Quando si furono asciugati e rivestiti, i quattro proseguirono in una stanza dove erano presenti tutte le loro armi. Lucy recuperò il suo pugnale e la sua pozione, Emily i suoi pugnali ed Edmund mise gli occhi sulla spada di Peter. “Mi dispiace, quella è stata già prenotata!” esclamò Emily, afferrando la spada e giocandoci. “Per te ho conservato questa.” Disse Caspian, porgendogli la sua torcia. “Oh, grazie.” Rispose Edmund, meno entusiasta del solito. Misero gli occhi su una mappa presente sul tavolo. “Dopo che ve ne siete andati, è regnata la pace su tutta Narnia.” Spiegò Caspian. “E’ ti sei trovata una regina in questi tempi?” chiese Emily, dandogli alcune pacche con un sorriso furbo. “No, nessuno all’altezza o nessuna fantastica come te.” Rispose Caspian sorridendo e dandole un bacio sulla guancia. Emily ricambiò il sorriso e poi notò che sulla parete erano stati messi dei ritratti di sette uomini. “Loro chi sono?” domandò. “Dopo aver ucciso nostro padre, Miras ha fatto sparire anche loro, i sette lord, amici del re.” Spiegò Caspian. “Ed intendi trovarli?” domandò Edmund. “Si, si trovarono nelle isole solitarie.” Rispose il ragazzo. “E cosa c’è dopo le isole solitarie?” chiese Lucy. “I confini del mondo.” Le sussurrò Emily all’orecchio, prima di ridere. Forse la prendeva un pò troppo sul divertente.
***
Mentre viaggiavano, Caspian ed Edmund si sfidarono in un combattimento. Edmund non si esercitava con la spada da un pò ed era fuori fase. Fu in quel momento che Eustace si svegliò, venendo fuori dal magazzino dei cibi. “Passato il mal di mare?” domandò Emily, divertita. “Ho una salute di ferro.” Commentò il cugino. Fu a quel punto che qualcuno gridò: “Terra!”
***
Caspian e il capitano della nave videro attraverso il binocolo che erano giunti ad un’isoletta deserta. Emily, Caspian, Edmund, Lucy, Eustace e Ripicì presero le scialuppe e scesero sulla terra ferma. Inizialmente non si udì nulla, ma Caspian prese i suoi amici ed andò a controllare la città: era deserta. Si soffermarono su una chiesa. “Credo che tu voglia stare di guardia.” Disse Caspian ad Eustace. “S-Si certo, buona idea!” esclamò il ragazzo, afferrando il coltello che Caspian gli offrì. Gli altri entrarono in chiesa e videro un libro con dei nomi cancellati. “Che cos’è?” chiese Edmund. “Sembra un tariffario: mercanti di schiavi.” Rispose Emily. Improvvisamente le campane iniziarono a suonare a da esse scesero alcuni uomini che li attaccarono, fin che non si udì un grido femminile: quello di Eustace che aveva un coltello puntato alla gola. “Se non volete risentire un altro urlo da femminuccia da questo qui, vi consiglio di gettare le armi.” Disse l’uomo che lo teneva in ostaggio. Gli altri lasciarono le armi, mentre Edmund guardava male il cugino. “Chi ti credi di essere stolto?! Io sono il tuo re!” esclamò Caspian, mentre veniva legato. “La pagherai per questo.” Digrignò i denti Edmund. “Veramente, sarete tutti a pagare.” Commentò l’uomo, mentre portava via Emily, Eustace e Lucy. “Gli altri due in cella!”
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Mentre viaggiavano, Caspian ed Edmund si sfidarono in un combattimento. Edmund non si esercitava con la spada da un pò ed era fuori fase. Fu in quel momento che Eustace si svegliò, venendo fuori dal magazzino dei cibi. “Passato il mal di mare?” domandò Emily, divertita. “Ho una salute di ferro.” Commentò il cugino. Fu a quel punto che qualcuno gridò: “Terra!”
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Caspian e il capitano della nave videro attraverso il binocolo che erano giunti ad un’isoletta deserta. Emily, Caspian, Edmund, Lucy, Eustace e Ripicì presero le scialuppe e scesero sulla terra ferma. Inizialmente non si udì nulla, ma Caspian prese i suoi amici ed andò a controllare la città: era deserta. Si soffermarono su una chiesa. “Credo che tu voglia stare di guardia.” Disse Caspian ad Eustace. “S-Si certo, buona idea!” esclamò il ragazzo, afferrando il coltello che Caspian gli offrì. Gli altri entrarono in chiesa e videro un libro con dei nomi cancellati. “Che cos’è?” chiese Edmund. “Sembra un tariffario: mercanti di schiavi.” Rispose Emily. Improvvisamente le campane iniziarono a suonare a da esse scesero alcuni uomini che li attaccarono, fin che non si udì un grido femminile: quello di Eustace che aveva un coltello puntato alla gola. “Se non volete risentire un altro urlo da femminuccia da questo qui, vi consiglio di gettare le armi.” Disse l’uomo che lo teneva in ostaggio. Gli altri lasciarono le armi, mentre Edmund guardava male il cugino. “Chi ti credi di essere stolto?! Io sono il tuo re!” esclamò Caspian, mentre veniva legato. “La pagherai per questo.” Digrignò i denti Edmund. “Veramente, sarete tutti a pagare.” Commentò l’uomo, mentre portava via Emily, Eustace e Lucy. “Gli altri due in cella!”