Non c’è cosa più brutta che essere dipendente da qualcosa. Sapere di non riuscire a sopravvivere senza, non riuscire a pensare ad un futuro se non con lei, la mia unica sola ragione di vita, la mia ossessione, la mia droga.
Esatto, droga! Per quanto possa far male, ti possa prosciugare la vita senza che tu te ne accorga poiché troppo occupato a procurartene altra, quello che è iniziato come uno scherzo, adesso è finito per diventare l’essenza della mia vita.
Ne ero dipendente, dipendente fino al midollo. Ero, perché pian piano quest’ossessione è stata sostituita, inconsapevolmente, da un nome: Liam.
Tratto dalla storia:
La sua voce calda e rassicurante che penetrava la mia anima, rinforzando le mie fragilità, dando vigore alle mie debolezze, colmando i vuoti lasciati dalle incertezze e abbattendo gli ostacoli delle mie paure. Non potevo chiedere di meglio.
Ero io il problema. Lui era perfetto, io un disastro a piede libero capace di provare emozioni solo attraverso le deformate e distorte vie della droga. Sì, era così, ma prima che incontrassi lui. Solo allora realizzai che quello era stato il primo giorno da anni che mi sentivo viva, capace di provare sentimenti ed emozioni senza drogarmi.