come non mai.

"Che fai?" mi chiese prima di accendere la macchina.

"Nulla" dissi mettendomi la cintura e ricomponendomi.

Una volta spiegata la strada per accompagnarmi a casa, appena uscii dalla macchina quasi non caddi.
Mi diressi verso il suo finestrino e gli parlai.

"Se la prossima volta rimango senza passaggio, ricordami di non chiederlo a te" dico toccandomi la testa.

"Perché? Io non guido male" dice cercando di difendersi.

"Una persona in stato di ebrezza guiderebbe meglio, ne sono sicura" una risata cristallina esce dalle sue labbra, facendomi rimanere spiazzata, mentre i suoi occhi diventano fessure e le sue fossette si fanno spazio sul suo volto.

Dio se è bello.

"Bellini se ti serve un passaggio, fai un fischio" un occhiolino, e via sgommando.

Povera macchina.
Appena ritornai a casa, dopo la doccia mi buttai sul letto, senza rendermi conto che il telefono di casa stava squillando, così mi alzai controvoglia e risposi.

"Pronto?" chiesi distrattamente.

"Bellini" sgranai gli occhi, quando mi resi conto di chi fosse.

"Hai scordato il tuo telefono in macchina mia" dice con voce divertita.

"Non ridere! Domani facciamo i conti Fra!" dissi chiudendo la chiamata.

Maledizione, tutte a me proprio.
Mi ributtai a letto, cercando di riposarmi.

Avevo l'acido lattico dappertutto, era da un botto che non facevo una lezione seria di pallavolo.
Appena arrivai a scuola, mi sedetti con il procinto di non sentire ne vedere nessuno.

"Bellini il telefono"

"Sì sì...." dissi gesticolando senza guardarlo.

"Bellini...Bellini?"

"Che vuoi?!?" gli dissi guardandolo.

"Calma bestia!" mi dice arrabbiato.

"Bestia sarai tu! Se non avessi guidato come un pazzo ieri, il telefono non mi sarebbe caduto! DEFICIENTE!" dissi alterandomi. Scoppiò a ridere.

"Ma cosa mi ridi? Boh" dissi voltandomi e sbattendo le mani sul banco.

"Sei troppo divertente quando ti arrabbi" dice divertito.

"Figurati quando non lo sono" dico a denti stretti, mentre cerco di trattenermi dal prenderlo a schiaffi.

Appena entrò la prof di chimica ci alzammo e subito ci sedemmo.
Quella giornata passò velocemente mentre ero assorta nei miei pensieri, e mentre sopportavo i dolori alle gambe.
Appena la campanella suonò subito uscii dalla classe.

Non vedevo l'ora di arrivare a casa, così appena fuori dalla scuola una macchina sfrecciò ad alta velocità, proprio di fianco a me e poco dopo una frenata rumorosa fa fermare la macchina.

Appena ci passo davanti mi sento richiamare dal clacson, così mi giro e guardo: è Francesco con la sua guida poco sana.

"Bellini vuoi un passaggio?" mi dice sorridendomi.

Sa che preferirei morire piuttosto che entrare nella sua macchina, ma solo dopo aver fatto quel piccolo tratto a piedi, già le mie gambe e il mio corpo imploravano pietà.

"Solo perché ho dolori dappertutto" dissi entrando e buttandomi a peso morto sul sedile.

Partì senza preavviso, facendomi sbattere le mani sul cruscotto.
Mi ero scordata di mettere la cintura.

"Avvisare no?" dissi subito mettendomi la cintura.

"Sai come guido eppure ti sei scordata di metterti la cintura" dice divertito mentre guida.

"Ma chi ti ha dato la patente quel giorno, era ubriaco per caso?!?" dissi subito per controbattere.

"Era una donna e forse devo averla conquistata per il mio fascino" dice voltandosi per qualche secondo a sorridermi. Quelle sue fossette....aaaah!

"Certo, certo" dissi mettendomi a braccia conserte.

"Bellini sveglia, siamo arrivati" sentivo una voce ovattata che mi parlava, ma non gli diedi retta e mi aggiustai meglio sul sedile.

"E va bene, vorrà dire che verrai a casa mia" appena sentii così mi alzai di scatto, scontrandomi con il vetro della portella.

"Maledizione!" dissi toccandomi la fronte. Francesco è inutile dire, che scoppiò a ridere.

"Fammi andare via va!" dissi arrabbiata e dolorante.

"Bellini, ti ricordo che oggi abbiamo gli allenamenti" mi dice fermandomi.

"Non vengo" dico secca.

"Perché?" chiede curioso.

"Perché forse ho dolori?" dico subito.

"E ora chi prenderò in giro?" chiede subito con tono deluso.

"Tua madre" dico chiudendogli la portella in faccia. Ride da dentro alla macchina. Abbassa il finestrino e prima di sfrecciare via mi dice qualcosa.

"Rimettiti presto!" dice andando via come un pazzo.

Non mi preoccupo tanto per lui, ma per gli altri che guidano, potrebbero veramente farsi del male.


ANGOLO SCRITTRICE: Salve ragazzuoliiii---- spero che anche questo capitolo vi piaccia :3 Lasciate una recensione che è sempre ben voluta :D
   
 
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