Day 2: Sleep
Avevano
camminato tutto il
giorno diretti verso le montagne della Tribù del Vento
passando in
silenzio, mano nella mano, sui sentieri meno frequentati per ridurre
al minimo la possibilità che le guardie di Soo-won li
trovassero e
ora si erano finalmente fermati in un piccolo spiazzo circondato da
alberi.
Mentre preparava una misera
cena appena sufficiente a restituire loro un po' di energie, Hak
lanciò un'occhiata preoccupata alla principessa che sedeva a
poca
distanza con la schiena appoggiata a un tronco pallidissima e con lo
sguardo perso nelle fiamme del loro piccolo fuoco da campo.
Gli si strinse il cuore a
vederla così e desiderò poter fare qualcosa,
qualsiasi cosa, per
distoglierla dal suo dolore, ma sapeva che questo non era possibile.
Dopotutto, il loro ex migliore amico aveva ucciso suo padre davanti
ai suoi occhi soltanto la sera prima, ed era naturale che Yona si
sentisse così.
Il ragazzo sospirò e serrò
i pugni nel tentativo di contenere la rabbia cercando poi di assumere
un'espressione normale prima di rivolgerle la parola.
Si schiarì la gola pr
attirare la sua attenzione e le offrì dell'acqua e il pesce
che
aveva pescato poco prima che lei rifiutò scuotendo appena la
testa.
Hak distolse per un attimo
lo sguardo raccogliendo le forze per continuare a insistere. Capiva
il suo stato d'animo e avrebbe tanto voluto per lo meno accontentarla
lasciandola tranquilla, ma sapeva che senza mangiare né bere
sarebbe
stata presto incapace di proseguire e questo proprio non poteva
permetterlo. Anche per lui era difficile fuggire così
abbandonando
tutto ciò che aveva e le persone che amava, ma restare nelle
vicinanze del palazzo era fuori discussione. L'unica speranza di
sopravvivenza per loro era raggiungere al più presto il suo
villaggio d'origine dove ancora viveva suo nonno adottivo, l'ex
generale Mundok. Lì forse sarebbero stati al sicuro...
Un lieve rumore vicino a lui
lo distolse dai suoi pensieri e voltandosi vide due lacrime solcare
il volto di Yona che si sforzava di mandar giù malvolentieri
qualche
boccone di pesce.
Il ragazzo avvertì una
morsa dolorosa al petto che si sforzò di ignorare e si
sporse verso
di lei per asciugargliele delicatamente guardandola dritta negli
occhi.
Lei deglutì e ricambiò lo
sguardo facendolo annegare in quelle pozze azzurro-viola traboccanti
di lacrime mentre poche parole ricche di angoscia e dolore le
sfuggivano dalle labbra.
Hak chiuse gli occhi per un
attimo e la strinse a sé cercando di confortarla mormorando
frasi
che volevano essere consolatorie ma che a lui sembravano vuote e
insensate. Esisteva davvero, del resto, qualcosa in grado di lenire
un dolore così grande?
Il giovane non lo sapeva ma
continuò ad abbracciarla sentendo le sue lacrime inzuppargli
i
vestiti finché il suo corpo esausto non cedette alla
stanchezza. A
quel punto, rimase fermo a fissarla per un po' studiandone i
lineamenti delicati e l'espressione sofferente che non l'aveva ancora
abbandonata.
Spostando appena lo sguardo,
si accorse che Yona si teneva aggrappata alla sua veste come a
un'ancora di salvezza e il suo cuore fece una capriola rendendosi
conto di come lei cercasse nel sonno la sua vicinanza in un modo che
da sveglia non avrebbe mai fatto. Sapeva che ciò era
probabilmente
dovuto al fatto che in quel momento fosse fragile e spaventata, ma
queste cose non contano per un cuore innamorato, e lui non
potè
impedirsi di sentirsi in qualche modo lusingato e felice, salvo poi
rimproverarsi mentalmente per quei pensieri così fuori luogo.
Scosse la testa e si
concentrò invece sul suo respiro calmo e regolare e sui
lineamenti
che pian piano cominciavano a rilassarsi.
Era bella la principessa e i
riflessi del fuoco ormai quasi spento e la luce della luna che
filtrava tra gli alberi donavano al suo viso qualcosa di etereo
mentre i suoi morbidi capelli rossi gli solleticavano la mano che
teneva ancora sulla sua spalla. Si abbassò per respirarne il
lieve
profumo e stava già per chinarsi ancora a sfiorare con le
labbra la
sua pelle fresca e perfetta quando udì un singhiozzo e
subito dopo
altre lacrime le sgorgarono dagli occhi. Avvertì la sua
presa farsi
più salda sulla sua tunica e la sua voce spezzare il
silenzio della
notte implorando qualcuno che non c'era di non compiere un orribile
delitto.
Hak rimase un attimo
impietrito con gli occhi che bruciavano di lacrime trattenute, salvo
poi riprendersi e ricominciare a cullarla sussurrando rassicurazioni
e promesse che lei non poteva sentire mentre il cuore e la mente
erano in subbuglio.
Con lo sguardo fisso
sull'erba, cominciò a maledire il traditore che aveva
gettato al
vento tutto ciò che avevano costruito fin da bambini e
l'amore della
principessa che ora piangeva senza ritegno tra le sue braccia,
così
fragile che sarebbe bastato un niente per spezzarla del tutto.
Immagini della loro infanzia
insieme gli vorticavano nella mente inframmezzate a ricordi
più
recenti interrotti ogni tanto da guizzi di rabbia sorda e bruciante e
domande senza risposta che alimentavano quel fuoco.
Con il passare del tempo, si
accorse che Yona alternava i pianti a momenti di quiete in cui il
giovane permetteva al suo sguardo di vagare sul volto della compagna
che gli sembrava sempre più fragile, oltre che, come sempre,
di una
bellezza mozzafiato. Una bellezza che mai come in quel momento gli
era apparsa simile a quella del più delicato dei fiori, che
attirava
lo sguardo e la commozione di chi lo guardava ma che bastava niente
per far appassire e morire.
Quel pensiero gli fece un
male terribile, ma la sua principessa era come frustata dalla
più
violenta delle tempeste che avrebbe potuto fortificarla oppure
distruggerla e Hak sapeva che l'esito di quella lotta contro se
stessa e il suo dolore dipendeva anche da lui. Certo non aveva il
potere, anche se l'avrebbe desiderato con tutto se stesso, di spazzar
via da un momento all'altro le nubi che l'avvolgevano facendo tornare
il sole, ma era comunque suo dovere aiutarla combattendo per lei
qualsiasi minaccia esterna confortandola da quelle interne nella
speranza che la ragazzina allegra e testarda che aveva conosciuto al
castello tornasse presto a galla, restituendo anche a lui quella
parte del suo mondo, così piccola eppure così
importante, che aveva
sempre considerato eterna e incrollabile.
Naturalmente era consapevole
di non poter mettere sullo stesso piano la sua sofferenza per quella
situazione con il dolore della principessa, ma erano anni ormai che
sapeva di non poter più fare a meno di quell'ingenua
ragazzina che a
palazzo non si era mai fatto scrupolo di sbeffeggiare e far
arrabbiare, ma questo era perché la trovava adorabile con
quel
broncio da bambina e le guance rosse di irritazione. In
realtà però
amava tutto di lei e avrebbe fatto qualsiasi cosa per ottenere anche
solo una briciola di quell'affetto che lei provava invece per
Soo-won. E se le battute taglienti e i piccoli dispetti erano il
prezzo da pagare per avere per pochi attimi la sua completa
attenzione... beh, era pronto a cogliere ogni occasione per potersi
poi immergere per ore in quei dolci ricordi.
Per molto tempo non aveva
capito perché si ostinasse a comportarsi così con
la figlia del suo
re nonostante gli innumerevoli rimproveri del nonno, ma una notte di
pochi mesi prima aveva compreso che Yona era diventata per lui come
l'aria che respirava. Se la principessa se ne fosse andata, nulla
avrebbe più avuto senso, e sarebbe stata presto la fine
anche per
lui.
Sull'onda di quel pensiero,
capì allora che avrebbero dovuto aggrapparsi l'uno all'altro
per
sopravvivere e abbattere insieme il male che minacciava di spazzarli
via, e mentre il buio della notte era prossimo a lasciare il posto
alle luci dell'alba, Hak le promise che non l'avrebbe mai lasciata, e
che qualunque cosa fosse accaduta d'ora in avanti, l'avrebbe protetta
a ogni costo, sostenendo i suoi passi per tutta la vita.
Angolo
autrice:
Eccomi di nuovo qui con la
seconda shot di questa raccolta! Avrei voluto postare molto prima in
modo da potermi dedicare anche al capitolo dal punto di vista di
Yona, ma questo racconto è stato difficilissimo da scrivere
e spero
proprio di non aver fatto pasticci con la lingua e con il carattere
dei personaggi. Il momento infatti voleva essere molto intenso e non
è stato affatto semplice tradurre in parole le idee che
avevo in
mente. Mi auguro di avervi trasmesso efficacemente i sentimenti di
entrambi e vi chiedo scusa per le eventuali lacrime. Non era mia
intenzione far piangere nessuno, e se la cosa vi può
consolare,
sappiate che anch'io avevo gli occhi lucidi di tanto in tanto. (Sai
che novità)
Ringrazio inoltre tutti
coloro che hanno letto la precedente storia e vi invito di nuovo a
lasciarmi una piccola recensione che sarebbe tanto gradita e mi
darebbe sicuramente la carica per continuare ad aggiornare con un
minimo di costanza.
Appuntamento a domani con la
seconda shot sempre su questo prompt (e spero anche una sul prossimo,
ma non vi prometto niente)!
Buona notte buona settimana,
Ellygattina