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Autore: __fissata    23/06/2015    1 recensioni
Lexy è una ragazza solare e brillante. Non avrebbe mai voluto lasciare la sua bellissima New York, ma giunta a Wolverhampton dovrà ricredersi perché il mondo non gira solo intorno alla Big Apple, ma anche intorno a Liam...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Cap. 3

"Oggi organizzeremo i gruppi per le presentazioni" affermò il professore di chimica. Era passata qualche settimana da quando eravamo in quella scuola, quindi sapevo già cosa dovevo aspettarmi. Dai banchi si alzarono dei commenti di rifiuto.
"Niente storie!" sentenziò il professore mentre formava le coppie di studio.
"Payne e Styles" concluse in bellezza. Mi voltai verso Liam che alzò il pollice verso l'alto.
"Andrà bene" sussurrai tra me.
"Madison, cosa ne pensi della presentazione?" chiesi tra le nuvole.
"Penso che farò tutto, ma la presentazione no" rise.
"Perché?" domandai ingenuamente.
"Perché io e Ben siamo destinati ad altro" rise ancora.
"Oh, farete scintille" ridacchiai.
"Ovviamente" concluse.

La campanella era suonata, così raccolsi le mie cose.
"Domani pomeriggio alle tre e mezzo?" la voce di Liam invase la mia mente.
"Di già?" rimasi spaesata. Avevamo una settimana intera prima di consegnarla.
"Sono uno che ha sempre tutto pronto" roteò gli occhi lui.
"Anche io" risi.
"Allora?" si aspettava una risposta.
"È andata" sorrisi.
"A casa mia alle tre e mezzo. Non fare tardi" mi fece l'occhiolino, poi si allontanò.
"Ma come può essere che Liam sia capitato con la nuova arrivata? Sono nel corso con lui da tre anni e ancora devo fare una presentazione in sua compagnia" sentii da qualche banco poco distante.
"È una cosa oscena!" sbuffò un'altra voce femminile. Perché parlavano tutti male di me?

Mi incamminai verso la mensa con Madison.
"Girano belle voci sul tuo conto" affermò lei. Speravo non se ne accorgesse mai.
"Ah, si? Cosa dicono? Che sono strana?" risi.
"No, che sei una dai facili costumi" disse sconcertata.
"COSA?" alzai la voce, attirando l'attenzione di quelli vicino a noi.
"Credo sia a causa di quelle invidiose" sussurrò lei, per non attirare altri pettegoli.
"Non capisco" dissi confusa.
"Sai, Liam è molto carino e quindi vorrebbero stare con lui tutte le ragazze della scuola" rise.
"Davvero?" dissi stupita.
"Ma da quando gli è successa quella cosa, non pensa più alle ragazze" disse flebbilmente. Non volli chiedere di cosa si trattasse, ma doveva essere di sicuro la cosa di cui parlava la ragazza dai capelli rosso mogano.
"Liam aveva una ragazza, che tu ci creda o no" mi stupì, continuando a parlare.
"Perché hanno rotto?" chiesi, mentre prendevo il mio cartone di succo dal bancone.
"Non lo so con certezza, ma credo abbia a che fare con tutto ciò che accadeva a Liam" quanti misteri.
"Ah" risposi solamente.
"Liam era il fidanzato perfetto a quanto si diceva. La sua ragazza era bellissima: bionda con gli occhi azzurri" disse sognante, mentre prendevamo posto ad un tavolo.
"Come si chiamava?" chiesi curiosamente.
"Adele" disse lei in maniera poetica per farmi intendere anche la bellezza del suo nome.
"Hai un accendino?" un ragazza coi capelli viola si accostò a noi.
"No, non fumo" sorrisi io.
"Neanch'io" disse Madison.
"Sfigate" roteò gli occhi quella e poi si allontanò.
"Quella è Tiffany! Era la migliore amica di Adele" rise Madison.
"Oh mio dio" rimasi sconcertata.
"Capelli viola!" rise lei. Se solo sapesse che prima di arrivare a Wolverhampton avevo tinto i capelli di fucsia...

Dopo la mensa tornai a casa perché non avevo voglia di fare allenamento. Avevo qualche argomento di storia da recuperare, perché avevo dato più importanza ad altre materie.
"Josh" lo abbracciai quando entrai in casa.
"Lexy" mi abbracciò forte anche lui.
"Come mai sei già qui?" chiese mia madre.
"Ho delle cose di storia da recuperare" sbuffai e mi incamminai verso la mia camera.

"Lexy non ti ho proprio vista a scuola, non eri neanche a pranzo" Harry entrò in camera mia. "Certo che ero a pranzo, ma ero con Madison" gli risposi mentre risistemavo gli appunti.
"Capito. Louis mi ha fatto conoscere una ragazza" Harry alzò più volte le sopracciglia credendosi figo, ma si sbagliava. "Come si chiama?" chiesi curiosa. "Tiffany, ha i capelli viola" disse solamente. Mi prende per il culo? No, ma dico: MI PRENDE PER IL CULO?
"È una facile" risi.
"Sembra carina" non fece caso alle mie parole.
"Se non diventi il suo schiavetto mi sta bene" lo avvertii.
"Non lo diventerei mai" alzò le mani a mo di difesa. Io risi.
"Chi ti hanno presentato di così degno da essere nominato?" rise. Lui lo sapeva che per entrare nelle mie grazie dovevi essere un tipo molto diverso dalla massa. Dovevi essere ok.
"Ancora nessuno" gli dissi, ma in realtà stavo pensando a qualcuno...

La mattina dopo io ed Harry stavamo salendo in auto, quando Louis correndo ci raggiunse.
"Volevate andate via senza di me?" entrò ridendo.
"Affatto" lo bloccai per non fargli ripetere più quel genere di baggianate. Louis alzò le mani per chiedere tregua.
"Non mi aspettate, oggi ho una presentazione da fare" sbuffai.
"D'accordo" rispose Harry.
"Con chi?" indagò Louis. Ma certe domande non me le fa neanche Harry!
"Un ragazzo del mio corso, quel Liam" dissi sommariamente.
"Ah" disse Louis voltandosi verso lo strada. Da lì calò il silenzio fino alla scuola. Dopo essere entrata nella classe di matematica mi accorsi che sul mio solito banco c'era un bigliettino così lo aprii. In quel bigliettino così ben ripiegato c'era un numero con sotto scritto Liam. Sorrisi e lo riposi in tasca. Dopo la lezione di matematica dovvetti correre in quella di storia e di seguito in quella di filosofia. Era un vero stress ormai. In mensa c'era poca gente e mi domandavo per quale motivo fosse così.
"Madison, sono le due e mezzo" risposi alla sua domanda.
"E se va male? Non voglio apparire come una bambina!" disse lei. Quel pomeriggio si sarebbe incontrata con Ben per la presentazione, ma era in ansia. "Andrà bene!" risi mentre digitavo il numero di Liam. Dopo qualche squillo rispose.
"Scusa, ma non sapevo come trovarti. Avevo dimenticato di darti il mio indirizzo" sentii dall'altro capo del telefono.
"Oh, giusto" che stupida che sono.
"Se hai finito in mensa vieni ai giardini che ci andiamo insieme" rise lui.
"Va bene, a tra poco" sorrisi, anche se non poteva vedermi e riagganciai.
"Ora devo proprio andare Mad, andrà bene!" la incitai e corsi via, lasciandola lì con le mani in mano.
"Ce l'ho fatta" lo raggiunsi. Era seduto ai piedi di un albero con le sue auricolari alle orecchie. Probabilmente non mi aveva sentito, così mi inginocchiai e gli tolsi le auricolari.
"Ciao" sorrise e si alzò per poi aiutarmi.
"Andiamo?" chiese.
"Si, certo" sorrisi.
"La mia auto è quella" la indicò. Come cazzo fa ad avere una macchina del genere?
"Ma è bellissima" mi sorpresi.
"Non sapevo che avessi un'auto" continuai ridendo.
"I miei genitori ci tenevano che avessi una macchina spettacolare" fece spallucce e salimmo in auto.
"Perché?" chiesi.
"Credono di comprare l'affetto dei figli coi soldi" mi guardò per un istante, poi si voltò di nuovo verso la strada. La sua casa era bellissima, appena entrammo notai degli arredi stupendi. Era la casa dei sogni.
"Andiamo in camera mia" mi fece strada al piano di sopra.
"E tu questa la chiami camera?" risi dopo essere entrata. C'era un letto gigante, un armadio tre volte enorme e una scrivania con un computer, la televisione agganciata al muro, una parete con così tanti scaffali su cui vi erano catalogati i libri, che persi il conto.
"Questo è il mio mondo" mi avvicinai alla libreria.
"Sono catalogati.." mi stupii.
"Questi per anno" li indicò.
"Per autore..." continuò poi ad elencare i vari cataloghi.
"Sei la prima che apprezza" sorrise.
"Ma davvero?" mi stupii ancora di più.
"Giuro" fece spallucce per poi tornare alla scrivania dove prese il libro di chimica.
"Dovremmo iniziare da questo e concludere con questa citazione se ti va" indicò l'argomento di partenza.
"Io in realtà volevo organizzarla in maniera un po' diversa.." dissi perplessa. Lui mi invitò a parlare.
"E se partissimo con qualcosa di più generale? Sai, non bisogna dare nulla per scontato. Dobbiamo fingere che chi legge non sappia nulla.." rimasi a pensare.
"Dal generale al particolare, eh?" rise. Mi ritrovai coi piedi sulla terra.
"Beh, si. Sarebbe ammissibile" dissi.
"Perfetto" concluse lui prendendo il computer: costoso anche quello.
"Vado a prendere una coca" schioccò le dita. Avevamo lavorato tutto il pomeriggio.
"Tu cosa vuoi?" chiese.
"Acqua, grazie" sorrisi. Liam scese di sotto e io rimasi a riguardare la presentazione. Per la grande curiosità cominciai a guardare la marea di foto sulla parete vicino alla finestra. In una delle tante vidi un bimbo che sicuramente doveva essere Liam; notai un'altra foto dove Liam era con la ragazza dai capelli rosso mogano e con una ragazza dai capelli rosso più chiaro, simili ai miei e le lentiggini come me. Era felice, aveva le braccia poggiate sulle loro spalle e sembrava che si stessero divertendo alla follia.
"Sono le mie sorelle" disse Liam dietro le mie spalle.



Angolo autrice

Hey! Eccomi qui con il terzo capitolo della storia.
Vi è piaciuto? 
Spero tanto di si.
Credo proprio che domani posterò il seguito, intanto mi piacerebbe se voi mi lasciaste una recensione con scritto cosa ne pensate.
Baci.
Rose♥ 
  
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