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Autore: Ehybastaldo_    20/06/2015    2 recensioni
“Non sono stupido, sono solo stufo delle vostre continue e insulse liti!”
“E ti sembra questo il modo giusto per farci smettere una volta per tutte di litigare?” alzai il mio braccio sinistro bruscamente, portandomi con me quello destro di Zayn, che mugugnò prontamente di dolore.
Mostrai al riccio il metallo lucente delle manette che tenevano il mio polso legato saldamente a quello di Zayn, grazie ad un’altra delle splendide idee uscite dalla sua testa.
SEQUEL DI If we could only turn back time (più che altro, è uno spin-off di qualche capitolo, prima del matrimonio). Vi consiglio prima di leggere quella, nel caso non capiate alcune cose.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4.


Alla fine lo stronzo mi aveva bocciato per niente. A detta di Zayn, sapevo davvero portare l'auto. Il biondino dietro non aveva fatto altro che pregare per tutto il tragitto, invece. Eravamo vivi!
Niall era sceso dall'auto da ben dieci minuti ormai per prenotare le pizze da portare a casa, quando il cellulare di Zayn squillò.
Il moro infilò la mano sinistra in tasca e lo uscì, sorridendo appena quando lesse il contenuto di quello che sembrava un messaggio. Chi diavolo poteva essere?
"Cosa c'è di divertente?" cercai con tutte le mie forze di non allungare il collo solo per sbirciare il nome. Se avessi trovato il nome di una femmina come mittente del messaggio, sicuro non mi sarei trattenuta dallo sbattergli la testa al volante. Se avessi trovato un nome di maschio... Non saprei, pensavo che i maschi fossero poco divertenti e quindi perché sorrideva? Sicuro era qualche stronza che magari parlava male di me e lui se la rideva bellamente.
"Harry." invece rispose in tono tranquillo. Scrisse velocemente una risposta e stava per posare di nuovo il cellulare in tasca, ma lo bloccai in tempo.
"Ti ha detto dove sono le chiavi di queste cose?" dondolai le nostre braccia legate dalle manette e lui scosse la testa. Peccato, se ce l'avesse detto, avrei ridotto di un po' la mia vendetta.
"Mi ha appena detto di essere arrivato a destinazione per la sua cena importante di lavoro e che si è accorto solo adesso di star indossando la tuta del sabato sera." mi spiegò. Forse la mia vendetta si stava attivando da sola, mettendolo in ridicolo davanti a ciò che per lui era davvero importante.
"Oh beh, se lo merita." dissi sincera, "Tu invece cosa hai risposto?" dissi dopo qualche secondo.
Zayn mi guardò di traverso e io sorrisi a trentadue denti, innocentemente. Il mio carattere -da Hitler, come mi aveva detto poco prima Niall!- era sempre stato particolare: passavo dall'essere felice, all'essere triste in men che non si dica, oppure il momento prima non mi fregava propria nulla di qualcosa, il secondo dopo mi attaccavo alla caviglia del povero mal capitato perché pure io volevo sapere quella determinata cosa che prima magari voleva dirmi ma io mi rifiutavo di sentire. Non ero appiccicosa con Zayn, ma quando stai con un ragazzo che praticamente fa sbavare mezza popolazione femminile -e maschile-, devi per forza essere almeno un po' gelosa. O curiosa, nel mio caso.
"Che questa è la punizione per averci lasciato a casa con queste manette." rispose semplicemente e io lo assecondai, avvicinandomi poi al suo sedile e appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Ti sto contagiando bene." gli lasciai un bacio sulla guancia, "Ma credimi, questo è niente in confronto a quello che sto escogitando da quando ha varcato la soglia di casa." gli confessai. 
Zayn dapprima mi guardò con sguardo preoccupato, poi il telefono gli squillò ancora una volta e spostò l'attenzione sul suo aggeggio. Adesso ero più vicina e potevo fare da me, ficcando il naso, come sempre.
Da: Harry
A: Zayn
'...e erroneamente ho portato le chiavi delle manette con me... NON MI UCCIDETE!'
Leggendo quelle parole, mi venne involontario alzare gli occhi al cielo. Con la testa per aria e pure pirla!
"Beh, questo vuol dire che davvero dovremmo passare le restanti ore legati dalle manette." disse e in quel momento uscì dalla chat della conversazione di Harry e lessi una strana cosa.
"Chi è questo?" puntai il mio dito contro lo schermo del display del telefono di Zayn. Che razza di nome era un puntino? Un puntino insignificante? Ma come le pensava certe cose?
"Sei tu." mi sorrise raggiante, contento del nome che mi aveva dato in rubrica. Ma perché stavo con un coglione del genere? Ah già, perché era perfetto in tutto il resto.
"Io?" mi indicai, sperando di aver sentito male. Forse aveva detto "Seidù", qualche suo amico straniero. Non lo sapevo, stavo delirando!
"Sì, proprio tu." se non la smetteva di sorridere in quel modo macabro, l'avrei davvero sbattuto con la testa allo sterzo.
"E... perché puntino?" ero diventata davvero così insignificante per lui? 
"Perché così mi chiedono chi sei e a me piace parlare di te." mi spiegò e mancò davvero poco che mi sciogliessi a quella tale dolcezza che solo a me riservava.
"Ecco le pizze!" urlò Niall entrando nell'auto con tre scatole tra le mani.
"Ma vaffanculo." risposi io, visto che mi aveva rovinato il momento magico. Ma perché questa sera erano tutti fuori tranne Niall?
"Sempre delicata..." mi prese in giro e, prima di iniziare un nuovo battibecco, preferii mettere in moto l'auto e tornare a casa. Lo stomaco già reclamava cibo e il mio cervello già era occupato a prestare attenzione alla strada. E quello stronzo non mi aveva dato la patente!
Una volta arrivati a casa, chiusi l'auto e seguii Zayn e Niall fino l'ingresso. Grazie alla luce del portico sbirciai nel mazzo di chiavi alla ricerca di quella della porta d'ingresso, ma qualcosa andò storto.
"Ma dov'è la chiave?" mi innervosii quando riprovai a cercarla nel mazzo. Non c'era! Non ero tanto scema da non trovare una chiave verde in mezzo a tutte le altre argentate.
"Ma come no? Dammi qua." il mio ragazzo mi strappò le chiavi dalle mani e si mise alla ricerca di quella giusta. Io provai ad incrociare la braccia al petto, ma dopo l'ennesimo movimento in cui facevo cascare dalle mani di Zayn le chiavi, decisi di restare impalata per fargli cercare la chiave. Ma non c'era!
"Ehm... ragazzi?" Niall ci richiamò.
"Mh, no. Non c'è." constatò alla fine sua maestà Malik.
"Te l'avevo detto, ma tu mi credi perfino più stupida di quel pino là." indicai l'albero in questione e nel frattempo mi trasportai il braccio di Zayn. Odiavo quelle manette!
"Ehy, ragazzi, calmatevi. Le ho io." alla fine Niall si intromise, un po' intimorito dai nostri toni alterati. Facevamo davvero così tanta paura?
"Cosa aspettavi a dirlo?" chiese un po' più cauto Zayn.
"Magari che ci venisse ad aprire quel pino, data la sua intelligenza." sussurrai, ma non abbastanza a voce bassa dato che entrambi mi fissarono con un sopracciglio alzato.
"Comunque, dammi le chiavi che le pizze si freddano." disse Zayn e allungò la mano verso il biondo.
Niall, da parte sua, non fece nessuna mossa, anzi si grattò il collo.
"Io... Ehm... sapete del mio problema con le macchine, no?" io e Zayn annuimmo, "Ecco. Mentre aspettavo Harry che arrivasse con la ruota di scorta, incazzato com'ero, ho deciso di togliere la chiave della casa dal mazzo di quelle della macchina perché tanto non l'avrei usata mai più." 
Silenzio.
Troppo silenzio.
Troppissimo silenzio.
"Ma io ti ammazzo!" mi avventai diretta al collo di Niall, ma Zayn mi bloccò immediatamente.
"Calmiamoci, ok?" disse pacato. Ma come faceva a stare così calmo dopo essere stato ammanettato e adesso restando chiuso pure fuori casa sua?!
"E tu che pensavi fossi io quella più stupida di un pino." sussurrai sperando stavolta non mi sentisse. Ma mi sbagliavo. Di nuovo.
"E basta con questo pino! Anzi, se non sbaglio, vista la tua mania di lasciare la finestra aperta per cambiare aria-"
"Sei perfetto, ma ti puzzano i piedi." Oh, mica era colpa mia se quando si toglieva le scarpe era come aprire il tombino della fognatura.
"Stavo dicendo..." Zayn mi fulminò con lo sguardo, ma continuò col suo discorso, "Visto che tu lasci sempre la finestra aperta perché, ehy! Non posso essere perfetto in tutto!" che modesto... "Possiamo sfruttare il pino che sta proprio sotto la nostra stanza e arrampicarci per entrare." finalmente finì di dire. Era rischioso, ma non c'era altra soluzione.
"E alla fine il pino sembra essere più utile di Niall ed Harry messi insieme." ragionai a voce alta, mentre camminavano sul retro della casa.
Era ormai buio, ma per fortuna i lampioni del giardino dei vicini illuminavano anche il nostro, permettendoci di arrivare all'albero in questione. Niall provò ad arrampicarsi per primo, data la situazione di disagio tra me, Zayn e quelle stupide manette.
"Dovevo capirlo prima: Harry ha più tatuaggi che neuroni." dissi con la testa rivolta al cielo, proprio come Zayn, mentre guardavano le -non- doti da scalatore di alberi di Niall. Dalle scatole che teneva tra le mani il mio ragazzo, usciva un buonissimo profumino di patatine.
"E allora io sono salvo: non ne ho!" urlo il biondo eccitato da sopra il ramo in cui era appena salito. Speravo che un colpo di vento lo buttasse giù. Magari una nuova testata lo avrebbe rimesso al posto -dopo quella presa quando era bambino, perché allora davvero non avevo altre soluzioni per capire il suo handicap.
"Ti sei risposto da solo!" urlai. Niente tatuaggi, niente neuroni.
Il biondo sbuffò e poi si sbilanciò verso la mia finestra, aggrappandosi ad essa con entrambe le mani. 
"Ce l'ho fatta!" urlò eccitato. Ma poi accadde tutto d'un colpo: il ramo che sosteneva il peso di Niall si spezzò leggermente, piegandosi e facendo quasi cadere il biondo, che prontamente strinse le mani sul bordo della finestra e si appese con tutte le forze che aveva.
"Aiutatemi!" urlò e sperai vivamente che i vicini non avessero ficcato il naso, date le urla, e magari chiamato la polizia, notando qualcuno appeso alla mia finestra.
"Arrivo!" Zayn poggiò le pizze per terra e mi tirò con sé verso l'albero, "Dobbiamo salire." mi ordinò e sapevo che non c'era nulla per fargli cambiare idea.
Il moro mi aiutò ad aggrapparmi all'albero e dopo qualche fatica, un'unghia scheggiata e dei lamenti femminili da parte di Niall, riuscimmo a salire su un ramo dall'aspetto più robusto in confronto agli altri.
"Aspetta." Zayn allungò la mano libera, mentre io ci tenevo entrambi attaccati al tronco dell'albero. Spinse con tutta la sua forza Niall, aiutandolo a scavalcare la finestra, e quando ci riuscì, il nostro ramo sembrò spezzarsi.
Urlammo entrambi e io caddi per prima, accudendo la caduta di Zayn che mi finì direttamente addosso, schiacciandomi sul prato.
"Ce l'ho fatta!" mentre Niall esultava felice, io spinsi via Zayn dal mio corpo. Mi aveva completamente distrutta e non nel senso in cui di solito mi riferivo.
"Muoviti ad aprire la porta o ti brucio i capelli!" urlai più furiosa di prima
.

 


EHIO!
Salve salvino! Ed eccomi qui con un nuovo capitolo
Spero vi piaccia, come me che lo amo! Mi sono divertita molto
a scrivere e VE LO GIURO, non è facile descrivere qualcosa con due
persone legate da un paio di manette. Buuuut, ce la sto mettendo tutta uu

Grazie a chi segue, preferisce o mette nelle ricordate la storia,
Grazissime a chi invece recensiona dicendomi se devo migliorare
qualcosa o se va bene così... GRAZIE, davvero
Alla prossima c:

Sofi
 
   
 
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