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Autore: Hyuga_Girl_Chan    18/06/2015    4 recensioni
Dal Prologo:
"Caro diario,
Dio che emozione! È la prima volta che ho un diario! Ricordo perfettamente quel giorno.
Il giorno in cui i miei genitori mi hanno regalato te.
E ora mi ritrovo qui, sulla scrivania, a scriverti! Vuoi sapere chi sono?
Mi chiamo Sakura Haruno, ho quattordici anni e frequento il liceo linguistico di Konoha.
Ho scelto questo indirizzo perché i miei genitori hanno pensato che fossi portata per le lingue.
La mia materia preferita è francese, ma me la cavo bene anche nelle altre.
Odio invece matematica, tra equazioni, numeri, frazioni e compagnia bella!"
"Non posso crederci di essermi abbassato a questi livelli.
Io che perdo tempo a scrivere un diaro. Cose degli altri mondi.
Sia chiaro, lo faccio solo perché non ho niente da fare.
Però credo che tu voglia conoscere il tuo padrone.
Mi chiamo Sasuke Uchiha, frequento il liceo linguistico.
Non mi piace niente, apparte i pomodori. E odio tutto e tutti."
[Sasuke/Sakura ❤] [Accenni Naruto/Hinata, Shikamaru/Ino e Suigetsu/Karin ] [Sasuke!diary and Sakura!diary]
[Momentaneamente sospesa ]
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La storia dei diari di due ragazzi innamorati

 
Il compleanno di Naruto -Parte II- (Sakura&Sasuke)


Sakura’s diary

Bellissimo, Sasuke era semplicemente bellissimo.
Con quegli occhi neri come il cioccolato fondente, la pelle bianca come lo zucchero filato, i capelli come la notte con alcuni riflessi blu e la camicia che metteva in bella mostra il suo fisico mozzafiato.
Non avevo mai visto un ragazzo così bello nei miei quattordici anni di vita.
Sapevo però che tale perfezione non era destinata ad una come me.
Poteva avere milioni di ragazze più belle di me, perché avrebbe dovuto interessarsi a me?
Ma soprattutto, perché mi stavo preoccupando?
Non ero ancora pronta per una relazione amorosa, il passato mi faceva ancora troppo male.
Però Sasuke… aveva un qualcosa di diverso. Aveva quel qualcosa che mi attraeva molto.    
Dopo avevo sentito Ino punzecchiarmi con il gomito e mi ritrovai il suo sguardo malizioso addosso.

“Uhh! E poi dicevi che non ti interessava il nostro caro Sas’ke! Anche se più che guardarlo te lo stavi mangiando con gli occhi”
“Ino-pig!”
“Anzi se vuoi posso aiutarti… Ehi Sas’ke! Vieni un attimo qua!”
Avevo sbattuto la mano sulla fronte, Ino mi faceva fare solo figuracce. Sentivo i suoi passi avvicinarsi ed avevo alzato lo sguardo. Forse era una mia impressione, ma mi sembrava che anche Sasuke mi stesse guardando.
“Fronte spaziosa non sa dov’è il bagno, potresti accompagnarla tu? Io devo trovare quel pigrone di Shikamaru”
E quel diavolo biondo era scomparso come un fulmine mentre Sasuke si era girato di spalle facendomi cenno di seguirlo.
“Seguimi”
Avevo annuito, in che razza di situazione mi ero andata a cacciare? Un silenzio imbarazzante era sceso tra di noi. Io ero come paralizzata mentre lui era tutto tranquillo. Possibile che fosse così imperturbabile? Decisi di spezzare quella situazione scomoda rompendo il ghiaccio.
“Ehm… S-Sasuke-kun?”
“Mmm?”
“Come... come conosci Naruto? Se non sbaglio dovresti esserti trasferito da Kyoto... e…mi sembra che voi siate molto amici”
“I nostri genitori erano amici, lo conosco da quando eravamo piccoli”
“Q-Quindi… è il tuo migliore amico?”
“Già”
Non avevo continuato la discussione, non mi sembrava che lui avesse molta voglia di parlare.
Quindi lo seguivo in silenzio quando lui si era fermato davanti alla porta del bagno.
Lo avevo sorpassato e, dopo aver chiuso la porta alle mie spalle, mi ero avvicinata allo specchio.
Avevo delle guance rossissime e, per non far irritare Sasuke-kun, ci avevo messo veramente poco.
Quando ero uscita l’avevo trovato lì, ad aspettarmi.
Mentre stavamo camminando, lui davanti ed io dietro, avevamo visto un Naruto che scendeva le scale frettolosamente tenendo per mano una Hinata imbarazzata e trascinandosela dietro.
Avevo sghignazzato come faceva di solito Sasuke, il quale aveva un sorriso malizioso stampato sulle labbra –Kami, che labbra!-

“Tsk, era ora che il Dobe capisse qualcosa”
“Eh già, Hinata è sempre stata innamorata di lui!”
“Più che altro mi chiedo come faccia a sopportarlo.”
Io avevo riso e gli avevo tirato una manata sulla spalla per scherzo, sperando di non averlo fatto male. Ero consapevole della mia forza micidiale
“Ma no! Sono carini insieme!”
“Se lo dici tu…”
Ci eravamo guardati per qualche secondo negli occhi per poi scendere, sentendo alcune voci.
Si erano tutti riuniti in un salotto, a quanto pare era arrivato il momento per Naruto di scartare i regali.
Aveva ricevuto i soliti regali: magliette, occhiali da sole, un libro (secondo Sasuke serviva a migliorare il suo lessico e la sua cultura), un portachiave a forma di kunai e uno con il simbolo di Konoha.
La festa era finita un’ora dopo, ed io sono stata tutto il tempo in compagnia o di Ino o di Sasuke, ed abbiamo avuto anche una bizzarra visita.
Stavo tranquillamente parlando con Sasuke, o meglio io chiacchieravo e lui annuiva, quando avevo visto un ragazzo venire verso di noi, lo stesso di prima.

“Ehi Sas’ke, volevo parlarti!”
Poi aveva voltato lo sguardo –che mi terrorizzava- su di me ed aveva ghignato.
“Oh, vedo che sei in dolce compagnia! Non mi presenti la tua ragazza?”
“Non è la mia ragazza…”
Avevo percepito una nota di rammarico nella sua voce. Come se gli dispiacesse…

“E poi sai presentarti da solo”
“Sì, sì! Sei il solito scorbutico! Io sono Suigetsu, piacere Confettino.”
“Piacere… sono Sakura e osa chiamarmi ancora Confettino e non vedrai l’alba di domani”
“Accidenti! Te la sei scelta tosta la tipetta, eh? E bravo il mio Sas’ke!”
Poi quel tizio strano si era avvicinato a me e mi aveva annusato i capelli.
“Hai un buon odore!”
“Suigetsu, finiscila”
Lui aveva alzato le mani per poi scoppiare a ridere e andarsene dicendo “La racchia mi sta chiamando! E divertiti!”
Certo che Sasuke aveva proprio dei tizi strani come amici! Però sono contenta di avergli parlato, anche se per poco!


Tanti baci ed un grande abbraccio
                                                                           Tua Sakura
 

Sasuke’s diary

La guardavo, per tutta la serata non avevo fatto altro.
Puntualmente il mio sguardo ricadeva sempre su di lei, sulla figura snella di Sakura Haruno.
Ne avevo avute di ragazze, eccome, dopotutto io ero Sasuke Uchiha, eppure nessuna mi aveva mai attirata.
Quegli occhi verdi erano così belli, e non meritavano di posarsi sulla mia figura.
Io ero sporco dentro, mentre lei era la purezza fatta persona.
Non avrei dovuto farla avvicinare, se solo sapesse…
Intanto Suigetsu continuava a parlare, io ogni tanto annuivo.
Anche se, preso com’ero dalla rosa, non lo ascoltavo più di tanto.
Strano, perché di solito venivo etichettato come un ottimo ascoltatore.
D’un tratto avevo sentito qualcuno gridare il mio nome.
Mi ero girato ed avevo visto quella bionda –Ino, mi sembrava si chiamasse- che sbracciava facendomi segno con affianco Sakura. Mi ero alzato ed ero andato nella loro direzione, mentre sentivo lo sguardo di Sakura addosso.
“Fronte spaziosa non sa dov’è il bagno, potresti accompagnarla tu? Io devo trovare quel pigrone di Shikamaru”
Lei si era sbattuta una mano sulla fronte e io cercavo di mantenere una risata.
Dopotutto il mio orgoglio ne avrebbe risentito parecchio.
E senza darci tempo di spiaccicare parole la Yamanaka era fuggita a fare una rimpatriata con il suo Shikamaru.
Le avevo dato le spalle e le avevo fatto cenno di seguirmi.
Non mi ero girato, non volevo che vedesse in che pessime condizione ero.
C’era un silenzio piuttosto imbarazzante tra di noi, dovevo ammetterlo, ma non avevo la minima intenzione di spezzarlo. Infatti aveva rotto lei quel silenzio.
“Ehm… S-Sasuke-kun?”
Le avevo risposto ovviamente con i miei soliti monosillabici.
“Mmm?”
“Come... come conosci Naruto? Se non sbaglio dovresti esserti trasferito da Kyoto... e…mi sembra che voi siate molto amici
Naruto… quel baka lo conoscevo dai tempi dei pannolini.
Anche se ero di un altro paese, da piccolo con i miei genitori e mio fratello venivo spesso a trovare i suoi. Ricordavo anche che il nostro primo incontro non era uno dei migliori…
“I nostri genitori erano amici, lo conosco da quando eravamo piccoli”
Quel baka era un diavolo. A quell’età non volevo amici, non volevo averne.
Eppure lui con la sua allegria mi aveva tormentato e stressato così tanto che per rassegnazione alla fine era diventato mio amico.
Anche se, dovevo ammetterlo, la sua vitalità contagiava anche me a volte.
“Q-Quindi… è il tuo migliore amico?”
“Già”
Lei si era ammutolita, capiva che non volevo parlarne.
E questo era un punto in più per lei, perché non era una di quelle ragazze insopportabili che si intromettevano nelle vite altrui.
Arrivati davanti al bagno mi ero fermato mentre lei era corsa come un fulmine dentro.
Come se la imbarazzasse la mia presenza, e forse era così.
Sapevo l’effetto che facevo alle ragazze, e dovevo ammettere che non mi dispiaceva se lei provasse qualcosa nei miei confronti.
Perché forse avrebbe qualche possibilità in più, forse potrebbe essere colei che mi ruberà il cuore…
Avevo scosso la testa, non potevo pensarci ora. Io e lei non potevamo stare insieme.
L’avevo vista uscire dal bagno e ci eravamo incamminati quando avevo visto quel Dobe che si trascinava dietro la Hyuuga, che era piuttosto imbarazzata.
Un ghigno era apparso sul mio viso. Finalmente quel Baka aveva cominciato ad accorgersi di lei.
Condoglianze per lei, che gli andava dietro da tempo immemore.
Visto che prima aveva iniziato lei la conversazione con me, questa volta –stranamente, a mio avviso, poiché non lo facevo mai- avevo fatto io il ‘ primo passo ’.
“Tsk, era ora che il Dobe capisse qualcosa”
Lei si era girata ed aveva sorriso. Non avevo mai visto un sorriso del genere.
“Eh già, Hinata è sempre stata innamorata di lui!”
“Più che altro mi chiedo come faccia a sopportarlo.”
Lei, come a voler ‘difendere’ i suoi amici, mi aveva tirato scherzosamente
“Ma no! Sono carini insieme!”
“Se lo dici tu…”
La nostra conversazione era finita lì, dopotutto non avevamo niente da dire.
Subito dopo avevamo sentito delle voci provenienti dal salotto, dove ci eravamo trovati anche noi due minuti dopo.
Naruto aveva scartato i regali. Aveva ricevuto magliette, degli occhiali da sole, portachiavi e persino un libro. Aveva sbraitato come in matto ed io avevo fatto la mia battutina d’effetto dicendo che gli sarebbe servito leggere per migliorare il lessico e la sua cultura.
Per tutta la serata ero stato in compagnia di Sakura, o meglio lei era stata in mia compagnia, anche se a volte si fermava a parlare con la Yamanaka.
Ad un tratto avevo sentito Suigetsu chiamarmi.
 “Ehi Sas’ke, volevo parlarti!”
Io lo guardavo impassibile mentre il suo sguardo si era posato su di Sakura.
“Oh, vedo che sei in dolce compagnia! Non mi presenti la tua ragazza?”
“Non è la mia ragazza…”
Non me ne ero neanche accorto che c’era una nota di disperazione nella mia voce. Come se mi distruggesse il fatto che non sia la mia ragazza.
“E poi sai presentarti da solo”
“Sì, sì! Sei il solito scorbutico! Io sono Suigetsu, piacere Confettino.”
Aveva allungato la mano ed aveva cercato di guardarla negli occhi.
Ma avevo notato perfettamente che il suo sguardo cadeva dove non doveva, e io come risposta avevo fatto una smorfia.
“Piacere… sono Sakura e osa chiamarmi ancora Confettino e non vedrai l’alba di domani”
Mi sentivo stranamente soddisfatto dalla risposta di Sakura, sapevo che non era una facile. Non si conquistava così, con le parole. O almeno, non così semplicemente.
“Accidenti! Te la sei scelta tosta la tipetta, eh? E bravo il mio Sas’ke!”
Mi aveva posato il braccio sulla spalla mentre io l’avevo, ovviamente, scacciato. E si era ancora avvicinato a lei annusandole i capelli.
 “Hai un buon odore!”
Sentivo la vena della tempia pulsarmi violentemente. Mi dava fastidio, molto fastidio.
“Suigetsu, finiscila”
Lui aveva alzato le mani ed aveva cominciato a ridere.
Tra lui e Naruto non sapevo chi fosse più Baka, forse entrambi.
Poi si era volatilizzato dicendo che la racchia lo stesse chiamando. Si stava riferendo a Karin, ovviamente. Ricordavo ancora i nomignoli che si affibbiavano ogni volta che litigavano, ovvero sempre.
Mah, dovevo ricordarmi di dire a Suigetsu e a tutti i miei “amici” pervertiti di non provarci con lei.
Non volevo averli sulla coscienza e magari andarli a trovare all’ospedale.

Niente sdolcinatezze, non appartengo a nessuno
Sasuke




*.* Angolo Autrice *.*

Ok, con questo capitolo ho avuto non poche difficoltà.
Ieri avevo scritto il diario di Sakura.
Ma il PC si era spento sul più bello.
E quindi ho passato tutto oggi per scriverlo.
Spero ne sia valsa la pena!
Grazie a tutti quelli che mi hanno seguita fino ad ora.
Baci
H_G_C
  
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