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Autore: Francesca Renga    25/06/2015    2 recensioni
«Attenta!» gridò Harry, prendendo Kate per mano, che gridava continuamente, non sapendo che fare. Quello era l'unico momento della sua vita in cui si sentì debole, impotente, fragile, ferita.. Il suo ginocchio sanguinante non le permetteva di correre.
«Dobbiamo scappare!» il riccio cercava di spronarla, mentre gli attacchi non smettevano, gli aerei scagliavano bombe in quel quartiere di Londra, che si stava letteralmente distruggendo.
«Non ce la faccio.. non posso!»
Kate non riusciva quasi neanche a parlare, così Harry la prese in braccio e con le sue ultime forze cercò di svignarsela, prima che qualcuno gli lanciasse un mattone sulla schiena.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La lezione di geometria stava diventando più noiosa del solito. Kate quel mattino non riusciva a concentrarsi, stranamente, e aveva i pensieri altrove. Pensava alla chiacchierata con Amanda e alla sua quasi del tutto sconfitta, ideava piani su come fargliela pagare e soprattutto quegli occhi circolavano nella sua mente. Sarà stata di sicuro la luce, mi succede spesso di vedere cose assurde, si ripeteva continuamente. Ma, per un motivo a lei sconosciuto, quel mistero non la rendeva tranquilla come era tutte le mattine.
«E ora interroghiamo» la voce fredda del professore mandò la classe nel gelo. Solo pochi erano tranquilli, perché avevano studiato. Kate era uno di quelli, così ghignò osservando i suoi compagni e compagne incrociare le dita.
«Fatti volontaria» sussurrò una ragazza dietro di lei. Kate si voltò, scuotendo la testa.
Il suo compagno di banco era uno dei suoi più grandi amici. Era un secchione, ancora più di lei, e in quel momento disegnava su un foglio, ma la ragazza non riusciva a vedere cosa.
«Niall?» lo chiamò senza farsi sentire, mentre il prof scorreva l'elenco della 4^F.
Il biondo si girò, accennando a un sorriso.
«Che stai facendo?»
«Disegno» rispose lui vagamente, mettendo le braccia sul foglio.
Nel frattempo in classe c'era un mormorio spaventato, tutti attendevano il nome dell'interrogato.
«E cosa?»
«Perché diamine sei così curiosa?» strinse i denti Niall.
«Dai.. voglio solo vedere! So che non sei Giotto, non ti prendo in giro se non hai disegnato perfettamente, dai.. Niall.. mi fai salire la curiosità..»
Il ragazzo sospirò, passandole il disegno e raccomandandole di non mostrarlo a nessuno.
Kate lo osservò, con un tenero e curioso sorriso. C'era disegnata una ragazza con dei lunghi capelli, che aveva già visto in giro ma non ne conosceva il nome. Non fece in tempo a chiedere nulla, che la campanella suonò. I compagni gridarono per la scampata all'interrogazione.
«Ragazzi, per la prossima volta studiate, o interrogo o faccio una verifica»
Solo gli studiosi se lo segnarono sul diario, gli altri restarono a chiacchierare aspettando la prossima ora di lezione.
«Niall! Ma che dolce che sei! Com'è che si chiama? E' della 3^C o sbaglio?» Kate guardava il suo amico diventare rosso sulle guance.
«Sì.. si chiama Julia»
«Ah, sei cotto, cotto! Non sai quanto sono felice per te!» lo abbracciò, e lui ricambiò la stretta.
«Perché non me lo hai detto?»
«Giuro che te l'avrei detto, però dovevo trovare il momento adatto»
Kate trattenne un urlo di felicità a stento. La professoressa di storia era in ritardo, così avevano più tempo di parlare.
«E lei lo sa?» chiese dopo pochi secondi.
«Non ancora»
«Ma ti conosce?»
«Sì, è la mia vicina di casa»
«Oddio! Ha mai dato segni di interesse verso di te?»
«Ma cos'è questo, un interrogatorio? Smettila, Kat, stai esagerando!» disse il ragazzo, chiamandola col suo nomignolo preferito.
«Scusa..» mormorò lei. «E' che tu hai sofferto tanto per amore, l'anno scorso, e io ti voglio bene e lo sai che quando succedono questi fatti voglio sapere tutto e subito, non voglio che tu di riduca come tempo fa..»
«Non ti preoccupare, Kat, so quello che faccio. E poi è bello innamorarsi. Che si soffra o
che si stia bene, è sempre bellissimo, non credi?»
La ragazza rimuginò un poco su quella frase.
«Non so, Niall.. io non sono innamorata»
«E' impossibile. E quel ragazzo di quinta di cui mi parli e che non mi hai mai fatto vedere?»
«Ma è solo bello! Non so nemmeno come si chiama.. non lo conosco, quindi questo non è amore»
«Potresti parlarci» consigliò l'amico.
«Neanche morta»
La loro conversazione terminò lì, quando entrò la prof tutta trafelata. «Scusate ragazzi, ho avuto un inconveniente. Su, tirate fuori i libri»

***
 
Dopo mezz'ora, la voce del Preside all'altoparlante interruppe un discorso dell'insegnante sulla Prima Guerra Mondiale.
«Buongiorno ragazzi, in occasione delle vacanze di Natale che inizieranno tra tre giorni, vi informo sul ballo scolastico che si terrà questa sera. So che vi avverto con un po' di ritardo, ma gli studenti di quinta che l'hanno organizzato non sapevano ancora se si potesse fare uso della palestra e del parco scolastico, e ora che hanno ottenuto il permesso mi hanno detto che vi posso avvertire. Si chiede la partecipazione di tutti, si può entrare solo se si portano 10 dollari per aiutare con le spese. Ogni ragazzo deve chiedere a una ragazza di ballare con lei, altrimenti qualcuno resterà solo a guardare. Si può venire alle 18:00 del tardo pomeriggio, e potete restare massimo fino alle 4:00 del mattino. E poi si prega qualcuno disponibile ad aiutare dei ragazzi di quinta a sistemare. Arrivederci e buona lezione»
La prof era leggermente infastidita, seduta dietro la cattedra a grattarsi i capelli, mentre gli alunni si guardavano con un sorriso entusiasta.
«Mi inviti?» Kate pregò sottovoce il suo amico, che si morse un labbro.
«Io.. veramente.. volevo invitare Julia» mormorò veramente dispiaciuto nei confronti della ragazza, che riteneva ormai come una sorella.
«Ah..»
«Ma se mi dice di no, ballo con te, sul serio»
«Grazie, Niall. Ma io spero che lei accetti»
«E tu con chi balli?» si preoccupò Niall.
Kate fece spallucce. «Nessuno mi inviterebbe, mi considerano tutti una stracciona»
«Non lo sei! E poi io non sono tra quel “tutti”»
Lo sguardo della ragazza si addolcì.
«Purtroppo il tuo giudizio non cambia le cose. Ma a me va bene così, non so neanche ballare. E comunque se Julia ti dice di no è veramente pazza, sei un figo!» l'affermazione di Kate fece ridere silenziosamente Niall, che le passò un braccio dietro la schiena, prima che la lezione continuò come se nulla fosse.

***
 
La mattinata si era conclusa. Come quasi tutti i giorni, Kate prese la sua bici e si fermò a mangiare al piccolo Mc Donald in parte alla scuola. Non c'era mai tanta gente, il cibo non era granché ma costava poco, e a Kate andava più che bene. Poteva mangiare in tranquillità in un angolo senza essere disturbata da nessuno.
Fuori dal Mc c'era un gruppo di ragazzi, tra cui riconobbe il famoso ragazzo dai capelli scuri e gli occhi altrettanto neri che chiamava “il figo” e, tra tutti gli altri, c'era.. il riccio. Quel riccio in cui Kate vide un occhio viola e uno giallo. Legò la bici col lucchetto lasciandola nel minuscolo parcheggio, mentre sentiva lo sguardo dei ragazzi sulla sua schiena, e riuscì a percepire dei sussurri scambiati nella loro conversazione.
«Forse lei»
«Lei?»
«Sì, è così diversa»
«Se chiedi a lei, non sarai più popolare nella scuola»
«Avrà già qualcuno poi»
«Pff, ma parliamo della stessa persona almeno?»
Fece finta di niente ed entrò, con il cuore che le batteva a mille. Chissà cosa intendevano.
Andò al banco, scegliendo un hamburger, una confezione di patatine fritte e una coca-cola. Mentre aspettava con le braccia appoggiate e il viso stanco, i quattro ragazzi entrarono, mettendosi alcuni dietro di lei e due in parte.
Kate, girando appena la testa, perse un battito quando di fianco, con un centimetro per sfiorare le loro braccia, c'era il ragazzo riccio. Cercò di tenere impressi i suoi occhi che in quel momento erano di un verde profondo. Forse quella mattina si era proprio sbagliata.
«Ecco a lei, vuole già il conto?» chiese la ragazza dietro il banco.
«No, vengo dopo, grazie» cercò di fare in fretta Kate, prendendo il vassoio e andando nel tavolo più remoto del locale. Solo altri tre tavoli erano occupati da gente sconosciuta, gli altri erano completamente deserti.
Iniziò a mangiare le patatine fritte che avevano decisamente troppo sale, così decise di metterle da parte e mangiare l'hamburger.
Quando Kate alzò lo sguardo, si accorse che il riccio si stava avvicinando. Verso il suo tavolo.
«Ehi, posso?» chiese, indicando la sedia. La ragazza annuì. «Io sono Harry. Harry Styles, e tu?»
«Kate Stevens»
«Scusa se vengo qui così improvvisamente, ma..» si passò una mano tra i capelli che lei trovava così.. così.. ma a te non piaceva il moro? Domandò fastidiosamente una voce nella sua mente, che scacciò in fretta.
«Ma?»
«So che non ci conosciamo, ma non ho nessuna con cui ballare e, se non hai già un compagno, volevo chiedere a te»
Chiudi la bocca, entrano i moscerini, tornò dispettosa la vocina. A Kate stava cadendo la mascella, appoggiò il panino e lo guardò negli occhi, con aria curiosa, nascondendo quella che stava per sbavare.
«No, non ho un compagno, ma.. perché chiedi proprio a me?»
«Perché mi hai colpito. Sei diversa, ma in senso buono ovviamente. Io, ammetto, sono uno che non ha mai avuto una relazione seria, sono uno dalla ragazza per una notte e ciao. Mi giudicherai insensibile, lo credo bene, ma tu.. non sei una di quelle che accetta una notte con il più popolare della scuola, te lo si legge in faccia»
«No, infatti» concordò Kate. «Ma se è solo per il ballo, va bene..»
«D'accordo, grazie» poi lo sguardo del riccio cadde sulle patatine fritte. «Posso una?»
Kate, sapendo del gusto esageratamente salato che avevano, annuì senza nascondere il divertimento. Harry la guardò aggrottando la fronte, ma comunque la mise in bocca, per poi fare una faccia schifata. Senza il permesso di Kate bevve un sorso di coca-cola per togliere il gusto orripilante che aveva in bocca.
«Ehi, quella non me l'hai chiesta!» sbottò lei ridacchiando.
«Stavo per morire. Ma qui sanno cucinare? Avranno il sale di una settimana fa»
Kate smise di ridere solo quando il “ragazzo figo” venne verso il suo amico. A stento non sbavò anche per lui.
«Hai intenzione di ignorarci per tutto il pranzo?» gli chiese, appoggiandosi alla sua sedia e scrutando la ragazza, che abbassò gli occhi e continuò a mangiare in silenzio.
«Arrivo Zayn, arrivo»
Si chiamava Zayn, finalmente Kate fu a conoscenza del suo nome.
Harry estrasse una penna dalla tasca bassa dello zaino, e scrisse dei numeri sul tovagliolo della sua compagna di ballo. «Questo è il mio numero. Se per caso questa sera non
riusciamo a trovarci, chiamami» e le fece un occhiolino. Poi si alzò e tornò dai suoi amici.
Sexy, eh? Quella volta, Kate dovette cedere e concordare con la sua coscienza. Harry era davvero sexy.






ANGOLO AUTRICE
Ciao! Prima di tutto volevo ringraziare chi ha recensito il prologo, sono stata davvero contenta. :)
Mi scuso per gli errori che ci saranno in questo capitolo.
Se vi state chiedendo quando inizia la parte fantastica..eh, tra un po', non siamo ancora entrati nel vivo della storia.
In ogni capitolo metterò una canzone che faccia un po' da colonna sonora, spero che come idea vi piaccia.
A giovedì prossimo,
Francesca
   
 
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