Fandom: Katekyou
Hitman Reborn
Titolo: Changed
Rating: Nc-16
Conto parole: 300 (tripla
drabble)
Characters: Xanxus, Tsunayoshi Sawada
Pairing: XXX
Prompt-regalo ricevuto: Basically people never change
Warning: shounen ai
Note: Seconda ed ultima parte di "In a winter's day" (Ma com'è originale
questo titolo XD!). La storia di per sè è un po' così, avrei potuto sviluppare
meglio la vicenda con una fanfic vera e propria, allungarla e approfondire il
rapporto tra Tsuna-kun e Xanxus. Sinceramente? Preferisco così. Se andassi
avanti finirei per scadere in un inutile sentimentalismo che, come detto nella
drabble di qui sopra, non è affatto adatto a Xan. Il modo in cui si chiude con
questa drabble lo trovo, uhm, come dire... giusto. Non so, io la vedo
così^^.
Disclaimers: I personaggi di KHR appartengono ad Akira Amano.
Scritta per la challenge special #3@it100
Thanks: Grazie a chi fin'ora a letto le mie fic su Reborn e un particolare RedFraction e Nodoka-chan, che sono sempre così gentili da commentarle^^!
[In a winter's day]
.Changed.
C’erano cose che non cambiavano mai.
«Non lo sai che in questo posto è
vietato l’ingresso ai mocciosi?»
La smorfia seccata di Xanxus mentre si rivolgeva al più giovane, con la stessa
superbia negli occhi di quando lo aveva conosciuto.
«Sì, ma sono venuto a salutare un amico.»
Il sorriso timido di Tsunayoshi mentre avanzava in sua direzione, affondando i
passi nella neve fresca e sollevando il braccio verso di lui, tendendogli la
mano.
Era piccola. Più piccola di quella di Xanxus. Ora che non era avvolta dagli
X-Glove era perfino più bianca di quanto ricordasse.
«Tsè, sei il solito moccioso cagacazzo.»
E c’erano cose invece che, per fortuna, cambiavano solamente col passare del tempo.
Xanxus ne afferrò la mano, stringendo
le dita in una presa ferrea e dolorosa. Non lo fece per fargli del male, era
l’unico modo che conosceva di stringere la mano a qualcuno. Serviva a dimostrare
la propria forza.
«Quando sei tornato?»
«L’altro ieri. Sarei venuto prima ma i ragazzi avevano bisogno di me.»
«Umpf.»
Gli strattonò il braccio, tirandolo verso di sé e, quando Tsunayoshi gli cadde
addosso, circondò le sue spalle con il braccio libero.
«Se i tuoi uomini non sono capaci di cavarsela senza di te, lascia che crepino.»
Gli soffiò direttamente tra i capelli.
Avevano il profumo di quegli odiosi alberi giapponesi, i Sakura.
Eppure, respirandolo, non ne fu poi così infastidito.
Tsunayoshi rise, contro la stoffa della camicia di Xanxus. Bianca, sotto una
giacca nera. La cravatta, allentata ai minimi storici, era di un rosso acceso.
«Sono la mia Famiglia, Xanxus.»
«Chi se ne frega.»
Borbottò l’uomo, storcendo il naso disgustato dall’attaccamento del ragazzo
verso quegli insulsi marmocchi.
«Guarda che ne fai parte anche tu…»
Infine, questo era il genere di cose che, pur non cambiando, riusciva sempre a spiazzarlo.
«Fanculo.»
[IN A WINTER'S DAY]
.THE END.