Ed ero felice
Mi chiamo Feliks.
Il mio può passare inosservato, rispetto ai tanti strani dei miei compagni.
Non potrà essere il migliore, ma è solo mio.
Nessuno me lo ha donato o concesso con grande onore.
Ne per la verità nessun grande evento lo ha ispirato.
In realtà nella mia gioventù pensai spesso a creare un simile tesoro, immaginavo numerosi scenari.
Accadde in realtà un pomeriggio, un pomeriggio di pioggia, su una strada fangosa di campagna.
Un sacco pieno di vettovaglie, l'elmo che copriva a malapena la mia testa, le gocce che cadevano fitte su di esso, le armi in mano.
E sebbene fossi bagnato come un pulcino, imprecando per la mia stupidità, in lontananza, alla luce di un tramonto passato, un caldo bagliore mi salutò.
Dolce, sincero, piccolo, il lumino di una lanterna posta accanto ad una porta.
Ed ero felice, perché tornavo a casa.
Salve a tutti,
Spero vi ricorderete di me, mi scuso per il grande ritardo, per il tempo lasciato correre, ma ho avuto dei problemi familiari, e gli esami si sono fatti più difficili, nonché l'arrivo fatidico alla laurea!
Perciò per scusarmi ecco a voi una storia con Polonia, di poche righe e in prima persona, posta in un tempo indeterminato nel suo passato, dove spiega come ha scelto il suo nome. Ho associato Feliks alla parola latina Felix- felicis, che ha il significato di felice. Un sentimento così sincero e spontaneo che accade tutti i giorni, anche in situazioni strane, davanti a qualcuno o qualcosa che ci da una sensazione di pace e rassicurazione, che sia casa, una persona cara o una coperta termica!
Spero che vi sia piaciuta!
Cercherò di essere più presente, ma non posso assicurarvelo.
P.s
Partecipate anche voi alla scelta della prossima nazione, come votare lo troverete nel primo capitolo, basta una e mail o una recensione e scegliete con giudizio!
Danimarca
Italia del Nord
Prussia
America
Ungheria