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Autore: Akemichan    21/06/2015    1 recensioni
Raccolta di storie dedicate a Rufy e Nami: varie lunghezze, vari generi, vari avvertimenti. Quello che non varia mai è, credo, il mio amore per questi due.
#1 (flash-fic - introspettiva): Sono passati dieci anni e Nami torna a Cocoyashi, sulla tomba di Bellmere. Non è da sola: c'è il Re dei Pirati con lei
#2: Compito del fidanzato: uccidere il ragno. Peccato che a lui piacciano da morire...
#3: Perché la prima cosa che Bartolomeo ha pensato vedendo Nami è Regina
#4: Un momento, da soli, sotto la pioggia
#5: Perché anche sapere il nome dell'anima gemella è uno spoiler [One-shot]
#6: Una riflessione mattutina, piena di felicità
[Partecipante alla challenge 'OTP Challenge' indetta sul forum di EFP]
[Partecipante alla challenge 'GOMU GOMU no... prompt indetta sul Best of the Sea Forum]
[Partecipante alla Settimana Lunami 2015]
[Partecipante al Winter Contest indetto da MyPride]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Monkey D. Rufy, Nami | Coppie: Rufy/Nami
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Festival
 

Wano si era rivelata un'isola più tranquilla di quella che si aspettavano, per lo meno nel villaggio dove Kinemon li stava ospitando, il che era una felice deviazione rispetto ai loro soliti standard, nei quali non avevano nemmeno un attimo di rilassamento. Ovvio che il karma sarebbe tornato a colpirli con la forma di una pioggia che si era abbattuta proprio al momento di iniziare il Festival della Primavera. Ciò non aveva fermato gli abitanti, troppo presi dai preparativi e dai festeggiamenti, per cui nemmeno Nami aveva deciso di rinunciarvi.
Incurante del fango che le sporcava i sandali e il bordo del suo kimono azzurro, girava per i banchetti con il suo bell'ombrello aperto, in cerca di qualcosa da comprare. I prezzi di Wano erano altissimi, probabilmente data la loro chiusura al mondo esterno, e per la stessa ragione c'erano dei pezzi rarissimi di artigianato che non avrebbe trovato altrove e a cui non voleva rinunciare. Così era costretta a discutere con i negozianti, anche se questi parevano non apprezzare.
Anche gli altri si stavano divertendo alla stessa maniera.
Sanji e Brook avevano già fatto amicizia con un gruppo di Geishe e si erano recati nel locale per assistere al loro spettacolo; Zoro era impegnato in una discussione sulle spade con un gruppo di samurai, il cui scopo era riprendersi la Shisui che apparteneva all'isola; Robin e Chopper stavano praticamente saccheggiando i banchetti che vedevano antichi libri di storia e medicina; Usopp e Franky si erano uniti agli artisti di strada e parevano riscuotere grande successo con i loro spettacoli.
C'era solo una persona non in vista: il Capitano. Il che era strano, perché considerando gli odori che si spandevano nell'aria dalle bancarelle di cibarie e che facevano venire l'acquolina in bocca anche a lei, era difficile credere che si fosse chiuso da qualche parte invece che girarsele tutte per assaggiare ogni singola specialità.
Con le borse della sua spesa ancora sottobraccio, Nami si ritrovò a cercarlo, arrivando a chiedere a chi incontrasse se l'avesse visto, temendo che si fosse cacciato in qualche guaio. Anche se gli abitanti erano amichevoli, era certo meglio non creare problemi. Wano restava comunque un posto pericoloso.
Lo trovò un po' lontano dalla via principale del Festival. Si era seduto sul bordo di un laghetto dietro la casa di Kinemon, ad osservare la pioggia che cadeva copiosa e trasformava la superficie in un quadro astratto. Pareva disinteressato a tutta l'acqua che l'aveva ormai reso un pulcino bagnato, a parte per il viso e i capelli, protetti dalla tesa gocciolante del cappello di paglia.
Nami lo coprì comunque con il suo ombrello, attirando la sua attenzione. «Ti hanno cacciato via perché hai rubato troppo cibo dal Festival?» domandò, divertita.
Fu solo quando Rufy si fu voltato verso di lei che notò che anche il viso era bagnato, ma non dalla pioggia. In un attimo, tentò di asciugarselo con il dorso della mano, col risultato di bagnarsi maggiormente.
«Cos'è successo?» Nami aveva visto piangere Rufy poche volte, ma la cosa la distruggeva. Forse perché lui era quello che le aveva restituito il sorriso, o perché le lacrime non facevano per lui, ma lo trovava innaturale. Almeno, le altre volte ne sapeva la ragione. Adesso era completamente all'oscuro e ciò la terrorizzava.
«Niente» scosse la testa lui. «Solo... Sai che Ace è stato qui, su quest'isola?»
«Oh.»
«Ho incontrato parecchie persone che lo conoscevano, e non sapevano nemmeno che...» Si interruppe e non proseguì, ma era chiaro ciò che voleva dire. «Lo adoravano tutti. E invece, fino all'ultimo, credeva che nessuno gli volesse bene. Mi è venuta un po' di tristezza.»
Nami si accomodò al suo fianco. Ora tutte le sue maledizioni sul fatto che piovesse per il festival apparivano ridicole.
«Non dirlo agli altri, ok?» continuò Rufy. «Non devono saperlo. Sono il Capitano, non posso essere debole.»
«Va bene» annuì lei. Avrebbe voluto dirgli che non doveva preoccuparsi, che erano stati loro quelli che si erano sentiti deboli e inadeguati, quando avevano letto sul giornale ciò che era successo a Marineford. Si erano, e si sentivano ancora, in colpa per non essere stati al fianco del loro Capitano quando aveva bisogno di loro.
Tutti, Nami compresa, avevano giurato che non sarebbe accaduto mai più. Per cui no, Nami non riteneva Rufy meno degno solo perché il ricordo di suo fratello lo rendeva triste. Al contrario, lo capiva benissimo e trovava che fosse un'occasione per poter essere lei a restituirgli il sorriso.
«Torniamo al Festival» propose. «Ti offro io da mangiare.»
«Davvero?» si stupì lui. «Non è che poi mi farai pagare tutto con gli interessi?» domandò preoccupato.
Lei lo colpì con un pugno sul viso. «No, cretino. Te lo offro io, quindi ti conviene approfittarne finché puoi!»
Dopotutto, il sorriso felice che lui le rivolse mentre la prendeva per mano per trascinarla di nuovo verso il Festival era una ricompensa più che sufficiente per spendere tutti i suoi Berry in cibo.

***

Akemichan parla senza coerenza:
L'idea mi è venuta da una serie di headcanon letti su tumblr, che si basano sul fatto che Ace sia arrivato a Wano. Trattandosi di un'isola così chiusa e sconosciuta, è interessante vedere come c'è arrivato e se magari è stata per amicizia o altro e se Rufy incontrerà qualcuno che l'aveva incontrato in passato (anche se il mio headcanon è che sia stato perché Izou viene da quell'isola). Certo, Nami che consola Rufy dopo la morte di Ace è stato qualcosa di già visto in parecchie storie, ma qui speravo di essere riuscita a dargli quel tocco di originalità nuovo. Il 'prompt' festival per il giorno di oggi mi ha dato la spinta giusta, ho subito pensato a Wano!
   
 
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