#1 Favore personale
Iruka toglie il tè dal
fuoco e va ad aprire alla porta. È tardi, ma non lo è
mai abbastanza per Naruto.
Quando al posto dell'adolescente trova
Kakashi, lui trattiene il respiro: tra di loro c'è quella
mutua promessa...
“Sta bene,” dice subito l'altro,
“voglio dire, fisicamente.”
Il chuunin annuisce,
confuso.
“Vieni con me, sensei,” dice Kakashi.
Quel
tono è così pesante che Iruka afferra la sua mano e si
lascia trasportare via anche se in ciabatte e senza la giacca da
chuunin.
Naruto è immobile a testa bassa sulla panchina, lo
vede piangere; sta per chiedere spiegazioni, quando Kakashi gli
sussurra all'orecchio che Jiraya sama è morto.
Iruka gli
stringe forte il polso di riflesso.
108 parole
Kakashi va a prendere Iruka per consolare Naruto, perché lui è quello psicologicamente incasinato che non sa consolare le persone, perché l'ultima volta che ci ha provato Sasuke se n'è andato da Konoha. E Iruka... Be', non so come altro spiegarlo: Iruka gli stringe il polso di riflesso, perché Jiraiya sama è morto non è solo qualcosa che inizia e finisce lì, cosa comunque che dispiace, all'insegnante, ma c'è Naruto su quella panchina, piange perché ha un vuoto a forma di erosennin dentro e Iruka ne sente tutto l'eco, tutto lo spazio denso e desolato, solo con le parole di Kakashi. Lo sente ancora prima di pensarci sopra, di getto, perché Iruka è empatico, è un ninja, ok, ma anche una persona fatta così, che sente prima con il cuore e poi con i sensi. Almeno, io me la sono immaginata in questo modo, questa cosa, quest'ultima piccola grande frase. Adesso vado di là e strozzo il mio cane che sta abbaiando da venti minuti, per Susanoo!