“Natsu!”.
L’urgenza
nella voce di Lucy lo risvegliò
subito, riportandolo indietro da quella buia incoscienza nella quale lo
aveva
gettato l’esplosione. La creatura che aveva imprigionato il
Re degli Spiriti
Stellari era stata finalmente distrutta e quel mondo incantato sarebbe
presto
tornato al suo stato originario: non avrebbe più visto la
sua Lucy piangere per
il dolore di aver perso i suoi amati Spiriti.
I
momenti successivi furono un
susseguirsi confuso di accadimenti, tra le rocce che lo seppellivano e
la mano
di Erza che lo afferrava, riportandolo in superficie assieme al Re che
lui
aveva portato con sé dall’interno della creatura.
Tutto divenne molto più
chiaro - nonché molto più piacevole - quando Lucy
lo fece distendere, inginocchiandosi
alle sue spalle perché potesse farlo appoggiare alle proprie
gambe,
sfiorandogli i capelli con carezze leggere.
“Natsu...
Grazie! E grazie anche a
te, Happy”. [1] La giovane maga si chinò fino a
posare un bacio sulla fronte di
Natsu. “Ma non fare mai più niente di
così avventato, ho avuto una paura
tremenda!”.
“Lo
rifarei anche subito, Lu! Non
voglio vederti piangere!”, ribatté sicuro il
Dragon Slayer. “Adesso che i tuoi
Spiriti torneranno normali, tu sorriderai di nuovo, vero?”.
Lucy
sentì le lacrime pungerle ancora
gli occhi ma questa volta erano di gioia: avrebbe mai trovato il
coraggio di
confessare a quell’adorabile disastro che era Natsu quanto
fosse innamorata di
lui?
“Lucy!
Andiamo, non piangere!”.
“Scusa”,
sorrise lei asciugandosi gli
occhi. “È solo che sono felice!”.
Natsu
si rimise seduto a fatica,
lamentandosi del dolore che sentiva un po’ dappertutto e si
voltò verso Lucy,
coprendole una mano con la propria. “Ridi allora. Grida,
salta, prendi a pugni
Gray ma non piangere”.
“Ehi!”,
esclamò il mago del ghiaccio,
risentito per quell’idea.
Natsu
e Lucy non gli prestarono
attenzione, presi com’erano a guardarsi intensamente negli
occhi; ormai persino
i muri della gilda sapevano che quella tra loro non era semplice
amicizia
eppure i due non avevano ancora fatto un solo passo in avanti, restando
intrappolati in quel perpetuo Siamo solo compagni di team.
Gray
sbuffò pesantemente, decidendo
per una volta di non attaccar briga con Natsu: magari questa volta
sarebbe
stata quella buona per quei due imbranati.
Lucy
sorrise a Natsu, voltando la
propria mano per poter stringere quella del mago e annuì.
“Va bene, Natsu, non
piangerò più, te lo prometto”.
Il
Dragon Slayer sorrise a sua volta,
soddisfatto di averle strappato quella promessa e si alzò in
piedi assieme a
lei quando vide sopraggiungere i loro compagni, finalmente tornati
com’erano.
Nessuno di loro trovò niente da ridire vedendo i due tenersi
per mano, sembrava
la cosa più naturale del mondo.
Lucy
poté infine riabbracciare Virgo
e gli altri Spiriti Stellari e riottenerne le chiavi che le
consegnarono di
loro volontà e anche il Re degli Spiriti Stellari si fece
vedere, per
ringraziare e salutare tutti prima di rimandarli finalmente a casa;
Natsu pensò
che era passato davvero troppo tempo dall’ultima volta che
l’aveva vista
sorridere così.
Erano
tornati nell’appartamento di
Lucy subito dopo aver salutato tutti in gilda e i loro compagni si
erano
scambiati sguardi complici e qualche risatina ebete, credendo che
finalmente
avessero deciso di prendere in mano la situazione tra loro, qualsiasi
essa
fosse; persino Happy era rimasto, masticando assieme al pesce uno dei
suoi
soliti “Si piacccciono”.
Certo
non avevano idea di ciò che
sarebbe davvero accaduto di lì a pochi minuti, dopo che un
imbarazzantissimo
silenzio l’aveva fatta da padrone per tutto il tempo che i
due avevano
impiegato per raggiungere la loro meta.
“Natsu,
vuoi dirmi cos’hai?”, chiese
Lucy non appena ebbe chiuso la porta di casa dietro di loro.
L’atteggiamento di
Natsu la preoccupava, era sovrappensiero da quando erano tornati e per
lui era
davvero la cosa più strana: non pensava mai più
del necessario.
“Si
prende troppa confidenza con te!”,
sbottò Natsu, decisamente infastidito. Nonostante sapesse
che lo Spirito non ne
aveva nessuna colpa, il Dragon Slayer non apprezzava minimamente che a
Loki
fosse toccato un caloroso abbraccio dopo quello che aveva combinato e
soprattutto visto che il concetto di abbraccio del suo vecchio compagno
era
finire con le mani sul fondoschiena di Lucy. Rifiutava di ammetterlo ma
l’idea
che qualcun altro potesse sfiorare il corpo di Lucy lo mandava in
bestia; il
fatto che la ritenesse sua era un pensiero che gli
impregnava la mente,
un fatto più che un concetto.
E
questo implicava che fosse il solo
a poter esercitare il diritto di amare quel corpo magnifico. I suoi
compagni
forse credevano il contrario ma Natsu era tutto fuorché
cieco ed era fin troppo
consapevole di quanto fosse bella Lucy; soltanto, era una cosa che per
lui
contava poco o nulla. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei e questo non
aveva
niente a che vedere con il suo aspetto.
Le
aveva ceduto tutta la sua anima
sin da quando l’aveva salvata da Phantom Lord, quando il solo
pensiero che
qualcuno potesse portarla via, gli aveva scatenato l’inferno
dentro.
“Oh
andiamo, Natsu! Gray è un nostro
compagno e poi mi ha salvato la vita laggiù!”.
Natsu
assunse un’espressione confusa,
scuotendo lievemente la testa. “Chi ha parlato del
ghiacciolo? No, io intendo
Loki! Tu forse non pensi lo stesso? Ti ha toccato il sedere,
Lu!”.
Lucy
ridacchiò appena, facendosi più
vicina al mago. “Lo fa con tutte, Natsu. Loki è
fatto così, corteggia tutte le
ragazze carine che gli capitano a tiro. Lo ha fatto anche con Yukino,
lo hai
visto”.
“Non
voglio che lo faccia con te”, disse
lui fra i denti. Lucy era vicina e ne approfittò per
abbracciarla,
agguantandola come se temesse che gli sarebbe scappata.
“Io... Tu sei mia, Lu”.
“Lo
so”. La maga sorrise intenerita,
ricambiando l’abbraccio e stupendo Natsu. “Sono la
tua compagna di team”.
Non
osava sperare che intendesse
qualcosa di diverso, sapeva che il suo cuore era per certi versi quello
di un
bambino; non dubitava di quanto tenesse a lei, lo aveva dimostrato
più volte,
ma era certa che quello che sentiva non fosse poi tanto diverso da
quello che
provava per qualsiasi membro della gilda.
“Non
è solo questo, Lucy. Sei
importante per me e lo sono anche Happy, Gray, Erza e tutti gli altri
ma... Tu
sei qualcosa di più. Lo sai che non sono bravo con le
parole, quello che voglio
dire è che credo di sentire per te una cosa che Igneel ha
cercato di spiegarmi
tante volte, quando mi diceva che un giorno avrei trovato una compagna,
che mi
sarei innamorato”.
Lucy
sollevò piano la testa,
incredula: quante volte aveva desiderato sentire quelle parole dalla
bocca di
Natsu ma non osava sperare che sapesse di cosa parlava. Dentro di
sé era ancora
convinta che il mago fosse molto confuso su quello che provava davvero.
“Natsu,
non dovresti dire certe cose
con tanta leggerezza, non sai di cosa parli”.
“Certo
che lo so! Ci ho dovuto
pensare molto, lo ammetto ma alla fine ho capito! Io sono innamorato di
te,
Lucy”.
La
maga gli piantò uno sguardo
acquoso dritto negli occhi, lottando per non lasciare uscire quelle
piccole
dispettose; dopotutto, aveva promesso. Sollevò le braccia,
spostandole fino a
intrecciarle dietro il collo di Natsu, e si tese in avanti a posargli
un casto
bacio sulle labbra. “Anch'io sono innamorata di te,
Natsu”.
Natsu
le rivolse finalmente un ampio
sorriso, uno di quelli che metteva in piena mostra i canini appuntiti;
forse,
un giorno Lucy gli avrebbe confessato quanto li trovasse attraenti.
“Allora
adesso posso impedire a
chiunque di prendersi certe libertà, vero?”.
Lucy
rise divertita e annuì. “Sì,
direi che ne hai tutto il diritto”.
“Finalmente”,
ruggì il Dragon Slayer
impossessandosi con prepotenza della sua bocca e lei non
poté fare a meno di
pensare che baciava dannatamente bene, sembrava fatto apposta per
quello. “Lucy”,
la chiamò, la voce arrochita dalla lussuria.
“Voglio fare l'amore con te”.
In
un’altra situazione, forse in un
altro tempo, Lucy non avrebbe potuto fare altro che arrossire fino ai
capelli
mentre colpiva ripetutamente un malcapitato Natsu; ora, tutto
ciò che fece fu
annuire lenta, guardandolo con gli occhi annebbiati dal piacere mentre
lui
tornava a baciarla e la spogliava piano, quasi con devozione.
Le
baciò le labbra, il viso, la
mandibola, scendendo al collo, lambendolo con baci e piccoli morsi e
Lucy si
aggrappò a lui, una mano a stringere i capelli arruffati
sulla nuca mentre l’altra
si ancorava saldamente alla sua spalla.
“Natsu”,
bisbigliò, facendo sì che si
scostasse un poco. Natsu la guardava, confuso, credendo che si fosse
pentita e
Lucy gli sorrise, tendendosi in avanti per baciarlo ancora mentre lo
liberava
dei vestiti che le impedivano di sentire la sua pelle a contatto con la
propria.
Lui
la schiantò letteralmente sul
materasso alle sue spalle, senza interrompere il contatto fra le loro
bocche,
afferrandola per la vita sottile nel momento in cui lasciò
le sue labbra per
venerare il resto di quel corpo magnifico.
Lucy
dimenticò ogni remora, ogni
inibizione, gemendo senza controllo sotto i suoi tocchi audaci - era
davvero la
prima volta per lui? - e nella sua bocca quando tornò a
baciarla.
“Dio,
Lucy... Ho sognato di farlo
così tante volte”, mormorò Natsu un
istante prima di scivolare in lei,
fermandosi nel momento in cui la sentì irrigidirsi.
“Scusami”, riprese,
baciandola languidamente fin quando non la sentì rilassarsi
e muoversi contro
di lui.
Lei
lo strinse a sé, piantandogli le
unghie nella schiena quando le sue spinte divennero un piacere
così intenso che
le avvolse la mente in un bianco lattiginoso, conscia soltanto di quel
corpo
solido unito al suo, tanto profondamente che non avrebbe saputo dire
dove
terminasse uno e iniziasse l’altro.
Lucy
aveva sempre trovato
estremamente rilassante potersi concedere un bagno caldo dopo una
missione
difficile e quella sera non fece eccezione; anche se Natsu era
comodamente
sdraiato dietro di lei e le stringeva la vita con fare possessivo.
Quando
si era svegliata, stretta fra
le braccia del suo drago, aveva creduto che l’imbarazzo li
avrebbe paralizzati,
che Natsu si sarebbe pentito di quel gigantesco - dal suo punto di
vista -
passo in avanti nella loro relazione; invece lui l’aveva
stupita, posandole un bacio
sul collo con tenerezza. “Voglio fare un bagno,
Lu”, aveva detto soltanto,
prima di sollevarla fra le braccia e portarla direttamente in bagno.
E
ora si godeva tutte le attenzioni
di cui non lo avrebbe mai creduto capace; Natsu l’aveva
coccolata per tutto il
tempo, esigendo persino di lavarle i capelli, pur di non staccare le
mani da
lei e dopo si era disteso, trascinandola su di sé. Le stava
pigramente
accarezzando l’addome quando lei gli aveva afferrato la mano,
intrecciando le
dita alle sue.
“Cosa
c’è, Lucy?”.
“Niente,
Natsu. Mi piace tenerti la
mano, soprattutto adesso… Sai, era tanto tempo che avrei
voluto confessarti cosa
provo ma temevo che tu mi rifiutassi”.
Natsu
rise leggermente, strusciando
il naso contro il suo collo. “Pensavo lo stesso”.
“Siamo
proprio due sciocchi”, ribattè
Lucy ma un sorriso dolcissimo le curvava le labbra. “Sai,
credo che alla fine
dovresti ringraziare Loki, piuttosto che sgridarlo”, aggiunse
con una punta di
malizia.
“Che
cosa?! Io a quello devo ancora dei
pugni, non può toccare la mia donna!”,
esclamò Natsu, agitandosi per qualche
momento prima di voltare il viso a Lucy e baciarla, irruento.
“Lucy”.
“Sì?”.
“Sono
tutto un fuoco”, sogghignò, e
Lucy avvertì nitidamente qualcosa risvegliarsi.
Prevedibile.
******************************************************************************
Buonasera
^-^
Qualcuno
di voi forse si ricorderà di
me, per gli altri mi presento: Saralasse (ma va?!), malata di Naluite
acuta che
si manifesta in attacchi più o meno improvvisi, tipo questa
one-shot XD
Ispirata
dall’ultimo episodio della
saga filler (dell’anime) Spiriti Stellari Eclipse, tutto
ciò che ho scritto
fino a [1] è infatti preso dal suddetto episodio,
leggermente modificato perché
si adattasse ai deliri della sottoscritta :P
Vi
chiedo scusa se lo scritto
risultasse poco fluido, noioso o qualsiasi altra cosa negativa,
è molto tempo
che manco e sto cercando di riprendere mano alla scrittura in vista
di un
ritorno nel mondo delle fanfictions.
Grazie
mille se avete letto e grazie due
volte se troverete il tempo di dirmi cosa ne pensate!
Alla
prossima <3