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Autore: tonks_flamel    21/06/2015    1 recensioni
Ecate con le mani fece vorticare la nebbia e creò tre squarci, che parevano proprio fendere l’aria e cominciò a parlare.
- Il fato per te mi ha mostrato tre diverse vie: potresti ricominciare da capo -
- ...Potresti iniziare una vita lontano da qui… -
- ... Oppure potresti tornare indietro -
- sappi che solo con una scelta troverai la salvezza, nessuna di queste strade è facile,tutte sono piene di dolore e di fatica, ora tocca a te, fai la tua scelta -
***
ciao a tutti voi cari lettori in cerca di una nuova avventura!
questa e la mia prima ff, ma ho letto molte storie e so quanto sia noioso cominciare a leggerne una non conclusa, ma mi piacerebbe molto che provaste ad entrare nella mia fantasia fuori controllo, sono alle prime armi quindi i consigli sono bene accetti!
la storia è, anche se nei primi capitoli non ancora, ambientata a Hogwarts, durante il quinto libro; la protagonista è un po' speciale, il suo personaggio è legato al mondo di Percy Jackson, ma questo è marginale e non è necessario aver letto quei libri per entrare nella storia.
un grande ringraziamento a tutti i coraggiosi che proveranno questa nuova esperienza!
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Voldemort
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Guardò quel piccolo hotel dove aveva deciso di rimanere, almeno finché non avesse trovato una sistemazione stabile; era una villetta  immersa nel verde , con un tetto spiovente e i muri di mattoni completamente ricoperti d’edera, la quale rendeva la presenza della casa armoniosa con il paesaggio incontaminato. L’entrata si trovava sotto un portico in legno, dietro ad un grande tavolo, che aveva al suo fianco, appena fuori dal portico, un barbecue. La casa originariamente sembrava fosse stata progettata su due piani ai quali poi ne erano stati aggiunti altri due; il tetto quindi era irregolare, con una parte più in alto e una, dove non era stata apportata alcuna modifica, più in basso. Nell’insieme risultava molto pittoresca.
a un centinaio di metri dalla casa era stata costruita una stalla, che dallo schiamazzo doveva ospitare mucche e galline; appoggiate ad essa c’erano diverse balle di fieno pronte per essere usate.


La ragazza, con tutti i bagagli annessi, si stava avviando impacciata verso l’entrata, quando vide un uomo uscire dalla porta, insomma uscire è una parola grossa, in realtà stava cercando di spingersi fuori dalla porta, dove era rimasto incastrato, era infatti la persona più grande che Helene avesse mai visto, aveva una fota barba e un cappotto lungo quasi fino ai piedi, che sembrava essere fatto solo di tasche. Sembrava… Sembrava un mini gigante!


“ Bene, dopo questa brillante deduzione, ti vuoi decidere ad entrare o vuoi stare qui a fissare quel tizio fino a domani? “


dopo l’interessante ammonimento di Guendalina la sua simpatica e cinica voce interiore, Helene si decise ad entrare, ma non aveva fatto che un paio di passi che inciampò, probabilmente sui suoi stessi piedi, dada la sua goffaggine, e si spiattellò a terra con la grazia di un lama obeso, trascinandosi dietro tutte le valige.
L’uomo che finalmente era riuscito ad uscire, accortosi della caduta della ragazza, del resto se ne sarebbe accorto chiunque visto il fracasso che i bagagli avevano provocato nella caduta, si avvicinò a lei per aiutarla.


<< Tutto bene? >>
<< Ehm si, è solo che le mie valige mi hanno seppellito nella caduta >>


“come se non se ne fosse accorto! Ti si vede praticamente solo la testa!”
“oh sta zitta Guendalina”


<< Povera! Ci do una mano io >>


E come se stesse sollevando delle scatole vuote spostò i bagagli e aiutò Helene ad alzarsi.


<< grazie mille, comunque io sono Helene >>


Gli porse la mano con gentilezza e quello a strinse con così tanto vigore che la ragazza era certa di essersi rotta un paio di falangi.


<< Io sono Hagrid, Rubeus Hagrid custode del… mh no, meglio di no >>
<< Delle? >>
<< Delle… Delle tue valige in questo momento! >>


E prendendo tutte le sue cose, si diresse verso l’entrata con un sorriso soddisfatto.
La ragazza, dopo avergli rivolto uno sguardo divertito, lo seguì. Hagrid depose le sue valige all’interno, allungando solo un braccio oltre l’uscio, senza alcuna voglia di ripetere l’esperienza di pochi minuti prima e così incastrarsi in uelrrettangolo di legno, così piccolo per lui.
Dopo svariati ringraziamenti da parte della giovane, quello se ne andò per la sua strada dicendo qualcosa a proposito di un vecchio amico.


Helene guardandosi intorno osservò la sala in cui era entrata; disposti in modo casuale c’erano una dozzina di tavoli ottagonali con delle tradizionali tovaglie a quadri bianchi e rossi e delle robuste sedie in legno con i cuscini abbinati alla tovaglia. Il pavimento era di parquet, aveva l’aria consumata ma pulita, appesi al muro bianco invece erano messi in mostra antiche attrezzi agricoli adornati da fiori secchi dai più svariati colori, questi si alternavano alle grandi finestre che fornivano una magnifica vista del paesaggio esterno.
La ragazza, infondo alla sala sulla destra, notò un bancone che una signora corpulenta, con i capelli biondi, lunghi fino alle spalle, tenuti indietro da una bandana verde smeraldo, stava pulendo con uno straccio. 
Helene, non vedendo nessun altro che potesse essere il responsabile, si diresse verso di lei.


<< salve, sto cercando una stanza, posso chiedere a lei? >>
<< oh ma certo cara, per quanto desideri fermarti? >>


disse tirando fuori un enorme quaderno rilegato in pelle tutto impolverato.


<< Ecco, in realtà non saprei bene; mi sono appena trasferita e non so quanto ci vorrà per trovare una sistemazione stabile >>
<< Non c’è nessun problema, mettiamo a tempo indeterminato. Potrai pagarmi l’affitto una volta al mese >>
Poi dopo un rassicurante occhiolino, prese una chiave dal muro  e si diresse spedita verso il corridoio che compiva una curva verso destra, quando la donna si accorse che Helene non la stava seguendo, la guardò accigliata.


<< che fai, non vieni? >>


La ragazza si riscosse e cominciò a seguirla. Era rimasta colpita dall’abbigliamento della donna, nonostante l’età avanzata infatti, portava abiti sgargianti che sembravano essere usciti da una fiera di paese, ricordava una di quelle statuette che si portano come souvenir dopo un viaggio. 


Il corridoio era costeggiato a destra da un muro, a sinistra invece il corridoio si allargava e in quello spazio erano state posizionate delle poltroncine dai colori pastello rivolte verso la vetrata, che sostituiva il muro di sinistra. Il corridoio poi si apriva in una saletta abbastanza grande, riempita di divani e poltrone di tutte le misure, sullo stesso lato in cui finiva il corridoio, nell’angolo opposto c’era una scala a chiocciola che la donna cominciò a salire. Arrivata al primo piano di diresse verso il corridoio sulla sinistra, si fermò davanti all’ultima porta e, dopo averla aperta fece spazio alla ragazza.


Helene si guardò intorno soddisfatta, aveva scelto il posto giusto. La stanza era molto carina; al centro, con la testiera appoggiata al muro c’era un letto a baldacchino a una piazza e mezzo, ai due lati delle finestre rettangolari con delle graziose tende a fiorellini offrivano una magnifica vista dell’ambiente all’esterno mentre ai piedi del letto una cassettiera in legno era pronta per essere riempita; sul muro destro si stagliava un imponente armadio decorato e a sinistra c’era un comodino con con sopra una lampada e una cartina della Norvegia appesa accanto. Nell’angoloa sinistra della porta c’era una piccola scrivania in legno con un paio di cassetti e una sedia abbinata, in quello a destra invece c’erano due poltroncine color cielo.


La ragazza si girò e vide le sue valige all’entrata e la donna che sorridendo le porgeva le chiavi. Helene le prese e la ringrazò dandole cortesemente del eli e quella un po’ offesa le rispose


<< Oh tesoro, ho solo sessantacinque anni! Chiamami Igrid >>








TONKS’ CORNER
salve a tutti!!!!
si lo so non aggiorno da una vita, ma ho avuto un po’ di problemi con la storia; vi prego di scusarmi ma sono fatta così, cercherò di migliorare. 
Coooomunque questo capitolo non è pieno di azione, lo so, ma avevo bisogno di spiegare un po’ la situazione e far vedere il posto dove è andata a cacciarsi; ma non disperate! Il prossimo capitolo sarà un po’ più movimentato ve lo prometto.
Una recensione è sempre piacevole, ovviamente se a qualcuno viene voglia di scriverla.
Alla prossima, sappiate che apprezzo tutti voi coraggiosi che siete giunti fino a questo punto!
  
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