Salve
a tutte,
oggi,
incredibile ma vero, non sono qui per contestare le solite vostre
polemiche.
Sebbene,
ovviamente, le abbiate fatte persino a strascico dell’ultimo
capitolo delle mie
sfigate avventure.
Come
se poi non fosse finita come volevate, nevvero?
Ad
ogni modo signore, se levo una volta ancora alta e possente la mia
suadente
voce, è per replicare agli interrogativi rimasti insoluti.
In quanto, pare, che
molte di voi si stiano tuttora chiedendo che razza di fine abbiano
fatto tutta
quella gente che è stata
coprotagonista
a margine della mia splendente figura.
L’Autrice
infatti, non paga d’avermi condannata vita natural durante ad
essere il
giocattolo sessuale di quell’allupata di Michiru, non
s’è affatto peritata di prendersene
la briga.
Così
la rogna di narrarvi come i comprimari abbiano proseguito il lor
cammino, tocca
a me.
Chiarisco
inoltre che se questa postilla giunge tanto tardi rispetto alla fine di
quel
mattone di “Ipotesi per un ritratto
a
colori”, più noto ormai come “Ipotesi…
accidenti a te quanto l’hai fatta lunga, sia col titolo che
con la vicenda”,
è dovuto principalmente al fatto che quella
non mi lascia respiro. Tant’è, se adesso riesco
è solo perché l’ho sbronzata
ben bene ed è di là che dorme beata.
Russando
tra l’altro, alla faccia della femminilità eterea.
Ah, come vorrei che i suoi ammiratori
potessero vederla adesso!
Vabbé,
facciamola corta.
Quindi,
come nella migliore tradizione cinematografica, mentre i titoli di coda
scorrono, ecco a voi la carrellata di quanti, in rigoroso ordine di
apparizione, si sono affastellati in questa sciagurata vicenda.
E
vai col liscio:
Ayako
Kobayashi
Dopo la fine del
liceo Aya
si è sposata con un immigrato italiano. Più
precisamente con un rampate
mobiliere di Cantù venuto nelle terre del Sol Levante per
vendere il suo
prodotto. Insieme hanno aperto un mobilificio i cui articoli ricalcano
dichiaratamente l’Italian style. Il nome della ditta? Che
razza di domanda
idiota, Ayazzone ovviamente!
Elsa
Grey
Elsa
ha continuato a correre e mietere successi, finché
l’inevitabile non è
accaduto: le si sono consumati i piedi e ha dovuto appendere gli
scarpini al
chiodo. Tra l’altro, con tutto il suo sforzarsi, non è mai
riuscita a superare i miei record e
la cosa ancora le rode. Non è cambiata molto neppure nel
resto, anche se,
essendo stata scambiata più volte per una Big Bubble gigante
per via dei
capelli, nel frattempo ha cambiato tintura.
Il
Coach di nuoto
Dopo
l’abbandono di Michiru è rimasto talmente
sconvolto che, per la delusione, ha vagato
per giorni di bettola in bettola. L’alcol però gli
ha portato consiglio, infatti,
folgorato da un’idea, ha cominciato a prendere
d’assalto i negozi d’articoli
sportivi e nautici. Il suo scopo? Eliminare del tutto qualsiasi
accrocchio galleggiante,
boe, gavitelli, braccioli,
addirittura i modelli di salvagente con la paperella davanti.
Perché? E’ presto
detto, questo sabotaggio su vasta scala, secondo lui, gli avrebbe
consentito di
trovare più facilmente la degna erede della sua nuotatrice
provetta e chi non
lo era, beh, poteva tranquillamente affogare! No fa una grinza, peccato
che dopo
il pestaggio ricevuto dai negozianti imbufaliti abbia deciso di
cambiare
lavoro.
L’insegnante
di Violino
Questo
invece persiste nell’angariare fanciulle e rampolli
dell’alta borghesia. Ad
ogni modo anche per lui la mancanza di Michiru è un vuoto
incolmabile e per
questo continua a seguirne con interesse la carriera. Fonti sicure
riferiscono
che dia in escandescenze isteriche, e distrugga un violino a testate,
ogniqualvolta
assiste ad un’esibizione in tv della sua allieva
più famosa e ne denoti un
errore. Per quanto risibile possa essere l’imperfezione.
Non
oso immaginare cosa sia potuto accadere nel periodo in cui io e Michi
siamo
state ai ferri corti, giacché in quella fase, per sua stessa
ammissione, la sua
resa musicale è stata un vero schifo. Probabilmente il
maestro, a furia di
sfasciare strumenti, avrà seriamente rischiato la
bancarotta.
Il
medico scolastico
Si
è dato alla veterinaria.
Leggenda
narra che, dopo una crisi esistenziale culminata col pensiero ultimo
che siccome fin
lì aveva prestato assistenza ad un
branco di galline, e in qualche caso anche a qualche scrofa, per non
parlare di
quegli oranghi del corpo docenti, tanto valeva darsi al mondo animale
del
tutto. Da anni è partito alla volta della jungla malese,
impegnato nella
difficilissima missione di fare clisteri alla tigre omonima. Ora i casi
sono
due, o la tigre è veramente estinta e lui ancora la cerca,
oppure è viva e
vegeta e se l’è magnato.
Tant’è che non se ne hanno più notizie.
Lo
ricordiamo con tanto affetto.
E
non solo, è l’habitué più
assidua della macchina per l’elettroshock. Sembra che
le piaccia proprio. Meglio, così mi sento meno in colpa.
In
effetti il primo esaurimento nervoso lo ebbe per colpa delle ripetute
insistenze della stampa a mio riguardo. Dopodiché, consumata
dal logorante
sospetto se io fossi un maschietto o una femminuccia, e dei conseguenti
interrogativi su cosa avessi combinato all’interno del suo
gineceo, l’inossidabile
donna ha perso del tutto la testa. Per poi essere vittima
d’una crisi
d’identità che l’ha portata prima
all’abuso di stupefacenti. E oltre al danno
la beffa, pare che i sanitari la braccarono mentre era intenta a
leccare il
dorso di una rana.
Hitomi
Hitomi
è ancora il mio pappone… ehm,
volevo dire la mia factotum, il mio confessionale, l’ancora
di salvezza che mi
regge nelle burrasche della vita, nonché la risolutrice di
ogni rogna le
presenti, a qualsiasi ora del giorno
e della notte.
O mi ama o la pago
bene. Naturalmente,
visto quanto sopra, non si è sposata.
Lei stessa
asserisce convinta che per
stare appresso a me non ha tempo di fare altro. Ma non datele retta, lo
dice
solo per giustificare i suoi maneggi amorosi. E per carità
mi sta bene pure che
mi usi come pretesto con la famiglia, così la piantano di
trattarla come la
zitellona di casa, ma si sappia, e che lo sappiano tutti: Hitomi, per
sedare il
suo bisogno d’affetto e di contatti umani, un nobile
francesismo per descrivere
ben altre situazioni, ha un harem permanente in città, come pure un fidanzato in
ogni porto!
Esattamente come i
marinai.
Sachiko
Kaiou
Mia
suocera… eh!
La madre di
Michiru seguita ad intrallazzare in campo musicale e
non solo, visto che voleva appioppare prima un tenore, grasso come un
cetaceo,
e poi un suonatore di bassotuba, con la bocca a culo di gallina, quali
papabili
mariti per la sua leggiadra figliola. Per fortuna la mia docile
fidanzata le ha
molto leggiadramente, e altrettanto amabilmente, fatto il gesto
dell’ombrello e
mandata a cagare. Dopodiché ne è seguito un
discorso molto chiaro, e crudo,
sulla natura della nostra relazione. Naturalmente tutto questo prima
che
mammina mi capitasse a tiro, purtroppo. Ora non insiste più
nel trovarle marito
e sembra mi abbia
accettata, anche
perché in caso contrario l’accettavo
io… con un’accetta!
Koji
Kaiou
Mio suocero invece
ancora non mi ha accolta in seno alla famiglia,
ed è meglio ve l’assicuro. Giacché,
maniaco e laido com’è, come è niente mi
avrebbe fatto una mano morta appena saputo che ero una donna.
Ad ogni modo non
mi curo della sua indifferenza, lui almeno, a
differenza della ex moglie, non rompe i coglioni, impegnato
com’è a fare soldi
a palate. Il suo ultimo business sono degli snack gelato, dei
ghiaccioli studiati
apposta per il mercato dei concertisti, infatti li ho visti vendere
perlopiù
nelle scuole di musica e nei foyer degli auditorium e teatri. E vi
assicuro che
i Polar-Sachiko hanno un successo
strepitoso sia come articolo mangereccio che come bambolina voodoo!
Io nel congelatore
ne ho un’intera cassa…
L’amante
del signor Kaiou
E’
diventata la seconda moglie di mio suocero e si tiene le corna
che lui via, via le fa. Del resto, chi la fa l’aspetti. Ad
ogni modo si è
assicurata la pagnotta in virtù della figlia che i due hanno
scodellato. Michiru
impazzisce per la sua sorellina, io molto meno e non solo
perché ho paura di
ritrovarmela sulla croste in un prossimo futuro, ma anche
perché ne ho visto
una foto… e posso assicurarvi che quello sgorbio urlante
della familiare
propensione alla bellezza acquatica e alla grazia marina, non ha preso
nulla.
Sì, Suka, un nome che è tutto un programma, ha
ereditato non le fattezze da
sirena, bensì quelle del capitone!
Setsuna
Meiou
Suna, la mia
migliore amica, la compagna dell’adolescenza triste,
è diventata una ricercatrice scientifica. Il che vuol dire
che è chiusa
perennemente in un gabinetto tecnologico (che non è un cesso
laser, badate) da
svariati miliardi di yen a progettare e studiare di tutto: dalla cura
per i
tumori, alla progettazione di astronavi che possano funzionare in un
ipotetico
altro sistema solare. Cosa che non le impedisce però
d’impiegarsi
profittevolmente nella composizione di romanze in antico dialetto di
Edo, e
persino nella creazione di una linea di moda per i tecnici da
laboratorio.
Continuiamo a
frequentarci naturalmente, viene spesso a casa nostra
e ancora appiana le questioni tra me e la mia metà. Infatti
l’ultima volta le
ho chiesto di clonarmi, allo scopo d’appagare lo straripante
bisogno di
maternità di Michiru.
Mi ha replicato
che una sciagura simile non riesce neppure ad
immaginarsela,sebbene abbia risposto che ci penserà. Per ora
non può, infatti è
troppo impegnata ad assemblare, come il mostro di Frankenstein,
l’uomo dei suoi
sogni.
Pezzo per pezzo.
Ame
Tenou
Quanto a mamma,
francamente non saprei davvero dirvi dove sia
attualmente… ogni tanto si fa vedere, ha persino conosciuto
Michiru e, come
segno di benevolenza ed approvazione nei suoi riguardi, le ha attaccato
i
pidocchi e pure qualche zecca.
Dopodiché
l’ha stordita con un cannone dalle proporzioni esagerate
e, mentre lei dava i numeri, noi de abbiamo potuto parlare
indisturbate.
Tutto sommato Ame
è abbastanza soddisfatta di me, anche se un po’
delusa dal fatto che non fossi l’ultima reincarnazione di
Buddha. Però, mi ha
detto una volta saputo del mio fitto palmares amoroso, ci sei andata
vicina figlia
mia.
Sei proprio una
buddhana!
Ha concluso prima
di scomparire per altri dieci anni.
I
coniugi Meiou
I miei cari tutori
legali stanno bene e sono sereni, benché
abbiano lasciato le rispettive e rispettabili carriere. Incredibile ma
vero, ora
girano il mondo con il circo dei freaks.
La colpa
è della loro bambina, la quale, causando un disastro
nucleare mentre dava luogo ad un esperimento genetico in cucina, ha
leggermente
modificato le strutture del loro dna.
E, posto che la
tesi del dottorato di Setsuna è stata un successo,
bisogna anche dire che
sua madre ne
è uscita trasformata nella donna barbuta e il padre
è
regredito a
Ad ogni modo sono
molto felici, le mandano cartoline ricordo da
ogni dove, e pensano addirittura di adottare una scimmietta per
compensarne la
mancanza.
Il signor Yamamay
Dopo la
rescissione del mio contratto le
cose a Yamamay-san non sono andate troppo bene. Sarà che ha
fatto tutta una
serie d’investimenti sbagliati, sarà che i
perizomi non si vendono più come un
tempo, sta di fatto che è appunto finito in mutande.
Per molto tempo i
creditori gli hanno
dato la caccia, fortunatamente però sua figlia è
riuscita a tenerli a bada per
un tempo sufficiente, come non mi è stato affatto difficile
immaginarlo. Così,
appena pronto, il vulcanico creatore di lingerie è tornato
sulla breccia
inventandosi un nuovo modello di slip. L’avete già
provata Samara la mutanda
che separa?
Shanaya
Yamamay
Per quanto
riguarda Perizoma–san, l’intraprendente donzella
è
diventata prima etoile all’operà di Tokyo. E
zompettando, zompettando, anche un’insegnante
di danza molto qualificata. Michiru insiste nell’asserire
che, più che
insegnante, si dovrebbe qualificare come una nave scuola. Ma si sa, la
mia
ragazza esagera sempre.
Vero è
che, dopo averla scaricata di brutto, Shanaya ha tentato
prima di bollire Ligea nella pentola per la zuppa e successivamente di
ammazzare lei a coltellate. Ma probabilmente avrà visto
troppe volte Attrazione
Fatale… Comunque,
dopo il tentato
omicidio, e soprattutto dopo che m’ha menato di brutto,
s’è calmata, tanto che
ha avuto solo 8 divorzi fin’ora. Attualmente è
relazionata col direttore di uno
studio contabile, il quale inizialmente doveva tenerle solo il computo
esatto
degli amanti.
Afferma
d’essere felice, me l’ha proprio detto
l’altra sera,
durante una delle sue solite telefonate oscene.
Yo
Tanaka
Questo
sì che ha fatto una brutta fine, e temo me lo
porterò sulla
coscienza finché campo…
Yo, dopo la
famigerata notte sull’Albatros, non
stato più lo stesso. E’ tanto si
è cagato
addosso in quell’occasione che, con l’ausilio della
chirurgia plastica, ha
cambiato sesso ed identità. Ora si fa chiamare Loretta,
anche se non tutto il
male viene per nuocere. Infatti ha scoperto la sua vocazione segreta e
ha affrontato
e superato brillantemente le durissime selezioni della scuola per
geishe a
Kyoto. E non solo, si fa mantenere pure da uno yakuza molto potente che
ricicla
denaro sporco.
Cosa si
può volere di più dalla vita?
Sid
Questa
è un’altra che manco si sa mai dove
sta…
Oggi fa da a
perpetua al Dalai Lama, domani sta attraversando la
steppa kazaka sui trampoli, dopodomani è in Alaska a
difendere le foche, prossimamente
a capo di una carovana
di Tuareg del
deserto… ma è il suo bello e a me piace
così.
Di tanto in tanto
ci ritroviamo ancora nella penisola di Izu, ché
la catapecchia costruita con le nostre manine è tanto mia,
quanto sua. Anzi,
l’ultima volta che ci siamo viste ha cominciato a raccontarmi
della sua vita
prima del mio avvento, è stata proprio una serata speciale
quella. Ma se volete
saperne di più (e qui faccio pubblicità occulta a
quella rompicoglioni
dell’Autrice) non vi resta che seguirne le gesta tramite
Beh, è
tutto care amiche spettatrici.
Penso che ogni
curiosità sia stata soddisfatta, in caso contrario,
non posso fare di più. Anche perché temo proprio
che la sbornia di
Michiru si sia esaurita e che pure stasera
mi tocchi.
Bien, vi saluto, a
presto!