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Autore: sawyer_    23/06/2015    1 recensioni
La storia non è stata scritta da me, ma da mia sorella minore che non ha un account efp.
“Sennerys, Eyden, so che non mi conoscete poichè non ci siamo mai incontrati, ma essendo sangue del mio sangue ho il dovere di proteggervi, a tutti i costi, ecco perchè ho ordinato a Varys di trarvi in salvo portandovi in un luogo sicuro, nel luogo più sicuro del continente Occidentale, che mi dicono sia la Barriera. Vi dirigerete lì cosi che non sarete più tenuti in ostaggio dai Lannister. Spero che lì sarete tenuti al sicuro dai Guardiani della Notte e spero anche che molto presto potrò tornare a casa per riprendere ciò che è mio per diritto di nascita.”
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aemon Targaryen, Jon Snow, Nuovo personaggio, Samwell Tarly, Spettro
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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SCOPERTA

 

 

So per certo che Sam, per il momento, non abbia detto niente a nessuno riguardo la mia vera identità, visto che i miei confratelli non hanno cominciato a dubitare di me.

Negli ultimi giorni sono stata sempre più spesso con Jon. La maggior parte del nostro tempo ormai la passiamo o nel suo studio o nei miei appartamenti, sinceramente per ora non ho nulla da ridire.

 

Mi trovo nel cortile, ovviamente per allenarmi con le armi. Ad un tratto sento una voce che mi chiama.

-Senn, vieni subito nel mio studio.- Grida Jon con impazienza.

Irrompo nel suo studio sbattendo la porta, lui è lì ad aspettarmi.

-Buongiorno.- Lo saluto maliziosamente.

-Buongiorno a te.- Risponde al mio saluto con sguardo furbo.

Mi avvicino furtivamente a lui, che, appena giuntagli dinanzi, mi accarezza il volto, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e fissandomi con quegl'occhi color nocciola.

-Dobbiamo cercare di essere più cauti. In questi giorni non siamo stati molto attenti a ciò che facevamo. Cerchiamo di dare meno nell'occhio, rallentiamo un po' le cose.-

- “Rallentiamo un po' le cose”? Scusa che vuoi dire con questo?-

-No, no, hai frainteso le mie parole.- Cerca di avvicinarsi a me.

-Ho frainteso le tue parole?- Mi allontano, guardandolo dall'alto verso il basso.

-Non intendevo in quel senso.- Continua Jon cercando di farmi calmare.

-E allora cosa intendevi Jon Snow?-

-Non possiamo passare tutto il nostro tempo “libero” insieme, i nostri confratelli potrebbero intuire qualcosa da un momento all'altro.-

-Ma cosa potrebbero intuire?-

-Che c'è qualcosa tra di noi, la nostra relazione.-

-E tu questa la chiami relazione? Secondo te abbiamo una relazione Jon? Questa non è una relazione, ci nascondiamo dai nostri confratelli e da noi stessi se reprimiamo i nostri sentimenti. Sempre ammesso che tu ne provi nei miei confronti. E' solo un passatempo per te questo, non è vero?- Domando adirata.

-No, non è vero, non lo devi mai pensare. E in ogni caso sei stata tu a cominciare.-

-Io?-

-Sì, tu mi hai baciato per prima.-

-Non sembravi così riluttante però!- Affermo io voltandogli le spalle, uscendo dalla stanza e sbattendo con violenza la porta nel farlo. Lui mi rincorre con molta fretta e mi ferma prendendomi prima il braccio, poi stringendomi la mano.

-Non sono per niente riluttante.- Dice con aria scherzosa e cominciamo entrambi a ridacchiare. -Ora va, altrimenti Lens comincerà a sentire la tua mancanza. A più tardi.-

-A più tardi.- Rispondo al suo saluto e mi affretto a tornare dai miei confratelli.

 

Mi trovo nella mia stanza intenta a prepararmi per la notte. Sento che qualcuno bussa alla mia porta, penso subito che sia Jon, ma appena la apro mi trovo davanti Sam, Eyden e Spettro.

-Sam, questo lupo sembra appartenere più a te che a Jon.-

-Sta spesso con me solo perchè riesce a percepire che mi serve più protezione di quanta ne serva a Jon, o a chiunque altro.- Asserisce Sam più serio che scherzoso.

-Comunque, cosa siete venuti a fare qui?-

-Volevo portarti questo libro. Parla della storia dei Sette Regni e della nostra casata.- Interviene mio fratello euforico.

-Eyden, conosco la storia dei Sette Regni e della nostra casata.-

-Lo so, ma devi fare pratica con la lettura, non solo con le armi.- Dopo aver detto questo Eyden e Sam fanno ritorno ai loro alloggi.

 

Jon ed io negli ultimi giorni abbiamo cercato di essere più cauti quando ci incontriamo di nascosto dai nostri confratelli per evitare di destare in loro dei sospetti su di noi.

Mi trovo nei miei appartamenti, intenta a preparami per un bagno. Odo dei passi pesanti per il corridoio, che si dirigono verso la mia stanza. Mi volto bruscamente perchè sento la porta che sbatte violentemente sul muro. Mi trovo davanti Lens, che è piombato nella mia camera adirato.

-Senn! Per i Sette Dei!- Esclama sbalordito nel vedermi.

-Lens, aspetta, posso darti delle spiegazioni.-

-Lo spiegherai durante il processo, davanti a tutti gli altri Guardiani della Notte. Ti consiglio di prepararti per la tua condanna, dopo una trasgressione simile non penso che avranno clemenza nei tuoi confronti e ti lasceranno vivere.-

-Lens! Aspetta, dove vai?!-

-Ad avvertire il Lord Comandante. Per te è finita.-

Non mi sento più le gambe, potrei svenire in questo momento. Temo che gli anziani non saranno clementi con me dopo che avrò spiegato le motivazioni per le quali avevo mentito ai miei confratelli per tutto questo tempo, le probabilità che abbiano pietà e mi lascino vivere sono molto poche.

Ovviamente so che mio nonno, Sam, Eyden e Jon cercheranno di opporsi, ma non so quanto conterà la loro parola, essendo in minoranza rispetto a tutti coloro che mi vorranno morta.

Lens ha ormai rivelato agli altri il mio vero sesso. Due dei miei confratelli, Robin e Craig, mi stanno portando in una stanza buia del Castello Nero, che diventerà la mia “cella” fino al giorno del mio processo.

Mi trovo in un angolo di quella stanza, impaurita, e sento la porta aprirsi lentamente. Non voglio neanche voltarmi, sono troppo imbarazzata e mi vergogno di me stessa.

-Come stai?- E' Jon. Probabilmente è venuto a trovarmi per dirmi quando si terrà il processo.

-Come vuoi che stia? Malissimo.-

-Ti hanno maltrattata o ferita?-

-No, non mi hanno fatto nulla. Perchè sei qui?-

-Ero venuto per vederti.-

-Nient'altro? Solo per vedermi? Per sapere come mi sento?-

-Sono venuto anche per dirti che il tuo processo si terrà tra tre giorni.-

-Mi volete dare tempo per elaborare il fatto che morirò? Perchè non mi processate subito? Almeno possiamo farla finita. Non voglio aspettare, uccidetemi subito almeno non soffrirò ancora più di quanto ho sofferto per tutta la mia vita.-

-Pensi di essere l'unica a soffrire? Sappi che non lo sei. Ci sono molte persone che soffrono per te, Eyden, maestro Aemon, Sam ed io.-

-Vorresti farmi credere che ti importi davvero qualcosa di me? So di non contare nulla per te. Sono solo la donna che ti ha fatto rompere il giuramento una seconda volta. Sono solo una tentazione. Non ti importa nulla di me.- Affermo con le lacrime agli occhi.

-Mi importa di te. Io ti amo!- Esclama Jon avvicinandosi sempre di più a me.

-Tu mi ami?- Domando io sbalordita.

-Sì, sono innamorato di te, e credo, anzi so, che tu provi gli stessi sentimenti nei miei confronti.-

Mi alzando in piedi dirigendomi verso di lui.

-Ne sono certo.- Continua Jon stringendomi in un abbraccio e baciandomi con delicatezza il collo.

-Cosa succederà se gli altri Guardiani della Notte mi vorranno morta?-

-Probabilmente coloro che vogliono la tua morte saranno in maggioranza, ma maestro Aemon ed io ci opporremo con tutte le nostre forze.-

-E se le vostre forze non bastassero?-

-Che i Sette ci aiutino allora.- Dice infine Jon con aria preoccupata.

-Al processo, voglio che tu faccia finta di aver appena scoperto chi sono realmente, come tutti gli altri.-

-No! Non posso farlo, se lo facessi non potrei proteggerti!-

-Non devi proteggere solo me, ma anche te stesso. Se sapessero di noi ucciderebbero anche te.-

-Non possono uccidermi, sono il Lord Comandante.-

-Ma tutti ti vogliono morto, stanno solo cercando un pretesto per farlo, tu non devi darglielo.-

-Ma non posso fare finta di niente.-

-Sì, puoi e devi dire anche a mio nonno di fare lo stesso. Non me lo perdonerei mai se vi accadesse qualcosa a causa mia.-

 

 

Quest'oggi si terrà il mio processo in seguito al quale si deciderà se verrò giustiziata o meno. Qualunque sia il verdetto, perderei Jon e lui perderebbe me.

Robin e Craig sono venuti a prendermi per portarmi nella sala in cui si svolgerà il processo.

Essendo ancora un Guardiano della Notte non sono in catene.

Jon, assieme al maestro Aemon e ad altri confratelli più anziani sono seduti davanti a me e faranno da giuria, mentre Lens sarà il testimone.

-Ci è stato riferito da un nostro confratello che tu non sei effettivamente un uomo. La nostra domanda è: è la verità o è una menzogna fondata sull'invidia del suddetto confratello nei tuoi confronti?- Domanda mio nonno, anche sapendo quale sia la verità ma costretto a sottopormi questo quesito.

-E' la verità maestro Aemon.- Rispondo io ormai in preda al panico.

-Chi sei allora ragazzina?- Domanda Ser Alliser Thorne con un'aria impaziente.

-Il mio nome è Sennerys. Vengo da Delta delle Aacque.-

-Riesci ancora a mentire dopo tutte le menzogne che hai raccontato ai tuoi confratelli?-

-Non sto mentendo.-

-Sì invece. Appena sei arrivata coloro che ti hanno condotto al Castello Nero hanno detto che ti avevano trovato nella Capitale, ad Approdo del re. Smettila di mentire mocciosa e dicci subito da dove vieni.-

-Vengo da Fondo delle Pulci. Mi stavano conducendo nelle segrete della Fortezza Rossa perchè avevo cercato di rubare un tozzo di pane quando sono arrivati coloro che mi hanno portata qui. Questa è la verità, lo giuro.-

-Cosa ne facciamo di questa ragazzina allora?-

-Deve essere giustiziata. Ha commesso un crimine gravissimo mentendoci.- Afferma un componente della giuria.

-Credo che una punizione del genere sarebbe troppo drastica.- Interviene Jon con l'appoggio di mio nonno per tentare di evitare la mia morte.

-Io non credo Lord Comandante.- Asserisce Ser Alliser sprezzante. -Quanti a favore di una condanna?- Domanda ai presenti per essere sicuro che coloro che mi vogliono morta siano la maggioranza. Ovviamente solo pochi si astengono dal votare questo giudizio. -Direi che abbiamo raggiunto un verdetto. L'esecuzione si terrà domani sera, la mocciosa verrà decapitata.-

-Cosa?- Domanda Jon preoccupato. -No, non lo permetterò.-

-Puoi anche essere il Lord Comandante, ma in questo consiglio conti tanto quanto contiamo tutti noi, e sei in minoranza ragazzo.- Dice infine Ser Alliser con un'aria altezzosa e rivolgendo un'occhiataccia a Jon.

-Non credete che sarebbe meglio se venisse bruciata direttamente?- Chiede mio nonno incuriosito.

-Fino a poco fa mi sembravi riluttante all'idea di giustiziarla ed ora vuoi darle una morte anche più lenta maestro Aemon?- Domanda allora Ser Alliser.

-Mi sono solo reso conto che i suoi crimini sono stati sin troppo gravi. Penso che questa sia la giusta morte per questa donna.- Jon allora guarda mio nonno ad occhi spalancati, incredulo di ciò che ha appena udito, poi vedo che si rivolgono alcune parole non facendosi sentire dagli altri.

Ho capito cosa passa per la testa di mio nonno, ma non so se avverrà realmente ciò che spera.

Riesco a sentire i singhiozzi di mio fratello e le preghiere di mio nonno, ma non so a quanto possano servire in questo momento. Robin e Craig mi stanno riportando nella mia cella, dove trascorrerò la mia ultima notte in questo mondo.

 

Ormai si sta avvicinando il tempo della mia esecuzione, mancano poche ore. Avverto dei passi nei pressi della mia cella, la porta si apre ed io mi volto sapendo già chi sia entrato in questa stanza. E' Jon, venuto per dirmi addio.

-Non posso prometterti che resterò a guardare mentre soffri tra le fiamme.-

-Non voglio che tu lo faccia, ma non voglio nemmeno che sia tu ad uccidermi, piantandomi una freccia nel cuore o facendo qualsiasi altra cosa perchè provi pietà. Non voglio che sia l'uomo che amo a togliermi la vita mentre lo guardo negli occhi. Promettimi che non lo farai.-

-Te lo prometto.-

Guardo negli occhi Jon avvicinandomi a lui così da poter baciare le sue labbra per l'ultima volta, così da poterlo stringere tra le mie braccia per l'ultima volta.

 

Mi stanno portando nel cortile per l'esecuzione. Un mio confratello mi sta legando ad un pilone.

Ser Alliser si avvicina a me con una torcia per accendere il fuoco.

Le fiamme sono ormai giunte ai miei piedi, stranamente non sento dolore. Vedo Jon che si allontana lentamente, con un'aria affranta, Eyden che scoppia in lacrime e maestro Aemon che ancora prega tutti i nostri dei. Chiudo gli occhi, come per addormentarmi, ormai non sento più nulla.

 

-Correte!- Sento una voce nelle vicinanze. Apro gli occhi, mi trovo ancora al Castello Nero, il mio unico pensiero è “sono ancora viva, come è possibile, forse mio nonno aveva ragione”.

Vedo che tutti i miei confratelli stanno correndo verso di me. Ci sono anche Eyden, Jon e maestro Aemon.

-Cosa succede?- Chiede mio nonno a Jon.

-Senn...è viva. Il fuoco non le ha fatto nulla, è illesa...-

-L'avevo detto Jon Snow. Il fuoco non può uccidere un drago.- Sussurra maestro Aemon con un sorriso.

FINE.

   
 
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