Capitolo 1
Quella notte ,
il turno di guardia toccava proprio a lui . Si mise una mano davanti alla bocca
per coprire uno sbadiglio improvviso anche se non c’ era nessuno che si
potesse offendere per tanta scortesia . Passeggiò per il ponte ormai
deserto per l’ ora tarda che con la notte si era venuta a formare . Si
fermò davanti alla polena . Per una volta , gli venne l’ impulso
di montarci sopra proprio come avrebbe fatto Rufy . Le sue labbra si distesero
soffocando un risolino . Se il suo capitano avesse saputo che gli aveva fregato
la sua postazione sarebbe andato su tutte le furie .
Riprese a
camminare lentamente in modo da non fare rumore per paura di svegliare i
compagni . Fece una sosta in cucina cercando qualche alcolico che lo avrebbe
potuto riscaldare quella sera . Fuori la temperatura toccava a malapena i
7° e girare fuori con solo una maglietta a maniche corte , non poteva
essere salutare .
Mentre
uscì , chiudendo la porta si cacciò la mano libera nella tasca
del maglione . Salì le scale e si diresse nel suo luogo preferito ,ormai
divenuto abituale, per i suoi sonnellini .
Si mise a
sedere vicino ai mandarini di Nami e scrutò il cielo . Era sereno e
nessuna nuvola che potesse presagire un imminente pioggia . Sospirò .
Per quanto ne sapeva , non doveva fidarsi delle condizione atmosferiche del
grande blu dato che erano in continuo cambiamento . Rimase però
incantato a guardare le stelle . Era da tanto tempo , più o meno . da
quando era un bambino , che non si soffermava ad ammirarle. Ancor di più
la luna ,che quella sera aveva acquistato con le notti precedenti, la sua
rotondità perfetta . Si tirò su il cappuccio della maglia color
nero , per poi sfregarsi le mani callose cercando di riscaldarle .
Agguantò
la bottiglia che aveva portato con se stappandola . Se la portò alle
labbra assaporando il dolce e forte sapore del liquido per poi tornare a
fissare il cielo . Si mise supino , le braccia se le portò dietro la
testa in modo da stare più comodo . C’era pace . Troppa pace .
Ormai aveva imparato a vivere anche nel più caos assoluto e quel
silenzio , interrotto solo dal vento , era qualcosa di irreale. Non che ci
potesse essere qualche altro rumore in mezzo all’ oceano , ma quel
silenzio era qualcosa di inquietante . Il sonno cominciò a prendere il
sopravvento su di lui . Chiuse lentamente gli occhi , fatti più stanchi
dopo la lunga giornata appena passata . Appena emise il tipico suono che
emetteva ogni volta che si addormentava , qualcosa gli cascò in faccia
facendolo stranamente risvegliare . Estrasse
-Va bene Nami
…- Borbottò fra se - Non mi addormento più …- .Quel
mandarino poteva forse essere un segnale dalla proprietaria .-Addormentati di
nuovo e ti uccido !-Questo era forse il messaggio .
Si rimise a
sedere , giocherellando con quel mandarino che ancora se lo passava fra le mani
. Gli balenò un idea . Si guardò intorno sperando che non ci
fosse nessuno , soprattutto Nami .
-Dato che sei
caduto da solo , perché non mangiarti ?- .Disse ghignando al sol
pensiero di mangiare uno di quei mandarini . Incominciò a sbucciarlo e
infine , se ne portò uno spicchio alla bocca per assaggiarlo . Era
delizioso . Anzi , tutti quei mandarini alle sue spalle erano deliziosi . Ma ,
ogni mandarino aveva una pecca . Primo , erano proprietà di quella
strega dai capelli rossi . Secondo , se qualcuno li voleva … doveva
pagare … a meno che non fosse quella strega a offrirne di sua spontanea
volontà e questo accadeva ogni morto di Papa …
Quindi , quel
mandarino era caduto da solo , non c’ era nessuno … e bhe …
Appena lo
finì si portò a poppa per buttare fuori dalla nave le “
prove “ ovvero le bucce, per poi riprendere a tornare alla sua
postazione.
-Era davvero
squisito !-Elargì Zoro in un sorriso.
-Umh …
anche tu sembri squisito …- Commentò una voce alle sue spalle .Si
fermò di scatto .La voce che sentiva era una voce femminile .
“Robin ?”Pensò a chi potesse appartenere la voce .
-Che ci fa qui
da solo , un bel ragazzone come te ?- Parlò di nuovo la voce . No ,
decisamente non era di Robin , ne tanto meno di Nami …
Si girò
velocemente in direzione della voce che sentiva ,ma non trovò nessuno .
-Stai cercando
me spadaccino ?- Gli sussurrò una voce melliflua all’ orecchio .
Un brivido freddo gli trapassò la schiena . Agguantò la sua
katana e la indirizzò verso la voce , ma il colpo andò a vuoto .
-Chi sei ?!-
Urlò Zoro scocciato dalla situazione .Invece di una risposta
sentì delle risate sonore di nuovo alle sue spalle .Si girò
lentamente , questa volta in direzione dell’ agrumeto e li , trovò
la proprietaria della voce . Era una donna , con dei lunghi capelli biondi
intrecciati fra loro da boccoli maestosi . Era vestita rigorosamente di nero .
La cosa più vistosa che indossava era una lunga gonna fatta di velluto e
pizzo . Zoro sussultò .
-Buonasera
…-lo salutò la donna posando lo sguardo su di lui , cosa che lo
fece rabbrividire di più .I suoi occhi , non erano di un colore normale
, avevano una sfumatura tra il nero e il vermiglio . Lo fissarono intensamente
al punto da fargli perdere il senso della realtà . Gli scivolò la
spada bianca dalla mano andando poi a cadere a terra con essa .
-Si , succede
sempre così con gli uomini …- Parlò la donna andando verso
Zoro -Si prostrano tutti di fronte alla mia bellezza- .Lo spadaccino era
riverso verso il pavimento con gli occhi ancora aperti , ma la cosa peggiore
era che non riusciva a muovere un muscolo .
-è inutile
che cerchi di opporti …- Gli suggerì la donna sistemandolo supino
e mettendosi a cavalcioni su di lui . -Con permesso ...-Disse prendendolo per la
maglia . Con una sola mossa gliela strappò in verticale , prendendo poi
a sbottonargli la maglietta che aveva sotto . Gli tolse il cappuccio che aveva
ancora sulla testa .Sorrise .
-Sei proprio
un bel ragazzo …- Commentò passandogli una carezza sulla guancia .
Quel gesto gli fece riprendere un po’ di lucidità e di
sensibilità .
-Chi
se…i ?- Disse Zoro quasi in un sospiro .
-Mi dispiace
per te , ma non sei tenuto a saperlo .- Gli rispose secca lei scoprendogli nel
frattempo il collo . Sentì
qualcosa di freddo posarsi nel suo incavo , fino ad arrivargli quasi vicino
all’ orecchio . Cercò di farla spostare scaraventandola il
più lontano possibile , ma gli risultò del tutto inutile . La
donna era dotata di una forza fisica mostruosa . -è inutile -Parlò
lei come se niente fosse -rassegnati e stai fermo !-. Naturalmente lui fece
l’ esatto contrario , anzi , si agitò maggiormente quando
sentì sul collo qualcosa di affilato che glielo aveva perforato , quasi
come un morso . O forse era proprio un morso , dato che la testa della donna
era proprio li dove sentiva dolore . Cercò di urlare , ma tutto gli
moriva in gola . Si sentiva debole man mano che i secondi passavano , anche se
a lui sembravano minuti . Infine , prima di svenire , vide la donna che , staccandosi
da lui , rovesciò il contenuto della bottiglia che lui aveva preso prima
e che di nuovo gli faceva i complimenti . -Tu non sei squisito …sei
divino !-.