Mark e Matt mi guardano sconcertati.
Non riesco a rispondere. Sono totalmente paralizzato.
Chiudo la chiamata e tengo stretto il cellulare in mano.
- CON CHI CAZZO STAVI PARLANDO? – urla Matt.
La mia bocca rimane aperta, ma non esce alcun suono.
E poi Mark si butta sul mio letto, tentando di togliermi dalle mani il telefono. Lo spingo bruscamente via, con una mano sulla sua testa per allontanarlo.
- Smettila, Mark! BASTA! – scongiuro.
Riesco a levarmelo di dosso e lui ritorna composto. Stringo il cellulare al petto e mi alzo anche io.
- Cosa avete sentito? – ringhio a denti stretti.
- Abbastanza per capire che stai dicendo fesserie. – risponde Matt.
Perdo il lume della ragione: - Che ne sapete voi? Voi, che chissà quante ragazze a caso vi siete sbattuti. Voi che nemmeno conoscete il significato di “amore”! -
- Perché, tu si? – chiede Mark, stranamente pacato.
Spalanco gli occhi.
Posso io conoscere una tale emozione?
- Sì, sì diamine, sì. -
- Siediti, Jack. Tu non sai quel che dici. – dice Matt, accennando al letto.
- Sei tu quello che non sa di cosa sta parlando. Voi… non potete nemmeno immaginare. -
- Cosa? Siamo tutti troppo giovani per amare nel vero senso della parola. È una ragazza. Se ti sei innamorato, sappi che passerà. Passerà così in fretta che nemmeno te ne accorgi. -
Serro i pugni. – Non… non ti azzardare a dire mai più una cosa del genere. -
Tenendo stretto il cellulare, esco dandogli una spallata.
- Continui a scappare, Jack. Che fine farai? – mi urla dietro.
Mi volto verso di loro. – Sì, è vero. – dico, poi sorrido - Ma non saprete niente se non mi rincorrete. -
Vado via.
- Robin, Jack, che ne dite di organizzare una grande grigliata per quando ritornerà Derek? -
- Credo sia un’ottima idea, Catherine. – dice Robin, mettendo in bocca una cioccolatino che gli è stato offerto.
È stata una sua idea andare a trovare i genitori di Derek. Ci hanno accolto a braccia aperte.
Bernard mi lancia occhiate significative, così come sua moglie.
All’ennesima, alzo le mani in segna di resa.
- E va bene, cosa volete chiedermi? – domando, sorridendo appena.
Catherine ride e la sua voce cristallina risuona per le pareti della cucina.
- Puoi confermarci la nostra ipotesi riguardo una possibile relazione con nostro figlio? – chiede lei.
Arrossisco fino alla punta delle orecchie. – Come mai lo sospettate? Non credo sia così evidente. -
- Ogni volta che Derek ci telefona non fa altro che parlare di te per tutto il tempo. - Interviene Bernard.
Lancio un’occhiata a Robin che mi guarda a sua volta.
- Non fissarmi in quel modo, siete voi che vi siete innamorati… -
E ridiamo tutti insieme.
Questo giorno ha preso una svolta felice.
Prima di andare, mi avvicino a Catherine, indaffarata nel ripulire la credenza.
- Catherine, posso chiederti una cosa? – dico, timidamente.
Lei si volta e mi sorride. Il suo profumo di fiori mi invade.
- Certo, tesoro. -
Prendo posto su una sedia.
- Tu, come hai preso il fatto che Derek… insomma… che Derek è… -
- Omosessuale? – suggerisce lei.
Mi torturo le dita della mano sinistra. – Sì. -
Sorride dolcemente e si siede di fronte a me. Mi accarezza una guancia in modo materno. – Hai paura di come reagirà tua mamma, non è vero? -
Abbasso lo sguardo.
- Tua madre ti vuole bene, ne sono certa. L’importane per una mamma, è che il suo bambino sia felice. E so che lei capirà, se tu sei felice con Derek. -
Passa il tempo.
I giorni volano via come foglie in autunno, che si posano sul terreno e vengono calpestate e spezzate. Così fragili e insignificanti.
- Mancano nove giorni, Derek! Nove giorni, ci credi? – il cellulare mi trema fra le mani.
Lo sento ridacchiare.
- Non vedo l’ora. -
Sorrido, mordendomi una guancia. – Anch’io. -
NOTE IMPORTANTI DELL’AUTRICE:
Eccomi qui!! Volevo fare un grande annuncio!! Dal momento che, da domenica sarò via per circa una settimana, non so quando potrò aggiornare. Allour. Se riesco, il prossimo capitolo lo pubblicherò domani sera
Ciauu splendide personcine!
Rystie_00