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Autore: Paddy    22/02/2005    8 recensioni
Hermione è stata attaccata dai Mangiamorte e ha perso la memoria. Non ricorda nulla degli ultimi anni...dovrà di nuovo imparare a conoscere Harry e Ron e studiare tutto da capo. Ma quanta forza ci vuole per compiere quest'impresa? (la mia prima e ultima ff su Harry/herm!)
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Cap

Cap.21: Lacrime e sangue

 

 

“L’amore è la cosa più forte...”

 

Hermione si divincolò, ma le catene premevano troppo sulla pelle perchè riuscisse a fare un movimento diverso dal scuotere le spalle muovere la testa, appoggiata malamente com’era all’albero.

Davanti a lei, Malfoy e Morris aspettavano, bacchette levate, Harry.

Si sentiva lo scalpiccìo dei piedi del ragazzo che arrivava.

La ragazza aveva il cuore in gola, e mille domande le si affollavano nella mente.

Perchè è qui?, si chiedeva. E poi... E’ tutta colpa mia. Se lo uccideranno, non me lo perdonerò mai.

“Harry!” si sentì poco distintamente. Ron.

Ad Hermione salirono le lacrime agli occhi. Quanti pesi avrebbe ancora dovuto avere sulla coscenza?

E intanto, Voldemort stava arrivando.

Hermione lanciò uno sguardo alla figura distesa accanto a lei, e stavolta le lacrime non si fermarono.

 

“Com’è possibile che voi siate qui? La mia insegnante...”

“Tra un po’ finirai come lei, non avere fretta, mia cara...” Malfoy scoprì la persona che si celava sotto un mantello accasciato sopra essa.

Laura stava ferma, immobile al suolo. Non un respiro usciva dal petto.

L’Avada Kedavra.

 

Lacrime per il sangue.

Le sue guance erano paonazze. Quante altre morti l’avrebbero vista protagonista?

“Io prendo Weasley” sibilò Morris. Malfoy ebbe un’esitazione; evidentemente gli dispiaceva lasciarsi sfuggire l’occasione d’uccidere il figlio dell’odiato conoscente. Ma poi... “Sì, d’accordo. Anche perchè il nostro padrone sarà qui a momenti e voglio eliminare la Mezzosangue.”

Alzò la bacchetta su Hermione, che non emise lamento. Che senso avrebbe avuto la vita, senza Harry e senza Ron? Meglio farla finita...

...meglio...

“Ricorda, Hermione. Non devi mai pensare di essere debole, altrimenti sei debole. Combatti sempre, non arrenderti mai per ottenere qualcosa, ma entro un certo limite. Ricorda... non c’è limite al peggio... ma neanche all’amore.”

Lei invece aveva sempre usato l’odio. E aveva funzionato... giusto?

“Fermo!”

Harry stava davanti a Malfoy, bacchetta sguainata, sguardo assassino. Era pieno di rabbia... era come lei. Doveva farcela.

Il Mangiamorte lo guardò, mentre un sorrisetto provocatorio gli aleggiava sul volto. Poi si girò e, noncurante dell’urlo del ragazzo, mormorò qualcosa diretto ad Hermione.

Avada Ked...

“NO! Crucio!”

Malfoy cadde per terra, e per una frazione di secondo il dolore, quello puro, gli scintillò negli occhi. Poi si rialzò tremando.

“E bravo Potter...” sussurrò. “usi l’arma del Signore Oscuro... ma in un giovane mago, quanta rabbia vuoi che ci sia?”

“Lascialo a me, Lucius.”

 

*         *         *         *         *

 

Ron ansimò. Si guardò attorno; il buio imperlava il terreno, gli alberi, le foglie, il cielo. E c’era anche nel suo cuore.

“Ehi, Babbanofilo...”

Si voltò di scatto; davanti a lui un grassone gli sorrideva. Cos’aveva fatto a Hermione? Se le aveva anche solo torto un capello lui... lui...

“Paura? Ne avrei anch’io, al tuo posto... come la tua amichetta, del resto.. già bella che morta...” alzò la bacchetta, ma Ron fu più veloce:

Avada Kedavra!”

Sangue per le lacrime.

Crucio.. ah!”

 

Lord Voldemort fissò Harry, sorridendo. Poi il ghigno diabolico gli scomparve, quando vide Hermione.

“La Mezzosangue...” bisbigliò. “Non l’avete eliminata?”

“P-padrone...” singhiozzò Lucius. Era orribile a vedersi.

Voldemort alzò la bacchetta e, fissando un punto imprecisato e noto solo a lui, mormorò: “Avada Kedavra.”

 

Poco lontano...

“Sei troppo giovane e debole per uccidermi” sghignazzò Morris. In quel momento una scarica di luce verde gli oltrepassò il corpo.

Cadde a terra. Di fianco a lui, Ron svenne, sconquassato dai tremiti provocati dal Crociatus.

 

Voldemort si girò verso Malfoy.

“Tu sei piuttoso acuto, Lucius... eliminarti mi sarebbe d’impiccio. Perciò... suppongo che..” alzò nuovamente la bacchetta. “Crucio!”

Malfoy si buttò a terra, urlando. Rimase così anche dopo pochi secondi. Quando poi tentò di rialzarsi...

Crucio!”

Hermione assisteva orripilata. Poco lontano da lei, Harry era immobile, concentrato.

Crucio!”

Una leggera pioggerellina cominciò a cadere dal cielo. Era totalmente inadeguata alla situazione.

CRUCIO!”

 Il silenzio, rotto solo dai singhiozzi grotteschi del Mangiamorte. Voldemort abbassò il braccio, del tutto intoccabile.

“Penso che possa bastare. E ora a noi due, Harry Potter.”

 

*         *         *         *         *

 

Harry era agitatissimo, Hermione lo vedeva perfettamente. E Voldemort, invece, pareva così sicuro di sè... come avrebbe fatto a sconfiggerlo?

Uno dei due sarebbe dovuto morire per forza... sì...

O assassino o vittima. Harry sarebbe stato uno dei due. Non poteva sopportarlo...

Avada Kedavra” disse tranquillamente Voldemort.

Pietrificus Totalus!” urlò Harry.

Perchè avesse pronunciato un incatesimo basiliare e tanto debole, Hermione non lo capiva...

“Nulla è debole se visto sotto diversi occhi.”

...già.

Voldemort rise sguaiatamente, mentre la magia sembrava rimbalzargli contro,... ma almeno aveva protetto Harry dalla morte.

“Sei più pivello di quanto credessi! Beh, allora facciamola subito finita. ... anzi, no... voglio farti prima soffrire un po’.”

E, con orrore del ragazzo, puntò la bacchetta contro la bruna.

Crucio.”

“Aaagh!” Hermione fece un’espressione di dolore, ritorcendosi come poteva sulle catene, che però, in questo modo la strinsero di più e il sangue sgorgò a fiotti dai tagli e i graffi che comparivano sulle braccia.

“NOO!” Harry fece per correre verso di lei, ma Voldemort lo fermò. “Ehi, calmo, rubacuori. Io e te abbiamo una partita da completare.”

Il ragazzo lo guardò con odio.

“Io ti ucciderò.. se la tocchi ancora.” Mormorò il ragazzo.

“Questo è da vedere” commentò Voldemort. Puntò di nuovo la bacchetta contro Hermione, ma stavolta Harry era preparato.

Crucio!”

Voldemort ebbe un tremito, uno solo. Poi alzò la testa.

E la sfida a colpi di bacchetta ricominciò.

Hermione la seguiva con ansia. La tensione si poteva tagliare col coltello e lei si sentiva peggio che mai.

“Crucio!”

“Avada Ked...”

“Imperio!”

“No! Avada Kedavr...”

“Crucio!”

L’ultimo colpo partì dalla bacchetta di Voldemort ed Harry non riuscì ad evitarlo. Si accasciò al suolo, non riuscendo a trattenere un grido sulla smorfia di dolore.

Hermione ormai non capiva più se quello che le bagnava le guance era pioggia o lacrime.

E poi, si accorse di una cosa.

Lo capì dallo sguardo del Mangiamorte.

Lo stesso sguardo che aveva lei... quando lanciava un incantesimo... quando aveva sconfitto il Molliccio... uno sguardo d’odio.

Voldemort combatte come me... anzi, io combatto come lui... mi servo dell’odio per vincere. Sono come lui... e so bene quant’è potente l’odio...

Hermione strinse gli occhi, sopraffatta dal dolore.

... è troppo potente... Harry non ce la farà... sarà battuto...

... a meno che...

“Non c’è limite all’amore...”

“L’amore è la cosa più forte...”

“Nulla è debole se visto sotto diversi occhi...”

E lei li chiuse, chiuse i suoi, mentre una possibilità remota si affacciava alla sua mente...

...non era possibile...

...non ce l’avrebbe fatta...

...oh sì?

Doveva provarci. Ormai, non c’era altra scelta.

“Io...”

avanti.

“Io ti...”

Doveva farcela!

“IO TI AMO, HARRY POTTER!”

 

Il ragazzo si alzò per la millesima volta da terra.Gli faceva male dappertutto, e l’orrenda visione di Hermione agonizzante tornava ad affiorargli alla mente...

E poi... quelle parole...

Non poteva essere possibile!

No?

Hermione lo amava... era così?

Il suo sguardo era sincero... sì, lo amava...

E d’incanto il dolore svanì...

Non sentì più nulla...

Non vide più nulla...

Provava solo un’immensa gioia... un senso di pienezza e completità che lo sovrastava... era come una droga... ma non aveva niente a che vedere con le WeWinners.

Percepì come offuscata la voce di Voldemort...

“Avada Kedavra!”

Che senso aveva continuare ad uccidere, continuare quel combattimento?

Appoggiò la bacchetta a terra, mentre il Mangiamorte lo fissava allibito.

Avada Kedavra! Avada Kedavra! Avada.. Avada...”

Nulla...

“E’ come sedici anni fa... non riesco ad ucciderti...” mormorò Voldemort guardandolo pieno di panico.

Harry sorrise. Non c’era più odio nel suo cuore.

E gli tese la mano, sempre sorridente. Ma Voldemort aveva procurato troppo dolore, fatto troppo male. Non poteva più tornare indietro.

Non c’era più amore in lui.

La figura girò le spalle e fuggì.

“Non tornerà più.”

Harry si voltò: Silente lo fissava ebbro d’orgoglio.

“L’hai sconfitto... senza versare sangue.” Il preside chinò la testa, come ad inchinarsi. “E non da solo.” Sorrise ad Hermione.

“Harry, soccorri la signorina Granger. Io penserò al signorino Weasley.” E sparì.

Era come un’ombra. Harry non gli chiese come fosse arrivato lì... la sua attenzione era volta a qualcun altro...

“Hermione...” mormorò. Poi si precipitò a liberarla dalle catene.

“Dio, sei piena di sangue...”

“Non ha importanza... ora.”

La ragazza alzò la testa tremante. Harry incrociò i suoi occhi.

“Senti, Hermione,... tu.. tu eri sincera... eri sincera prima? Oppure... l’hai fatto solo per aiutarmi? Non mi offendo, eh, puoi dirmelo tranquillamente se non...”

“Harry” la bruna gli mise un dito sulle labbra. “Mai stata così sincera in vita mia.”

Harry sorrise raggiante.

“Piuttosto...” la ragazza iniziò a torturarsi i capelli, “Tu... beh... poco fa eri ubriaco... e mi hai detto... beh, lo sai, no?, lo so che eri sotto effetto delle pastiglie, ma...”

“Era la verità” mormorò il ragazzo, arrossendo.

Hermione sentì le lacrime pizzicarle sotto gli occhi. Harry l’amava. Harry l’amava....

Non potevano dire che tutta quella morte, la memoria persa della ragazza, fosse stata di buon auspicio e fosse stata a loro favore.

Ma, venne loro da pensare quando finalmente unirono le loro labbra morbide in un bacio tanto sofferto e desiderato, non tutto il male vien per nuocere...

 

Ron sospirò. Perfino la mano che il preside gli aveva poggiato sulla spalla per tirarlo su gli sembrava un peso immane.

“E’ così, Ron” sospirò Silente. “Quando si è in tre... c’è quasi sempre il rischio che uno venga escluso. In questo caso... Hermione si è innamorata di Harry. Non è colpa di nessuno, nè tua, nè di Harry, ne di quella ragazza. Mi dispiace.”

“Io la amo...” gemette Ron.

“Ma proprio per questo devi cercare di andare avanti e di comprendere la sua scelta... e, magari, in futuro essere felice per lei. Lo so che ora sembra impossibile... ma il tempo cura tutte le ferite, quasi sempre.”

Ron annuì, fissando la coppia che si staccava per un momento guardandosi con un’espressione gioiosa e felice.

“E ora, ragazzo” disse il preside “Andiamo al castello. Lasciamoli soli... e Dobbiamo portare Malfoy in infermieria... dopodichè... Azkaban lo aspetta. Prima però faremo uscire i Dissennatori.”

E, mentre i due si incamminavano verso Hogwarts, un raggio di sole faceva infine capolino dalle nuvole grigie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ringrazio:

 

“Chihiro”

 

§Maripotter§

 

#Anonima#

 

+Hermione91+

 

-Dargor the shadowlord-

 

°Sailor Mercury°

  
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